Avviso di garanzia dalla procura di siena anche per il presidente del consorzio
Vino, scoperte centinaia di bottiglie di falso Brunello 2003: sequestri in 4 aziende
Coinvolte 13 aziende produttrici, 20 gli indagati: creato un vino diverso per avvicinarsi ai gusti Usa
SIENA - Un'inchiesta che fa scalpore perchè il vino oggetto della frode è uno dei più celebri d'Italia: il Brunello. Sono 13 le aziende produttrici di Brunello coinvolte nell'inchiesta della procura di Siena sulle frodi legate al Brunello.
Lo ha detto, al termine dell'incontro con il ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro, il presidente del Consorzio di tutela del Brunello di Montalcino Francesco Marone Cinzano. «Sono quattro - ha precisato Cinzano - le aziende alle quali sono state sequestrate le bottiglie dell'annata 2003, Antinori, Frescobaldi, Argiano e Castello Banfi». Il presidente del Consorzio ha ammesso di essere tra le persone, in qualità di produttore, ad aver ricevuto un avviso di garanzia. «Il danno è grave - ha detto Cinzano -, ovviamente noi vogliamo che la magistratura faccia il suo lavoro. Ma chiediamo che sia concluso in tempi brevi perchè il rischio per le aziende coinvolte è forte e alcune sono già state costrette a lasciare a casa dei lavoratori». Cinzano si è fatto portavoce con il ministro De Castro della «forte preoccupazione dei 250 produttori di Montalcino».
L'INDAGINE - Gli indagati sarebbero in tutto una ventina. Secondo quanto riferisce il settimanale l’Espresso nel prossimo numero in edicola «I motivi del taroccamento sono due: le quantità del Sangiovese disponibile, in primis, sono insufficienti a coprire la domanda crescente di mercato. Inoltre il miscelamento sarebbe legato a una mera questione di palato: il consumatore, soprattutto quello americano, preferisce al gusto forte del Brunello Doc una variante morbida, più dolce e ’transalpina’". Degli interessati dalle indagini della Guardia di Finanza, prosegue il periodico, «molti negano, qualcuno rettifica, Montalcino è sgomenta, ma le prove sembrano schiaccianti: le Fiamme gialle hanno trovato nelle cantine le ricette con cui gli enologi preparavano lo shake di vini, conservati in vasche differenziate prima del cocktail da imbottigliare. Appunti riservati grazie a cui gli esperti confezionavano, dosando con cura le proporzioni, il falso Brunello».
Vino, scoperte centinaia di bottiglie di falso Brunello 2003: sequestri in 4 aziende Corriere della Sera