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AleMcGir

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  1. [h=3]Chrysler Group Establishes Foundation to Honor Sergio Marchionne[/h] December 5, 2012 , Auburn Hills, Mich. - The Chrysler Group LLC Board of Directors has approved the establishment of a charitable foundation in recognition of the leadership and outstanding dedication of Sergio Marchionne as CEO for Chrysler Group LLC.

    “Sergio is an exceptional leader with the unique ability to inspire his people and lead change. Creating this foundation is a fitting tribute to all that has been accomplished at Chrysler,” said Ronald L. Thompson, Lead Director of Chrysler Group LLC Board of Directors. “This foundation will ensure that the values and impact of his leadership will be felt by many others, while the structure ensures that funding for the foundation reflects Chrysler Group’s future success.”

    “I am extremely privileged and thankful to have this foundation established given the extraordinary commitment made by all stakeholders in the rebirth of Chrysler after the events of 2009,” Marchionne said. “The action being proposed by the Board of Directors provides an opportunity to support important causes consistent with the values of Chrysler, with an initial focus on the educational needs and ambitions of our employees’ children.”

    This recognition is further testament to Sergio Marchionne’s ability to lead by example and inspire others to make a positive difference. It is well known that Sergio Marchionne continually refuses compensation for his duties as Chrysler Group CEO.

    The annual contribution over the next five years is expected to amount to a value of five million Chrysler units, with the initial contribution anticipated in December of 2013. The foundation’s awards for educational support will begin in 2014 with more specific information and guidelines available in 2013.

  2. Perfettamente daccordo.

    Sbaglio o c'era anche un video di una conferenza stampa di Francoise, forse al salone di Parigi, in cui veniva mostrato un ulteriore video che mostrava spezzoni dei primi due spot strani più uno o due ulteriori? Non l'ho visto, ma ricordo che qualcuno l'aveva descritto. :pen:

  3. La Stampa - Auto, l’allarme dell’Acea sull’accordo Ue-Giappone

    Auto, l’allarme dell’Acea sull’accordo Ue-Giappone

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    Sergio Marchionne è il presidente dell’Acea

    Arriva il libero scambio, via i dazi.

    Sos dei costruttori dopo il via libera «Si perderanno fino a 73 mila posti»

    L’accordo di libero scambio tra Ue e Giappone si farà, lo ha deciso l’Unione europea oggi, ma i produttori d’auto insorgono e l’Italia chiede garanzie per il settore come l’abolizione ritardata dei dazi. Il rischio, secondo le aziende e il Governo italiano, è che il mercato europeo venga invaso dalle auto giapponesi, facendo soffrire un settore che già accusa pesanti i colpi della crisi. Apprezzamento dal Giappone, che s’impegna a lavorare per un’intesa «di alto livello, dato il potenziale per la crescita economica delle due parti».

    Secondo le stime della Ue, l’accordo di libero scambio col Giappone che ora la Commissione europea dovrà negoziare con Tokyo, potrebbe valere per l’Europa circa 42 miliardi di euro all’anno, e farle guadagnare quasi un punto di pil (0,8%). Inoltre, aumenterebbero l’ export europeo del 32,7%, mentre quello giapponese verso la Ue salirebbero del 23,5%. E sempre secondo i calcoli europei, l’accordo farebbe anche bene all’occupazione creando circa 400.000 posti di lavoro.

    Di parere opposto i produttori europei di auto riuniti nell’Acea, l’associazione presieduta da Sergio Marchionne: altro che opportunità, con l’intesa salterebbero dai 35.000 ai 73.000 posti di lavoro solo nel loro settore. Questo perché, in base a uno studio condotto dalla società di consulenza Deloitte per conto dell’Acea, l’aumento delle importazioni dal Giappone - stimato in 443 mila unità entro il 2020 - non sarebbe compensato da quello delle esportazioni europee verso il Paese del Sol Levante, valutate in appena 7800 unità in più. E il calo della produzione in Europa rischia di mettere in sofferenza l’occupazione, quindi l’accordo sarebbe «una strada a senso unico», avvantaggiando solo l’industria nipponica.

    Le aziende sono già scottate dall’esperienza dell’accordo Ue-Corea del Sud, entrato in vigore un anno fa, grazie al quale le auto coreane si sono affermate sul mercato europeo. «Non ci sono giustificazioni per esporre l’industria europea, uno dei principali pilastri del’economia Ue, a un nuovo accordo squilibrato con uno dei nostri principali concorrenti», fa sapere l’Acea.

    E l’Italia si è già messa in moto assieme ad altri Paesi come Francia, Spagna, Romania e Slovacchia, sostenute anche dalla Germania che pure è quella che rischia di meno con la sua industria forte. L’Italia «condivide l’obiettivo dell’accordo di libero scambio col Giappone» ma ha fatto inserire nel mandato negoziale delle «clausole a tutela del settore» come l’abolizione ritardata dei dazi (oltre sette anni), per assicurarsi che «al bisogno si possano bloccare eventuali flussi commerciali abnormi», ha spiegato il sottosegretario allo sviluppo economico Massimo Vari, al termine del Consiglio che ha dato il via libera all’accordo. L’Italia vuole un accordo «equilibrato e vantaggioso per tutti e due i contraenti», e che tuteli i mercati europei da «una crescita eccessiva dei flussi commerciali di auto dal Giappone». E ha quindi ottenuto che il futuro accordo contenga una clausola di salvaguardia che tenga conto della specificità del settore auto: «In tal modo potremo, al bisogno, bloccare eventuali flussi commerciali abnormi».

  4. La Stampa - De Tomaso, pronto il piano da 4 milioni

    De Tomaso, pronto il piano da 4 milioni

    La proposta dell’assessore al Lavoro per formare o ricollocare 950 operai Trecento protestano in via Magenta

    Un piano da 4 milioni di euro con misure per la ricollocazione e la formazione professionale dei 950 lavoratori, attraverso l’accesso ai fondi europei Feg per 8 milioni di euro. È quanto annunciato dall’assessore al Lavoro, Claudia Porchietto, al termine del tavolo di crisi De Tomaso avvenuto questa mattina alla presenza delle organizzazioni sindacali, della Regione Piemonte, della Provincia di Torino, del Comune di Torino e di una rappresentanza della procedura, di Finpiemonte, di Sit e del Ceip. Davanti alla sede dell’assessorato in via Magenta per tutta la giornata è andata in scena la protesta di 300 dipendenti.

    Il progetto della Regione «ricalca il format già utilizzato per i lavoratori Agile-Eutelia - ha spiegato l’esponente della Giunta Cota - prevede misure di orientamento, incentivi alla ricollocazione, attività di formazione professionale presso enti o on the job, interventi di sostegno alla creazione di impresa. Il finanziamento avviene per il 50% con accesso al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) e per l’altro 50% con cofinanziamento regionale. È quindi chiaro, viste le ristrettezze di bilancio, lo sforzo che sta compiendo la Regione per sostenere i lavoratori della De Tomaso». Nel corso dell’incontro è stato anche chiarito che Sit dovrà mettere a disposizione del curatore fallimentare anche lo stabilimento in modo di favorire l’interessamento dei privati per l’acquisto dell’ex De Tomaso.

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