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lust

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Tutti i contenuti di lust

  1. telit è morta brondi sono made in china mivar con quello che si rompono mi compro di meglio. ps (Ciampi non sparare cazzate, che tra te e Amato lasciamo perdere...)
  2. beh se guardi alla pecunia ALfa sarà sempre più scontata.
  3. beh se sono i soliti, l'usura è sempre quella!
  4. lust

    Sono tornato dal bannamento!!!

    Dante oltre all'inferno doveva inventarsi anche il girone dei bannati!!!! Fatti non foste a vivere come bruti Ma per seguir virtute e conoscenza
  5. lust

    Studenti del Politecnico

    scusa mi sono dimenticato che tu hai paino con l'aziendina che ti asume, poi hai anche fortuna che non devi fare il militare, peccato, così almeno rinsavivi
  6. lust

    Studenti del Politecnico

    quando andrai a lavorare, al datore di lavoro che ti seleziona cosa gli dici: " vicino a casa che ho la morosa e mamma e papà", di andare all'estero o cambiare regione niente.
  7. poi sei sicuro che Fiat voleva dare il multijet a Mini...e poi Mini non ha mai provato il multijet..fine pazienza ci sono altri produttori di diesel, sarà per la prossima volta
  8. Evidentemente è passata sotto silenzio per via del clamore di quella Italiana, ma hanno fatto una presentazione ufficiale anche in Francia immagino. Qualcuno ne sà qualcosa? ma neanche l'organo ufficiale degli agnelli ( La Stampa) ne ha parlato, quindi tanto interesse non ne vedeva!
  9. mi dispiace ma è un'altra azione persa
  10. si la temono in Italia!!! non in francia Vedi che a volte ragioni, la 159 l'hanno presentata a Monaco, in francia dovevano fare la stessa cosa, dare fiducia agli investitori esteri!!
  11. beh ma se è indubbio, che senso ha il tuo ragionamento
  12. veramente è una pubblicità che renault fa in un mercato estero, dovremmo sapere cosa stia facendo fiat nel mercato francese, se spende i soldi per pubblicizzarla o non gliene frega niente, usare tutti quei cartelloni per sponsorizzare la punto in italia è solo una perdiata, devono fare campagne così importanti all'estero, dovevano scegliere Parigi per la presentazione non il palavela di Torino, che orecchio mediatico ci può essere presentandola aTorino, quando il mercato europeio è sempre stato in salita!!!!
  13. lust

    I pacs

    e io che pensavo che Putin fosse vivo. o Corea del Nord,
  14. Beh almeno quando ci sarà la sinistra al potere i quotidiani a lei amici, scriveranno, è tornata la Fiat, utili in aumento, punto regina in europa, Croma auto dell'anno con ordinazioni fuori dal normale, 159 sbaraglia il mercato tedesco, nuove assunzioni, il miracolo italiano è tornato, nuova 600 già esaurita....
  15. Mi avete bannato, ho espiato e so tornato!
  16. lust

    Melfi, il mostro che ingoia!!!

    San Nicola di Melfi (PZ) , lasciate che vi racconti una storia. Anzi, tre. Tempo fa, in una terra lontana e povera, abbacinata dal sole del Mezzogiorno, sorse per magia un magnifico castello. La sua signora SATA (Società Automobilistica Tecnologie Avanzate, ndr), figlia della regina FIAT, promise ricchezza a tutta quella gente afflitta e dimenticata dal mondo. Come? Grazie ai ``Punto'', degli automi di latta con le ruote. Una cosa però non rivelò: si nutriva di carne umana. La maga SATA cominciò ad accogliere le menti e le braccia più giovani e forti del paese, altrimenti costrette ad emigrare nelle lande fredde e ostili del Nord. Il sole della prosperità cominciò a brillare sul paese come mai aveva fatto prima. Ma ogni mattina il castello ingoiava ragazze e ragazzi vitali e, alla sera, restituiva, come per rigurgito, manichini fatti di muscoli e ossa, dissanguati, coi sorrisi e la forza d'animo adombrati dalle occhiaie. Quando però i giovani ``operai'' (come venivano chiamati) si resero conto dell'orribile segreto di SATA, decisero di ribellarsi. Fu una lotta terribile. SATA aveva dalla sua il temibile stregone Governo dalle mani di legno che sparavano celerini. Ma gli operai resistettero, appoggiati anche dalle genti dei paesi vicini. La battaglia durò 21 lunghi giorni. E alla fine… Vittorio C., 37 anni, addetto alla qualità del processo Incontro Vittorio in un bar sulla strada larghissima che porta agli ingressi principali, su cui scivolano veloci gli autoarticolati che trasportano ``Punto'' e ``Y10'' fresche di produzione. Vittorio viene da Oppido Lucano, 38 km da Potenza, ed è attivo nella segreteria della FIOM, il sindacato che, con la sua determinazione, è stato l'anima della protesta dei 21 giorni. Allora, Vittorio, quali sono stati i motivi della protesta? «La protesta è partita da alcune fabbriche dell'indotto FIAT con degli scioperi dovuti principalmente ad alcune richieste su salario e condizioni di lavoro. L'azienda, però, non dava alcuna risposta. In FIAT ogni anno vengono fatti circa 2000 provvedimenti disciplinari per i motivi più disparati, dalla mancata comunicazione di un'assenza per malattia alle briciole per terra procurate mangiando una brioche… Il provvedimento disciplinare può andare dai 2-3 giorni di sospensione fino ai casi più eclatanti di licenziamento per impegno politico o sindacale» Nei giorni scorsi è diventata famosa la cosiddetta ``doppia battuta''… «La doppia battuta, che consiste in 12 turni consecutivi (notte, mattina o pomeriggio), e che praticamente massacra i lavoratori, esisteva solo a Melfi. Si consideri che c'è chi fa 150-200 km al giorno all'andata e altrettanti al ritorno per raggiungere il posto di lavoro» Alla fine siete riusciti a raggiungere un accordo con l'azienda. «Finalmente i lavoratori hanno capito che solo con la lotta si possono raggiungere gli obiettivi, cioè avere migliori condizioni di lavoro e di salario. L'accordo prevede la parificazione salariale con Mirafiori a regime nel 2006. Poi c'è la moratoria sui provvedimenti disciplinari emessi nell'ultimo anno. Questo è importante perché cambieranno le relazioni sindacali con l'azienda. La doppia battuta, poi, non ci sarà più. È chiaro, non è stato raggiunto il massimo: la vittoria dei 21 giorni sta anche nel fatto che finalmente si è stabilito un rapporto vero tra lavoratori e sindacato. Non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza: una nuova stagione di lotte che vedono gli operai protagonisti nella difesa della dignità sul lavoro» Si può dire che, essendo state queste le prime vere forme di protesta operaia in Basilicata, hanno tenuto a battesimo la nascita della vostra ``coscienza di classe''… «È proprio così. E tengo a precisare che la lotta è stata supportata anche da 3400 lavoratori dell'indotto che, a differenza della FIAT, hanno maggiori problemi occupazionali a causa della crisi del settore. La responsabilità della situazione attuale, poi, è anche di certi sindacati che hanno sempre avallato le scelte dell'azienda e non hanno mai difeso gli interessi reali dei lavoratori: una sorta di ``sindacato d'ufficio''...» A Melfi c'è unità sindacale? «Qui a Melfi non c'è mai stata unità. Le lotte sono state condotte sempre ed esclusivamente da noi della FIOM. Nei 21 giorni di protesta anche molti iscritti agli altri sindacati sono stati qui con noi: tanta gente ha strappato le tessere di FIM e UILM in segno di protesta… Gli operai adesso esigeranno sindacalisti ``veri''» Quanto ai motivi salariali che sono alla base della protesta, perché esiste, in proporzione, la differenza salariale tra la FIAT di Melfi e altri stabilimenti? «Qui, nel ``prato verde'', c'è stato il cosiddetto ``contratto d'area'': la FIAT, conscia dell'alto tasso di disoccupazione della regione, ha potuto fare gioco forza con le classi governative locali e coi sindacati, stabilendo dei salari più bassi. E i popoli della Lucania, come diceva Carlo Levi, hanno come unica forma di ribellione quella della ``rassegnazione''. Ma quando non ce la fanno più, iniziano la lotta e riescono a vincerla. Pensa a Scanzano Ionico…» Siete i ``nuovi briganti''… «Si sono costruite lo nostre coscienze: i lavoratori adesso entrano negli stabilimenti con la testa alta, e abbiamo notato un maggior rispetto da parte delle direzioni aziendali» Quale effetto ha avuto la FIAT sull'economia della Basilicata? «È fuori dubbio che nei nostri piccoli centri ha portato ricchezza. Un altro motivo della battaglia è proprio quello di mantenere l'occupazione: se la crisi si farà sentire sempre di più sarà drammatico, perché la forza occupazionale è diretta esclusivamente alla FIAT di Melfi. Non c'è stato uno sviluppo ulteriore e un grosso problema che si devono porre classi dirigenti e sindacato è proprio la tendenza delle aziende ad investire all'estero» Lo stabilimento FIAT di Melfi è stato progettato come superamento del vecchio modello di produzione tayloristica a favore della modalità ``partecipativa''. Ciò è avvenuto? «Questo passaggio al modello di ``fabbrica integrata'' tanto pubblicizzato di fatto non è mai avvenuto: non c'è mai stato il coinvolgimento dei lavoratori nelle dinamiche aziendali» Tornando alla protesta, quali risposte avete avuto dal Governo, oltre ai manganelli? «Il Governo ha strumentalizzato la protesta per demonizzare i lavoratori in sciopero e per isolare i sindacati che li appoggiavano. Poi sono arrivati gli enunciati di Sacconi e di Fini, da cui sono partite le cariche della polizia. Da parte del Governo non è mai venuta solidarietà ai lavoratori di Melfi: questa è arrivata dall'Opposizione, dalla società civile, dai metalmeccanici di tutta Italia, dalle associazioni…» Un'ultima domanda: ti piace il tuo lavoro? «Diciamo che io sono stato ``costretto'' a scegliere questo lavoro, perché voglio rimanere nella mia terra, ci sono affezionato e voglio dare ai miei figli i suoi valori. Quando io sono entrato in fabbrica si doveva decidere tra la FIAT di Melfi e un lavoro in qualche bar al Nord o all'estero. L'unica possibilità di occupazione in Basilicata è la FIAT. Un posto di lavoro è importante, e per me è alla base di qualsiasi libertà: solo se uno ha il lavoro è libero» Giuliano F., 33 anni, linea di montaggio È inutile, i compagni proprio non riescono a chiamarlo ``Mutek'': lui insiste, ma poi tutti, nella UTE (Unità Tecnologica Elementare, ndr), usano il suo nome molto meno ``techno'': «Giulià, t'aggia parlà…», «Giulià, po' ce ne sciammo insieme…». ``Mutek'' è il nome che si è scelto per il suo ``body piercing studio'', a Napoli, con tanto di sito web. Usa il suo corpo come vetrina: tre piercing al labbro superiore, due alla palpebra destra, due alla sinistra. Mutek è uno tosto. Potentino, comunistaccio doc, lavora al montaggio, ma la sua vera vocazione è l'attivismo sindacale. RSU (Rappresentante Sindacale Unitario, ndr) passato da un sindacato filo-aziendale all'UGL: «Sì, so' l'unico comunista verace in un sindacato di destra, embè? Qua la FIOM è un po' moderata… L'unico sindacato ancora non venduto è l'UGL». Si è fatto un bel po' di nemici, Mutek, all'interno dell'azienda. Quando passano gli RSU filo-aziendali, gli ``esperti'', in gergo ``fiattesco'', li segue con lo sguardo: «Ve' come se ne vanno in giro a farsi i cazzi degli altri, ve'… altro che ``interesse dei lavoratori''…». E fioccano i provvedimenti disciplinari. 16. Tanti ne ha avuti. Quando riceve la lettera con la notizia dell'ennesimo provvedimento, gli amici lo consolano con pacche sulle spalle, senza dare nell'occhio: «Vai, Giulia', che al prossimo vinci il panettone! Lo sappiamo tutti che al 99% so' strunzate…» E questo lo pensa anche lui, ma che rabbia sapere che molti provvedimenti disciplinari sono organizzati dall'azienda coi ``capi'' e anche con altri operai che testimoniano contro… Per non parlare di quei giudici ``venduti'' dell'Ufficio Provinciale del Lavoro che confermano il provvedimento… Il suo primo provvedimento disciplinare: ``comportamento scorretto'', 3 giorni di sospensione. Una telefonata ad un capo-UTE in cui Mutek segnalava con toni ``forti'' un problema di un ragazzo invalido. «Ma che l'hai detto, Giulia'?» Mutek non è certo uno tranquillo: «A volte bisogna applicare la legge della strada. Quello m'ha fatto proprio incazzare, e gli ho detto ``Ve' che ti rompo il culo se non fai come ti dico…''». Quando poi, al tribunale di Melfi, Mutek ebbe tra le mani il verbale della denuncia, vi trovò trascritto un romanzo thriller: che lui aveva seguito il capo-UTE fino alla casa, che gli aveva minacciato i figli… Alla fine, i tre giorni di sospensione furono confermati. «Questi sono i servi dei servi dei servi…» Poi c'era stato quello per ``assenza visita di controllo''. Una notte Mutek s'era sentito male: via di corsa al Caldarelli di Napoli, dove fu ricoverato. Problemi al fegato: intervento. Lui aveva telefonato in fabbrica per avvisare, e l'azienda aveva mandato la visita fiscale. Al ritorno in fabbrica, la solita letterina, 3 giorni di sospensione: ``Non sussisteva l'impellenza di andare in ospedale''. L'INPS di Napoli aveva confermato la malattia: Mutek impugnò il provvedimento in tribunale e la giudice, leggendo gli atti, rise di gusto. Il provvedimento fu annullato. Naturalmente, nei ``21 giorni di Melfi'' Mutek ha fatto la sua parte: presidi, volantinaggio… non se ne è persa una. E quando sono arrivate le manganellate, non si è spostato. «Voglio vedere se mo' quelli del Nord continuano a dire che noi siamo i ``schiavetti'', i ``vermi''…» L'accordo raggiunto? «È un primo passo. Certo, è buono. Ma non è ``ottimo''. E a me 'sta calma troppo apparente non è che mi piace tanto…» «Giulia', sempre a drammatizza'…» «Fratello, quando hanno portato la FIAT qui l'hanno studiata bene. E lo sai perché? Sì, sì, il ``contratto d'area'', la disoccupazione… Ma l'arma peggiore per noi e migliore per loro è l'ignoranza». Mutek, ogni tanto, si ferma e fissa i campi che circondano lo stabilimento, al di là degli stradoni che cingono la fabbrica. E allora pensa: ``Certo, con l'agricoltura non avremmo guadagnato nulla di più: ma avremmo guadagnato qualcosa di meglio…'' Una volta un amico gli chiese: «Giulia', dimmi 'na cosa: ma a te ti piace il tuo lavoro?» Mutek rispose senza pensarci su: «No, fratello, non mi piace. Ma mi piace stare con te e con tutti gli altri operai, combattere per gli stessi diritti e maturare insieme, nella nostra terra, bastarda e bellissima». Rosaria G., 34 anni, linea di montaggio Ore 03:30. TITITI, TITITI, TITITI… … Mado', che palle, 'sta sveglia… No, il primo turno… non m'ingozza proprio… E mo' vai, và, di fretta e furia, col sonno agli occhi, che sennò perdo il pullman delle 4:15… E po' azzùppati gli 80 km di curve da Cancellara a San Nicola, n'ora e mezza di passione… ore 06:00: start… Vabbe', Rosà, sempre meglio di quando dovevi fare la doppia battuta di notte, sei notti a settimana, dalle 22:00 alle 05:15… Se non fosse che quando finisci il turno non fai manco a tempo a mangiare un mozzico di pane in mensa che già devi pigliare di nuovo il pullman… È proprio fisicamente impossibile conciliare quello che succede ``fuori'' con gli orari della fabbrica… mi sento estranea al mondo… non ho potuto seguire nemmeno quel bel corso di educazione ambientale… si rischia di vivere solamente per la fabbrica… Vabbe', sciamm, scià… Mo' comincia pure a fare caldo… Però, la doppia battuta non esiste più, a nessun turno… Che vittoria, eh? Vedremo la nuova turnazione, com'è… Quanto manca ai tre giorni di riposo? Ancora dieci giorni… So' dieci anni che faccio 'sta vita, ho dovuto rinunciare a qualcosa, ma pur di lavorare… Ma perché non fare le valige? Certo, il paese, la famiglia… ricordo quando ho abitato a Lavello, per i mesi invernali… bello, vicino vicino… ma mi sembrava di aver perso casa mia… Però, i giorni della protesta, che bello… m'hanno coinvolta proprio assai… La prima settimana di presidi, silenzio di tomba; poi la carica dei poliziotti c'ha fatto un bel po' di pubblicità … Sky, Rai, TV locali… giornalisti avidi di notizie, e noi avidi di parlare. Certo, ne so' state scritte di cazzate… comunque, l'importante è che se ne sia parlato, và… So' stata sempre là, sulle spine… qualcuno cominciava pure a scocciarsi… ``Valore simbolico'', ``coscienza di classe''… boh, sarà che la fabbrica appiattisce il pensiero, però noi alla fine volevamo cose concrete, altro che simboli… E poi il referendum per l'accordo, quanti non erano contenti… ma alla fine non si può tirare la corda più di tanto, sennò si spezza… Speriamo, và… Mo' è morto pure l'altro Agnelli… uhm, vedrai le banche, gli stranieri… l'importante è non rinunciare ai nostri diritti e alla nostra dignità… Almeno in fabbrica ho conosciuto tante persone… che ``fauna'', eh? Tutti la stessa tuta amaranto, tutti diversi… Meno male che c'è la possibilità di parlare fra di noi, nelle ``oasi'', durante le pause… Rosa', se c'è una cosa positiva per cui tu continui ad andare in fabbrica questa è lo stipendio, che non è positivo perché è alto, ma è positivo perché c'è… Che ti voglio dire, 'sta vita mi scombussola tutto… con una settimana e mezzo di notte forse riesco a prendere 1000 euro… Comunque, oltre ai 105 euro lordi d'aumento, con l'accordo abbiamo ottenuto vittorie dal punto di vista del rispetto della persona… non è solo una questione di soldi… Mado', che sunn… Ore 03:35. TITITI, TITITI… Uh, che chiuvo 'sta sveglia! Al lavoro, aggio capito, mo', mo'… …alla fine SATA cominciò a patire la fame, visto che nessun operaio le si offriva più in sacrificio. Nella regione, però, tornò a farsi sentire forte la minaccia della povertà. Fu raggiunto un accordo: SATA avrebbe continuato a donare ricchezza coi suoi mostriciattoli di latta, e in cambio gli operai sarebbero stati digeriti più lentamente, con maggiore rispetto e dignità. Vivranno felici e contenti?
  17. che è successo dopo?? siamo rimasti fermi noi e sono andati avanti i nostri concorrenti. Qualcosa dunque non torna. C'è chi sviluppa, perchè all'interno del mercato nazionale ha altri competitor e chi si ferma, perchè ha capito che adesso lui ha tutto e può gestire come vuole i marchi!
  18. ecco, è arrivato il giustiziere mascarato
  19. ma sai in Fiat dopo averla affossata, hanno capito il margine di guadagno, ci affiancano Maserati, e il gioco è fatto, bisogna aspettare il 2007-08, ma tanto anno più anno meno!
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