
Gigi
Utente Registrato-
Numero contenuti pubblicati
206 -
Iscritto il
-
Ultima visita
Tipo di contenuto
Forum
Galleria
Calendario
Download
Articoli del sito
Store
Blog
Tutti i contenuti di Gigi
-
eheh be', il giornale era uscito prima del primo aprile Una foto sul giornale c'era.
-
Da Affari & Finanza di lunedi` 29 marzo. Sull'inserto de "La Repubblica" c'e` anche una foto. Sembra essere una Panda con verniciatura e interni ad hoc. http://www.repubblica.it/supplementi/af/2004/03/29/modaedesign/025calessi.html Il gruppo ha messo a punto una versione della Panda caratterizzata da un restyling degli interni. Una mano più leggera per dare un aspetto giocoso. Sarà presentata alla Triennale di Milano ad aprile e poi al Salone dell’auto di Parigi. Se il test darà riscontri, via alla produzione Alessi a tutto design, dalle pentole all’automobile ROSA TESSA La Fiat cerca di sedurre con il design. Oggetto dell’esperimento la Panda che per l’occasione dell’imminente Salone del Mobile diventa ‘Panda Alessi’. Alla Triennale milanese dal 14 al 19 aprile sarà possibile vedere il restyling della utilitaria della casa automobilistica torinese fatta da Stefano Giovannoni, designer di riferimento dell’azienda di design Alessi. Come sarà questa versione dell’utilitaria della Fiat? «Non sono intervenuto sul disegno dell’auto, ma mi sono limitato ad un’operazione di restyling basata su un make up grafico dell’immagine — spiega Giovannoni—. Non ho toccato le parti strutturali della macchina ma ho fatto il redesign di alcune funzionalità trascurate, soprattutto all’interno della vettura». Insomma una mano più leggera per dare all’auto un aspetto giocoso ed emozionale. Un’auto, in pratica, più femminile. In questa versione, la Panda andrà anche al Salone dell’auto di Parigi a maggio e se questo test di mercato darà riscontri positivi verrà messa in produzione a fine anno. «L’auto ha anche una mascotte, l’omino Alessi, che dovrebbe diventare l’elemento base per realizzare una serie di accessori e gadget per l’auto» spiega Giovannoni. Si tratta di un progetto interessante per Alessi che, tra le aziende più note del design italiano con il core business nelle pentole e accessori per la cucina, da qualche anno fa progettazione in ambiti diversi dalla sua attività principale. Alberto Alessi, alla guida del gruppo di famiglia, tende a spingere sul design a tutto campo. Negli ultimi anni sono stati realizzati orologi con Seiko, telefoni con Siemens, bagni insieme a diversi produttori. Questa è la volta dell’automobile con la Panda Fiat, rinominata Panda Alessi. E’ questo è il primo passo di una collaborazione che potrebbe portare ad una vettura completamente nuova progettata dall’azienda di Crusinallo. Signor Alessi, la grande industria si cimenta con un certo tipo di design che caratterizza molte piccole e medie imprese italiane, come la vostra, per esempio. Che ne pensa? «L’industria di produzione di grande serie, come quella automobilistica, tenta un’ossigenazione che la porti fuori dalla sua logica consueta. In genere relega il design ad un ruolo decisamente secondario. Ne fa uno degli strumenti a disposizione del marketing o della tecnologia. Il che porta a creare prodotti sempre più anonimi e noiosi. Invece per le fabbriche del design italiano è una disciplina creativa globale che diventa il punto di partenza dell’attività». Quindi il fatto che la Fiat vi abbia chiesto di fare questo versione della Panda che significato assume? «Che anche le grandi aziende incominciano a credere che il ‘buon design’è in grado di cambiare il panorama industriale. D’altronde i mercati maturi e apparentemente vicini alla saturazione hanno bisogno di strategie di prodotto più sofisticate e creative di quelle in uso oggi. I nuovi prodotti di successo devono saper lavorare sull’immaginario del pubblico, devono essere irresistibili e lo si ottiene se ci si apre alla creatività, governandola nella direzione giusta». E per Alessi cosa rappresenta questo esperimento con il mondo delle quattro ruote? «Vedo l’Alessi come un laboratorio industriale di ricerca nel campo del design. E in futuro mi piacerebbe avere la possibilità di proporre il progetto di un’utilitaria radicalmente innovativa dal punto di vista estetico ed emozionale». E’ possibile o rimarrà un sogno? «Questo primo progetto ‘Panda Alessi’ è visto da noi e dal nostro partner come il primo passo di una collaborazione a mediolungo termine che dovrebbe includere il progetto di fare una proposta completamente innovativa. Ne stiamo già discutendo con Fiat». Questa versione Panda che presentate al Salone del Mobile andrà sul mercato? «Questa è l’idea, ma la decisione verrà presa entro aprile o maggio. In caso affermativo andrebbe in produzione già a fine anno e verrebbe eventualmente distribuita anche attraverso il network distributivo Alessi, utilizzando alcuni dei migliori negozi di design in Europa». Per quanto vi riguarda, questo nuovo tassello spiega che state dando sempre più enfasi alla vostra divisione progettuale? «Abbiamo appena presentato delle piastrelle per la tedesca Steuler e stiamo lavorando al progetto di una cucina completa firmata Alessi. I nostri partner sono produttori di elettrodomestici, accessoristi e un mobiliere. Sarà pronta fra un paio d’anni». Quanto vale questo business su licenza? «E’ un’attività piccola rispetto alla nostra attività principale. L’obiettivo a tre anni è di far realizzare, con queste operazioni, un fatturato indotto, quello realizzato dai partner, sui 50 milioni di euro, rispetto ai 25 milioni di quest’anno». E il vostro business tradizionale? «Nel 2003 siamo rimasti in linea con l’anno precedente (Alessi nel 2002 ha fatturato 85 milioni di euro con un utile netto dell’1,8%, rispetto ai 90 del 2001 con un utile di 2,8%). I mercati europei hanno tenuto bene, eccetto la Germania che essendo il nostro secondo mercato ci ha messo in difficoltà. Sono cresciuti, invece, Stati Uniti e Giappone. Per quest’anno prevediamo una crescita del 12% dovuta a una riorganizzazione in alcuni mercati europei e all’ingresso di numerosi nuovi prodotti. Sperando che il mercato non retroceda».
-
Alfa-Lancia Industriale
nella discussione ha aggiunto Gigi in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Si parla tanto, qui, di auspicabile cessione a Toyota del marchio (perche` non e` rimasto molto oltre al marchio) Lancia. In seguito all'acquisizione di Alfa Romeo dall'IRI-Finmeccanica, Fiat aveva creato Alfa-Lancia Industriale SpA, finalizzata alla creazione di vetture superiori. Poi Lancia e` tornata a far parte in tutto e per tutto di Fiat Auto (come pure Alfa Romeo, che pero` ha conservato una relativa maggiore autonomia). Non sarebbe pertanto auspicabile piuttosto un ritorno a questa strada? Una Lancia basata su un'Alfa Romeo di oggi (e non su una Fiat Punto) sarebbe una strada piu` degna - mantenendo i rispettivi tratti distintivi. La crescita di Alfa Romeo aiuterebbe Lancia, ottenendo risorse e mezzi. La rete distributiva estera potrebbe coinvolgere questi due marchi separatamente da Fiat per una maggior distinzione, etc etc.... legando il destino di Lancia e AR. -
Anche la frase di Bill Gates "If you can't make it better, make it look better" e` applicabile alla situazione
-
[RISOLTO] Automobilisti Usa - DELUSI DALLE EUROPEE (10/03/2004)
Gigi ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Hummer, insieme a Mini, era tra i veicoli che avevano toccato il fondo per inaffidabilita` negli USA in un'altra classifica -
Su un paio di GTA (156 e SW) che avevo visto in Austria, l'adesivo era presente. Probabilmente un'aggiunta, ma faceva un bell'effetto C'era tempo fa un'intervista a Bandiera sul Corriere, mi pare, dove parlava del connubio tra l'Alfa Romeo e le donne
-
Dal Sole24Ore: Volkswagen, arrivano i tagli Il gruppo tedesco affronta la crisi finanziaria e di vendite annunciando esuberi per 11.700 persone. di Mario Cianflone Per Volkswagen, alle prese con una crisi di vaste proporzioni, è iniziata la stagione dei tagli. Il colosso di Wolfsburg ha annunciato che procederà a prepensionare il 3,5% della forza lavoro per un totale di 11.700 posti (in totale i dipendenti sono 335mila) che non saranno rimpiazzati se non in minima parte. Entro la fine del 2005, Vw conta di eliminare 5mila posti nel tentativo di recuperare redditività dopo il recente calo degli utili. La riduzione del personale avverrà al di fuori della produzione auto. Gli esuberi per 2.000-2.500 persone riguardano la Germania. La casa automobilistica europea spera così di risparmiare quattro miliardi di euro entro il prossimo anno. Ed è solo la prima di una serie di manovre, che contenute in un piano battezzato ForMotion, sono tese a rimettere in carreggiata l'"auto del popolo" che recentemente ha presentato risultati disastrosi nell'esercizio 2003. I numeri della debacle. La corazzata di Wolfsburg ha chiuso il 2003 con utili in picchiata del 57% a quota 1,1 miliardi di euro. In forte flessione anche il risultato operativo (1,78 miliardi ) che ha lasciato sul terreno il 63 per cento. La Casa tedesca ha affrontato anche il peso di oneri straordinari per 711 milioni di euro, legati alle misure di ristrutturazione. Lo scorso anno il gruppo ha lanciato un vasto piano di riassetto in Brasile che ha pesato sul risultato per circa 120 milioni. Non brillante neanche il dato di fatturato che risulta stagnante: il giro d'affari pari a 87,1 miliardi è aumentato dello 0,2 per cento. Vendite in calo. Nel 2003 il gruppo Volkswagen, con Audi, Seat e Skoda (nel conto è esclusa Lamborghini) ha visto calare le sue quote di mercato dal 18,4 al 18,2 per cento. Vw è il marchio che ha sofferto di più (-4,7%, probabilmente a causa della transizione tra la Golf IV e la quinta serie che però ancora non decolla). A febbraio il gruppo tedesco ha segnato un ulteriore regresso con un market share europeo che è sceso dal 18 al 16,4 per cento, pur restando comunque il leader continentale con quasi due punti in percentuale di vantaggio su Psa (Peugeot-Citroën). La corazzata di Wolfsburg ha immatricolato il 10,5% di vetture in meno, ma la deblace più grande è quella di Seat che ha lasciato sul terreno il 17,7 per cento. Audi invece cala del 5,2% con un market share che passa da 3,7 al 3,5 per cento. In Italia, a febbraio, Volkswagen è diminuita del 16,80% nelle immatricolazioni e il peso sul mercato si è ridotto di oltre un punto (5,56 per cento). Nel periodo gennaio-febbraio Vw, complessivamente, ha venduto 689.000 veicoli, il 6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2003. Le previsioni. Il 2004 non promette nulla di buono. Secondo il presidente del gruppo, Bernd Pischetsrieder, le entrate dei primi tre mesi di quest'anno sono "pessime" e per l'intero anno si prevede solo "una modestissima crescita". Le stime, infatti, parlano di circa cinque milioni di veicoli, al livello dello scorso anno, sempre che non intervengano fattori recessivi esogeni. ForMotion, arriva il piano di emergenza. Di fronte a questi dati e alle previsioni pessimistiche il taglio dei posti di lavoro sembra essere solo la punta dell'iceberg di un'ampia manovra di ristrutturazione e di controllo dei modelli di business. Il vertici del gruppo hanno delineato il piano ForMotion per migliorare complessivamente le performance incrementando le vendite e ridurre i costi operativi e gli investimenti. Il piano, definito da Pischetsrieder come un programma di innalzamento delle prestazioni aziendali, si prefigge risparmi per due miliardi di euro entro i prossimi due anni. La società ritiene che 800 milioni possano essere risparmiati procedendo a una maggiore condivisione di componenti comuni nell'assemblaggio di vetture differenti per marca e modello. Questa razionalizzazione permetterà di produrre con costi minori e avrà un'impatto anche sulle catene di fornitura. ForMotion mira ad abbattere gli sprechi nello sviluppo dei veicoli incrementando al contempo la possibilità di costruire numerosi modelli e varianti sulla base di piattaforme comuni o di macro-assemblati condivisi all'interno di tutto il gruppo. Un'altra area che sarà rivista sarà quella dei contratti in outsourcing per il quali si prospettano "savings" per 600 milioni. Vw conta di incrementare gli introiti di almeno 300 milioni di euro potenziando gli sforzi della forza vendita nei settori delle flotte aziendali e delle società di noleggio a lungo e breve termine. Vw intende anche riorganizzare il servizio alla clientela e si è posta l'obiettivo di focalizzare i budget del marketing al fine di migliore le prestazioni di vendita complessive. Novità anche sul fronte dei servizi finanziari: la Casa introdurrà soluzione creditizie (prestiti e leasing) anche per l'acquisto di vetture usate e non solo per quelle nuove. Nel mirino vi sono anche le attività nel settore dei veicoli commerciali che sono fortemente in perdita. Modelli di business in crisi. La Casa si trova ad affrontare anche un fenomeno nuovo: il suo cavallo di battaglia, la Golf, regina delle auto medie, non vende come ci aspettava. E Vw era abituata al successo della sua berlina a due volumi. La quinta serie, da poco in vendita, infatti stenta a decollare, eppure era predestinata a un rapido successo al pari delle sue progenitrici (la prima, quella del 1974 disegnata da Giugiaro, salvò la casa tedesca dal fallimento). Al momento Golf non figura nella classifica di vendite italiane (solo la versione diesel è al quinto posto). E nel nostro Paese la Golf è da sempre una delle auto più e vendute. La media Made in Germany, da sempre riferimento del settore per qualità costruttiva, ha di fronte proposte della concorrenza che sono molto migliorate rispetto al passato, riducendo il gap con la vettura tedesca. Ora macchine come la nuova Opel Astra, La Mazda 3 (sul cui pianale sarà prodotta la nuova Ford Focus) o la Renault Megane hanno poco da invidiare alla Vw Golf che è offerta, in ragione anche del blasone del marchio, a un prezzo nettamente superiore alle media di mercato. Sulla partenza al rallentatore della Golf V incide probabilmente un listino decisamente salato e questo può aver spinto gli automobilisti a cercare altrove e a comprare, da un'altra casa, per qualche migliaia di euro in meno un'automobile di analoga categoria oppure, allo stesso costo, una vettura ben più grande. Forse il modello di business di Vw basato sul premium price per il valore del marchio è giunto al capolinea: i consumatori in una fase recessiva dei consumi sono più attenti a spendere. La pesante eredità di Piech. Pischetsrieder si trova ad affrontare i cali delle vendite e una situazione finanziaria pesante ereditata dal suo predecessore Ferdinand Piech che si è lanciato negli anni scorsi in una dispediosa campagna di acquisti per conquistare le nicchie di lusso dell'industria automobilistica. Vw dopo aver tentato il controllo di Rolls Royce, tramite Audi ha comprato Lamborghini e ha speso fortune nella fallimentare avventura della casa dei quattro anelli in Bugatti. Ormai tutti i costruttori generalisti hanno marchi di super lusso (Ford per esempio ha in mano Aston Martin, Jaguar e, un paio di gradini più in basso, Volvo), ma forse Volkswagen ha osato troppo. Piech ha voluto sfidare il gotha del segmento luxury car (Mercedes Serie S e Bmw Serie 7) con la Phaeton, vettura certo straordinaria, ma che non ha fatto breccia visto che sul cofano ha comunque il troppo popolare marchio dell'"auto del popolo". Vw è sicuramente un brand di prestigio e qualità per l'utenza normale, ma per chi può permettersi una vettura "senza compromessi" il nome Volkswagen non ha certo grande appeal. In più la vettura dal punto di vista stilistico sembra una Passat "gonfiata" e come se non bastasse con la Phaeton, Volkswagen è entrata in concorrenza interna con l'ammiraglia del gruppo: la Audi A8. Quello della concorrenza interna tra vetture che usano i medesimi motori e gli stessi pianali è un altro problema da affrontare. Come fare a rilanciare Seat (ora disegnate da Water de' Silva) senza ridurre le vendite di Vw e Audi? Se si rende troppo appetibile un'"economica Leon poi potrebbe essere più difficile vendere una costosa Audi A3 (sotto la pelle l'auto le due macchine sono quasi uguali). Ma sui conti di Vw pesano anche ingenti costi di sviluppo dei prodotti e il gruppo conta di ridurre anche questo tipo di spese, ma il rischio è quello di perdere il vantaggio competitivo della tecnologia Made in Volkswagen. E forse sull'emorragia finanziaria pesano anche strategie controcorrente sui motori: Vw non si affida a economicamente convenienti partnership sugli "strategici" turbodiesel e i suoi propulsori con iniettori-pompa sono montati solo dalle auto del gruppo. Altri costruttori hanno invece scelto la strada della sinergia e del risparmio. Ford e Psa (Peugeot-Citroën) hanno quasi allineato la gamma dei turbodiesel in tutte le cilindrate: persino la nuova Volvo V50 (la Svedese è di proprietà ford) monta il 2.0 common rail da 136 cv sviluppato congiuntamente dalle due case, mentre fa ancora eccezione il duemila Duratorq (tutto made in Ford) della Mondeo che vive anche sulla Jaugar X-Type, però il marchio inglese (sempre di proprietà ford) sta per utilizzare motori diesel da 2,7 litri sviluppati da Ford e Peugeot. Renault per fare un altro esempio, "presta" i motori common rail alla Toyota Yaris, mentre Fiat e Gm (tramite la joint-venture Powetrain) si scambiano organi propulsori meccanici, procedendo a risparmi considerevoli, mentre l'unica parntership di un certo rilievo è quella con Ford per la produzione dei monovolume (Galaxy, Sharan e Alhambra) in Portagallo. 9 marzo 2004
-
Infatti e` altroconsumo. Tra le maggiori fonti di inaffidabilita` indica le bruciature di lampadine... A proposito, l'autista della Thesis aziendale mi ha detto che per cambiare la lampadina di tale auto han dovuto far smontare il parafango... e che il costo (della manodopera) e` differente perche` il montaggio non e` simmetrico. Quindi, partendo dai 5 euro di lampadina, sono arrivati a 200 euro per il cambio della lampada!
-
Il V6 di oggi e` gia` Euro 4; ma e` in ogni caso prossimo alla sostituzione, a quanto pare. Per i prototipi con nuovi motori: non mi pare che le auto girino coi cofani aperti, in modo tale che si possano vedere che motori montano magari girano con un'auto identica a quella di serie, nessuno potrebbe accorgersene... cmq leggevo tempo fa (su quattroruote, mi pare), che c'erano thesis in test in scandinavia...
-
Fiat: Gm non usi per Daewoo il nuovo motore diesel
Gigi ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Da kwmotori: GM Daewoo e VM Motori firmano un accordo di lungo termine per i motori diesel GM Daewoo ha firmato un accordo con l’italiana VM Motori, per la produzione di motori diesel da 1.5L e 2.0L. I propulsori verranno costruiti in un nuovo impianto che affiancherà gli stabilimenti Daewoo di Kunsan, in Corea del Sud. Secondo Nick Reilly, Presidente di GM Daewoo, l’investimento totale, incluso lo sviluppo progettuale dei nuovi motori, sarà di circa 475 miliardi di Won coreani (circa 320 milioni di Euro), per tutta la durata del programma. L’avvio della produzione dei nuovi motori è pianificato per i primi mesi del 2006. Negli impianti di Kunsan (19.200 mq di superficie) saranno prodotti circa 250.000 motori l’anno, che verranno installati sull’intera gamma di veicoli GM Daewoo: i propulsori saranno infatti opportunamente adattati alle necessità e caratteristiche particolari di ciascun veicolo, saranno dotati di tecnologia Common Rail e soddisferanno gli standard di emissioni Euro IV. Una parte dei prodotti in gamma, compreso il nuovo SUV, adotterà inoltre un filtro antiparticolato. “Con la loro crescente popolarità in tutto il mondo, i veicoli diesel giocheranno un ruolo fondamentale nella nostra crescita futura,” ha detto il Presidente Nick Reilly. “Unendo l’esperienza di VM Motori e quella di GM Powertrain per sviluppare caratteristiche aggiuntive e componenti chiave, siamo certi di produrre unità diesel tra le più valide ed efficienti presenti sul mercato, al migliore rapporto qualità-prezzo.” Roger Penske, Presidente del Consiglio di Amministrazione di VM Motori, ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di affiancare il team GM Daewoo. Come Azienda che possiede una lunga tradizione nello sviluppo e produzione di motori diesel, noi di VM Motori siamo lieti di contribuire alla continua crescita di GM Daewoo intenta a soddisfare la sempre maggiore domanda mondiale di diesel ecologici e di alta qualità.” L’avvio della costruzione dell’impianto di Kunsan è previsto per giugno 2004 e terminerà ad aprile 2005. GM Daewoo assumerà per questo stabilimento 250 nuovi addetti. Le linee di lavorazione saranno automatizzate al 90% e quelle di assemblaggio al 40%. L’intero impianto è stato concepito all’insegna della versatilità al fine di poter ospitare, in futuro, anche altre produzioni di motori. -
Ma in Austria non producevano i cambi per i motori piccoli? I nuovi cambi per 4-6 cilindri diesel e benzina verrebbero prodotti in Puglia (Il Sole 24 Ore, 26 febbraio). http://autopareri.com/forum/viewtopic.php?t=5482 O in Puglia ne producono solo parte di tale componentistica?
-
Volkswagen lancia un piano di ristrutturazione
Gigi ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
12:10 (AGI) PRESIDENTE VOLKSWAGEN CHIEDE TAGLI PER 2 MLD EURO . (AGI) - Berlino, 28 feb. - La Volkswagen dovra' apportare tagli di bilancio complessivi di due miliardi di euro nell'anno in corso e nel 2005. Ad anticiparlo oggi e' il settimanale "Der Spiegel", secondo il quale il presidente del colosso di Wolfsburg, Bernd Pischetsrieder, ha chiesto di adottare questa misura durante la riunione di ieri del consiglio di sorveglianza dell'azienda. La misura e' stata motivata dal fatto che a causa della debolezza della congiuntura economica la Volkswagen non riuscira' quest'anno ad aumentare come previsto inizialmente le sue vendite da 5 a 5,5 milioni di autovetture. Tra le richieste fatte ai suoi manager Pischetsrieder ha messo in evidenza la riduzione dei costi nella distribuzione e di quelli di produzione. Il responsabile delle finanze, Hans Dieter Poetsch avrebbe ricevuto l'incarico di mettere a confronti i modelli di auto della Volkswagen con quelli dei suoi migliori concorrenti, per scoprire il motivo per cui le altre case riescono a produrre a costi piu' bassi. Anche il presidente dell'Audi, Martin Winterkorn, avra' come compito quello di fare in modo che le diverse marche del gruppo aumentino l'impiego di componenti identici, riducendo in misura considerevole anche l'uso di motori, assi e sistemi di trasmissione diversi. Un ultima decisione riguarderebbe anche la sostituzione nel CdA del responsabile della distribuzione, Detlef Wittig, il cui posto verrebbe preso dall'attuale capo della Mitsubishi-Motors europea, Stefan Jacoby. - -
[RISOLTO] Paraurti a scomprsa. Cosa ne pensate?
Gigi ha risposto a una domanda in Riparazione, Manutenzione e Cura dell'Auto
Ovvero coi paraurti delle auto americane -
I tedeschi della Getrag investono in Puglia
nella discussione ha aggiunto Gigi in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Da Il Sole 24 Ore di giovedi` 26 febbraio: I tedeschi della Getrag investono in Puglia Bari - Norbert Buchelmaier, amministratore delegato della Getrag di Bari, e` molto orgoglioso. Ha appena ricevuto da Powertrain, la joint venture Fiat-Gm, la notizia che la filiale italiana del gruppo tedesco leader nei componenti auto e` stata scelta come partner per una nuova scatola del cambio. E, per non smentire la sua fama di organizzatore teutonico, si e` gia` messo al lavoro per collaborare con i principali fornitori pugliesi. "Sara` un cambio - dice Buchelmaier con un po' di ritrosia" - a sei marce per motori con 4-6 cilindri sia diesel sia benzina. L'implementazione di questo progetto sara` della Getrag Spa, assistita dal nostro centro di innovazione tedesco". La produzione verra` realizzata in Puglia: si potra` arrivare, comprese le trasmissioni gia` esistenti, a raggiungere i 600mila pezzi l'anno. Secondo le prime ipotesi i nuovi investimenti Getrag a Bari potranno arrivare fino a 80 milioni di euro e l'occupazione potra` crescere di un centinaio di persone. -
Potevano chiamarla Galileo Ferraris (inventore del campo magnetico rotante e quindi del motore elettrico)... o il nome ricordava troppo un'altra casa automobilistica? :wink:
-
Fiat: scommessa sulla ristrutturazione
Gigi ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
-
Scusa Gigi, ma come mai non vedi la verniciatura? Penso che il colore sia azzurro gabbiano.
-
Senz'altro argomenti interessanti; il markegin Mini e` stato senza dubbio il uno di quelli di maggior successo tra quelli che hai elencato. Ti volevo ricordare che l'UNRAE (associazione dei costruttori esteri) promuove una borsa di studio per le migliori tesi sul marketing dell'automobile, forse e` un'opportunita` interessante. Lo trovi sul sito Unrae: http://www.unrae.it Buon lavoro :wink:
-
Ma la zona della foto non mi sembra mica verniciata... mi pare solo acciaio zincato (e quindi piu` vulnerabile all'ossidazione)... come mai non viene verniciata quella parte?