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  1. Ma i tempi biblici di lancio della 600 hybrid a cosa sono dovuti? Un anno fa stavamo qui con François che la pucciava nella tinozza di colore e ancora stiamo aspettando il modello sulle strade. Il problema è il nuovo motore ibrido che non è ancora prodotto a regime e deve coprire tre quarti della produzione Stellantis in Europa? Oltre ai cambi, avrei visto bene anche una produzione aggiuntiva in Italia (invece di importarli da Francia, Ungheria, Cina ecc..). Speriamo che questo ritardo non si presenti anche coi prossimi modelli sennò aspettiamoci le prime Ypsilon nel 2025 e Milano e Panda a 2025 inoltrato…
  2. Imbarazzante, Stellantis sta diventando la British Leyland del 21esimo secolo. Mi spiace per Opel che mi pare il marchio con più confusione strategica alle spalle e minor budget a disposizione, ma mi auguro che per Fiat ci sia un minimo di differenziazione in più. Anche perché nei piani iniziali era Fiat ad essere il marchio principale dell’area core, non Citroen. Anche considerando che Fiat ha una proiezione mondiale che né Citroen né Opel hanno. Comunque un saluto ad Angela Merkel che non ha, ai tempi, voluto vendere Opel a FCA ed ora la Opel made in PSA/Stellantis è poco più di un loghino su modelli palesemente creati per altri marchi, con una presenza R&D in Germania ridotta a praticamente zero, così come la produzione.
  3. Il fatto che la Fiat 127 sia l’ispirazione per innumerevoli auto elettriche è sempre un fatto molto notevole da constatare.
  4. Oggi sono uscite le recensioni della 600e sulla stampa inglese (Autocar, AutoExpress) e sono piuttosto positive, descrivendola come un prodotto molto centrato, ben prezzato rispetto alla concorrenza e un buon mix di stile, spazio, costo, qualità. Contestualmente hanno però annunciato la Hybrid per il mercato locale e sono 9k sterline in meno.. continuo a pensare che finché le elettriche di Stellantis avranno questo delta di prezzo sulle termiche non venderanno sul serio.
  5. Beh oddio, Ypsilon mi piace e mi pare che, su quel poco dove hanno potuto toccare, abbiano fatto un bel lavoro, ma prenderla come esempio di differenziazione quando ha le stesse identiche forme di altri due modelli mi pare una forzatura. Mi auguro che in futuro, partendo da piattaforme nuove, ci sia maggiore libertà di differenziazione tra marchi.
  6. Era la vecchia venduta al chilo a non c’entrare col posizionamento di Lancia, sopperendo anche a vuoti in gamma di altre marche del gruppo. Se si vuole spendere di meno e rimanere “in casa” c’è Fiat con la Panda in arrivo.
  7. Non mi è chiaro perché questa l’abbiamo salvata mentre la sorella 500X no. Nei primi anni 500X se non sbaglio vendeva di più ed era meno dipendente dal mercato italiano di questa. Boh
  8. Se fossi un operaio di Melfi e vedessi queste immagini mi preoccuperei moltissimo. Di sta cosa, svantaggiata pure dal marchio sconosciuto, se ne vendono 5k all’anno tutte in Francia è già un miracolo.
  9. Si conferma un bel prodottino e pare un miracolo assistere alla presentazione di un modello a marchio Lancia. Un marchio che al netto di tutto reputo sempre splendido per quello che rappresenta. Spero che sui modelli futuri si riconoscano meno le silhouette delle gemelle di piattaforma (ma non credo), anche se in questo caso esteticamente è un plus considerate le belle forme generali di 208/Corsa. Ciò detto, il lavoro di dettaglio pare ottimo e, al netto dei grossi limiti di condivisione interna al gruppo, ne esce un tentativo credibile di creare una nuova immagine del brand in linea con le caratteristiche della tradizione Lancia ma al contempo del tutto nuovo. Vedo due rischi: 1. il costo della versione elettrica che come quasi tutte le parenti e concorrenti è fuori dal mercato e che coi nuovi modelli in arrivo dotati di batterie LFP meno costose diventerà ancora meno plausibile. 2. Il bellissimo blu dicono essere specifico della versione di lancio Cassina. Sarebbe un peccato non trovarlo in gamma.
  10. Dando un’occhiata ai listini della Hybrid 100 su Corsa, 208 e 600 direi che sarà un miracolo se il listino di Ypsilon partirà da 24.990 (pressapoco come 600 che però è un suvetto). Hybrid 136 parte su Corsa da 26k e su 208 27k. Non parliamo dell’elettrico 156 cv Nidec che su 208 è solo top di gamma a 40k, tenendo a listino la precedente versione a 136 cv per gli allestimenti medio-bassi.
  11. Da queste ultime foto si intravede la curvatura ad arco della fiancata che fa un po’ Y di Fumia
  12. Non è quello che ho detto. Ho solo sottolineato come sia strano che in un’azienda italiana (o quantomeno nella filiale italiana di una multinazionale) praticamente non lavorino italiani e che quindi abbia proprio meno senso parlare di nazionalità del design come si è fatto in passato. Che poi pure nel passato non è che fossero tutti italiani, anzi, ma ancora si distinguevano scuole di disegno diverse a seconda dei paesi. Ciò detto, bene così, nessuna nostalgia e grazie del benvenuto nel nuovo millennio.
  13. L’articolo sopra sottolinea una volta di più come la maggior parte di chi lavora in Lancia sia francese e addirittura che molti dei designer vengono dalla stessa scuola in Francia. Le aziende ormai sono ambienti cosmopoliti e basati sul talento ed è giusto così ma in FCA prima e ancor più in Stellantis adesso pare abbiano l’italofobia. Tra un po’ trovi più italiani in Renault o Toyota Europe. Non so che senso abbia parlare di design italiano ormai.
  14. Small ora come ora è solo una sigla. Secondo quanto comunicato sarà l’ultima delle nuove piattaforme a debuttare e non lo farà prima del 2026. Quanto sarà nuovo rispetto a CMP (e alle sue varianti più recenti) non si sa ancora..
  15. Interessante questo articolo perché parla per una volta di una cosa tenuta molto segreta e cioè come si divide la progettazione tra Italia, Francia e USA e per Torino dice che “In Italia sono presenti i centri di progettazione per i veicoli privati grandi e medi, per i veicoli commerciali grandi, per il segmento lusso e alte prestazioni, per la plastica e per le batterie;” Quindi sostanzialmente quel che rimane dell’ex FCA Italy a livello di modelli progettati è sostanzialmente Alfa dal segmento D in su, Maserati e Ducato. Tutto il resto è progettato altrove. Considerata l’expertise di Fiat sulle piccole è davvero un delitto pensare che qui non resti più nulla se non il design dei modelli a marchio italiano (sempre che sia così..).
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