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Albizzie

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  1. esatto. poi, è proprio sui sanpietrini romani che la smart fa certe girate su se stessa...
  2. SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEe.... troppo bello. dopo la fatcaccia di ieri in parlamento, oggi tutti in vacanza: Probabilmente le novità presenti non saranno più riproposte Salta il decreto sul codice della strada Il governo ritira il ddl di riconversione in discussione in Senato per mancanza del numero legale: scadeva il 20 novembre (Emmevi) ROMA - L'avevano già dato per approvato. Ma all'ultimo ostacolo il disegno di legge di conversione del decreto legge che doveva riformare il codice della strada è caduto. E ora il governo è costretto a ripresentarlo all'interno della Finanziaria, ma probabilmente con alcune modifiche. LO STOP - Dopo un’ora di sospensione dei lavori dell’Aula il viceministro alle Infrastrutture Mario Tassone ha annunciato che il governo ritira il provvedimento che rischiava comunque di decadere vista la ripetuta mancanza di numero legale che si è verificata oggi. Il testo era stato approvato mercoledì da Montecitorio con una serie di novità: tra queste la possibilità di avere il foglio rosa a 17 anni e le limitazioni per i vigili di fare multe con autovelox nelle strade extraurbane. Norme che, però, dovrebbero sparire giacché, come detto in precedenza da Luigi Grillo (Fi) l’emendamento si baserà sul testo originario quello cioè nato come sanatoria sui punti illegittimamente sottratti agli automobilisti seguita a un pronunciamento della Corte costituzionale. POLEMICA NELLA MAGGIORANZA - Ma sulla possibilità di ripresentare integralmente il provvedimento si è scatenata una polemica nella maggioranza . Se per alcuni esponenti di Forza Italia è necessario ritornare al testo originario, da presentare in Finanziaria, alcuni parlamentari di An la pensano in maniera opposta. «Il decreto sulla patente a punti entri integralmente in Finanziaria, senza il taglio delle novità approvate dalla Camera» chiedono i deputati di Alleanza Nazionale, Marcello Meroi e Antonio Pezzella. «Dispiace che il disegno di legge di conversione del decreto sulla patente a punti si sia fermato in Senato. A questo punto è importante che, insieme alla parte del provvedimento che dava seguito al pronunciamento della Corte Costituzionale, non vadano disperse le modifiche apportare dalla Camera, come il foglio rosa a 17 anni e le limitazioni dell'uso degli autovelox sulle strade extraurbane». Il viceministro Tassone (Udc) tenta la mediazione spiegando che che il governo intende salvare le parti più significative del decreto inserendole in alcuni provvedimenti in discussione al Parlamento, rimandando ad un secondo momento la loro individuazione.
  3. sicuramente in giro ci sarà quella a parti invertite...o quella con l'A3... o quella che vanno tutti sulla C.
  4. a parte che sarebbe una brutta cosa, ma... intanto 'sembra' sia stata rimessa l'ora di religione obbligatoria di fatto. cerco altre info meno di parte, per parlarne altrove.
  5. sicuro? Etimologia: Lat. famili°a(m), da famu°lus 'domestico, servitore' quindi la derivazione del termine non ha nulla a che fare con il sesso di chi la compone Definizione: ant. familia, s. f. 1 insieme di persone unite da un rapporto di parentela o affinità; neanche la prima spiegazione della parola fa accenno al sesso. in senso più ristretto, il nucleo formato dal padre, dalla madre e dai figli, che costituisce l'istituzione sociale di base della società: una riunione di famiglia; una famiglia numerosa; una famiglia povera, benestante; vivere in famiglia; metter su famiglia, prender moglie se vogliamo allargare la possibilità, nel senso comune si legge un padre e madre, ma il senso comune si cambia e si evolve con la società. anche perchè, se metter su famiglia significa prender moglie una donna non metterà mai su famiglia?
  6. discussione doppia http://www.autopareri.com/forum/showthread.php?t=17305&highlight=pubblicit%E0
  7. dal corriere.it Quindici anni sprecati? Il paradosso della riforma federalista di Sergio Romano STRUMENTI VERSIONE STAMPABILE function apriInviaPagina() { var miourl=window.location.href; var miourl_s=miourl.split("&"); var loc=""; for (i in miourl_s) loc+=miourl_s+"!*"; loc=loc.substr(0,loc.length-2) tit = document.title prop = "menubar=no,status=no,titlebar=no,toolbar=no,width=450,height=450,scrollbars=yes" window.open("/cf/tellafriend/form.cfm?rr="+loc+"&tit="+tit, "InviaPagina", prop); } I PIU' LETTI INVIA QUESTO ARTICOLO La riforma federale approvata ieri dal Parlamento potrebbe essere la più breve ed effimera della storia costituzionale italiana. È stata varata dalla maggioranza contro la volontà dell’opposizione, è malvista da un gran numero di costituzionalisti e verrà sottoposta entro sei mesi a un referendum confermativo che potrebbe demolire in un giorno ciò che il governo ha laboriosamente costruito durante una intera legislatura. Il compiacimento di Bossi, l’entusiasmo della Lega e i brindisi potrebbero occupare, negli Annali della politica italiana, lo spazio di un paragrafo. Sarebbe stato inutile, quindi, il dibattito sul federalismo e sulla riforma della Costituzione che ha dominato gli ultimi quindici anni? Non furono questi evidentemente, fra il 1996 e il 2001, i sentimenti del centrosinistra. Nell’ultima fase del governo presieduto da Giuliano Amato, l’Ulivo ritenne che un po’ di federalismo avrebbe giovato alle sue fortune elettorali e approvò, in gran fretta, la modifica del titolo V della Costituzione. Le nuove regole, approvate poi da un referendum confermativo, sono quelle vigenti oggi e presentano almeno tre inconvenienti. In primo luogo i riformatori del centrosinistra hanno creato fra lo Stato e le Regioni una serie di competenze concorrenti che finiscono spesso di fronte alla Corte costituzionale. In secondo luogo non hanno affrontato il problema del federalismo fiscale. E in terzo luogo, infine, hanno dato maggiori poteri alla periferia, ma non hanno fatto nulla per rafforzare quelli del governo centrale. Abbiamo aggiunto alla nostra Costituzione un po’ di federalismo, ma siamo ancora, fra le maggiori democrazie europee, quella in cui il premier dispone di minori poteri. Con la riforma del centrodestra il pendolo oscilla dall’altra parte. La riforma si chiama «devolution» perché così ha voluto Bossi per valorizzare il suo ruolo, ma si compone di due elementi. Le Regioni hanno maggiori poteri esclusivi e riducono considerevolmente le competenze dello Stato, ma il premier, d’ora in poi, assomiglierà al cancelliere tedesco e al primo ministro spagnolo più di quanto non assomigli ai presidenti del Consiglio della nostra tradizione repubblicana. Il primo elemento comporta molti rischi. L’esperienza belga degli anni Settanta e Ottanta dimostra che la trasformazione federale di uno Stato è generalmente un’operazione terribilmente costosa. Si aprono nuovi sportelli senza che i vecchi vengano chiusi. Vengono assunti nuovi burocrati senza che i vecchi vengano congedati o trasferiti. Non basta. La funzione pubblica italiana non è la migliore d’Europa, ma le amministrazioni locali sono spesso ancor meno preparate e ancor più clientelari. Più che l’«unità della Patria» (un tema spesso retorico e strumentale) dovrebbero preoccuparci in questo momento, oltre a una certa misura di solidarietà nazionale, l’unità e la coerenza degli indirizzi. Vogliamo avere tante pseudopolitiche estere e pseudopolitiche economiche quante sono le Regioni della Repubblica? Vi sarà un referendum, come sappiamo. Ma il problema non è quello di dire sì o no alla seconda riforma federale approvata da un governo in articulo mortis . Il problema è quello di evitare che le cose buone vengano buttate via con le cose cattive e che gli italiani, voltandosi indietro, debbano giungere alla conclusione di avere perso quindici anni in chiacchiere inutili. 17 novembre 2005
  8. a quanto mi risulta, ma mi sto informando, il referendum in questo caso è confermativo e non ha quorum.
  9. Albizzie

    come cambia la costituzione

    Come cambia la nostra Costituzione Roma, 16 novembre 2005 - Cambia profondamente volto la nostra Costituzione. Sono tante le modifiche apportate dalla riforma votata dal centrodestra, attraverso un provvedimento di ben 53 articoli. A questo punto, dopo l'ok del Senato, sarà il voto dei cittadini - attraverso un referendum ormai scontato - a decidere se la nuova costituzione dovrà entrare in vigore oppure no. Ecco in pillole, per brevissimi flash, il contenutodegli articoli. - Parlamento - nasce il Senato federale (art. 55). - la Camera è composta da 518 deputati di cui 18 esteri (oggi sono 630), più i deputati di diritto ovvero gli ex presidenti della Repubblica e un massimo di 3 deputati a vita di nomina presidenziale (art. 56). - il Senato federale è composto da 252 senatori (oggi sono 315); è integrato, senza diritto di voto, da due rappresentanti delle regioni e del consiglio delle autonomie locali (art. 57). - bastano 21 anni per essere eletti deputati e 25 per i senatori, (oggi sono rispettivamente 25 e 40) (art. 56-57). - i regolamenti della Camera e del Senato garantiscono le prerogative dell'opposizione; ai deputati dell'opposizione è riservata lapresidenza delle commissioni di garanzia (art. 64). - iter delle leggi: alla Camera la priorità sui disegni di legge su materie di competenza nazionale; al Senato federale quelli sumaterie concorrenti. In caso di un provvedimento essenziale per l'attuazione del programma di governo, autorizzazione del capo dello Stato e ultima parola alla Camera. In caso di testo diverso tra i due rami del Parlamento, rinvio a una commissione bicamerale. In caso di conflitto di competenza tra Camera e Senato, rinvio a un comitato (art. 70). Presidente della Repubblica - nasce l'assemblea della Repubblica (al posto del Parlamento in seduta comune), formata da deputati,senatori, governatori e delegati regionali, con il compito di eleggere a scrutinio segreto il presidente della Repubblica. Necessaria la maggioranza di 2/3 e, dopo il terzo scrutinio, i 3/5; dopo il quinto scrutinio sufficiente la maggioranza assoluta (art. 83). - il presidente della Repubblica dura in carica sette anni, è eleggibile a 40 anni e non più a 50 (art. 84). - rappresenta la nazione ed è garante dell'unità federale della Repubblica (art. 87). - nomina il vicepresidente del Csm, i presidenti delle Authority, il presidente del Cnel, come nuove prerogative. Poi, tra l'altro, indicele elezioni, invia messaggi, promulga le leggi, ha il comando delle forze armate (art. 87). - scioglie le Camere in quattro casi: su richiesta del primo ministro che se ne assume la esclusiva responsabilità; in caso di morteo impedimento permanente; in caso di dimissioni del premier; in caso di approvazione alla Camera di una mozione di sfiducia da partedella maggioranza uscita dalle urne (art. 88). - grazia: rimane l'attuale modalità (proposta e controfirma del ministro competente). Premierato - scompare dalla Costituzione il termine 'presidente del Consiglio' che diventa sempre 'primo ministro' (art. 92). - la candidatura a primo ministro avviene mediante collegamento con una o più liste di candidati. La legge disciplina l'elezione dei deputati in modo da favorire la formazione di una maggioranza collegata al candidato premier (art. 92). - introduzione della mozione di sfiducia costruttiva, con designazione del nuovo primo ministro; norme antiribaltoni; disciplina dellaquestione di sfiducia e i casi di dimissioni del premier (art. 94). - i ministri sono nominati e revocati dal primo ministro e non più dal capo dello Stato (art. 95). Devolution - Roma è capitale della Repubblica e dispone di forme di autonomia nei limiti dello statuto della regione Lazio (art. 114). - si inserisce il principio di leale collaborazione e sussidiarietà (art. 114) - introduce norme di competenza esclusiva delle regioni:assistenza sanitaria, organizzazione scolastica, programmi scolastici, polizia amministrativa regionale e locale, ogni altra materia nonespressamente riservata allo Stato (art. 117). - inserisce tra le materie di competenza esclusiva dello Stato tutela della salute, sicurezza sul lavoro, energia, ordinamento della Capitale (art. 117). - elenca le materie di competenza concorrente (art. 117). - si inserisce la clausola di supremazia secondo la quale lo Stato può sostituirsi alle amministrazioni locali sulle materie delcapitolo devolution (art. 120). - se c'è pregiudizio all'interesse nazionale il governo fa annullare le leggi regionali (art. 127). - si istituiscono le città metropolitane (art. 133). Organi Stato - inserite in Costituzione le Authority (art. 98-bis). - Csm: i membri laici eletti per 1/6 dalla Camera e 1/6 dal Senato (art. 104). - Consulta: salgono da 5 a 7 i giudici nominati dal Parlamento, 3 dalla Camera e 4 dal Senato; scendono da 5 a 4 quelli nominati dacapo dello Stato e supreme magistrature (art. 135). http://ilgiorno.quotidiano.net/art/2005/11/16/5391592
  10. le polemiche personali non interessano. continuate in pvt, qualsiasi cosa vi scriviate con o senza testimoni, o chiudiamo pure la 2a parte del topic e non ci sarà una terza.
  11. attento, che tu in ordine alfabetico sei tra i primi della lista :twisted:
  12. lo sai che in automobilismo i piloti ocn poca esperienza PAGANO per fa rparte di una squadra, vero? :twisted:
  13. OT lo scrissi nell'apposito topic. se poi, in ogni post, bisonga sviscerare ogni parola scritta, pur di cazziare ditelo prima.
  14. o prevede un emendamento al decreto legge sulla patente a punti che toglie alla Municipale la facoltà di multare per eccesso di velocità Autovelox, niente multe fuori città Le "minicar" solo a sedici anni ROMA - La polizia municipale non potrà più elevare multe, per eccesso di velocità, con autovelox automatici, "sulle strade extraurbane e principali": è quanto prevede un emendamento di Marcello Meroi, di Alleanza Nazionale, al decreto legge sulla patente a punti, che è stato approvato dall'Aula della Camera con il sì della Cdl e il voto contrario dell'Unione. Il decreto legge, che è stato modificato a Montecitorio e scade il prossimo 20 novembre, dovrà tornare al Senato. L'emendamento, sul quale c'è stato un acceso dibattito in Aula tra ieri e oggi, toglie alla polizia municipale la facoltà di multare per eccesso di velocità con autovelox automatici gli automobilisti che percorrano strade extraurbane e principali e comunque al di fuori dei centri abitati. Un provvedimento motivato, spiega Meroi, dalla necessità di "porre un freno a quei comuni che hanno trovato, negli autovelox, lo strumento per impinguare le proprie casse a scapito dei cittadini, sottoposti così a un gravoso balzello". Altra novità, il foglio rosa a 17 anni. Sarà possibile esercitarsi alla guida per un anno prima di conseguire la patente. L'istruttore dovrà avere almeno 40 anni, essere in possesso di patente B o superiore da almeno dieci anni e il suo nome dovrà essere indicato nell'autorizzazione. Elevato a 16 anni, infine, il limite minimo per la guida delle 'minicar'. (16 novembre 2005) repubblica.it
  15. sicuramente del processo se ne è parlato poco, ma forse non è un male.
  16. riccardo, se il mod del quale parlo sono io, mi spieghi dove avrei criticato FI in questa discussione?
  17. sulla battuta che speravo fosse ironica.
  18. a me sembra che nessuno abbia messo in dubbio la permanenza di qualsiasi utente ed è stato molte volte ripetuto. a me sembra che di leggere solo critiche verso mod troppo tolleranti e permissivi.
  19. contento te. torniamo in topic, prima che si chiude.
  20. sai come gongola vespetta?
  21. veramente la classifica e la diffusione è molto più vecchia della comparsata su celentano. è sempre stata sul sito, bastava cercare.
  22. considerando che la Bulgaria è insieme all'Italia, 77a nella classifica americana di libertà di stampa, direi che ci attestiamo sulla media del Paese. Un bel risultato, ma possiamo migliorare.
  23. ancora è vicepresidente del gruppo di FI della camera. se non avrà futuro non lo so e non lo posso dire.
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