vi racconto cosa mi accaduto sabato passato, ma sono sicuro che la scena +/- si ripete ogni giorno in molti luoghi.
mia figlia frequenta il primo anno di un liceo di roma, sabato voglio andarla a prendere con lo scooter all'uscita delle lezioni.
arrivo con leggero anticpo e fermo la moto dalla parte opposta al cancello per non creare intralcio a chi dovrà uscire di lì a poco. illuso.
ecco che nei cinque minuti precedenti l'uscita il caos si abbatte sulla via:
una moltitudine di auto si riversa vicino la scuola, ognuna fa a gara a chi parcheggia più vicino il cancello, 1a 2a terza fila tutte occupate.
da notare che proprio di fronte l'istituto (10 mt) c'è un ampio parcheggio divenuto inservibile perchè c'è chi ha pensato bene di parcheggiare davanti agli ingressi/uscite. a chi vuole entrare viene detto di fare tutto il giro per entrare dall'ingresso opposto a quello davanti la scuola, ormai quei posti sono stati occupati con fatica e sudore, guai a lasciarli, ne va dell'onore.
molte macchine rimangono con il motore acceso, neanche stessero compiendo una rapina, pronti a sgassare via.
ovviamente, tutto questo caos aumenta con lo scorrere del tempo e con lo sfortunato sopraggiungere di qualche incauto abitante del luogo che avrebbe l'ardire di passare con la sua auto nella pubblica via PAZZO!!!
l'esercito di papà e mamme premurosi e apprensivi ormai ha eretto una barriera difensiva che è praticamente impossibili abbattere, la muraglia cinese al confronto è un castello di sabbia.
ormai sono le 13:30, la fatidica ora e scoppiata a questo punto l'apoteosi.
siccome vivo in una città di invalidi civili non deambulanti, i suddetti genitori sono nell'impossibilità fisica di scendere dalle loro auto per farsi vedere dai loro figli. quindi quale altro metodo hanno se non suonare ripetutamente il clacson? nessun'altro. ecco infatti udire i ritmi più disparati per distinguere il suono da quello dell'altro:
si inizia con un pe-pe, poi un peeeeeeeeeeeee, dopo un ta-ta-ta-ta-ta-tatata e via dicendo, per fortuna non ci sono più le trombe di gassmaniana memoria.
finalmente i ragazzi si ricongiungono alle famiglie dopo 6 ore di lunga assenza (ripeto ragazzi delle superiori) scene di commozione pervadono la strada poi tutti insieme si può andare a casetta. previa l'accensione simultanea di tutti quei motori che sbadatamente erano stati spenti precedentemente.
io, ancora allibito per la scena alla quale ho da poco assistito, allaccio il casco insieme a mia figlia con calma e tranquillità, scambio 2 parole. dopo 200 metri di strada c'è il primo incrocio che immette nella in via nomentana, la via principale.
so già di ritrovarli tutti lì. infatti eccoli di nuovo: accalcati, contromano, aggrovigliati all'incrocio per guadagnare qualche cm. tutte auto rigorosamente con papà/mamma e studente a fianco, al massimo la sorellina più piccola di dietro. tutte auto mezze vuote che si ricongiungeranno ad altre centinaia di auto mezze vuote con altri studenti a bordo, incolonnati +/- pazientemente sulla nomentana.
per fortuna è sabato, abbimao un giorno per riposarci per affrontare adeguatamente una nuova settimana di traffico.