Miracoli di una cache adeguatamente grossa...
In zona Pale di San Martino potreste anche incontrare questo tizio...
che si arrampica sulla Tognazza (di fronte alle Pale di S.Martino, appunto):
Non lo riconoscete? Ma sì, dai, lo avete visto tante volte.... magari aveva un pò più di capelli...
L'unico - ahimè - conosciuto al grande pubblico italiano (dico ahimè perchè lui è un grandissimo, un mio mito, ma ci sono anche altri che meriterebbero un pò di notorietà ma qui in Italia c'è solo il calcio, un pò di motori e once-a-year il ciclismo)
Qualche anno fa era così:
Un grande... un uomo oltretutto molto modesto, non si è mai dato delle arie.
E visto che stiamo in tema, ecco il mio altro grande mito, immortale nonostante un guard-rail ce lo abbia portato via all'alba del 30 agosto '92... anche lui arrampicava free-solo, slegato, anzi in questo forse è stato un pioniere ed è inarrivabile... Wolfgang Gullich. ("Chi?!?" ecco, appunto... però sappiate che conoscete anche lui, quando in Cliffhanger vedete scalare slegato Stallone, in realtà è Wolfgang...)
Una sua bellissima frase è quella nella mia firma, in parte rivolta a chi gli chiedeva perchè rischiava la vita per arrampicare slegato su difficoltà impossibili e con sotto centinaia di metri di vuoto (ma non solo riferito a questo, in realtà è un pò una filosofia che stava alla base della sua vita):
C'è anche un'altra sua bellissima frase:
Una piccola precisazione per i profani: L'arrampicata libera o free-climbing è quella che faccio anch'io, si sale solo con mani e piedi, senza mezzi di progressione artificiale come staffe, o tirarsi su piantando chiodi nella roccia. Ma la corda c'è, è sotto di sè e si vola dal punto di caduta fino all'ultima protezione messa sulla roccia. "Libera" perchè si contrappone all'alpinismo classico, che dove non ce la fa a proseguire sale in artificiale, cioè appendendosi a corde, chiodi, scalette di corda (le staffe, appunto). Il freeclimbing invece cercò la "liberazione del gesto" e si prefisse lo scopo di superare le pareti solo con le proprie capacità tecniche di arrampicata, senza mezzi artificiali di progressione, e con la corda usata solo come protezione (e non, appunto, come progressione).
Il free-solo è invece l'arrampicata libera SENZA la corda, ed è quella che facevano (non sempre ovviamente) Manolo e Güllich.
Scusate, mi son fatto prendere la mano... ma se vorrete provare ad arrampicare, scoprirete un mondo affascinante e delle esperienze fantastiche che vi cambieranno... non è uno sport, è molto di più. E' una filosofia di vita, è un continuo confronto con se stessi, sentire il proprio corpo teso come una corda di violino con mente e muscoli concentrati verso un movimento. Che riuscirete a fare solo se penserete alla montagna come una amica da rispettare e non un nemico da vincere. Altrimenti sarà inevitabile il volo..... che a volte è divertente anche lui :wink: