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GFab

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Risposte pubblicato da GFab

  1. Il marchio Fiat inizia un periodo molto difficile, coi modelli exFCA a fine vita (davvero pensano di togliere la 500 termica? È letteralmente il modello più venduto che hanno in Europa, tolta la Panda che vende tutto in Italia). Che si sbrighino almeno a far partire le vendite di sta 600 ibrida, unica speranza per salvare un minimo la quota di mercato da qui all’arrivo dei prossimi modelli nuovi. Secondo me, nell’ingarbugliato lancio del MHEV, molto semplicemente Fiat è l’ultimo dei marchi in ordine di priorità. Sul fatto che sia meno riuscita delle gemelle o di minore successo, direi che è del tutto preliminare dirlo considerando che praticamente non è ancora in vendita… (e secondo me non è così, il suo potenziale ce l’ha e i prezzi non sono neanche malissimo) 

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    • Grazie! 3
  2. https://www.largus.fr/actualite-automobile/scoop-fiat-panda-2024-tout-savoir-sur-la-cousine-de-la-citroen-c3-30033540.html

     

    qua si parla della parentela Panda/C3 dicendo che sostanzialmente l’intero corpo centrale è lo stesso, come succede per Ypsilon/208/Corsa. Non mi stupirebbe e alla fine non verrebbe nemmeno male considerando che già C3 squadrata è andata nella direzione della Panda classica. Confermano infatti che la scelta stilistica andrà verso le forme del modello dell’80 con dettagli moderni ispirati al Lingotto (la griglia frontale in primis). 
    A prescindere da tutto, potrebbe venire carina e per dimensioni e prezzi diventare rapidamente vendutissima in Italia e non solo. Vedendo le vendite della Sandero.. 

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  3. Si conferma un bel prodotto curato, senza versioni troppo brutte. Belli gli interni rossi del pack Exclusive della LX. Non mi è però ben chiaro come la LX si differenzi dalla Cassina; i cerchi sono quelli (scuri sulla Cassina, chiari sulla LX), i sedili pur con trama diversi sono entrambi in velluto. Gli accessori sono sostanzialmente quelli (alla LX manca un fantomatico “guida autonoma di livello 2” offerto come optional a 300 euro, il quale è invece di serie sulla Cassina). E quest’ultima viene a 28k già con la vernice, mentre la LX no (almeno che non la si prenda oro), quindi alla fine costa leggermente meno la Cassina per qualche motivo. Ancor più se si aggiungono gli interni rossi invece di antracite alla LX. Boh. A livello generale, prezzi in linea con la concorrenza e le gemelle Stellantis, ma sempre schizzati verso l’alto tantissimo rispetto al recente passato. Forse giusto Clio, a parità di accessori, resta un po’ sotto alle concorrenti come prezzo. 

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    1. https://torino.corriere.it/notizie/economia/24_aprile_25/stellantis-record-di-brevetti-a-parigi-1-542-ma-frena-in-italia-solo-166-e-da-torino-ne-presenta-all-epo-appena-tre-02b48da7-a572-4966-b4c6-fa81f4d7exlk.shtml#:~:text=Nel%20corso%20del%202023%20il,Istituto%20nazionale%20della%20Proprietà%20industriale.

     

    Qua e là trapelano informazioni sempre più deprimenti su quanto (non) sia rimasto di R&D a Torino. Da qualche parte parlavano anche della sostanziale dismissione dello storico Centro Ricerche Fiat. Continua invece a uscire pochissimo su come sia stata riorganizzata operativamente l’azienda. Giusto qualcosa sulla stampa estera, tipo sull’organizzazione in cluster dedicati ai segmenti di mercato. Sarebbe interessante capire come funziona effettivamente Stellantis e come sono divisi i compiti tra le sue diverse sedi a livello di progettazione e sviluppo. Il fatto che in Italia si parli sempre di occupazione nelle fabbriche (pur importantissima), ma mai di progettazione fa capire quanto indietro sia caduto il sistema industriale di questo paese, accontentandosi di lottare nelle retrovie. 
    Nota positiva: Quattroruote ha finalmente testato il nuovo 1.2 mild hybrid (sulla Peugeot 208) che sarà alla base di gran parte dei prodotti Stellantis che compreremo nei prossimi anni e l’ha trovato reattivo e risparmioso quasi quanto un full hybrid. 

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    • Tristezza! 2
  4. Ma i tempi biblici di lancio della 600 hybrid a cosa sono dovuti? Un anno fa stavamo qui con François che la pucciava nella tinozza di colore e ancora stiamo aspettando il modello sulle strade. Il problema è il nuovo motore ibrido che non è ancora prodotto a regime e deve coprire tre quarti della produzione Stellantis in Europa? Oltre ai cambi, avrei visto bene anche una produzione aggiuntiva in Italia (invece di importarli da Francia, Ungheria, Cina ecc..). Speriamo che questo ritardo non si presenti anche coi prossimi modelli sennò aspettiamoci le prime Ypsilon nel 2025 e Milano e Panda a 2025 inoltrato…

  5. Imbarazzante, Stellantis sta diventando la British Leyland del 21esimo secolo. Mi spiace per Opel che mi pare il marchio con più confusione strategica alle spalle e minor budget a disposizione, ma mi auguro che per Fiat ci sia un minimo di differenziazione in più. Anche perché nei piani iniziali era Fiat ad essere il marchio principale dell’area core, non Citroen. Anche considerando che Fiat ha una proiezione mondiale che né Citroen né Opel hanno. Comunque un saluto ad Angela Merkel che non ha, ai tempi, voluto vendere Opel a FCA ed ora la Opel made in PSA/Stellantis è poco più di un loghino su modelli palesemente creati per altri marchi, con una presenza R&D in Germania ridotta a praticamente zero, così come la produzione. 

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  6. Oggi sono uscite le recensioni della 600e sulla stampa inglese (Autocar, AutoExpress) e sono piuttosto positive, descrivendola come un prodotto molto centrato, ben prezzato rispetto alla concorrenza e un buon mix di stile, spazio, costo, qualità. Contestualmente hanno però annunciato la Hybrid per il mercato locale e sono 9k sterline in meno.. continuo a pensare che finché le elettriche di Stellantis avranno questo delta di prezzo sulle termiche non venderanno sul serio. 

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  7. Beh oddio, Ypsilon mi piace e mi pare che, su quel poco dove hanno potuto toccare, abbiano fatto un bel lavoro, ma prenderla come esempio di differenziazione quando ha le stesse identiche forme di altri due modelli mi pare una forzatura. Mi auguro che in futuro, partendo da piattaforme nuove, ci sia maggiore libertà di differenziazione tra marchi. 

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  8. Non mi è chiaro perché questa l’abbiamo salvata mentre la sorella 500X no. Nei primi anni 500X se non sbaglio vendeva di più ed era meno dipendente dal mercato italiano di questa. Boh

  9. Si conferma un bel prodottino e pare un miracolo assistere alla presentazione di un modello a marchio Lancia. Un marchio che al netto di tutto reputo sempre splendido per quello che rappresenta.
    Spero che sui modelli futuri si riconoscano meno le silhouette delle gemelle di piattaforma (ma non credo), anche se in questo caso esteticamente è un plus considerate le belle forme generali di 208/Corsa. Ciò detto, il lavoro di dettaglio pare ottimo e, al netto dei grossi limiti di condivisione interna al gruppo, ne esce un tentativo credibile di creare una nuova immagine del brand in linea con le caratteristiche della tradizione Lancia ma al contempo del tutto nuovo. 
    Vedo due rischi: 1. il costo della versione elettrica che come quasi tutte le parenti e concorrenti è fuori dal mercato e che coi nuovi modelli in arrivo dotati di batterie LFP meno costose diventerà ancora meno plausibile. 2. Il bellissimo blu dicono essere specifico della versione di lancio Cassina. Sarebbe un peccato non trovarlo in gamma.

  10. Dando un’occhiata ai listini della Hybrid 100 su Corsa, 208 e 600 direi che sarà un miracolo se il listino di Ypsilon partirà da 24.990 (pressapoco come 600 che però è un suvetto). Hybrid 136 parte su Corsa da 26k e su 208 27k. Non parliamo dell’elettrico 156 cv Nidec che su 208 è solo top di gamma a 40k, tenendo a listino la precedente versione a 136 cv per gli allestimenti medio-bassi.

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  11. 43 minuti fa, crisho scrive:

     

    È come dire che una pizza buonissima può farla solo un italiano con il pedigree di 5 generazioni.

     

    Benvenuti nel nuovo millennio.

     


    Non è quello che ho detto. Ho solo sottolineato come sia strano che in un’azienda italiana (o quantomeno nella filiale italiana di una multinazionale) praticamente non lavorino italiani e che quindi abbia proprio meno senso parlare di nazionalità del design come si è fatto in passato. Che poi pure nel passato non è che fossero tutti italiani, anzi, ma ancora si distinguevano scuole di disegno diverse a seconda dei paesi. Ciò detto, bene così, nessuna nostalgia e grazie del benvenuto nel nuovo millennio. 

  12. L’articolo sopra sottolinea una volta di più come la maggior parte di chi lavora in Lancia sia francese e addirittura che molti dei designer vengono dalla stessa scuola in Francia. Le aziende ormai sono ambienti cosmopoliti e basati sul talento ed è giusto così ma in FCA prima e ancor più in Stellantis adesso pare abbiano l’italofobia. Tra un po’ trovi più italiani in Renault o Toyota Europe. Non so che senso abbia parlare di design italiano ormai. 

    • Grazie! 1
  13. On 23/11/2023 at 19:22, Alessandria96 scrive:

    Notizie interessanti 

     

    Stellantis: svolto primo incontro di Osservatorio nazionale, visionati i prossimi modelli di Melfi e Cassino, positivo impatto occupazionale hub dell’economia circolare.

     

    [...] Cento si è concentrata sui veicoli industriali e marini e si stanno valutando le proposte di acquisizione. [...]

    [...] Dopo la riunione di Osservatorio nazionale, abbiamo visitato la Unità di economia circolare, che darà occupazione a Torino ad almeno cinquecento persone, e infine il centro stile, in cui ci sono stati mostrati due modelli Alfa full electric eredi di Giulia e di Stelvio che saranno prodotti a Cassino sulla piattaforma large, ma non è detto che nello stesso stabilimento non possano esserci ulteriori assegnazioni sulla medesima piattaforma con altri marchi. [...]

     

    https://www.uilmnazionale.it/stellantis-svolto-primo-incontro-di-osservatorio-nazionale-visionati-i-prossimi-modelli-di-melfi-e-cassino-positivo-impatto-occupazionale-hub-delleconomia-circolare/


    Interessante questo articolo perché parla per una volta di una cosa tenuta molto segreta e cioè come si divide la progettazione tra Italia, Francia e USA e per Torino dice che “In Italia sono presenti i centri di progettazione per i veicoli privati grandi e medi, per i veicoli commerciali grandi, per il segmento lusso e alte prestazioni, per la plastica e per le batterie;”

     

    Quindi sostanzialmente quel che rimane dell’ex FCA Italy a livello di modelli progettati è sostanzialmente Alfa dal segmento D in su, Maserati e Ducato. Tutto il resto è progettato altrove. Considerata l’expertise di Fiat sulle piccole è davvero un delitto pensare che qui non resti più nulla se non il design dei modelli a marchio italiano (sempre che sia così..). 

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    • Assurdo! 1
  14. Anch’io dal vivo mi sono molto ricreduto. Globalmente alla fine è un bel prodottino, non credo avrà difficoltà a ricavarsi il suo spazio e la 500X al suo fianco invecchia un po’. Pur se gradevole all’interno, non c’è mezza plastica morbida e si vedono risparmi qua e là, ma nulla di diverso da Avenger. Confermo però che questa è una B piena e il mezzo segmento di differenza dalla X si percepisce tutto.
    L’elettrica a 35k, per quanto sia un prezzo più basso rispetto ad altre, resta a mio vedere molto distante dalla realtà.
    Lo spazio per una seconda generazione della X portata ai 4 metri e 40 secondo me c’è tutto comunque. 

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  15. Col senno di poi, aver protetto Fiat evitando di facilitare l’ingresso di gruppi stranieri è stato un errore strategico. Fiat è comunque diventata poco più di una filiale di gruppo estero (al netto della proprietà Agnelli/Elkann) e ora al massimo si può sperare nell’interesse di qualche gruppo cinese (almeno che quella storia su Grugliasco e Musk abbia il minimo fondamento, ma dubito fortemente). Se penso agli sciovinisti tedeschi e francesi che, nonostante difendano i produttori nazionali, hanno favorito in tutti i modi l’ingresso di costruttori esteri, sia con stabilimenti di produzione che centri di design e, soprattutto in Germania, anche centri di ricerca e sviluppo. Pensiamo solo al grande successo attuale di Toyota che disegna macchine a Nizza e le produce (anche) nel nord della Francia. O Hyundai in Germania. Tesla stessa a Berlino. 

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  16. Ho letto l’articolo ma continua a non essermi chiaro l’accordo. In Cina ci saranno modelli Stellantis basati su tecnologia Leapmotor e, al contempo, la nuova joint venture paritetica si occuperà di vendere prodotti a marchio Leapmotor in Occidente? O anche i prodotti Stellantis euroamericani adotteranno tecnologia cinese? 
    In questi accordi fatico a non leggere una resa nei confronti dei produttori cinesi da parte di costruttori tradizionali incapaci di sviluppare una supply chain per EVs funzionante e costretti a vendere una Peugeot 2008 convertita elettrica a 40k euro… 

    Se un costruttore nato nel 2015 in Cina manifesta già una tale superiorità nel portare sul mercato prodotti elettrici competitivi possiamo chiudere tranquillamente tutta la sovrabbondanza di centri R&D Stellantis sparpagliati in mezza Europa e America.

  17. Credo che questa e la Panda derivata siano step tangibili verso la democratizzazione dell’elettrico in mercati dal potere d’acquisto limitato come quello italiano. Non posso dire che mi piaccia come design né che non si veda la gestazione difficile franco-indiana (pianale originario co-progettato in Francia da PSA e Dongfeng, rivisto impoverendolo in India esternalizzando lo sviluppo a Tata Consulting per poi mettere pezze per ri-europeizzare il tutto mantenendo però costi bassi e margini alti), ma è indubbiamente una novità visto il prezzo. La versione con autonomia da 200 (quindi reale meno) che uscirà nel 2025 mi pare invece davvero troppo limitata. Quello che non capisco è in cosa consista questa piattaforma Smart rispetto alla normale CMP da cui deriva. Mi pare che ADAS e accessori dalla versione intermedia in su siano in linea con la media del segmento. Ok la batteria più piccola (320 vs 400 km di autonomia), LFP e l’assenza della pompa di calore, ma come si giustificano i 10k di differenza con una Fiat 600? 
    In ogni caso c’è potenziale per fare una Panda decente tutto considerato… 
     

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