Mi dispiace, ma pur condividendo la critica alla volgarità imperante, non riesco a condividere in toto questo rifugiarsi nella nostalgia dei vecchi bei tempi, in cui tutto era più più bello e più buono. Le aziende nascono, crescono invecchiano e muoiono come gli esseri umani che le compongono.
Un'azienda come un'organismo si avvia verso il viale del tramonto quando cessa di crescere e di rinnovarsi e questo è purtroppo quello che sta' succedendo ad una buona parte delle aziende italiane, anzi l'intero paese è preda di questo "cupio dissolvi", l'invecchiamento generale e progressivo della popolazione forse ne è la causa, assieme al provincialismo tipico della nostra mentalità.
Galup è (o era) una delle tante aziende che non hanno saputo uscire quando il momento era opportuno da una nicchia territoriale limitata ed ora che questo ecosistema è stato devastato dai nuovi barbari non può cercare scampo all'estero, così come accade a tanti, troppi altri.
Ma non si può dare la colpa a chi va a fare la spesa al supermercato perché non può spendere il 20 o 30% in più al negozietto (che comunque, è parecchio nell'economia familiare, visto che la spesa per l'alimentazione è al 2o o 3o posto nella classifica), quando una parte non trascurabile delle famiglie non arriva a fine mese e la mancanza del panettone Galup penso occupi una remotissima parte del cervello. Chi può spendere non compra prodotti confezionati di alto prezzo, preferisce magari spendere il triplo in un panettone di pasticceria, che non è detto sia necessariamente più buono, ma è più di immagine.
Anche nell'alimentare insomma si riflette la crisi della classe media, si allarga anche qui il divario tra i poveri (che ogni giorno arruolano nuovi membri nei loro ranghi) ed i ricchi (sempre più ricchi e sempre di meno).
Ed i nuovi ricchi ed i nuovi poveri sono sempre più "cafoni" e "volgari", come accade in tutte le epoche di decadenza, ma la colpa non è solo nostra, siamo vittime e non carnefici, la responsabilità ce l'hanno in massima parte coloro che hanno spinto il piede sul gas di una irresponsabile globalizzazione (penso ad alcune tappe che hanno dato una spinta decisiva in questa direzione).
Inutile però piangersi addosso, occorre rimboccarsi le maniche e guardare avanti, magari qualcuno di quei 13 dipendenti potrebbe perpetuare la tradizione ed aprire una attività dolciaria artigianale per i "nuovi ricchi" vendendo quello stesso panettone a prezzo triplo ma con confezione artigianale...
P.S. visto che siamo su un forum di auto, non notate la pericolosa attinenza con quello che accade in campo automobilistico?