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Hal9000

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  1. Questa é una mia lista parziale. Non fate l'errore di prendere questa lista come esaustiva, rappresenta forse 1/10 di quello che ho in mente, tra le auto stradali prodotte, mancano marchi meno noti come OSI, Bizzarrini, OSCA, ISO e le varianti dei carrozzieri. Come vedete degli anni '80 vi è pochissimo e quel poco é una evoluzione di prodotti degli anni 70 ( vedi Delta Integrale dalla Delta, Maserati Biturbo dalla Kyalami e Quattroporte, Lancia Rally dalla Beta Montecarlo), l'unica é l'Alfa 164/Thema/Croma che hanno saputo interpretare i tre brand su basi comuni e linguaggi nuovi per l'epoca. Degli anni a seguire purtroppo di italiano e degno di nota ho individuato solo due Alfa 156 e 159 e la sola Maserati Granturusmo. L'eleganza di una Maserati Sebring (Rosso Bordeaux met.); Il Profilo di una Maserati Merak (Blu Met.); La sensualità di una Ferrari GTO 288 (Rossa); Il futurismo Lamborghini Countach (Verde met. come da prima presentazione); La sinuosità dell'Alfa Romeo 33 Stradale (Rossa); Il posteriore di una Alfetta Gt; Il frontale di una Maserati Biturbo (Blu met.); I 3/4 del primo cuneo Alfa Romeo Nuova Giulietta 116 (Blu pervinca o Rosso veneziano); La fiancata della Lamborgini Islero (Azzurro met); Lo snobismo della Lancia Gamma Coupè (Blu Lancia); Gli interni e la plancia di una Giulia GT 1750 ; L'imponenza della Maserati Granturismo (grigio scuro met.) La più bella spider Ferrari, la 330 California; Il posteriore melanconico di una Alfa Romeo Giulia Gt (verde olivo met.) La “felinità” di una Alfetta prima serie (Blu olandese); La muscolatura di una Lancia Delta Integrale (Rossa); Il coraggio di una Lamborghini Espada; La rivoluzionaria Alfasud 1serie (verde met.) La ricercatezza di una Maserati Khamsin (Blu met.); Lo slancio di una Maserati Ghibli SS1'serie (Gialla o Verde met.) L'esotica Fiat 124 spider 1 serie (giallo ocra) La discrezione di una Lancia Beta Coupe (azzurro met,) La perfezione volumetrica di una Alfa 156 berlina prima serie (blu met) La perfezione volumetrica di una Alfa 156 sportwagon seconda serie (grigio pasubio met) L'aplomb di una Maserati Kyalami (Blu met) La bestialità di una De Tomaso Mangusta (Gialla o Nera) La tenerezza di una Fiat 500 D,L (Giallo Ocra) La bellissima Lancia Flaminia Sport Zagato (grigio met.) La leggiadria di una Ferrari Dino 246 (Gialla) La più bassa, la Lamborghini Miura (Arancione) La bellezza di una Giulietta sprint veloce (Rossa) L'elegante cattiveria di una Lancia Rally stradale (Rossa) La novità della Lancia Thema prima serie (marrone met.) L'eleganza di una Alfa 164 prima serie (verde mirto met.) L'equilibrio di una Fiat Croma prima serie (blu met.) Il frontale di un'Alfa 159 (blu met) Ho escluso le concept tipo l'Alfa 33 Iguana, Carabo, la Canguro, la Lamborghini Marzial, e le vetture da gara tipo Ferrari 330 P4, Ferrari 250 testa rossa barchetta, Alfa 33/2 Daytona, Alfa Giulia TZ2, etc etc
  2. Ti chiedo la cortesia di usare altri linguaggi. Teniamo l'asticella della discussione su livelli piú alti. Grazie
  3. Oh finalmente lo sento dire. La tua é una giusta impressione, tutto fa intendere che la vendita sia la naturale via di uscita. Purtroppo (o no).
  4. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/10/dalla-nuova-alfa-giulia-giugiaro-il-car-design-italiano-e-finito/1858892/
  5. Un altro di quei personaggi buoni a parlare e vendersi bene. Concordo, un delirio architettonico.
  6. L'Alfieri, la parte anteriore della Ghibli, in qualche misura un po' la 124 spider (che ha peró scopiazzato dall'originale di Tjaarda.
  7. http://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2016/01/28/news/giugiaro_peccato_vedere_l_alfa_moscia_moscia_-132222971/
  8. Non ci siamo. Ma voi leggete bene quello che scrivo o andate per preconcetti dritti senza riflettere. Scusa, ma ho l'impressione che la lettura sia un optional. E poi diciamola tutta, chi oggi dice di fare design cosa fa se non basarsi su esempi mediocri del passato prossimo? Chi ha disegnato la Giulia non si è forse sul design della bmw serie 3 disegnata quattro anni prima? Dai su, non parliamo per frasi fatte. Mi pare di parlare come se foste degli avanguardisti, ma io non vedo neppure l'ombra di cotanta modernità. O meglio definisci i criteri dell modernità.
  9. Anche io penso che Piano sia sopravvalutato. Non piace neppure a me. Preferisco Zaha Hadid e in certi casi F.Gary. Sto pensando che Tencone, Ramaciotti e ect, non sono più in forza come responsabili del design Alfa. In genere non vale la regola che squadra che vince non si cambia?
  10. Ma certo Cosimo, é così. Ma vedi, quello che manca spesso in ambienti come i forum, sono le occasioni di scambio per conoscere. E' tutto un : figa,culo, cazzo, stronzate, ma poi? Quello che manca, paradossalmente, é saper comunicare, scambiando idee diverse, diverse. Io imparo skillato e i "miei" giovani (dove lavoro) spero imparino da me il coraggio di esprimersi con idee alternative. Quando inizio un progetto, attinente al mio lavoro, devo pensare vari punti tra cui il fattore esperienziale, ossia, se nel passato ci sono stati progetti simili e che problemi hanno manifestato e come si sono risolti. Ciò non in contraddizione che ogni progetto va affrontato con luce nuova verso il miglioramento delle performances, sia per i clienti interni che esterni. Il passato deve rappresentare una leva di OPPORTUNITA', va scandagliato, scremato, analizzato, interriorizzato, non idealizzato però, altrimenti, come dici tu è Tony R. si cade, oltre che nell'anacronistico, nel ridicolo. Vedo molte contraddizioni tipicamente giovanili, sui vari interventi sopra, si parla di nostalgia, vecchio, di vincoli normativi, ma la maggior parte dei lavori di concept che vedo sono dei Photoshop su modelli esistenti, dove vincoli progettuali non ve ne sono e dove la fantasia é castrata in origine dalla auto di partenza. Non è una critica, ma una riflessione alla luce di alcuni interventi. Sono a casa bloccato con la schiena da sabato, ecco perché mi sono permesso di aprire l'argomento, tra una telefonata e l'altra. Da domani sarò meno presente. (Per fortuna dirà qualcuno)
  11. Hai ragione Cosimo! Ma da quanto capisco dal tono e contenuto degli interventi, l'età media é compresa tra i 20 e i 30 anni. io sono più vecchietto e che vuoi fare, passo tutto il giorno insieme a ragazzi di 25/30 anni e si impara.
  12. Tony R. ma perché batti sempre sulla questione nostalgia! Io non ne ho e non ho detto questo Tony, suvvia. semmai sono i vari Ramaciotti, Maccolini, Tencone, che hanno rilasciato interviste a raffica per motivare il design della nuova Giulia. Excusatio non petita, accusatio manifesta, direi.
  13. Non ti seguo io. Tu, come tanti, confondi il design italiano per design non filo tedesco. Sbagliato. Non farne un concetto di gnoseologia negativa, sono italiano perché non sono tedesco o altro. Vuoi che ti dica? La 4c é un obbrobrio stilistico, riferito al design italiano. Stupidamente ammiccante alle linee della 33 di Scaglione, ma lontana in modo siderale da quella freschezza stilistica. Molto meglio la Diva disegnata da Maurer. Poi che sia sfiziosa e possa piacere siamo tutti d'accordo, ma non diciamo l'eroe sia che é un esempio di stile italiano. Ti pare una vettura sobria, raffinata? Anche la corsaiola 037 era più elegante. Qualche esempio : Ferrari 308/328; Lamborghini Miura, Lamborghini Urraco, Maserati Merak, . Nessuna di queste aveva sproporzioni e linguaggi così volgari. Ma dimmi una cosa. Tu quando disegni a che norme fai riferimento, che vincoli di progetto hai con un Photoshop ? ma sei mai stato in un centro stile? Hai mai visto come partono i primi bozzetti? Suvvia!
  14. Ma come parli? io le mie idee le sto esprimendo qui e comprendo dal tuo modo di esporti che non sono stato chiaro. Le idee sono come l'esperienza, non si dicono, si hanno in testa e si mettono in pratica. Io le mie idee le metto in pratica nel mio lavoro e ti posso assicurare che ho a che fare con gente più skillata di me.
  15. Se vedo l'architettura è la stessa cosa. Gli architetti trovano le stesse giustificazioni che state tirando fuori voi : non possiamo costruire liberamente, colpa dei piani regolatori, delle norme sanitarie, della luna calante, etc... Peccato che poi vai fuori dall'Italia e trovi il mondo, trovi soluzioni ardite, magari non sempre bellissime, ma c'è sperimentazione, vivacità. Gli archietti italiani sono diventati negli anni dei geometri (senza offesa dato che lo sono stato anche io) di provincia. Il design italiano al pari con l'architettura. Non serve certo a convincervi (non si convince nessuno che non voglia cambiare idea), ma ci sono letterature piene sull'argomento, sul decadimento culturale del nostro design/architettura ormai finito. E le vostre risposte stanno a confermare che non ci rende conto di nulla, sempre pronti a dire : non è vero, non è colpa mia, anche gli altri fanno così. Provate a disegnare un'auto da zero, magari associando una linea ad una costruzione, Iniziamo ad essere multidisciplinari e alimentiamo la dialettica. Così si esce dal pantano attuale.
  16. Anche tu. Ma è proprio una tara la vostra. Ma scusami un attimo, secondo te un'Audi A6 è uguale ad una BMW serie 5? Una A7 è uguale ad una Lexus. Si certo che le norme vincolano a costruire in un modo sempre piu' convergente, ma non cadiamo nelle giustificazioni.
  17. Balle. (simpaticamente dico, Alessandro) Da sempre esistono vincoli per qualsiasi progetto. Pensi che al tempo degli egiziani non vi erano vincoli per costruire le piramidi, o costruire San Pietro nel 1500? Ogni Epoca ha i suoi vincoli e i progettisti cercano di trovare soluzioni. Nel Design. Anche quarantanni fa vi erano vincoli, diversi, ma c'erano; pensa solo al trattamento delle lamiere, alle lavorazioni, ai tempi di realizzazione delle maquette, senza 3D e simulatori. Certo, oggi il design ha davanti a se ALTRI vincoli e su questi si combatte la "battaglia" della creatività. I vincoli da te citati li conosco e valgono per tutti i costruttori, non solo per FCA. Solo che il tema è il DESIGN ITALIANO. Le Altre case hanno trovato la loro identità, pensa a BMW che comunque nella continuità ha saputo crearsi una identità, oppure alla stessa Tesla, Jaguar. I vincoli progettuali impongono tante scelte obbligate, corretto quello che dici, ma questo vale per tutti, altrimenti vorrebbe dire che fatte salve le norme, tutte le vetture dovrebbero avere le identiche fattezze. Ovviamente non è così. Ho la certezza che quando certi designers si trincerano sulle questioni da te esposte, stiano creandosi un alibi. Si proprio così. Credo invece che le cause siano da trovare altrove, lontano perchè non riguardano solo l'automobile.
  18. Appunto che idee di concetto c'è nella nostra architettura? E tornando a noi, ad esempio, che idea c'è nel design della nuova Giulia? Era l'occasione per dimostrare che il design italiano esisteva e doveva solo trovare un grande evento e invece ha dimostrato quello che era gia chiaro. Abbiamo buttato nel cesso decenni di avanguardia per essere oggi la retroguardia. Il design della Giulia somiglia a quelle costruzioni commissionate dalle immobiliari, che ammiccano a dare una parvenza di moderno, con l'intento di compiacere gli acquirenti. E così siamo pieni di banalità sconclusuonate.
  19. Ti faccio un esempio : Il grattacielo The Shard, da noi realizzato, opera di Piano é una realizzazione moderna, giusto ? ciononostante é innegabile la fonte di ispirazione di Piano al grattacielo disegnato e mai realizzato da F.L. Wright circa 70 anni fa. http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2012/08/del-grattacielo-di-enrico-mercatali.html Altri esempi di nuove realizzazioni di grandi nomi dell'architettura moderna, da noi realizzate e ispirate al passato : Zaha Hadid - City Life_MILANO 2014-15 80 anni fa in Italia, un italiano...Andrea Busiri Vici - palazzina bruxelles_ROMA 1930-31
  20. In fondo sostengo le stesse cose, ma con un punto di vista diverso. Forse non lo sai ma con Piano l'azienda in cui lavoro collabora da anni e abbiamo realizzato/ingegnerizzato molte delle sue opere più famose. Non travisare la nostalgia per il passato/pensieri fermi con la necessità di recuperare il proprio passato. Oggi in Italia manca cultura in generale e in architettura si vede. La mia generazione (anni 60/70) e le successive non hanno cultura filosofica che sta alle basi del pensiero creativo architettonico. Pensiamo alla grandezza concettuale dell'architettura razionalista, ma non solo. Gli architetti erano un tutt'uno con i letterati, registi, musicisti, pittori, etc creando con essi movimento culturale. Oggi bisognerebbe intessere lo stesso tessuto interdisciplinare per dare organicita' alle proprie realizzazioni. Invece abbiamo un pensiero trasversale omogeneizzato soggiogato al solo motivo speculativo senza apporto di valore aggiunto in termini di contenuto. Vincono le lobby di edilizie per fare copia/incolla e vincono le multinazionali automobilistiche che vogliono designers copia/incolla. Ecco che oggi l'immobilismo di cui parla Piano non sa guardare al futuro perché non ha le basi culturali per farlo, colpa del vuoto ideologico in cui l'Italia, a mo' di contrappasso, é immersa.
  21. Design italiano come patrimonio comune DIS-perso.. Mai come in questi ultimi anni vedo con piacere proposte di stile applicate ai nostri marchi italiani. Questa vivacità creativa é anche sintomo che le proposte reali, ossia quelle delle case madri, non sono in grado di soddisfare le aspettative del mercato. Il più delle volte le proposte freelance riguardano marchi non più esistenti o comunque divenuti nel tempo, per negligenza o volontà manageriale, cariatidi inermi. Mi riferisco in primis a Lancia, ma ci sono anche Autobianchi è in qualche modo anche a Alfa Romeo. Tra gli anni '50 e la fine degli anni '70, i grandi stilisti (Pininfarina,Bertone, Giugiaro, Frua, Zagato,Scaglione,Ghia, Tjaarda, etc), ognuno con il proprio carattere, imprimevano alle loro realizzazioni una forte personalità identitaria. Con gli anni '80 le grandi firme del design si sono dovute convertire ad essere anche industrie di prodotto fino a una decina di anni fa. La globalizzazione industriale ha infine spazzato via gli "ateliers" e con loro, il loro patrimonio culturale. Oggi questo vuoto culturale si sente eccome e lo dimostrano le tante realizzazioni amatoriali o semi professionali , che popolano la rete, che in qualche modo rappresentano il disperato tentativo di sopravvivenza dell'innata attitudine degli italiani allo stile o design. Ma quante di queste proposte vengono viste e valutate dalle case automobilistiche? Vero é che "disegnare" un'automobile é relativamente semplice, difficile é invece conciliare i vincoli tecnici imposti dalle normative, i vincoli progettuali di fattibilità e costi e le esigenze del marketing (strategia aziendale sul prodotto). Se è pur vero che è sempre esistito questo dualismo tra estro creativo e esigenze di marketing, è anche vero che oggi il dominio di quest'ultimo ha finito per relegare il design a solo portavoce pubblicitario, quindi avulso da pericolosi vezzi di fantasia creativa che non creino consenso di massa. La critica che muovo verso i designers italiani, designers di professione intendo, é di aver interrotto quel processo innovativo e coraggioso che ha trovato il suo culmine concettuale negli anni '70. Analoga atrofia culturale é avvenuta per la musica, la letteratura e l'architettura. Le logiche di marketing e la mancanza di visione manageriale, hanno finito per prendere il sopravvento, distruggendo il tessuto culturale sul quale germinavano le idee innovative. Il design italiano, coinvolto del decadimento culturale del nostro paese, oggi é un ologramma alimentato dalla luce riflessa di quello che é stato, utilizzando tale energia solo come autoreferenza, ma senza contenuti.
  22. Appunto le proporzioni. Quella da te postata é una gt con quattro porte. Una vettura Alfa Romeo deve essere sobria e non autoreferenziale. Aggressiva senza ostentare. Si certo, bassa, ma per una seg.E vuol dire 1400mm circa. Tecnologica certamente. Ma per noi italiani gli stilemi estetici hanno codici ben definiti, ormai dimenticati e imbastarditi dal pensiero globale, tanto che oggi ad avere lo stile italiano sono certe auto di Tesla, Jaguar. Ma in generale a nessuno più piace la semplicità perché si parte dall'idea che solo l'urlo sia udibile. Ma qui andiamo fuori dal seminato, scusami.
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