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beh, visto che all'epoca abbiamo vinto 2 mondili di fila, speriamo che sia beneaugurante :sgrat: :sgrat:
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http://www.corriere.it/Media/Foto/2005/11_Novembre/11/MAGLIA2.jpg
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non credo che sia un fake. nella vetrina si potrebbe confondere il riflesso con quello che c'èoltr eil vetro. ed anche il cartello posteriroe mi sembra fatto troppo bene.
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azzo ricca' mi sorprendi. TU interista...allora qualcosa di buono c'è in te :lol:
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copco, le mie puntualizzazioni non miravano MINIMAMENTE a eludere o ridimensionare il problema che ESISTE ed è ATTUALE in diverse zone del mondo. è l'articolo in se stesso che è scritto alla rinfusa, citando episodi quà e là estrapolandoli dal contesto originario. confondendo tra situazione interna italia ed estera. in più, di solito, dove sono perseguitati i cristiani, lo sono anche gli altri professanti di altre rleigioni 'minori', ed ovviamente non è che rendne meno spiacevole la cosa. in certi Paesi a maggioranza musulmana, sono discriminati oltre i cristiani, gli ebrei, anche i musulmani stessi che non si riconoscono nell'integralismo: peggio di così...
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wil, editi il quote per cortesia?
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aggiornamenti: Il conduttore torna sull'addio a 'Serie A': "Legittima voglia di indipendenza ma sapevano che il sottoscritto si sarebbe dovuto spostare a Roma" Mentana al posto di Bonolis Arriva la conferma di Mediaset Il giornalista: "Programma rinnovato d'intesa con la redazione sportiva" Il commento di Bonolis: "L'uomo giusto, scelta eccellente" Paolo Bonolis MILANO - Enrico Mentana al posto di Bonolis per la conduzione del programma Serie A su Mediaset. E' l'ennesimo colpo di scena, anticipato in esclusiva da Repubblica.it poi confermata da una nota dell'azienda, nel caso televisivo della settimana. La scelta di un giornalista alla conduzione del programma di calcio dovrebbe incontrare l'approvazione della struttura sportiva, che poco aveva legato con Bonolis e i suoi autori. Ma i giornalisti, oggi in sciopero, rinviano a domani la valutazione delle decisioni aziendali che sono state invece accolte con entusiasmo da Monica Vanali, che affiancava Bonolis, e dal conduttore di Controcampo Sandro Piccinini. Mentana, il cui padre fu un grande giornalista della Gazzetta dello Sport, interpellato questa mattina da Fiorello nel corso di Viva Radio 2, ha sostanzialmente confermato: "Mi è già capitato di prendere il posto di Bonolis in passato, era ai tempi di Italiani, l'unico programma che non è andato bene nella straordinaria carriera di Paolo. Andavamo contro Panariello, subentrai con una trasmissione di tipo giornalistico". Poco dopo è arrivata la nota ufficiale di Mediaset, nella quale si legge che "i vertici hanno deciso di affidare a Enrico Mentana la conduzione di Serie A. Mentana, che mantiene ovviamente l'impegno di Matrix per tre sere alla settimana, firmerà Serie A con il direttore di Sport Mediaset, Ettore Rognoni, il quale ha accolto con grande soddisfazione la decisione aziendale. La nuova versione del programma, che si caratterizzerà per un taglio marcatamente informativo, valorizzerà al massimo tutte le risorse giornalistiche e produttive di Sport Mediaset". Mentana: sarà completamente rinnovato. "Prendo in questo momento visione della pratica Serie A" ha dichiarato Mentana dopo l'ufficializzazione da parte di Mediaset, "ma ho intenzione di farlo seriamente, quindi non voglio anticipare nulla sulla formula di una trasmissione che sarà completamente rinnovata. Voglio confrontarmi, sentire i colleghi dello sport e chiamerò anche Bonolis". Alla trasmissione il giornalista dedicherà il fine settimana: "Ma il programma resterà a Milano e questo mi sembra giusto, perché persino un'emittente romanocentrica come la Rai ha suoi programmi sportivi a Milano". Il nuovo Serie A, ha aggiunto, sarà comunque "un programma completamente giornalistico realizzato d'intesa con lo sport, tanto che lo firmo insieme al direttore Ettore Rognoni, per un rapporto che sarà stretto. Ma mancano ancora dieci giorni e quindi in questo tempo avremo tempo di studiare i dettagli di quello che per me sarà un impegno forte". Per Mentana, la scelta dell'azienda per Serie A "è un segnale di unità forte per Mediaset che ha tutto il diritto di esercitare i diritti del calcio, che ha pagato profumatamente". Piccinini: ottima scelta. Quella di affidare a Mentana la conduzione di Serie A è una scelta ottima secondo Sandro Piccinini. "E' una scelta che prende atto della volontà del pubblico di un programma sportivo che guarda agli aspetti giornalistici e di cronaca e non a quelli di calcio-spettacolo" ha detto il conduttore di Controcampo. "Ora certo sarà un programma diverso dedicato alla cronaca e agli approfondimenti che sarà condotto con il ritmo che Mentana ha innato. Insomma una bella sfida finalizzata a tenere lì il pubblico sportivo per due ore con una formula giornalistica e non di spettacolo". Bonolis: "E' l'uomo giusto". "L'uomo giusto al posto giusto. Una scelta eccellente". Così Paolo Bonolis commenta la decisione di Mediaset. "Mentana è perfetto - sottolinea Bonolis - perchè è direttore editoriale, un giornalista formidabile, un conoscitore profondo dello sport e un interista e questo porta anche un pò di sentimento" e poi aggiunge: "ero io un sostituto a tutto il resto. Finalmente sto occupandomi delle mie cose e tutti sono contenti". Poi, l'ex uomo d'oro di Affari tuoi torna sulle polemiche degli utlimi giorni. "Legittima voglia di indipendenza della redazione, ma potevano parlare prima, è una situazione che è terminata perché si è verificato quello che probabilmente si voleva si verificasse: che mi rendessi conto della volontà assoluta di indipendenza della redazione sportiva". Il secondo motivo che ha spinto Bonolis a lasciare il programma sportivo è stata la necessità di stare a Roma. "Mi è stata chiesta la collaborazione - ha continuato Bonolis - sapevano che la mia collaborazione era sicuramente entusiasta, ma sapevano che mi sarei dovuto trasferire a Roma perché il mio lavoro adesso inizia a Roma e ho la famiglia a Roma. Sapevano quindi che ci saremmo dovuti spostare su Roma. Il sottoscritto, e non chiaramente tutta la redazione sportiva. Ci mancherebbe altro". (10 novembre 2005)
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proprio rimanendo in topic, ti rispondo con due appuntini all'articolo: - le 3 cristiane uccise in indonesia, fanno ahimè, parte dell'ennesimo atto di violenza che dal 1999 scuote quella parte del paese. una guerra civile che ha ucciso migliaia di persone tra cattolici e musulmani, distrutto chiese e minareti. indistintamente. - le librerie, saranno piene di scritti che promuovono l'ateismo (anche se non me ne sono mai accorto), ma è pur vero che di libri di GPII e B13° e compagnia bella le vetrine sono piene e in bella vista. per quello che hai detto tu, mi risulta che anche nell'egitto occidentalizzato la situazione non è rosea per nulla. mentre in turchia non mi risulta, anche se partiti islamici più integralisti si fanno più minacciosi.
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perchè mischiare un topic interessante come questo, con le ragioni private e personali di utenti che hanno deciso di non scrivere? per favore rimaniamo in topic.
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a me è arrivato l'avviso del servizio sospeso.
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che te li mandano a fare se non li leggi?
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Michel, che notizie ci porti dopo i possibili coprifuoco? da noi c'è sciopero dei giornalisti
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infatti da ragazzo non mi capacitavo della ragione per la quale i ragazzi del nord dovevano ubriacarsi quasi per forza. e questa differenza di comportamento, veniva molto apprezzato dalle ragazze nordiche intente ad altri passatempi serali...
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ovviamente non sto parlando che mi da fastidio vedere un ragazzo con la bottiglia in mano. il problema è quando si inizia il pomeriggio e finisci la notte... piano piano ci fai l'abitudine e ne ingerisci sempre di più. più che trasgressione lo vedo come un modo per sballarsi.
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lungi da me passare per perbenista o proibizionista. è solo una questione di uso e abuso. fino a 20 anni fa, vedere in giro alle 6 del pomeriggio ragazzi con la bottiglia di birra o lemonvodka in mano, non era raro, era proprio impossibile. e non per questione di soldi, non c'era proprio la mentalità e l'abitudine. poi le incioccate a casa di amici, le serate in birreria, le passatelle, si sono sempre fatte.
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adesso che hai dispensato i tuoi utili consigli, torniamo in topic. e senza inutili repliche. grazie.
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cadi in errore. reputo provocazione il tuo modo di scrivere, non di pensare. farò tesoro del tuo consiglio
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che sarebbe il caso di moderare i tuoi interventi, cercare di provocare di meno e portare più contenuti utili alla discussione. sottolineo, è un problema di toni e modo di discutere. non certo di idee.
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il tuo contributo nelle discussioni è sempre determinante e aprrezzato. e non solo in OT.
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ecco la classifica. benzina sostanzialmente con lo stesso giudizio medio-buono in ordine di preferenza: 307 1.6 golf 1.6fsi astra 1.6 miglior acquisto focus 1.6 A 170 1 116 C4 1.6 megane 1.6 mazda 3 giudizo medio civic cerato Diesel sostanzialmente con lo stesso giudizio buono in ordine di preferenza: 307 2.0hdi focus 1.6tdci miglior acquisto A 200cdi C4 1.6hdi A3 Sback 2.0tdi megane 1.5dci 1 120d A3 2.0tdi golf 2.0tdi golf lus 1.9tdi giudizio medio astra 1.7cdti stilo 1.9 jtd mj altea 1.9tdi beetle 1.9tdi 147 1.9 jtd mj penalizzata per capacità di carico, emissioni, consumi corolla 2.0d 4d
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neutro, queste tue conclusioni, dove le hai letto in questo topic? a parte l'ultima, che è l'oggetto della discussione, appunto!
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Il monopolio della volgarità di Franco Rossi > 7/11/2005 Nel suo squallore senza fine la storia della trasmissione 'Serie A' è la cartina di tornasole (quella cartina che noi dell’Avviamento Agrario usavamo per capire se andava bene il dosaggio del verderame) di quel che sta avvenendo da anni nel mondo dell’informazione televisiva. Il monopolio di Mediaset su tutto quel che succede nel mondo del calcio passa da frasi deliranti (Galliani che dice a Serena in diretta che non lo farà più entrare in tribuna stampa a San Siro, come se veramente potesse imporre un simile veto) alle clamorose accuse della Juventus che l’anno scorso prima della partita con il Milan scese in silenzio stampa a causa delle manipolazioni delle tv berlusconiane. La Juve è riuscita a sottrarsi a certe imposizioni perché forte di rapporti commerciali con il Milan che sono stati raggiunti non a Cologno Monzese, sede di Mediaset, ma direttamente ad Arcore, sede del Governo. Naturalmente l’Inter in tutto questo non c’entra niente: se un giornalista non è gradito al Milan non lo si manda più a Milanello da oltre un decennio e se lo stesso giornalista non è gradito all’Inter lo si impone ad Appiano Gentile. E se Mancini a quel giornalista non riserva interviste private, Mediaset fa capire chiaramente, senza tanti giri di parole che d’ora in avanti l’Inter avrà un trattamento particolare. E se in una trasmissione di Mediaset viene detto che Adriano 'va a zoccole' nessuno interviene facendo notare che certe frasi non sarebbero mai state pronunciate nei confronti di giocatori di altre squadre tipo Sheva e Trezeguet. E si arriva a 'Serie A'. La verità è semplicissima: Bonolis non vuole come ospiti giornalisti-opinionisti imposti dalla redazione sportiva di Mediaset, ma pretende di scegliere quelli che più gradisce. Volere legittimo, anche se poi quelli che vanno a 'Serie A' spesso hanno lo stesso procuratore (non sapevate che diversi giornalisti hanno un procuratore?) di Bonolis. Bonolis voleva nella sua trasmissione giornalisti 'non schierati o comunque non imposti da Ettore Rognoni, capo dei servizi sportivi di Mediaset. Sono stato amico del conte Alberto Rognoni (foto), padre di Ettore: è stata una delle persone più straordinarie che abbia avuto il piacere di conoscere e frequentare. Decine di volte siamo andati a cena con amici comuni (era legatissimo a Gianni Brera) e di lui ho un ricordo assolutamente straordinario. Lavorava anche per la Giustizia sportiva e una volta si travestì da frate per smascherare un presidente accusato di corruzione nei confronti di un allenatore avversario. Il presidente aveva dichiarato che non conosceva nemmeno lontanamente quell’allenatore, ma il conte Rognoni lo smascherò dopo vari appostamenti (sempre vestito da frate) scoprendo i due (allenatore e presidente) mentre facevano l’amore in una stanza d’albergo. Quel presidente fu condannato e una volta scontata la pena, naturalmente, assunse quell’allenatore per la propria squadra... Di Ettore Rognoni (foto a destra) la prima volta mi ne parlò Paolo Mantovani quando mi telefonò nel gennaio del 1987 per dirmi che Arrigo Sacchi non sarebbe andato alla Samp (stava per firmare il contratto) perché 'il figlio del conte' aveva convinto Berlusconi ad ingaggiarlo. C’è stato un periodo nel quale diverse trasmissioni di Mediaset mi chiamavano come ospite, ma con il passare del tempo certe mie critiche a Sacchi fecero precipitare il tutto ed Ettore Rognoni diede l’ordine di non invitarmi più. Il caso 'Serie A' è sintomatico di quel che accade nell’informazione: Bonolis vuole i suoi opinionisti (che magari hanno il suo stesso procuratore) mentre Ettore Rognoni pretende di imporre quelli della sua redazione. Un gioco di potere che dimostra quanta libertà ci sia nelle tv italiane. Ultima notazione: la definizione di 'Er penombra' data da Bonolis a Ettore Rognoni è di una volgarità senza fine, degna conclusione di tutta la storia. Franco Rossi
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le voci parlano di rigirare i diritti dalle 14.00 alle 17.00. insomma quelli buoni per trasmettere tranquillamente "Quelli che il calcio..."