RIAD - In Arabia Saudita militanti di Al Qaeda hanno decapitato Paul Marshall Johnson, il cittadino americano rapito a Riad sabato 12 giugno. La notizia è stata data in prima battuta dalla tv Al Arabiya. Poi è arrivata la conferma delle autorità Usa e nella capitale saudita è stato trovato il corpo. L'omicidio è stato rivendicato dal gruppo "Al Muqrin". Il sito Web islamico Sawt al Jihad ha pubblicato le foto dell'uomo decapitato (in una delle immagini si vede la testa poggiata sulla schiena) e anche un testo di rivendicazione. "Come promesso ai mujaheddin - si legge nel comunicato - abbiamo decapitato l'ostaggio americano Paul Marshall dopo che l'ultimatum che i mujaheddin hanno dato al governo saudita tiranno è scaduto".
A nulla è valsa la corsa contro il tempo per salvare il 49enne ingegnere della Lockheed Martin, uno dei colossi dell'industria bellica statunitense, che il ramo saudita della rete terroristica di Osama Bin Laden aveva minacciato di uccidere oggi. Martedì i terroristi avevano chiesto la liberazione di alcuni militanti di Al Qaeda detenuti in Arabia Saudita, annunciando che entro 72 ore avrebbero giustiziato l'uomo, del quale avevano trasmesso un video via Internet. Difficile tuttavia stabilire con esattezza la scadenza dell'ultimatum, perché non si conosceva l'ora esatta della messa in onda del video.
Fino ad oggi le forze di polizia saudite avevano setacciato Riad, casa per casa, anche nelle aree periferiche, ma senza ottenere risultati. Le ricerche erano state affidate anche a una ventina di agenti dell'Fbi, specializzati nella liberazione di ostaggi, che stavano lavorando con i circa 15 mila soldati e poliziotti sauditi.
Nessun negoziato con i terroristi, come peraltro auspicato dal figlio dell'ostaggio: questa la posizione tenuta dalle autorità saudite, con il sì del vicepresidente Usa Dick Cheney. Ieri sera, i concittadini di Johnson avevano organizzato una veglia a Eagleswood Township, nei pressi di Atlantic City, nel New Jersey, mentre la giovane moglie thailandese dell'ingegnere aveva lanciato un appello ai rapitori di fronte alle telecamere della tv Al Arabiya. Appelli erano partiti anche da imam sauditi e colleghi arabi e musulmani di Johnson, che ne avevano sottolineato l'interesse per l'Islam e l'opposizione alla politica estera del presidente americano George W. Bush.
Intanto, il dipartimento di Stato Usa ha pubblicato un nuovo avviso ai viaggiatori (travel warning), sconsigliando ai cittadini americani di recarsi in Arabia Saudita, e chiedendo ai residenti di lasciare il Paese. Sono circa trentamila i cittadini statunitensi che vi lavorano, soprattutto nel settore del petrolio.
Qualche ora dopo la notizia dell'esecuzione di Johnson è arrivata quella di un'operazione delle forze di sicurezza di Riad in cui sono stati uccisi tre presunti militanti integralisti. Non è chiaro se i tre fossero in qualche modo collegati alla vicenda dell'ostaggio Usa.
http://www.repubblica.it/2004/f/sezioni/esteri/arabia4/decapitano/decapitano.html
... lo schifo che mi provoca l'immagine dello statunitense ucciso e pari a quello di queste immagini:
Non credo che qua nessuno voglia difendere dei terroristi. Il terrore e la morte stanno da entrambe le parti. Nessuno ha le mani pulite in questa guerra; in nessuna guerra c'è qualcuno che esce a mani pulite.