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Lisse

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  1. Domani, a quest'ora, sarò in partenza per il mio primo pellegrinaggio in Borgogna (in occasione de "Les Grands Jours de Bourgogne 2016").. la carta di credito sta già liquefacendosi... Per qualche giorno non avrete mie notizie
  2. Il furgone è un DAF 400... mi pare fosse a cavallo fine '80-inizio '90... pochi, ma qualcuno circolava pure da noi.
  3. Inizia la scalata... versione annata 2004 E versione riserva 2004 Ultimo intermezzo... 2005 già approcciabile Riserva 1993 Qui ci siamo! Riserva 1983 Riserva 1970... dimostra almeno vent'anni di meno.. Da sinistra: riserva 2004, 1993, 1983, 1970 Doveva essere il clou, purtroppo era già morta... succede anche nelle migliori cantine... Riserva 1961 Panoramica Finiamo con qualcosa di dolce..
  4. Bella giornata, iniziata con i pre-aperitivi Proseguita con i veri aperitivi... Questo piaciuto poco, troppo legnoso.. anche un poco evoluto, per me... Poi arriva COCHE-DURY.. Iniziamo con i rossi... Montalcino, più qualche intruso Allora fu un piccolo scandalo: non superò l'esame della commissione d'assaggio e fu declassato Toscana IGT... se non è Brunello questo Primo intruso... delizioso, naso spaziale Uno dei pochi che ha lavorato bene nel 2003 Di gran lunga il migliore Cabernet Franc della Loira (quindi del mondo).. Questo "Le Bourg" ha quadriplicato i prezzi nel giro di tre-quattro anni: sotto i 300 non si trova più.. Seguirà..
  5. Devo ancora decidere se pubblicare le foto delle due bottiglie bevute in Svizzera, durante la vacanzina per il salone dell'auto...... comunque, domani prevista degustazione tosta di Brunello di Montalcino, con robbba bbona ed anche vecchia... prometto che ne renderò conto
  6. In azienda, ci fu una Coriasco familiare 900/C, sulla II serie della 127.. credo fosse del 1978.
  7. Splendida bottiglia, con ancora del grip giovanile... azienda ormai estinta, venne ceduta ad inizio anni '90 a GAJA che da questa vigna (mi dicono gli amici espertissimi) ricava le uve per il suo Langhe "Conteisa", non proprio uno dei suoi top... veramente peccato, bottiglia favolosa! Dolore: bottiglia in fase calante.. mi dicono non sia la prima volta, quindi.. Bottiglia della giornata! Una meraviglia!!! Doppia sfiga con questa "Arborina": prima bottiglia tappata, seconda in discesa... Fuori programma è arrivato questo Brunello '88, dell'azienda che sarà poi acquisita da GAJA (pure quella!)... scollinata... A chiudere, è arrivato questo Moscato "Piasa Rischei" vendemmia tardiva 1989, cantina FORTETO DELLA LUJA... allora era un vino da tavola, ora è nella denominazione Loazzolo... integro ed eccellente Grandissima giornata, peccato per le 4 bottiglie troppo avanti... non si sperava di trovarle perfette tutte 11, ma un paio sarebbero bastate. Fra l'altro, tutte le bottiglie provenivano dalla medesima cantina, acquistate al momento dell'uscita e conservate in cantina idonea (così ha asserito il conferitore, partecipante alla degustazione e persona di fiducia).
  8. La tavola imbandita nel locale sotterraneo, in fianco alla cantina... La batteria in attesa di degustazione Aperitivo... sboccatura maggio 2008... gran boccia La migliore bottiglia del Citrico RINALDI che mai abbia trovato nel bicchiere.. BARTOLO MASCARELLO.. purtroppo già in fase mooolto discendente.... peccato Giovanissimo, invece, questo Cannubi Boschis di SANDRONE Bottiglia integra, ma ancora con notevoli dosi di legno... per gli amanti del genere Pure qui stiamo scendendo dalla collina.. Qui siamo ancora sulla vetta.. e per qualche anno ancora... buono forte! In un'annata orfana del Monfortino (grandine), il Cascina Francia è spettacolare
  9. Domani, in allegra compagnia, stapperemo una decina di Barolo della leggendaria annata 1989... dovrebbero essere al perfetto punto di maturazione
  10. Nessun problema da parte mia, basta essere almeno in quattro/cinque e trovare un locale che ci permetta di portare le nostre bottiglie... Nella bassa bresciana (a dieci minuti dal casello di Manerbio della A21) ci sta il mio ristorante preferito, dove si sta molto bene e mi viene concesso di portare tutte le bottiglie che voglio, senza aggravio di costo. GERMANO Rionda credo la prima annata sia la 2015, quindi in commercio non prima del 2020. MASSOLINO negli ultimi anni ha cambiato mano e si può bere senza attendere vent'anni... io ho una Rionda 2008 che non credo andrà oltre il 2017. PRINCIPIANO è un emergente (vabbè... "emerso"... saranno dieci anni...), secondo me il suo "Serralunga" (ovvero il Barolo-base) è sempre da prendere in considerazione... lo ricordo a 20 euro, ora si dovrebbe trovare sui 25 ed il rapporto qualità/prezzo e favorevolissimo... i suoi cru stanno a 50-60 e non c'è paragone.. Cerca, che in giro si trova, anche on-line. Questo Puligny "village" si trova e non costa uno sproposito (prima stava a 50, ora sarà attorno agli 80-90...... IULI "Nino" è un Pinot Noir.. mai assaggiato..
  11. Anche meglio questo Barbaresco Pajé.. Invece, questo piaciuto a nessuno... scuro, concentrato, pesante, 15° e se ne sentono anche di più, una valanga di legno, tanto cocco... Nonostante il gran nome, per me, non ci siamo. Era qualche anno che non sentivo questo vino... sarà evoluto il mio palato, sarà cambiato lo stile del produttore (il Bepi non c'è più e gli ultimi anni la malattia lo tenne lontano dalla cantina), ma gli splendidi ricordi sono stati smentiti da un vino con tante note vegetali/verdi e basta... E parliamo di una bottiglia che sullo scaffale sta a 230-250 euro.. Per i meno esperti: Alzero sarebbe un Amarone, ma vinificato partendo dall'uva Cabernet Franc, quindi non può essere "Amarone" in etichetta. La serata non poteva finire senza una goccia di Pinot Noir.... Buono questo Pommard "Rugiens".
  12. Un buon Rossese del grande Nino "Testalonga" Perrino.. Ottimo questo Bussia 2006.. aperto, floreale, agrumato.. gran boccia! Puzzettoso questo Rionda '04...... essendo un vino di Tommaso Canale*, non sarebbe una novità. Non so se ve l'ho già raccontato, se così fosse, ripeto Roagna ha comprato questo vino da Tommaso Canale, storico produttore, e l'ha commercializzato... in passato (anni '80 e '90, mi pare fino a metà circa), Canale vendeva le sue uve della Rionda a Bruno Giacosa, che le vinificava, realizzando il suo leggendario "Collina Rionda". Canale è passato a miglior vita circa un lustro fa e la sua parcella della Rionda è stava divisa fra gli eredi Ettore Germano (ricordate la foto della vasca inox contenente il Barolo Rionda?), Giovanni Rosso e Guido Porro. Eccellente questo Serralunga "base" 2011... si dovrebbe trovare in enoteca a quota 23-25 euro: STRONG BUY!!! Il Montepulciano del "Maestro"... certamente sarà stato più buono oggi (sempre meglio stapparlo il giorno prima) Burlotto, altro bravissimo produttore... ottimo questo Cannubi
  13. Finalmente cambia la musica: questo village del DOMAINE LEFLAIVE è perfetto... fresco, floreale, minerale Arriva la mia bottiglia... presumo che sia stata colta al punto ottimale di maturazione (Borgogna bianche più vecchie non ne ho...), ancora avvertibile una punta di legno (che ormai non se ne andrà più.. non lesinare col legno è un po' lo stile di GIRARDIN), ma grande soddisfazione al naso ed al sorso... Seguirà con i rossi... e ce ne saranno
  14. Diciamo che la serata era iniziata male, tanto che si temevano i malefici del "giorno-radice" (non vi ho ancora raccontato la storia di "radice-foglia-fiore-frutto"? Sarà per un'altra volta..), ma poi si è raddrizzata Il "Giulio" 2004 (annata più recente in commercio)... naso muto, bocca un poco meglio... mah... LECLAPART "L'artiste"... le (poche) volte che ho sentito i vini di questo rinomato produttore, non ho mai visto scoccare la scintilla (ma pure diversi amici la pensano come me); pure questa (costosa..oltre 100 euro) bottiglia si conferma una delusione Solo un poco meglio questa Cuvée William Deutz 2002... Passiamo ai bianchi fermi e la musica cambia di poco... questo Chablis Montmain '10 di PICO dovrebbe essere meglio di come l'abbiamo trovato nel bicchiere.. Pure questo Les Chalasses '10 è sottoperformante... ma GANEVAT è un bio-talebano (pure niente solforosa aggiunta), qualche bottiglia storta (purtroppo) capita.. Notare la controetichetta: vigna del 1902... giustamente scrive in etichetta "vigne vecchie", da noi lo fanno per vigne di 25-30 anni...
  15. Stasera saremo da un amico, che ha la necessità di "bagnare" adeguatamente la nuova casa...
  16. Premesso che io non mangio sushi (quindi potrei scrivere delle fregnacce), ma solo del crudo di pesce (pure abbastanza raramente e quando sono sicurissimo di come è stato trattato), io ci vedo abbinati dei vini che abbiano buona/ottima freschezza ed acidità, con presenza di note iodate/salmastre... per dire: Chablis (quindi vitigno Chardonnay), Sancerre/Pouilly Fumé (Sauvignon Blanc), Muscadet Sèvre-et-Maine (Melon)... in Italia potrei stare sul Verdicchio di Matelica (un nome su tutti: COLLESTEFANO), su qualche Soave (il "Calvarino" di PIEROPAN), il Vermentino dei Colli di Luni (anzi, "il" Colli di Luni, quello di OTTAVIANO LAMBRUSCHI)... anche un Erbaluce di Caluso (quelli di FAVARO e di ORSOLANI)... Poi, gli abbinamenti sono fatti in base ai gusti personali... magari qualcuno apprezza il sushi col Primitivo di Manduria... de gustibus.
  17. "Legnoso" ovvero fortemente segnato dal legno della botte dove è stato affinato: quindi note di vaniglia, di tostato, di caffè; solitamente, la beva risulta pesante, difficoltosa, mancante di quella freschezza ideale da abbinare a del crudo di pesce..
  18. Gli splendidi bicchieri ZALTO... in primo piano un modello "Bordeaux", contenente il Faugères... in secondo piano, a sx, un modello "Universal", contenente lo Champagne '96.. quello vuoto, in attesa del Barbaresco, è ancora un "Bordeaux" "Ma come, ora ci fai vedere la bottiglia dell'acqua?!?!?"... no, vi faccio vedere il leggerissimo ZALTO da acqua...
  19. Lunedì sera ero al mio solito ristorante. stavolta solo con la dolce metà (nostro anniversario di matrimonio)... ho sentito qualcosa al bicchiere, anche di più di quello che avrei voluto, grazie ai sempre generosi titolari.. Iniziato con questa bolla... 100% Pinot Noir da vecchie vigne... piaciuto, anche se l'avrei preferito un poco più affilato Proseguito con questo '96 (ricordo che in zona è la migliore annata dal 1990 ad oggi)... ancora ben vivo, ma un po' troppo sullo stile ossidativo, per il mio gusto.. fungo, un poco di cognac... per gli amanti del genere Etichetta che solitamente mi piace, ma questa 2013 è scivolata via senza particolari ricordi.. Produttore a me sconosciuto (e questo è bastato per strappare un sorrisone al titolare del locale), vino valido, abbastanza semplice (beh... sarebbe anche solo un "village"), giusto un filo di legnetto (ma è giovanissimo.. penso sarà riassorbito). Quello che reputo il migliore produttore della AOC Faugères... questo 2009 è ancora nettamente sul frutto, avrà bisogno di qualche altro anno Questo, invece, si beve bene già ora... veramente molto buono e si compra ancora con pochi soldi... perfetto col controfiletto.
  20. Considera che i prezzi in cantina sono all'incirca allineati a quanto puoi trovare in una buona enoteca (euro più/euro meno)... nella maggioranza delle cantine è così, ormai, quindi la visita in cantina è utile per assaggiare (solitamente l'ultima annata in commercio, con qualche cosa, a volte e per magnaminità del produttore, di più vecchio) e per conoscere il produttore, la sua filosofia, i suoi metodi. Non abbiamo assaggiato i vini-base (Dolcetto e Barbera) ed il Nebbiolo ci è parso un vino abbastanza semplice... fra i Barolo, starei su Prapò e Cerretta '11... buona anche la riserva '09 Lazzarito, ma comincia a costicchiare. Chardonnay ed il taglio Binel non li abbiamo sentiti, sorry. Non lo assaggio da almeno tre anni e l'avrò sentito tre volte in tutto... il mio ricordo è di un vino MOLTO segnato dal legno, lontanissimo dal mio gusto e dai migliori Fiano... A proposito, questo è un IGT Paestum... i migliori Fiano, per me, hanno la DOCG "Fiano di Avellino" ed i nomi sono: MARSELLA, PIETRACUPA, VILLA DIAMANTE, PICARIELLO, COLLI DI LAPIO... Se il vino fosse ancora legnoso come ricordo, non c'entra davvero nulla col pesce crudo. Io metterei una "nota sul registro" al commensale "sedicente intenditore"...
  21. Uno Chablis fatto bene ha sempre una bevibilità assassina.. Altra bottiglia dal grande rapporto q/p... il Verdicchio di Matelica '12 de LA MONACESCA... fascia di prezzo 10-12 euro, è ancora in fase embrionale, ma già regala soddisfazioni... best-buy!
  22. Due produttori di medio peso: - SERGE DAGUENEAU sarebbe il DAGUENEAU "sbajato"... quello giusto è DIDIER DAGUENEAU (azienda condotta dal figlio Louis-Benjamin, dopo la tragica dipartita di Didier, nel 2008), certamente l'azienda top della zona Pouilly-Fumé/Sancerre; 2014 è veramente troppo giovane da bere ora; per i neofiti, si tratta di Sauvignon Blanc; . non vedo l'annata dello Chablis di PICQ, in questo caso un "lieu-dit", ovvero poco più di un village, senza essere un premier-cru.
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