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v13

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Risposte pubblicato da v13

  1. grazie!

    dimenticavo un fattore importante: che giri con OS e software libero...

    quanto al Nook, un tablet / reader con una batteria che dura in condizioni ottimali 8h e ce ne mette 3 per ricaricarsi mi pare un po' inutile...

  2. per lavoro leggo molto e ho già un computer su cui fare il lavoro che richiede un minimo di processore. l'ideale per me sarebbe un reader o meglio ancora tablet con uno schermo relativamente grande (più di un kindle, per intenderci), con e-ink, a colori, con connessione wi-fi per eventuali link (ma non mi interessano altri servizi tipo email, FB, etc.), possibilmente con touch screen.

    ho leggiucchiato un po' in giro, ma qualcuno si azzarda a prevedere quando esisterà una roba del genere a prezzi umani?

  3. Nuove tasse, revisione del tasso di sostituzione delle pensioni e suo aggancio alle aspettative di vita....

    se rajoy tocca le pensioni cade il governo, nonostante abbia la maggioranza assoluta in parlamento.

    l'età pensionabile è a 67 anni. la pensione minima dal 2013 era già stata fissata a 350 €, mentre quella media erogata l'anno scorso mi pare fosse attorno ai 800 €. (e un affitto in spagna non costa mica meno che in italia....)

    senza contare che la disoccupazione giovanile su scala nazionale in spagna è del 40% (vado a memoria, potrei sbagliarmi) e secondo te chi è che li mantiene i giovini spagnoli?

    nonostante alcuni settori non ne stiano risentendo troppo, la situazione generale in spagna è molto molto seria.

  4. Perdere 5 posizioni per l'Italia significherebbe perdere circa 2500-3000€ all'anno di reddito PRO capite. Che mica andrebbero a intaccare solo i grandi patrimoni come si sogna :roll:

    Ci smutandiamo per l'IMU sulla prima casa e sull'accise di 2 cents, e quello "non sarebbe un dramma"?

    Va beh....

    bisognerebbe chiederlo agli islandesi, non trovi?

    tieni conto che in Islanda hanno sbattuto fuori dalla politica a calci un paio di partiti maggioritari e hanno riscritto la costituzione per cercare di ricostruire lo stato su basi più giuste. in questo contesto anche un 10% in meno di reddito è IMHO una misura accettabile. In Italia la svalutazione, le tasse e la perdita di potere d'acquisto, che per altro sono in atto mica da stamattina, stanno pesando ben oltre il 10% del reddito pro-capite.

    ah, rimanendo in tema di dati puramente economici: il GNP registrerá quest'anno un +3% e anche il debito/GNP è al 65% (contro il 96% dell'Irlanda, per dire).

    la vera obiezione è che l'Islanda è un paese da 350.000 abitanti, però è un fatto che pare che almeno su scala ridotta un modello radicalmente alternativo possa funzionare.

    poi certo, se uno risponde "va beh" come fai tu, non ne discutiamo nemmeno...

  5. La cosa che mi sconvolge è che quando se ne vanno gli danno pura una corposa liquidazione.....hai raso al suolo tutto e ti devo dare pure l'extra? Minchia, ringrazia che non ti chiedo i danni...

    in spagna vari gruppi di cittadini (senza partiti o sindacati fra le palle), fra cui vari gruppi di avvocati ed economisti, hanno deciso di fare causa al direttore di Bankia, che fino a qualche mese fa era il forziere del partito di maggioranza nonché recentemente quotata in Borsa, e che oggi chiede 24 MILA MILIONI di € per non fare bancarotta (e farla fare alla Spagna). In realtà la causa la fanno all'ex direttore per "presuntos delitos societarios, falsedad documental, publicidad engañosa y administración desleal. Con il crowdfunding hanno raccolto 19.000 € in 12 ore (la causa ha un costo stimato di 15.000 €).

    p.s. continuano a rompere le palle con l'islanda, che son bravi, buoni, che han nazionalizzato le banche, non pagano il debito.....

    Del fatto però che han perso 5 posizioni nella classifica del PIL pro-capite, che per noi significherebbe andare sotto la Grecia e la Slovenia e a battagliare con "prosperosi" paesi quali le Bahamas...chissà perchè, se ne dimenticano...

    non è che magari perdere 5 posizioni nel PIL pro capite non è poi un dramma? e che oltre al PIL esistono altri criteri per misurare una società che ha un futuro? e poi vorrei vedere il PIL dell'Italia o della Spagna fra un anno, dopo un botto paragonabile a quello che ha vissuto l'Islanda. e come commento finale, l'idea di denunciare qualche ministro, banchiere e via dicendo come han fatto in Islanda mi pare veramente il minimo per un paese civile (in Islanda almeno ci provano, neanche lì è poi così facile come sembra).

  6. Brutta storia...

    Eh, ma l'alternativa proposta qual è?

    La situazione attuale non è affatto roba da sogno. Ma per una volta, vorrei leggere da qualche parte un piano alternativo SERIO che non sia "disgreghiamo l'euro" o un "stampiamo moneta a nastro".

    Non ho ancora letto NESSUNO, e ripeto NESSUNO dei vari autoproclamatisi guru dell'economia spendere una parola, che sia una, per cose come un fondo di garanzia europeo dei depositi (che libererebbe gli stati dal fardello di salvare le proprie banche), la regolamentazione dei derivati (in primis i future per le vendite allo scoperto).

  7. Ricordo a tutti la formuletta italiana: 120 all'anno+500.

    E che l'italiota medio NON VUOLE pagare le tasse.

    In Grecia NESSUNO sta facendo quello che stai dicendo tu, vogliono solo i soldi a fondo perduto e un condono dei debiti.

    immagino che tu abbia delle fonti inequivocabili a riguardo. ti dispiacerebbe postare qualche link?

    adesso sono al lavoro e non ho i link sotto mano, ma ci sono alcuni articoli del guardian, al jazeera e alcuni video del candidato Tsipras, in particolare quelli della sua recente visita in Francia, che mi pare spieghino la posizione del suo partito. la situazione è confusa ovviamente (giusto per dirne una: il partito comunista greco è contro Syriza e sicuramente contro l'euro), ma si tratta di capire alcune vie d'uscita senza fare sempre le solite generalizzazioni (i greci sono dei fannulloni, gli spagnoli hanno imbrogliato, ecc.)

  8. Se ti servono soldi, da qualche parte li devi recuperare.

    E hai 2 possibilità.

    O tassi la produzione di reddito (IRPEF, IRES, IRAP)

    O tassi la proprietà (IMU, imposta bollo sugli investimenti) e i consumi (IVA, accise, bolli).

    Tra le due, è meglio incidere sulla seconda. E' vero che deprimi un po' nel breve i consumi interni, ma ad andare a toccare la prima, rendi poco competitive le tue aziende nei confronti dell'estero (dovendo pagare più tasse sugli utili hai meno soldi per R&D, per i salari, per essere vantaggioso sui prezzi). Col risultato che deprimi tutto per lungo tempo e in modo irreparabile.

    d'accordo, però il problema di solito è che mix fare fra le varie opzioni. e qui entrano questioni di politica economica e sociale, questioni elettorali :pen: e ovviamente questioni legate alla globalizzazione dell'economia, che evidentemente non è stata una trasformazione "neutra" propio per le ragioni che dice TonyH qui sopra. Se un paese possiede risorse proprie (soprattutto materie prima o processi ad alto valore aggiunto, sia in campo industriale che di servizi o del sapere), può fare un mix di un certo tipo, anche in caso di grave crisi economica. Un paese come l'Italia (o la Spagna o la Grecia) è relativamente debole in questo senso. Quello che mi pare di capire che voglia fare il blocco anti-accordo EU in Grecia non è tanto cancellare il debito perché sí, quanto piuttosto fare un ragionamento diverso: qual è il bene comune essenziale per essere una società libera e sana, cioé in grado di produrre in modo sostenibile? probabilmente non ridurre i cittadini sul lastrico e crecare di ricostruire in modo diverso la produzione. questo implica non ammazzare di tasse di nessuno dei tre tipi menzionati prima, e quindi inevitabilmente ridurre drasticamente il costo dei debiti pregressi (interessi). Un processo simile è avvenuto in vari paesi del centro e sud America. Correggetemi se sbaglio.

  9. ieri era bankia: prima 9 poi 13 alal fine 19 miliardi di buco ....-

    che per altro i vertici non dimissionari hanno detto che NON restituiranno perché li considerano un investimento non un salvataggio (o nazionalizzazione)

    :(r

  10. Se i 4 maggiori partiti greci (inclusi oggi anche i neonazisti) vogliono rimanere nell'euro, per quale motivo non sono riusciti a formare un governo e dovranno tornare alla elezioni?

    perchè a torto o a ragione il partito Syriza non ha voluto fare accordi con quelli che ritiene i principali responsabili della situazione economica (Nuova Democrazia, il partito conservatore) o i responsabili di un accordo suicida (il Pasok, centro-sx), facendo capire che semmai li farà, li farà partendo da una posizione di maggiore forza relativa. i nazi-fascisti di Alba Dorata sono attualmente il sesto partito e rifiutano l'euro.

  11. Sarebbe dovuta comparire sullo schermo la seguente scritta:

    "Hai voluto votare demagoghi del cazzo che vogliono uscire dall'euro? E adesso gli euro non li prelevi.....aspetta le dracme!"

    ok che siamo in un foro di macchine, ma sta cosa che i greci sono tutti degli scansafatiche, imbroglioni e mo' pure c.glioni è un po' stucchevole.

    al di là delle sparate da giornaletto rosa della maggior parte della "stampa" nazionale, mi pare che nessuno dei primi 4 partiti greci proponga l'uscita dall'euro, anzi, difendono a spada tratta la necessità di rimanerci, ma non a condizioni che sotto l'etichetta dell'austerità mandino letteralmente per strada centinaia di migliaia di persone. Semmai mi pare vero il contrario, che c'è una parte del mondo finanziario a cui non dispiacerebbe affatto vedere la Grecia fuori dall'euro, con la conseguente trasformazione dell'euro in una specie di accordo sul cambio.

  12. Per slegarla un po'... non aver paura di girare un po' a giri alti... e tira le cambiate a limitatore!!!!

    Tanto il limitatore non c'e' :D

    Falla girare, su su, la mia arrivava a xxx km/h, non e' proprio fermissima per essere una Panda

    non capisco e contesto l'intervento di censura dei moderatori! con una panda 750 è impossibile superare i limiti di velocità! :-D

    (io ci ho imparato a guidare e oltre i 125-130 non andava, esattamente come da dati dichiarati).

  13. Tirare? E' di una lentezza mostruosa, spero proprio che sia legato al fatto che non ha mai camminato tanto in vita sua e non perchè il 750 è così di suo. Quando passo dalla Panda alla Y10 mi sembra di esser salito su una Maserati Biturbo. :lol:

    per quel che ricordo (e fatta la tara con il fatto di avere 18 anni e per la prima volta una macchina tra le mani) direi che il fire 750, se in temperatura, saliva più che volentieri di giri compatibilmente con i suoi 34 cavalli :-) questo da regimi medio bassi fino a regimi medio alti, poi sì si sedeva.

    paradossalmente la Y10 1.1 (seconda serie), che aveva tutt'altro motore e prestazioni, ma con iniezione elettronica, era molto più normale, non so come dire.

  14. Rispetto al Fire era un disastro, considerando che era un'evoluzione del 100 montato sulla 600 e...... successivamente tramite aggiornamenti fu anche il 900ie?

    confermo tutto

    evoluzione automobilistica famigliare: panda 30 1981 > 750 fire 1987 > y10 1.1 i.e. "igloo" 1993 (ma comprata usata nel 2000)

    ho guidato qualche volta una 769cc aste e bilanceri e nonostante le prestazioni uguali sulla carta, la differenza era notevole. il Fire a caldo non vibrava, prendeva giri rapidamente e aveva anche un rumorino gradevole ai regimi medi. per contro da freddo era un disastro, praticamente d'inverno i primi minuti si guidava con la levetta dell'arricchitore della miscela (l'"aria") ;-) (in compenso anche a -10º bastava tirare l'"aria" al max e si accendeva al primo colpo)

    il salto alla cuginetta ricca si sentí tutto: sedili anteriori migliori (dietro era esattamente uguale), la trasmissione un altro pianeta, motore molto più rotondo e, complici le ruote più larghe (con cerchi in lega), diventava anche sicura in curva e sul bagnato ;-) e ci facevo lo stesso i 20km/l come sulla cugina povera.

    però la panda aveva il fascno della macchina su cui hai imparato a guidare.

    PS: ovviamente la panda era senza contagiri, per cui mi ero imparato a orecchio e con qualche calcolo i regimi corrispondenti alla veocità in ogni marcia. se non ricordo male la seconda era da 10km/h a 1000rpm o giù di lì, la 4ª da 25km/h... Insomma guardavi il tachimetro ed era come leggere il contagiri! che tempi.... :-P

  15. Voi investireste in un paese che potrebbe decidere di nazionalizzare le industrie straniere, o che l'ha già fatto in passato?

    Non voglio analisi approfondite del perché e del percome, voglio una risposta di pancia.

    mi spiace, ma le analisi approfondite ci vogliono sempre sennò non si va da nessuna parte ;-)

    poi, non è "un paese in cui sono state nazionalizzate le industrie straniere": sono state ritirate alcune concessioni ad una di varie imprese operanti in un settore strategico (nazionale e internazionale) come quello energetico, basato strutturalmente sulle risorse naturali di un paese, quindi su un bene pubblico.

    e infine, "nazionalizzare" vuol dire pagare comunque l'indennizzo stabilito dalla legge, in questo caso il trattato bilaterale fra spagna e argentina (stipulato se non sbaglio proprio sotto il governo Aznar, guarda un po').

    poi ci sono da parte del governo argentino mille manovre per pagare il meno possibile e sicuramente c'è anche un aspetto politico di fondo (che comunque c'è sempre, anche quando si fanno le liberalizzazioni sottocosto per gli amici). in ogni caso mi sembrava giusto mettere il tutto un po' più in prospettiva.

  16. Gli argentini troveranno sempre più duro, specie dopo le ultime furbate di "nazionalizzazione".

    Chi va a investire in un paese che un giorno si sveglia e decide di appropriarsi della tua azienda?

    OT: prima di tutto non è successo da un giorno all'altro, solo i giornali scandalistici (=90%) l'hanno messa giù in quel modo.

    poi, non so cosa sai tu di argentina e altri paesi dell'america centro-sud, pure con profili molto diversi fra loro, ma se gli investimenti esteri a cui tutti bramiamo sono come quelli di Repsol (esportazione della ricchezza, ogni tipo di trovata - legale e no - per non pagare tassse dovute, accordi perennemente non rispettati, ecc. ecc.), sinceramente meglio provare un'altra strada per quanto incerta e rischiosa possa essere. la differenza tra un paese apparentemente allo sbaraglio e un paese che cerca di ristrutturare la propria politica economica potrebbe farla la coesione continentale.

    fine OT

  17. ok rivedere l'asset allocation, però quando una casa ereditata non la vendi neanche (abbondantemente) sottoprezzo causa esplosione di costruzione del nuovo e crollo del mercato dell'usato, come cambieresti la famosa allocation? giusto per non fare accademia, sto parlando di caso reale in pieno centro di capoluogo di provincia del nord-est. primo tentativo di vendita anno 2007.

  18. ovviamente il "like" è per la sensibilità e l'onestà del tuo commento

    Probabilmente non fregherà nulla a nessuno, ma oggi ho toccato il punto più basso della mia carriera.

    Ho dovuto comunicare alle organizzazioni sindacali e ad alcuni lavoratori che la loro azienda, salvo un'improbabile improvvisa ripresa del mercato, da qui all'estate dovrà tagliare il 40% delle maestranze. Un lavoratore si è messo a piangere, l'imprenditore lo ha seguito a ruota ed io sono arrivato subito dopo.

    Non ce la faccio più...

  19. :mrgreen:

    E' meglio favorire l'ascesa sociale, in modo che chi ha le capacità e la voglia, possa costruirsi la sua personale fortuna. Cosa che da noi è sempre più difficile, a meno di agganci e magheggi.

    Come letto sul giornale qualche giornale fa "il problema non è che ci siano i ricchi, il problema è che ne abbiamo troppo pochi!" :)

    Solo un appunto.

    Favorire l'ascesa sociale in base al fattore reddito o guadagno o addirittura spesa (consumi) è suicida e porta inevitabilmente a quello che abbiamo già: gap sociale, monopolio o cartelli, tendenza alla corruzione. Certo, si possono aggiungere correttivi, ma strutturalmente esiste una tendenza di quel tipo.

    È per questo che quasi tutti preferiscono parlare di difesa della "mobilità" sociale, che implica una società in cui uno può emergere (sia in senso economico che in senso di prestigio, rispetto, credibilità, innovazione, invenzione, ecc.) o anche solo semplicemente muoversi orizzontalmente in relativa libertà seguendo percorsi personalmente gratificanti (cambiare tipo di lavoro, seguire un altro membro della famiglia che si sposta per lavoro, imparare cose nuove, ecc. ecc.).

    Tagliando con l'accetta, basare tutto sul successo economico è deleterio e controproducente, sia a livello personale che collettivo.

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