Vai al contenuto

marimasse

Utente Registrato
  • Numero contenuti pubblicati

    73
  • Iscritto il

  • Ultima visita

Su marimasse

  • Compleanno 16/09/1956

La popolarità di marimasse

Guidatore esperto

Guidatore esperto (2/8)

110

Reputazione Forum

  1. Per quanto mi riguarda, io tendo ad essere contrario a quei cosiddetti "rimedi" che partono dal presupposto che il volume del trasporto su gomma nostrano, già grottescamente smisurato, non possa essere in alcun modo ridimensionato, ma anzi sia "destinato" ad aumentare. Mi disturba molto, insomma, che si parli della spropositata onnipresenza di camion su tutte le nostre strade così come si parla, ad esempio, dei terremoti o del sole che sorge/tramonta ad una certa ora: qualcosa che non dipende da noi, ma che noi possiamo e dobbiamo soltanto accettare. Mi piacerebbe ci si preoccupasse per PRIMA COSA di attuare alcuni seri e concreti interventi per ridurre sensibilmente il traffico pesante e POI, casomai, di fare nuove strade. Esattamente come mi piacerebbe che, ad esempio, la costruzione di discariche ed inceneritori venisse pianificata DOPO aver ottimizzato al massimo le procedure di produzione, differenziazione, raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Ovviamente non sono cose che si possano fare dall'oggi al domani (nemmeno un'autostrada o una galleria o una discarica...), ma se mai si parte mai si arriva. Però se si facesse così, ci sarebbe il... rischio che non poche nuove strade (e rotatorie e discariche e opere varie) si rivelassero non più necessarie; il che sarebbe un gran bene per l'ambiente, per coloro che ci abitano (=tutti noi), per le finanze pubbliche e anche per la sicurezza stradale vera, che non è quella degli obblighi/divieti isterici e delle relative multe esattoriali. Non a caso quando ci fu l'ultima, deliziosa, "agitazione" dei camionisti (quella grazie alla quale, tra l'altro, il prezzo del gasolio poté schizzare in alto, facendo di fatto pagare agli automobilisti le concessioni fiscali elargite ai trasportatori), le strade per qualche giorno, come per magia, sembrarono deserte e mooolto meno pericolose, anche se a nessuno, pensa un po', venne in mente di fare qualche bella statistica sul numero di incidenti... Tendo quindi ad osteggiare, eccome, tutte quelle "opere" che vengono spacciate per nobili e disinteressate, finalizzate al presunto bene della collettività, quando invece hanno un sapore diametralmente opposto. Se in una casa fredda perché piena di spifferi e finestre socchiuse arrivasse un "esperto" che, per risolvere il problema, proponesse di installare un impianto di riscaldamento parecchio più potente, tanto da garantire la possibilità di tenere addirittura qualche finestra spalancata, io di certo osteggerei tale proposta. Specialmente se saltasse fuori che l'esperto trae un qualche tornaconto dalla vendita di caldaie e tubi e termostati e combustibili...
  2. In molti degli ultimi messaggi mi pare di aver riscontrato, in buona misura, le stesse mie considerazioni e convinzioni. Da un lato non è razionalmente pensabile eliminare i trasporti su gomma (io non lo penso di certo), ma dall'altro mi pare evidente che, quando si parla di traffico merci e di costruzione di nuove strade, buonissima parte di ciò che ci viene spacciato per "necessario" e "inevitabile" non lo è affatto: è solo più comodo, più conveniente (per qualcuno), più remunerativo. I metodi per ridurre sensibilmente i volumi del traffico merci (e i relativi pesantissimi, ma curiosamente mai colpevolizzati, effetti in termini di pericolo stradale ed inquinamento) ci sarebbero eccome, come dimostra il fatto che nonostante la capillarità della nostra rete stradale abbiamo un traffico su gomma che non conosce eguali all'estero. Evidentemente questa è una di quelle rare cose in cui, guarda caso, non si deve prendere esempio dagli stranieri. Basterebbe che ci fosse la volontà di farlo. Esattamente come accade, ad es., al fumatore o bevitore o giocatore o aspiratore incallito, il quale ha sempre a portata di mano la possibilità di fumare o bere o giocare o aspirare meno, ma se non vuole farlo mai e poi mai lo farà, trovando innumerevoli verosimili "motivazioni" con cui giustificare a se stesso ed al prossimo la sua (complice) "impotenza" di fronte alla situazione.
  3. Giustissimo. Però se si eliminasse una buona parte dei trasporti stradali a lunga distanza si otterrebbe una drastica riduzione del numero dei bestioni circolanti sulle autostrade e sulle strade di primaria importanza, con innegabili e cospicui benefici in termini di sicurezza e inquinamento (anche se, a quanto pare, sicurezza e inquinamento sono importanti solo quando si tratta di imporre limiti di velocità, superbolli, divieti di circolazione...). Inoltre, per trasportare le merci da Monfalcone a Padova non servirebbe necessariamente usare un gigantesco autoarticolato... Ancor meno sensato mi sembra, però, presumere che i trasporti debbano e possano aumentare all'infinito e che di conseguenza le strade debbano diventare sempre più numerose e larghe e onnipresenti. Un po' come pensare (pensiero peraltro assai diffuso) che tutte le aziende debbano sempre crescere, aumentando vendite e fatturati. Certo, se mi piace tanto la cioccolata io posso anche raccontarmi la storiella che essa mi fa bene e che "devo" mangiarne ogni giorno e che più ne mangio meglio starò; senza dubbio vivrò un periodo di grandi piacevoli mangiate, dopo di che mi ritroverò ad avere seri problemi di salute difficilmente reversibili.
  4. Infatti io non ho parlato di abolizione del traffico merci, ma di razionalizzazione. Ho fatto l'esempio dei generi alimentari perché è il più evidente e senza dubbio tutt'altro che marginale.
  5. ...oppure, forse, con una maggiore razionalizzazione degli stessi e non solo di quelli. Io non credo che si possa definire "brutale abbattimento dello stile di vita", ad esempio, comprare acqua minerale e cibi provenienti da 100km anziché da mille o 5mila o 30mila. Quando al supermercato non compro la frutta o la verdura che proviene da chissà dove io non mi sento un idealista e tanto meno mi sento penalizzato nel mio tenore di vita. Per la stessa ragione, ad esempio, non credo sia un "sacrificio" spegnere la luce o il riscaldamento nelle stanze vuote o regolare il termostato a 19-20° tenendo addosso un maglione anzichè impostare 22-24° e stare in maglietta. Per me questo si chiama stile di vita più razionale e proprio per ciò più verosimilmente durevole nel tempo. Non a caso, mi pare che lo stile di vita "allegro" degli ultimi tempi abbia già iniziato a mostrare i suoi effetti sul medio termine; per moltissime famiglie il brutale abbattimento è già arrivato. Una grossa parte dei km che i camion percorrono è costituita da viaggi che si potrebbero benissimo eliminare SENZA mortificare il tenore di vita di nessuno. A parte ovviamente i camionisti (che peraltro con i giusti tempi e metodi potrebbero trovare altre occupazioni), ma l'interesse dei pochi non deve prevalere su quello della collettività, no? Inoltre, per quanto mi riguarda, non credo proprio che si possa definire "miglioramento del tenore di vita" il costante aumento di pericolosi, invadenti ed anche inquinanti mezzi pesanti sulle strade e nemmeno la continua costruzione di nuove strade in cui essi possano proliferare. Non mi sembra una questione di idealismo, ma una cosa molto concreta. Certo, se io potessi soddisfare tutti i miei capricci mentre ALTRE persone si beccano gli effetti collaterali negativi (autostrade o discariche o inceneritori o odori mefitici o sostanze pericolose o potenti campi elettromagnetici o altro sotto casa) allora sarebbe una pacchia, però sarebbe appunto una utopia. Alla quale peraltro sembrano credere davvero in molti.
  6. Per quanto riguarda il tunnel rimando all'articolo seguente, con particolare riferimento alla parte in cui si parla della ditta norvegese e della sua proposta. Mestre, la tangenziale costa troppo poco? Non piace
  7. Non credo sia molto corretto attribuire a terzi affermazioni che NON sono state fatte ed atteggiamenti estremistici che NON sono stati assunti. Io MAI ho scritto che le opere pubbliche non si debbano fare, preservando sempre e comunque la proprietà privata. Ho semplicemente detto e pienamente confermo che per me sono importanti anche i diritti delle persone che dalla costruzione di un'opera pubblica ottengono in cambio la vita rovinata. Un conto è avere un inceneritore a 1km da casa (specie se in quell'inceneritore vanno a finire anche le proprie immondizie), un conto è avere un'autostrada a 6corsie perennemente frequentate a qualche cinquantina di metri. Vuol dire, tanto per fare un banale esempio, che a casa tua MAI PIÙ avrai modo di sentire un po' di silenzio, a qualunque ora del giorno o della notte; vuol dire che in estate dovrai tenere le finestre chiuse, a meno che non trovi piacevole l'incessante rumore di fondo (mi piacerebbe sapere QUANTE persone hanno una concreta idea di che cosa voglia dire passare tutto il giorno sul bordo di una autostrada). Per il passante di Mestre, così come per tante altre situazioni meno congestionate ma simili, si potrebbero trovare anche soluzioni diverse; magari meno "facili", meno comode, meno convenienti dal punto di vista speculativo/politico, ma diverse. In tanti casi, ad esempio, potrebbe bastare rendere più scorrevole il traffico su una certa strada cosiddetta "statale" sfoltendo opportunamente la selva di semafori, passaggi pedonali, limiti 50 che di fatto la rendono percorribile solo a passo d'uomo e realizzando sottopassi o altre simili strutture. Nel caso di Mestre, in particolare, un'impresa straniera (mi pare del nord europa) specializzata in tunnel sotterranei che ha già risolto egregiamente in giro per il mondo problemi simili aveva presentato un progetto per un passante sotterraneo che sarebbe stato realizzato in tempi più rapidi e senza arrecare alcun danno ai terreni ed alle costruzioni esistenti. Non dico che soluzioni alternative si possano sempre trovare, ma certamente non si trovano quando nemmeno vengono cercate. Quando sento di qualcuno che protesta per la costruzione di un inceneritore io non mi scandalizzo affatto, perché trovo del tutto comprensibile che una persona cerchi di evitare che la vita della sua famiglia venga irreversibilmente danneggiata. Ben pochi hanno la possibilità di dire "pazienza, compriamo un'altra casa da un'altra parte". Dal mio punto di vista, ad esempio, si dovrebbe dire alla gente di un certo territorio "signori, avete due possibilità: o riducete assai la quantità di rifiuti che producete OPPURE costruiremo un inceneritore". Pensare poi che tutte le cosiddette opere di pubblica utilità vengano realizzate nell'esclusivo interesse del popolo mi sembra come minimo assai ingenuo, per non dire ipocrita. A meno che non si sia davvero convinti, ad esempio, che nessuna delle innumerevoli rotatorie o piste ciclabili che si vedono sorgere come funghi un po' ovunque sia realizzata al solo scopo di intascare finanziamenti di qualche genere. Per quanto riguarda la ragionevolezza delle procedure di esproprio e dei risarcimenti, facendo ricerche in rete ho trovato informazioni e testimonianze che sinceramente NON mi sembrano confermare tale tesi. Se io vengo e, per il bene della collettività, ti porto via la tua automobile di 5anni (che funziona bene senza crearti problemi) e ti "risarcisco" con una cifra pari al valore ATTUALE dell'auto, diciamo ad esempio 5mila euro, dicendoti "così puoi comprartene un'altra", ti senti trattato correttamente?
  8. In giro per l'italia, tradotto nei vari dialetti pur conservando lo stesso azzeccatissimo significato, c'è un detto che recita più o meno come segue: è facile accettare le supposte quando infilate nel deretano altrui Credo sia la risposta più opportuna, tra quelle che mi vengono in mente, da dare a chi sostiene che la costruzione di una qualunque opera pubblica, da qualcuno (disinteressatamente...) ritenuta utile per tutti, dovrebbe essere fatta senza minimamente preoccuparsi delle persone che da tale opera pubblica possono avere la vita rovinata. Peggio per loro, che non rompano l'anima. Il bello è che tra i sostenitori di tale delicata strategia si trovano anche parecchi individui che, in altri contesti, sono pronti ad assumere fieramente il ruolo di difensori ad oltranza delle minoranze oppure a sostenere che "se anche una sola ingiustizia viene evitata..." ecc. ecc. Si vede che coloro che hanno la sorte di possedere un pezzo di terra o una casa (comprati con i proventi di attività criminali?) in un luogo in cui qualcun altro (che abita altrove) "decide" che "serve" la rotatoria o la pista ciclabile o la circonvallazione ecc. appartengono ad una minoranza che NON è degna di difesa né di rispetto.
  9. A proposito del passante di Mestre, devo dire che proprio non posso fare a meno di pensare alle centinaia di famiglie che, grazie a tale magnificente opera, si sono ritrovate senza possibilità di scampo (a meno che non milionarie) a vivere non più in campagna o comunque in un ambito relativamente tranquillo ma, piccolo cambiamento irreversibile, a una manciata di metri da una autostrada tra le più larghe e frequentate della nazione, incessantemente percorsa da un flusso interminabile di mezzi pesanti. Con l'ulteriore soddisfazione, in caso di protesta, di essere additate dal prossimo come persone meschine, lamentose ed egoiste. Per il passante si sono fatti 1148 "espropri": un giorno ti arriva una carta in cui si dice che una parte del tuo terreno ti verrà tolta, punto e basta. Se non rompi le scatole ti verrà dato, con la dovuta calma, un "risarcimento" un po' più alto del valore di mercato (ovviamente da terzi stabilito), altrimenti peggio per te. Se proprio non ti rassegni puoi sempre vendere la proprietà (che, grazie alla nuova autostrada, vanterà una folta schiera di acquirenti) e comprarti un'altra casa altrove.
  10. Non sono un ingegnere, anche se ci sono andato abbastanza vicino, avendo superato a suo tempo due terzi degli esami universitari necessari. In linea di massima porto l'auto dal meccanico solo per gli interventi che non sono assolutamente in grado di effettuare da solo per mancanza di attrezzatura o di competenza specifica. Mi sono procurato il CD d'officina della mia auto, nel quale tutte le procedure di manutenzione e riparazione sono dettagliatamente descritte con tanto di illustrazioni. Cerco quindi di arrangiarmi per tutte le cose che si possono fare con una dotazione... domestica (garage, banco di lavoro, cassetta degli attrezzi ben fornita, compressore, tempo e pazienza). Fanno eccezione i cambi di olio e relativo filtro; pur potendo essere eseguiti a casa (lo facevo tanti anni fa) mi creerebbero problemi per lo smaltimento. Ultimamente però mi sono accorto che presso i negozi di autoricambi si trova a 16euro al chilo lo stesso olio che il meccanico l'ultima volta mi ha messo in conto a 20euro al chilo, per cui non escludo che in futuro io possa riesumare antiche abitudini.
  11. Perché, non sarebbe già un effetto positivo? Perché no? Gli stabilimenti in Cina e Vietnam non sono forse stai aperti perché noi consumatori abbiamo cominciato a comprare le cose che costavano meno senza guardare la loro provenienza, magari lasciandoci allegramente e consapevolmente prendere in giro da certe scritte "made in Italy" di cui conoscevamo e conosciamo benissimo il significato reale? Ripeto, abbiamo molto più potere come consumatori che come elettori; non dico che sia una bella cosa, ma al momento è così. Però, come la tua stessa risposta in qualche modo sottolinea, non siamo affatto consapevoli di questo potere e soprattutto non siamo disposti ad usarlo, specie se ciò implica qualche sacrificio.
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.