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6 ore fa, Abarth03 scrive:
Può essere, sicuramente. Sappiamo bene che le idee GM andavano avanti e indietro attraverso l'oceano ed inoltre sappiamo anche che quando nacque quello che in Italia le riviste chiamavano "Progetto Saturno", la ipotetica media USA per tutti aveva un altro aspetto (secondo me anche più carino, seppure meno originale).
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1 ora fa, DOssi scrive:
Vectra B.
Nella prima fase della ricerca si erano spinti più in là, poi prevalse l'idea di evolvere con misura lo stile della A.
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On 1/5/2023 at 11:44, stev66 scrive:
Aggiungo a quanto tu dici una cosa che forse oggi non è così ovvia, cioè che le auto, allora, erano tutte veramente più piccole. Proprio ieri ho visto una Supercinque, auto ormai sparita da anni sulle nostre strade. Era posteggiata a fianco di un Aygo vecchia serie. Indovina qual'era la piu grossa? 😜. E parliamo di un'auto che all'epoca poteva essere l'unica auto di famiglia.
Quindi Cinquecento, a confronto, era piccola, ma non così piccola in relativo.
Rappresentò uno step evolutivo (nell'ambito del prodotto Fiat e di chi ne era acquirente, perchè come si diceva ieri messa a confronto con altre gamme di altri Costruttori la Cinquecento non rappresentava granchè di mai visto prima) anche per quel motivo, secondo me. Noi eravamo ancora, a quei tempi, culturalmente legati (soprattutto in città ma anche in posti come quello in cui vivo io, una di quelle valli i cui paesini sui monti sono ini-ini e le stradine ine-ine... posti in cui ad esempio nei decenni successivi hanno spopolato le Agila e le Terios... e son convinto che se fossero state sul mercato le k-car giapponesi avrebbero venduto, per dire...) al concetto di macchinina-ina-ina come seconda o terza auto, per mettere giusto due robe, portare il bimbo a scuola e buttarla dappertutto chè un posto lo trovavi sempre (a Roma non son venuti matti per le Smart?).
Riguardo il parcheggiare una vecchietta vicino ad una odierna.... giusto l'altro giorno ho parcheggiato la Tipo vicino a quella di oggi. A parte il lasciar perdere di guardare le ruote perchè se lo fai ti siedi giù e ti metti a ridere (ho ancora i 13", anche se i 14" della 16v rifatti nuovi sono là dal gommista che mi attendono... o meglio attendono che lui trovi un momento per farmi anche gli angoli...), è sempre impressionante pensare come ai tempi lei sembrasse grossa rispetto alla Ritmo per via di quei 5 centimetri in più di larghezza. Ma mi era già successo parcheggiandola di fianco ad una GP, che in effetti è più estesa della Tipo in tutte le direzioni.
Mettiamo comunque, nel frattempo, un paio di foto che riguardano un momento piuttosto curioso dello sviluppo della Cinquecento: la prima foto ci mostra il prototipo che (camuffato) Fiat fece "assaggiare" ai giornalisti delle nostre principali testate (anno 1986) e la seconda un altro esemplare che venne pubblicato da Auto Oggi su uno dei primissimi numeri (quindi siamo alla fine del 1986 o al massimo l'inizio del 1987). Le varie X1/... con la loro carrozzeria in plastica e le forme più "estreme" sono già scomparse e ci si avvicina alla realtà ma anche se guardando la foto dell'esemplare camuffato, per via dei cerotti, si può pensare di essere già davanti alla Cinquecento che tutti abbiamo conosciuto, in realtà a livello di carrozzeria non ve n'è un singolo pezzo.
Quegli anni in cui Fiat costruiva carrozzerie "inutili" a iosa.
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On 29/4/2023 at 19:10, stev66 scrive:
Solo come nota : nei suoi sette anni di esistenza, cinquecento vendette in media 166k esemplari ogni anno, un numero molto simile a Twingo (171k) e molto superiore a seicento (110k).
Segno che l'auto alla fine aveva centrato il bersaglio.
Perchè a noi andava bene, alla fine. Arrivò su un mercato che fino a qualche settimana prima comprava le sue migliaia di 126 Bis tutti i mesi, segno che per molti andava ANCORA bene ANCHE quella, che aveva vent'anni ed era basata su un concetto di utilitaria che ne aveva 35, ai tempi della quale ci si adattava a vivere con una "unità minima di spostamento" in cui pigiarsi dentro in quattro con i bagagli in braccio, mentre ad esempio in Francia lo facevano con le quattro porte ed il portellone della R4. Come poteva non vendere la Cinquecento? Fu un bel salto per la massaia
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Io credo che avrebbe avuto un senso se correttamente contestualizzata (e portata in produzione così come era, non cicciona o stirata), nel senso: se parte di una gamma che per il resto prosegue il cammino verso il futuro, con un'innovazione stilistica e tecnica che va perchè no, anche verso progetti come la Nea e i loro stilemi.... (in fondo l'innovazione, anche decisa, è parte del DNA con cui Lancia era nata) un angolino di remake ci poteva benissimo stare. L'han fatto in tanti.
Di certo non sarebbe stato il caso di porla come "il futuro Lancia"... quello doveva essere il resto della gamma.
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On 28/4/2023 at 14:41, AlexMi scrive:
Piccolo OT: che spettacolo che era Auto in quegli anni, gli unici in Italia a evidenziare la tendenza a cappottare delle auto senza timori reverenziali
On 28/4/2023 at 15:02, leon82 scrive:
Se non sbaglio evidenziarono anche i problemi di qualità delle prime K e quelli del cambio delle 145 boxer. Era una rivista completa è fatta veramente bene.AUTO a quei tempi era eroico. Proprio all'episodio "k" mi ricollego perchè ieri sera ravanando in archivio mi capita in mano il 4R che presenta la cosiddetta "k2" mostrando le varie migliorie, alcune delle quali (sospensioni e sedili) andavano a tamponare problematiche evidenziate da AUTO nella prima "prova verità" (periodo in cui su 4R la k era stupenderrima in tutto).
AUTO lo stesso mese se ne usciva con una postilla di editoriale che citando "quelli" che ai tempi avevano glissato sulle cose da loro notate, suonava un po' come un "ma guarda un po'..."
Se oggi ci si lamenta perchè a Rozzano si facciano troppe colazioni con wurstel e krapfen... beh va ricordato che una volta si mangiavan gianduiotti a carrettate .
La Cinquecento... beh avete già detto tutto: il mio modesto parere che è Fiat abbia proposto una vettura che era innovativa solo "a casa sua"... perchè assai più moderna di quella che sostituiva. Stop.
Per il resto, era un'auto che poteva tranquillamente uscire sei/sette anni prima.
Esteticamente però l'ho apprezzata di più della Seicento, che era forse più adeguata ai tempi per certi stilemi, ma aveva perso cose che della Cinquecento apprezzavo, come il diedro in fiancata, la simpatia dei robusti paraurti neri e il taglio dei fari anteriori, classico ma "di quella discreta eleganza tutta torinese" (citazione di un articolo dell'epoca) come tutto il resto della carrozzeria.
Di certo fu un po' una macchietta uscire, dopo anni di Topoline del futuro, con una vetturetta esteticamente paragonabile ad una Autobianchi di 7 anni prima, col motore della Bis e della 127.
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Penso sia stato un bene che Fulvietta non sia nata su Brera (tranne che attraverso l'ennesimo cut, come già scritto negli ultimi messaggi)... ci saremmo trovati davanti ad un altro caso di "eh ma la concept..."
Non dico che Brera sia stata una brutta auto... ma è uno di quei casi in cui dall'uovo alla frittata han fatto... la frittata. Ho finito di leggere ieri "Il giovane Giorgetto" e ho colto bene il dispiacere del Giugi nel vedere cosa è arrivato sulla strada dopo il suo concept.
A mio parere comunque non è il caso di andare a cercare millemila ragioni e vedere quante di esse fossero valide. Era una macchina da fare, non c'è stata la voglia di farla.
Punto.
Non stiamo parlando di quattro indiani (con rispetto parlando) che nel garage cercano di costruire la replica di una Lamborghini usando il telaio di una X1/9. Si parla di una grande Casa automobilistica con tutto il suo bouquet di tecnici e di componenti.
Si poteva fare. Il resto è tutto bla bla di facciata.
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On 27/4/2023 at 14:09, angeloben scrive:On 26/4/2023 at 13:59, DOssi scrive:On 27/4/2023 at 14:09, angeloben scrive:
A me una Tigrotta II chiusa non sarebbe dispiaciuta... ovviamente se l'avessero fatta da sola, senza mettere in vendita la cabrio. Delle due avrei scelto probabilmente quella che nelle foto pare più estrema per via delle porte "quasi Lambo" (che ovviamente non avrei messo ed altrettanto ovviamente non sarebbero mai entrate in produzione...) perchè mi pare più omogenea.
L'altra proposta parte "dura e grintosa" davanti ma poi si addolcisce un po' troppo nel posteriore. Fatto trenta, avrei fatto trentuno puntando su quella più massiccia e incaxxata.
Come dicevo però, parere personale, senza fare la cabrio... perchè quelle storie del fare la cabrio e poi chiuderla mi fanno un po' ridere.
(mi torna alla mente DeTomaso quando con la Maserati non sapeva più cosa fare dato il budget e dopo aver fatto la Biturbo Spyder l'ha richiusa inventandosi la Karif )
Detto ciò:
1) fa specie vedere la Tigrotta con i fari anteriori in black come il GTC; il musetto cambia parecchio (e fa molto GTC ovviamente). Quella che abbiamo in casa ovviamente ha i satinati/cromo che brillano ma tolgono rabbia...anche se forse sarebbero stati la soluzione giusta per evitare di veder "cuocere" i trasparenti sotto il sole, anche di dentro (chè i miei dopo averli lucidati tre volte cominciano a diventare irrecuperabili perchè stanno peggiorando anche all'interno).
La mia GTC e la Tigra di mia sorella hanno la stessa età e hanno passato la loro vita nelle stesse medesime condizioni: stessi posti, stesse stagioni, stesso sole (anche lei come me al lavoro la lascia ad abbronzarsi tutto il giorno) ma mentre i fari della mia necessitano cure una volta l'anno, i suoi sono pari al nuovo. Un giorno mi son chiesto perchè... poi con entrambe le macchine sotto il solleone di agosto sono andato a toccare i miei fari ed i suoi... c'era una vaga differenza di temperatura.
2) ogni volta che vedo il GTC Geneve 2003 mi ricordo della sera in cui lo vidi per la prima volta su internet e chiamai mio padre dopo essermi innamorato in 3,2 secondi. Gli dissi "guarda..." e lui "porca...."
"Se la fanno la compro"
"Anch'io"
E così fu.
Bei tempi.
Ovviamente non tutto poteva arrivare alla produzione ma debbo dire che la transazione da concept a stradale fu un bel lavoro... non ci si poteva lamentare del risultato finale. Riguardando il concept oggi, avrei voluto vedere qualcosina in più trasferito sulla definitiva, ad esempio il fatto che sul concept l'allargamento dei passaruota era sì netto ma più amalgamato perchè non c'era anche (come invece accade sulla stradale) quella scanalatura che corre attorno al parafanghino, calcata come ad andarci giù pesante con la matita, tanto per dire "qui comincia il parafanghino perchè qui c'è la ruota".
Forse son dettagli che oggi noto mentre ai tempi no, perchè in quel momento lo stile Opel era più tagliente che sulla successiva J, però proprio la cicciona GTC J (che onestamente per me, presa con le ruote giuste, fu un altro orgasmo e che fece sembrare la mia una bicicletta quando in concessionaria gliela parcheggiai a fianco ) più morbida aveva fatto invecchiare un po' la mia.
Però... devo dire che oggi con la L che ha ripreso i temi Opel dei tagli netti e della dorsale, la GTC H mi pare meno vecchia di quanto fosse quando ho visto la J.
La GTC H comunque è stata una vettura che ha colpito e colpisce ancora... ora la mia è in carrozzeria a farsi levare due o tre rughe (manco una causata da me... ma vabbè...) e l'altra sera quando l'ho portata dall'estetista appena sono arrivato lui è uscito e dopo averla vista leggermente zozza mi ha detto "eh si ma se me la lavi mi fai un piacere....", così sono andato al lavaggio e dopo averla ripulita, mentre la lasciavo asciugare fumando la sigaretta del guerriero ho visto un paio di persone farle il giro in torno che poi m'han detto (nonostante le rughe) "fa ancora la sua figura..."
Divagato come al solito... quindi torno in carreggiata, con un bozzetto di Kadett E a tre volumi che ce la mostra in una curiosa variante con una diversa porta posteriore ed un lunotto avvolgente.
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On 21/4/2023 at 21:50, Renault scrive:
Vedo male o questa aveva un gradevole frontale sullo stampo di Vectra A?
Questa foto fu un pochino ritoccata/pasticciata in redazione, per rendere meglio l'idea di come avrebbe dovuto essere più o meno il frontale. I fari non subirono "miglioramenti", ma le aperture della griglia vennero enfatizzate per dar modo al lettore di capire un po' meglio il disegno della mascherina (lo si nota nel nero dell'apertura, vicino al faro destro, che è più definito e saturo rispetto al resto della foto). Facendo quello, in realtà andarono a modificare l'aspetto che il prototipo realmente aveva, che era quello definitivo, semplicemente privo di stemma e con i fari definitivi modificati nelle ottiche con del nastro.
Non so di preciso fosse la location in cui furono scattate queste fotografie, ma di certo si trattava di un terreno privato Opel che non permetteva ai fotografi di avvicinarsi troppo ma al tempo stesso aveva qualche "falla" che diventava una buona postazione per i paparazzi.
Ci pensavo ieri, oltre a quelle già citate ci furono anche altre Opel dell'epoca le cui prime immagini-spia, pur essendo dei documenti di rilievo non erano certo il massimo per chi voleva capirci qualcosa del nuovo modello. La Corsa B, ad esempio. La vediamo qui sotto. Opel doveva sentirsi molto sicura in quel posto, perchè i prototipi erano praticamente privi di pesanti camuffature... ma da lontanissimo qualcuno riusciva ogni tanto a "beccarle".
Riguardo la validità stilistica di Tigra TT nei confronti delle rivali, onestamente pur essendo appassionato ed affezionato al Marchio dai tempi dell'infanzia, non concordo.... e pur non essendo affatto un fan del Leone, debbo dire che in quel caso Peugeot fece un lavoro GLOBALMENTE migliore a mio parere. La 207 CC non mi ha entusiasmato ma la 206 secondo me era superiore a Tigra dal punto di vista estetico.
Ritengo invece che sia stata vincitrice a mani basse l'Astra Twintop. La più proporzionata, elegante, riuscita e meno culona (per quanto possibile) rispetto alle altre. Focus e 307 a confronto erano inguardabili, l'unica che mi sento di posizionare vicino ad Astra (come dimensioni) in quanto a piacevolezza è la Volvo... cos'era? C70?
Cooooomunque (come diceva Franklin) sono andato fuori tema, tanto per cambiare, quindi torno in carreggiata con una "mai nata".
Corsa C in una maquette che mostra già alcuni stilemi tipici della versione definitiva ma anche delle soluzioni piuttosto inconsuete (e che in parte verranno trasferite sulla vettura di produzione) nell'unione fra parte nera dei paraurti e parafanghi.
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Concordo con le impressioni di Angelo riguardo Tigra B. Devo dire di essere rimasto un po' deluso nel vedere dopo tanto tempo il 3/4 posteriore (posto che a mio parere non c'è da focalizzarsi sui fanali posteriori perchè o non sono definitivi o comunque la mascheratura ne ha modificato le forme... perchè messi così non ci azzeccano nulla con quanto hanno attorno.... anche anteriormente succede questo... mi pare che i fari anteriori non siano definiviti - Corsa C? - e sembra anche di percepire l'andamento - piuttosto mainstream - che avrebbero dovuto avere quelli definitivi) perchè osservandola sempre da davanti mi ero fatto un'idea diversa dello sviluppo e delle proporzioni del posteriore.
Messa così non mi garba per nulla e sicuramente un grande passo indietro rispetto alla A (che ritengo personalmente "inattaccabile" dal punto di vista del design... il CS Opel nei suoi anni migliori: compatta, giovane, agile, proporzionata, originalissima, fresca... e il mercato lo dimostrò ampiamente. Oggi tutti noi sappiamo la sua età e di conseguenza la posizioniamo in un certo modo, ma onestamente dai... è bella come quando venne presentata e vederla passare - purtroppo capita assai raramente oggi, almeno qui... - è sempre un piacere).
Tigra Twintop è stata un mezzo flop per tanti motivi, non ultimo il prezzo, unito alla decisione - anche saggia per carità, sotto un certo punto di vista, dato che metterci qualcuno seduto dietro sarebbe stato impossibile a meno che di allungarla... problema che aveva anche la 206 CC ma se non erro due posti là li avevano accennati...
L'idea del cabrio col tetto rigido era anche carina, e fu ben realizzata con Heuliez (in casa l'abbiamo ancora, quella di mia sorella ha 18 anni e il tetto va ancora DA DIO) ma portò indubbiamente ad una linea che nel tre quarti anteriore era grintosa, di fianco ci poteva stare ma nella vista posteriore è inguardabile. Quel culone troppo alto per la sua larghezza è immenso e quegli enormi fari messi per cercare di spezzare un po' sono grotteschi (di bello hanno solo che la sera le posizioni hanno la forma di due occhietti socchiusi, tipo sguardo cattivello). Poi costava cara, e le motorizzazioni a benzina andavano dal Twinport con un piede nella fossa ad un 1.8 impegnativo come costi che non ripagava abbastanza in prestazioni.
Dinamicamente (lo so per esperienza) era un cesso. Col tetto aperto la senti torcersi sotto il deretano come fosse di stagnola e veder traballare montanti anteriori, traversa e specchietto ad ogni tombino non ti mette di buonumore. Flette così tanto che il tetto chiuso (che è rigido ma non è certo UNA SCOCCA) dà già un notevole aiuto.
A monte di tutto ciò comunque, ricordo che molti la lasciarono in concessionaria per via dei due posti. Troppo specialty... la A con quei due strapuntini aveva convinto assai di più.
Personalmente avrei rifatto la Tigra B come la A, coupettino chiuso. Di certo però non con la linea di questo muletto (che a vedere i cerotti da qualche parte avrà pure girato, ma credo di poter dire con certezza che non sia mai stato paparazzato e pubblicato... lo avrei in archivio; bisogna dire che ai tempi Opel proteggeva bene i suoi nuovi modelli... Vectra A era stata ampiamente fotografata ma sia l'Astra F che la Calibra, soprattutto nelle prime fasi di collaudo, comparirono sulle riviste molto raramente e sempre in foto prese con dei "tele" da chissà quale distanza... ne metto una qui sotto come esempio... certo quando si arrivava alla fine dei collaudi e i prototipi erano decine e decine in giro per l'Europa le foto prima o poi arrivavano, ma agli inizi... - e per inizi mi riferisco anche ai pochi giretti che può aver fatto questa Tigra B "chiusa" - non era facile beccarle... quindi secondo me qualche km l'ha fatto ma non l'ha mai vista nessuno. Altrimenti sarebbe una maquette come Calibra B rossa).
Come dicevo prima, ecco due esempi di quanto fosse difficile "beccare" le Opel a cavallo fra gli anni '80 e '90. La prima ovviamente è Astra F a cinque porte, l'unica foto se vogliamo "davvero scoop", perchè le altre vennero fuori solo a fine collaudi, quando i tester erano ovunque.
La seconda, Vectra B. Qui la vediamo in un servizio che parla della mole di collaudi che ha subìto prima del lancio. Sì, la vediamo perchè Opel ha concesso le immagini alla rivista per l'articolo. Sono foto scattate dal fotografo Opel. Quella Vectra B lì, pecettata bianco/nera come la "Tigra B", non l'aveva mai beccata nessuno "al lavoro". Vectra B finì sui giornali quando Opel disse "ok, ora andate a spasso e lasciatevi guardare".
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On 6/3/2023 at 18:52, Martin Venator scrive:
C'è anche un modellino, non bellissimo, della Alfa Tipo con il V6: https://www.carmodel.com/it/gag-models/gag14-43/1-43/alfa-romeo/alfa-tipo-by-zender-v6-1990/124451
Beh, immagino sia stato prodotto dopo che in qualche modo questo prototipo ha fatto la sua comparsa in pubblico... probabilmente ancora oggi molti non lo conoscono perchè non è finito certo sulla prima pagina de "La Stampa" ma Salvetti del Blue Team l'ha mostrato (insieme a molte altre prelibatezze pescate nelle catacombe di Arese) nel volume "Alfa velate" di diversi anni fa.
Resta sicuramente un prototipo che non tutti conoscono, ma "segreto" a tutti gli effetti non lo si può definire più.
Senza quella comparsata (relativamente) pubblica, questo modellino vorrebbe dire poco o nulla per tantissimi collezionisti.. con quel volume già si è diffusa un po' di più la sua storia.
Prima di "Alfa velate" a sapere di questa TipAlfa eravamo quattro gatti (di cui tre qui dentro )
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On 5/3/2023 at 14:24, Renault scrive:
La 4C è uno dei concept che portarono a Ginevra mi pare, sicuramente non è la definitiva, basta osservare lo specchietto e il faro anteriore.
Per quanto riguarda l'Alfa Tipo è ben nota sul forum, all'epoca quando uscirono le prime foto rubate ricordo che fece molto parlare di se, ha il motore centrale se non erro.
Esatto. La TipAlfa monta il Busso 3.000 24 valvole in posizione centrale. Il tutto si rifà all'idea del Cantarella (in coppia col Walter) di costruire un giorno una spider più estrema rispetto alla 916 di Fumia che a quei tempi era già pronta stilisticamente ma ben lontana da arrivare nei listini. Venne scelto il top della gamma Busso, che avrebbe dovuto essere montato in posizione centrale, per realizzare una due posti aperta con il motore dietro i sedili. L'accrocchio venne costruito per iniziare a collaudare (un po' a spanne) un concetto del genere. Venne scelta una Tipo, ma non è detto che l'idea fosse di usare un Tipo 2 sventrato anche per questa supersportiva... il desiderio principale era quello di non dare troppo nell'occhio... anche se qualcuno ebbe modo di vederla, spifferare e spingere altri a scrivere che Fiat stava pensando di buttarsi nei rallies con un mostro basato sulla Tipo.
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On 5/3/2023 at 08:50, 3volumi3 scrive:
Trattandosi però di una sola immagine postata io non sarei così tassativo nella condanna.
Se vogliamo vedere la cosa con un certo pragmatismo la divulgazione di quella sola immagine ha avuto un effetto "teaser", dando un'idea su quali chicche ci sono nel libro e magari generando un piccolo effetto traino sulle vendite.
Io ad esempio non sapevo dell'uscita di questo volume e adesso sono molto curioso di leggerlo
Nessuna condanna. Come ho scritto, ognuno vede le cose a modo proprio e in base a ciò agisce. Nel mio messaggio supponevo che l'immagine fosse stata recuperata sul web e che quindi chi l'aveva postata qui non avesse certo intenzione di mettersi a fare le scansioni di un libro appena comprato per spararlo in giro ovunque tipo quelli che andavano nei cinema a riprendere i film con la videocamera per fare i dvd pirata.
Ho scritto che quella maquette a mio parere era ancor più brutta dietro, perchè l'avevo già vista. Sotto si è palesata la curiosità di vederla e siccome il modo che avrei avuto per mostrarla andava contro ciò che PERSONALMENTE (e basta son mica un giudice in tribunale) ritengo corretto, ho scritto che non mi sarei adoperato in quel senso.
Se vuol farlo qualcun altro che ha comprato il libro, faccia pure, mica gli sparo.
Una foto o 10 pagine per me sono lo stesso concetto.
Capisco la voglia di sapere e scoprire (spesso associata al desiderio di farlo aggratis) che ci colpisce quando si parla di Alfa, ma se tu avessi fatto un libro che merita perchè con impegno sei andato a trovare decine e decine di documenti inediti (che ci sono in quel volume) e dopo pochi giorni ne trovassi varie parti online dappertutto probabilmente ti darebbe fastidio.
Magari per una foto soltanto lasceresti correre, ma il confine è molto debole e sono sicuro che diresti almeno "ehi...".
Anni fa, su questo stesso forum, fui contattato da un moderatore/amministratore dei tempi che mi faceva notare di aver trovato su un sito inglese la copia esatta di un topic che avevo fatto, pieno cose per parecchi inedite, che veniva fatto passare per un loro lavoro dedicato ai membri in occasione del Natale.
Mi chiesero se collaboravo anche con quel sito, oppure se le persone che se ne occupavano avessero semplicemente fatto copia incolla del mio lavoro per questo forum, facendolo poi passare per farina del proprio sacco.
La farina non era nemmeno del mio sacco, perchè si trattava di immagini provenienti da vecchia stampa a cui avevo abbinato un testo da me realizzato. Risposi che per me non c'erano grossi problemi, se il sito avesse cambiato versione citando la fonte (non me ma il forum, perchè ciò che ho fatto per Autopareri è sempre stato di Autopareri per come la vedo io), e così fu (o forse lo levarono proprio, non ricordo...) in base a come vedo ciò che faccio IO.
Conoscendo l'ambiente, so che molti altri, a partire dalle case editrici, non la vedono così, e perciò certe operazioni non le compio, per rispetto. Rispetto che ho apprezzato quando questo forum mi ha segnalato, anni fa, quanto scritto poche righe fa.
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4 minuti fa, Lagarith scrive:
Ti riferisci al libro alfa 33 berlina e giardinetta di nada editore?
Esatto
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Non la posto perchè va contro i miei principi. Negli anni ho pubblicato tonnellate di cose ma sempre provenienti da stampa vecchia di decenni e da testate che ahimè in parecchi casi non esistono più, cercando di condividere curiosità d'epoca senza far danni. In moltissimi casi ho chiesto anche il permesso a chi deteneva i diritti.
La foto in questione (come quella postata qualche messaggio fa che mostra il frontale della maquette) viene da un libro appena pubblicato e che è stato realizzato da due amici. E' un prodotto nuovo, che mostra parecchio dei "dietro le quinte" di 33 e che merita di essere acquistato, così come meritano coloro che l'hanno realizzato. Per cui... so che le foto di una nuova pubblicazione finiscono sempre ovunque in un nanosecondo e quindi anche chi l'ha postata può benissimo averla trovata sul web, ma non è nelle mie corde danneggiare il lavoro altrui.
Probabilmente la vedrete presto comunque, perchè c'è chi si fa meno problemi di me, quindi è facile che i contenuti inediti di quel volume siano già ovunque e arriveranno anche qui.
Ma non da me.
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5 ore fa, 3volumi3 scrive:
E pensare che mi sembrava l'ipotesi più improbabile per quand'era conservativo quel restyling
Probabilmente sono studi antecedenti all'arrivo di Fiat, quando in Alfa dovevano fare le nozze con i fichi secchi.
Ni.
Perchè sono studi antecedenti all'arrivo di Fiat, e come detto riguardano la seconda serie della 33 (qui siamo a metà degli anni '80), ma se fossero andati in produzione non sarebbero state mica tanto nozze coi fichi secchi perchè questa ipotesi nella vista posteriore era completamente stravolta rispetto alla 33 originale, tanto da perdere pure la mezza codina e da non avere nessun lamierato in comune con la prima serie.
E' andata bene così, perchè questa proposta aveva un posteriore ancora più brutto del frontale.
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On 1/3/2023 at 08:50, Indav scrive:
Ciao Paolo, grazie come sempre della disamina.Contento (e ormai neanche più sorpreso) che a distanza di decenni riesca ancora a cicciare fuori materiare che riscrive determinati capitoli del dietro le quinte.
Per quanto riguarda la maquette che hai allegato (che sembra effettivamente sulla stessa linea delle altre due “Lancia Uno”), non è una delle proposte pubblicate ai tempi riguardo la ricerca stilistica di Y10? Non ne conosco purtroppo la fonte, ma è stata pubblicata molte volte qui sul web:
Si si è lei (avrei risposto prima se il forum non fosse andato a gambe all'aria... dopo aver fatto quel post l'ho visto down, stavo pensando "ecco non dovevo tirare fuori quella foto, adesso Giorgetto s'è incaxxetto).
Sul libro dedicato alla Ibiza, Casucci diceva infatti (forse non mi è uscito bene il concetto nel precedente post che era un po' caotico) che la nuova Seat prendeva spunto da uno studio che Giugiaro aveva realizzato per una nuova "piccola Lancia", ma non intesa come "Lancia seg. B/Uno-Lancia"... proprio come modello che per dimensioni e posizionamento sarà poi la Y10, che nascerà lasciando nei cassetti dei carrozzieri chiamati a competere i progetti come questo di Giugiaro oppure le ipotesi di "nuova A112" da parte di Pininfarina.
Sono finito sul discorso perchè quella maquette spacciata da Auto Oggi per "Lancia Y11" era più affine alle proposte Italdesign per la Y10 che alla Uno-Lancia.
Del resto non è difficile fare confusione quando si va a ricercare nel passato Italdesign... sappiamo bene che Giugiaro, nelle varie epoche, quando aveva in mente certi concetti, fossero per una fiancata, una portiera o un faro, li metteva dappertutto.
Lo notavo ancora l'altra sera sfogliando il libro sull'Alfa 33 da poco uscito, dove nella sezione design viene presentata anche la proposta concorrente di quella poi scelta, che era quella di Giugiaro (anche se nel libro si sono "scordati" di sottolinearlo... parlando solo di una proposta più tradizionale e di una più coraggiosa, cioè quella di Cressoni che poi tutti abbiamo visto su strada). Si parlava ovviamente di una vettura assai diversa per posizionamento e dimensioni, ma nelle sue soluzioni stilistiche c'era tantissima Croma. Giusto per fare un esempio.
Tornando un attimo agli aneddoti che si riportano dal passato, parlando di progetti Giugiaro per "compatta Lancia" (Uno-Lancia) e "utilitaria Lancia" (proposta per Y10) si va a fare confusione anche perchè in quei momenti si parlava (e scriveva) ovunque di "utilitaria Lancia" come LANCIA, il marchio Autobianchi non veniva mai citato, anche se la nuova piccola avrebbe dovuto prendere il posto della A112.
Come se già a quei tempi si pensasse che il marchio Autobianchi avrebbe dovuto scomparire... e a dirla tutta ho scoperto solo da poco che anche dopo il lancio ufficiale della Y10 ci si chiedeva a Torino se farlo morire al volo.
Girò qualche foto di Y10 definitive (anche per l'Italia) con il badge Lancia sul portellone, al posto di quello Autobianchi, e fonti ben informate raccontavano che ai piani alti si stava ipotizzando di girarla subito in Lancia, probabilmente nel periodo in cui la Y10 stava faticando ad imporsi per via del prezzo, stallo che fu poi risolto quando il listino venne rivisto, un anno dopo il lancio se non ricordo male.
Magari il pensiero fu "può essere che come erede della A112 la vedano troppo cara... forse se la giriamo in Lancia sono più propensi a spendere una cifra più elevata".
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Io credo che Bertone per Opel a quei tempi facesse anche studi su progetti già avviati e/o ingegnerizzazione, sviluppo modelli o cose del genere, perchè che io sappia l'Astra G non è nata a Grugliasco...
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Riguardando le foto che ho in archivio, questa di Auto Oggi e la bella foto bianco/nero della maquette Uno-Lancia è evidente che non si tratta dello stesso modello.
In primis quella di Auto Oggi pare una maquette priva di interni, perchè il parabrezza è completamente nero e porta una X che forse vuol dire "questa è da rottamare", chissà... poi ci sono diverse soluzioni per i fari, che sulla Uno-Lancia hanno le frecce a fianco del faro principale (come sulla Uno definitiva) mentre sulla "Auto Oggi" esse stanno nel paraurti e sembra esserci una piccola gemma sul parafango. E' simile il fascione sulla fiancata, ma per il resto... sembra quasi che la "Auto Oggi" sia una prima bozza e la Uno-Lancia lo step successivo, più moderno... ci sono comunque le targhe a gridare "Giugiaro"
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On 22/1/2023 at 18:09, Indav scrive:Ho un quesito da porre a chi è più attento di me.
Mentre leggevo la bellissima design story della Fiat Uno ricostruita da Car Design Archives, in cui si cita ovviamente la proposta di Giugiaro per la Lancia "144" divenuta poi lo stile definitivo della Uno, mi sono ricordato di un'immagine postata qua un po' di tempo addietro. L'ho dovuta cercare nei meandri dei miei hard disk ma alla fine l'ho trovata:
La dimensione francobollo non aiuta ma ci sono alcuni dettagli che mi lasciano perplesso. In primis la maquette non coincide al 100% con quella delle foto storiche (vedasi fari e paraurti), ma potrebbe essere una delle tante varianti proposte e fin qui nulla di anomalo. Il secondo dettaglio è che pare essere una foto recente di una maquette molto impolverata recuperata da chissà dove. Qualcuno sa o ricorda la fonte di questa immagine? Non credo che tale modello (sia esso di proprietà Fiat o Italdesign) sia mai stata esposto al pubblico o documentato 🤔
Questa fotografia (che sono praticamente certo di aver portato io nel mondo digitale tot anni fa tramite questo forum ) fu pubblicata da Auto Oggi all'inizio degli anni '90, quindi la tua ipotesi è corretta, per quel che riguarda la "foto recente di una vecchia maquette".
Non possiamo sapere se quando Auto Oggi la pubblicò l'aveva appena ricevuta da uno dei fotografi che ogni giorno andavano a caccia di scoop attorno agli stabilimenti Fiat, oppure l'avesse già in archivio da anni (comunque vecchia, perchè con Auto Oggi più indietro del 1986 non si può andare) ed avesse deciso (erroneamente) di utilizzarla per quel servizio di anteprima.
In quest'ultimo caso, si poteva trattare quindi di una vecchia foto d'archivio utilizzata per farcire uno scoop; se invece si fosse trattato della prima ipotesi, poteva essere che tale maquette fosse stata gettata fuori perchè in quel del Centro Stile si stava facendo pulizia.
All'inizio degli anni '90 questa maquette dieci anni (malcontati) li aveva tutti, e per questo dico che la sua fotografia venne utilizzata erroneamente, magari anche in modo consapevole, pensando "beh tanto magari chi sfoglia la rivista la prende per buona".
Essa infatti veniva, in quel servizio di inizio anni '90, presentata come una maquette della futura Lancia "Y11" (ossia la Y del 1995) che, come i rumours correttamente sottolineavano, sarebbe nata da una costola della futura Uno, cioè la prima Punto.
Il servizio infatti parlava del progetto "Bino", che aveva già smesso di essere "Trino" dopo aver perduto la variante "nuova Panda", e che (e fin qui ci siamo) avrebbe dato vita alle nuove segmento B Fiat e Lancia.
Le altre foto-spia in quel servizio mostravano ancora i prototipi della "nuova Uno" con le sembianze dello stile I.De.A (la Punto vera doveva ancora uscire su strada) pesantemente camuffati, e a fianco di queste, ricordo un trafiletto che in pratica diceva "nelle foto dei prototipi su strada ovviamente si capisce poco ma noi l'abbiamo già paparazzata in veste definitiva fuori dal Centro Stile", e la foto a corredo era questa qua.
Era evidente, con un po' di occhio, che questa vecchia maquette (che come dici tu non è nemmeno uguale a quella che è stata presentata negli ultimi anni in varie sedi per raccontare come la Uno fosse nata Lancia... ma potrebbe essere una variante*,come hai detto tu... a dirla tutta sembra più una Ibiza lancizzata) non aveva niente a che fare con i prototipi moderni, arrotondati, e poi cassati, costruiti sullo stile proposto da I.De.A.
Per capirci, una delle altre foto del servizio era questa (se non ricordo male era pure in copertina, sotto il titolone che presentava la "Lancia Y11").
Insomma, una certa dose di confusione, tipica di quegli anni, pure consapevole magari, perchè ai tempi c'era solo la carta periodica e non esisteva un web fatto di posti come questo che ti sbugiarda/sp..ttana in tre minuti.
*del resto gli studi di Giugiaro per una Lancetta non devono aver prodotto soltanto la maquette che abbiamo visto negli articoli che ci hanno detto "guardate la Uno quand'era una Lancia". Ad esempio, nella seconda foto che posto, vediamo un modello che non è nè la Uno-Lancia e nemmeno questa vecchia ciabatta pubblicata da Auto Oggi... e questa immagine non viene nemmeno da una rivista o un libro che parla di progetti Fiat o Lancia. L'ho recuperata anni fa sul volume dedicato da Automobilia alla prima generazione della Seat Ibiza, scritto da Piero Casucci (grande giornalista dell'auto ahimè già deceduto) nella sezione design, in cui si spiegava che lo stile della Ibiza era parzialmente imparentato con quello di un progetto che Giugiaro aveva sviluppato per Lancia (e da queste considerazioni, in precedenza erano scaturite le confidenze che mischiando Fiat e Lancia raccontavano - facendo casino come al solito - che in realtà Giugiaro aveva proposto l'Ibiza alla Fiat e la Uno alla Seat, ma Ghidella facendo la voce grossa aveva ribaltato tutto... e non era così: oggi sappiamo che la Uno in principio non era la Uno, ok... ma non era l'Ibiza, era una Lancia... che somigliava a ciò che Giugiaro aveva fatto per l'Ibiza).
So che ho toccato mille temi, ma spero di essermi spiegato.
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La vidi dal vivo a Ginevra.
Meravigliosa.
Per un attimo la mia mente nostalgica pensò agli anni di Vectra e Calibra e mi immaginai una rinascita della Vectra in stile berlina sportiva iso-Serie 3/Giulia con questi trattamenti di frontale, coda e sinuosità delle fiancate.
Poi mi chiesero se potevo spostarmi che dovevano scattare una fotografia, e il sogno svanì.
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Non consegnano.
Non consegnano un catzo.
Di suo è già un modello che fa parte di un segmento al tramonto... in più non consegnano.
Qui c'è sempre solo la solita nera superfull arrivata per il lancio, che nessuno vuole perchè costa tre reni.
Il venditore nelle settimane successive al lancio ha stipulato 6 contratti, che visti i tempi e le dimensioni del conce non è tanto, non è poco, diciamo che ci sta. Di certo non sono gli anni d'oro per il marchio e per tutti in generale, ma 6 contratti, a sentir lui, sono anche più di quel che ci si aspettava.
Il problema è che fino ad ora non ne è arrivata nemmeno una, e se fai un contratto ora si limitano a dirti "da sei mesi in su"... e tu ti senti più per l' "in su", dato che quelle 6 là devono ancora arrivare.
L'altro giorno mi ha detto "son passati a chiedermi della station perchè l'han vista sui giornali. Mi scappava da ridere."
A me esternamente piace, ero poco convinto di alcune cose ma ci ho fatto l'occhio. Dentro un po' meno ma penso dovrei abituarmi a starci anche lì. La total black in esposizione è un po' di nicchia ma ha il suo bel caratterino. Se fossimo in tempi umani, se le auto avessero prezzi umani e quella lì avesse un allestimento umano (costa praticamente IL DOPPIO di quanto pagai la GTC nel 2005) forse l'avrei anche già presa, con la differenza che questa volta anzichè essere il primo ad averla in zona (come fu per la GTC nella primavera di 18 anni fa) sarei il primo e L'UNICO....
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34 minuti fa, TonyH scrive:
Qua apriamo un'altra enorme discussione.
Che vogliono tutti "l'usato sicuro". Ovvero il progetto coraggioso, innovativo MA che deve avere un ritorno CERTO e ENORME SUBITO.
Poi finisce che uno si rompe i coglioni, fa da sè, si scopre che ha successo perchè l'idea era buona davvero e partono i peana "eh ma il web" "eh ma questo" "eh ma quello è partito da facebook/youtube/instagram/tiktok non era degno di considerazione"
Una volta i produttori (es: MGM, lo so perchè avevo tradotto un libro che ne parlava) destinavano ogni anno un budget a dei progetti "a perdere". Perchè sapevano che su 10 9 andavano male ma quello buono pagava tutto con gli interessi.
(così nacque il film del Mago di Oz, per dire)
Quello me lo sono completamente perso. Un po' mi secca perchè poteva essere interessante ma non ne trovavo la "spinta" commerciale da nessuna parte.
Un progetto così lo approvo.
La cosa seccante che è vengono a due "badola" che siamo io e te. Nell'ED sembra che stiano ad aspettare l'inesorabile destino.
Fai in tempo a prendere il numero finale, sul quale non saprei dire nulla perchè non sono ancora andato a comprarlo, ma credo sia in edicola da qualche giorno. Era un progetto indubbiamente particolare, più particolare della rivista da cui aveva ripescato lo storico nome... perchè Auto Italiana ha lasciato il segno nei suoi anni ma era comunque una rivista di automobili e di sport automobilistico (più del secondo direi... era un po' come mettere insieme in un settimanale una fetta di Quattroruote e un Autosprint dell'epoca... molto sulle gare e sulla preparazione delle vetture dei vari team) mentre questo era un trimestrale premium in carta pesante e patinata, foto d'alto livello e grafica leccata/sofisticata "lo famo strano"... sai quegli articoli in stile "il titolo lo metto nella seconda pagina, il paragrafo lo metto obliquo, la foto la metto in verticale, questo testo lo inizio con la prima lettera della prima parola grande la pagina".... quelle robe lì.
Era comunque sempre una sorpresa perchè seguendo "il nuovo" solo in parte (han parlato di Giulia Quadrifoglio e di altre, a modo loro) non sapevi mai cosa c'era sul nuovo numero, e certi argomenti non te li aspettavi.
Han fatto restomod approfondendo parecchio sulla Delta di Amos, ma han fatto anche un bellissimo reportage sui ristoranti legati al Cavallino e alle loro collezioni di oggetti donati dai Piloti, è stato bello leggere i ricordi di Giacobazzi che sponsorizzava Villeneuve... non l'ho mai trovato banale.
Non era solo millemila cavalli, sono andati anche a seguire il montaggio di un Tonale raccontandolo con una certa poesia. Fotografia intensa, un certo tot di bianco e nero. La buttava un po' sul lusso e su un certo livello di lifestyle... sì, forse un pelo di puzza sotto il naso... ma i testi prendevano.
Un bel prodotto, che a mio parere 10 euro ogni tre mesi li valeva sicuramente.
Come hai detto tu però, non è stato "spinto" un granchè. Periodicamente su 4R e su RC compariva in quadratino che annunciava l'arrivo del nuovo numero. Son contento di averli presi tutti perchè resterà una bella storia.
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Fanculi direi proprio di no, perchè hai ragione.
Però se fossi a capo del progetto ti chiederei di mostrarmi quanti copie riesci a vendere e dimostrarmi che ci stiamo dentro.
Tony quando ho presentato a Nada la mia idea per un libro su 164 (e parliamo di anni fa, non di questo periodo di tasche vuote e bollette assurde) il figlio del patron (che gli stava a fianco ed annuiva) mi disse che messo giù così sarebbe stato uno splendido e completo libro, a livello del Companion di Montreal.
Però mi disse anche "se metto in piedi un libro così lo devo proporre a 100 euro, e non lo farò mai, perchè faccio un buco... non lo farò nemmeno per il 75 (che doveva ancora nascere) che potrebbe anche avere più riscontro di un 164; oggi quelli che tirano fan parte della "Collana" che vendiamo a 25 euro.
Lo sappiamo anche noi che rispetto al progetto che hai in mente tu son volumi tanto-quanto che a un vero appassionato alla ricerca di approfondimenti mai visti - che ci sono - mostrano nulla. Ma vendo se propongo alla massa tot cose a tot euro. Di più non ne spendono, o quelli che lo fanno sono troppo pochi."
Piacerebbe anche a me il 4R che dici tu, e li pagherei anche io, così come ho pagato fino all'ultimo i 10 che Auto Italiana mi chiedeva ogni tre mesi e che nel suo mondo era interessante.
Eran tre caffè al mese.
Han chiuso anche quello.
Io sarei per un'idea più drastica, insensata, inaudita, con le pa..e, che sicuramente prenderà anche lei i suoi fischi.
Un bel punto fermo redazionale che dice "noi come 4R siamo nati, siamo cresciuti, vi abbiamo fatto compagnia ed informato in un'epoca in cui esisteva una certa automobile, che oggi va sparendo, sostituita da un prodotto in cui non ci riconosciamo più. Da ora in poi nelle edicole troverete un mensile leggero e veloce, da pochi euro, che racconta il prodotto moderno a chi lo segue ancora (un mensile grande come un paio di Auto Oggi messi insieme per dire) e la nostra testata madre diventa il mensile sulla storia dell'automobile che tutti abbiamo amato."
Fai sparire Ruoteclassiche, e Quattroruote diventa il mensile che racconta la storia dell'auto, dall'inizio alla fine (chè di fine si tratta). Fatto bene, spesso come un 4R dei tempi d'oro, con le prove delle vecchiette e il recupero dei vecchi testi, il design, interviste alla Cironi, tecnica e restauro, mercato dei privati e SENZA listino, che tanto anche quello del vintage è buono per pulirsi il didietro.
Fornisci assistenza nella ricerca dei ricambi, prendi la pista e la valorizzi, raduni di marca/modello o termiche in generale ogni weekend, ci porti là il museo (che hai uno spazio infinito in quel terreno, chi c'è stato lo sa), ci fai delle officine che fanno restauri e spazi dove chi ha una vecchietta può lasciarla a dormire e mille altre cose che non sto ad elencare.
Tutto sotto il nome QUATTRORUOTE, e tiri vicino tutta la passione che hai seminato in 60 anni e che ora è in giro qui e là smarrita.
Poi vabbè, in edicola mettilo il 50 pagine tutto sponsorizzato per chi deve scegliere la Duracell o la Panasonic, ci sta. Ma a quel punto secondo me è quello che può essere basic... che tanto basta.
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[Mai nate] Prototipi Fiat mai realizzati
in Automobili Mai Nate
Inviato
Adeguandosi alle linee degli anni '70, nel frattempo.
Comunque, a proposito di 126... forse qualcosa era stato postato parecchio tempo fa, ma immagino possano essere alcune delle tante foto andate perse...
Non credo che la si possa considerare una vera e propria proposta di stile, perchè va bene che non si andava cercando la Countach però non mi sembra nemmeno molto valida. Propendo più per l'ipotesi "solita carrozzeria a casaccio per i collaudi", in stile Fiat. Cosa che abbiamo visto più volte... a parte quelle che conosciamo già (ci pensavo ieri sera!) anche la 124 coupè all'inizio dei collaudi andava in giro con una carrozzeria che non aveva nulla a che fare con la vettura definitiva.