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PaoloGTC

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HALL OF FAME

HALL OF FAME (8/8)

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Reputazione Forum

  1. Ricordi bene, l'ho in mente pure io. Purtroppo così su due piedi non sono riuscito a rintracciare il numero giusto.... avevo un mente un Auto Oggi che sapevo di poter trovare al volo perchè spiccava in libreria data la sua copertina tutta verde (il numero era principalmente dedicato all'arrivo delle catalitiche) ed infatti l'ho avuto in mano in un minuto... solo che non era il numero con quella foto. Lì c'era il confronto con la Testarossa realizzato non in Italia (sappiamo bene che Auto Oggi tramite i "cugini" europei recuperava materiale) ma completo di rilevamenti... e lo spasso per quei tempi fu la conclusione che cronometri alla mano la pazza berlinona col Blitz aveva battuto la 12 cilindri emiliana Lei ha pienamente ragione sior Abarth, due mondi diversi, ma diamo a Cesare... Anche la 3000 (e forse ancor di più, perchè tutta Opel e più diffusa, nonostante i numeri certamente piccoli di una versione top di gamma di un'ammiraglia generalista) è un esempio dello "spessore" tipico delle Opel dei tempi. Ricordo chiaramente (anzi, c'ho pure gli scan... perchè su FB li ho usati per polemizzare alquanto nei confronti di certi personaggi che continuano ad aprir bocca dicendo "bah, la Opel ha sempre fatto baracche") un approfondito esame della rivista Auto Tecnica: non so come viva e cosa faccia oggi, ma ai tempi era ben più indipendente di certe TESTATONE e non le mandava certo a dire... e ciò che vado a scrivere ne era un esempio. Il soggetto era proprio la 3000, e dopo aver intitolato l'articolo "L'incompresa" ed aver sottolineato appena sotto il rammarico per il mancato successo di un'auto di grande valore solo per via del marchio che portava, nel testo, dopo aver descritto caratteristiche ed elencato rilevamenti, aggiungeva che in redazione ad un certo punto era spuntata l'idea di metterla a confronto con le blasonate, perchè ci sarebbe stato da ridere sotto i baffi. Ricordo a memoria un passaggio, ad esempio: dopo aver elencato le ottime doti di tenuta e guidabilità, nonchè la goduria data da una TP ben studiata ed abbinata ad un generoso propulsore, si leggeva "signori, abbiamo davanti una vettura che si permette pure di essere 4 db più silenziosa di una certa W124 a 200 all'ora. Se qualcuno ha ancora dei dubbi sul fatto che alla Opel sappiano fare le auto, farebbe bene a cambiare idea." Sono andato OT, lo so... e quindi per farmi perdonare, visto che si parla di Omega A...
  2. Piccola parentesi su Omega Lotus. Premetto che quanto vado a riportare proviene da memorie di una persona, diciamo così, al corrente dei fatti a quei tempi. Cose quindi da prendere col beneficio del dubbio. Altra premessa, potrebbe trattarsi di aneddoto già riportato in passato da altri su queste pagine e magari qualcuno arriverà scrivendomi "ma sì, ne avevamo già parlato..." Se fosse questo il caso, mi scuso, mi sono distratto. Dunque dunque, qualche tempo fa un caro amico d'infanzia ha rilevato, qui in valle, una stazione di servizio con annessa officina. I precedenti proprietari, addetto alla stazione e meccanico, rimasero lì alcune settimane a seguire l'avviamento del nuovo titolare, e una di quelle sere passate tutti insieme dopo la chiusura dell'esercizio venne fuori questa blaterata su Lotus Omega. Il meccanico infatti, non era stato sempre lì alla stazione: negli anni '80/90 era uno dei "capoccia" dell'officina del conce Opel di famiglia (che continua a tirare avanti tra macchine che non si vendono e macchine che NON SI VEDONO ) A quei tempi egli non era solo il meccanico di una tutto sommato piccola realtà Opel di una piccola valle del Nord Italia. Si interessava di corse e faceva parte, in qualche modo, dell'entourage Opel sportivo (rally e bla bla). Partecipava, seguiva, viaggiava, conosceva, faceva assistenze, vedeva gente faceva cose Quella sera, quando arrivammo a parlare di Omega Lotus, egli esordì con due parole: "Che spreco!" "Che spreco in che senso, scusa?..." Così mi raccontò ciò che aveva appreso ai tempi, frequentando i "dietro le quinte" Opel: la nascita di una Omega Lotus non era da immaginare come quella, per fare un esempio, di una Thema 8.32. Cioè, una scocca destinata a diventare una 8.32 che usciva dalla linea standard e veniva trasferita su quella dedicata alla "Thema-Ferrari": insomma un procedimento organizzato in modo da salvare più tempo e risorse possibili nel costruire una variante di un modello "stock". A quanto pare, tutte le Omega Lotus erano già nate una volta, come delle Omega (o Carlton, come preferite) 3000. Vetture finite al 100% che andavano a farsi sventrare e trasformare in tutte le parti necessarie. Usando la logica, verrebbe da pensare che una volta messo giù il piano di battaglia, si fosse arrivati a dire "bene: prendiamo dalla linea della Omega la scocca in un punto in cui è già... sufficientemente costruita e non c'è troppo da cambiare, e la portiamo dove bisogna portarla". Invece sembra che non fosse così... e se queste memorie fossero basate su fatti realmente accaduti beh.... che dire... sarebbero parte della follia di quegli anni meravigliosi.
  3. Gli americani (parere ovviamente personale) in quegli anni immaginavano/disegnavano cose tanto tanto belle, che forse oggi chi ama la rabbia e l'arroganza dei mezzi che popolano le nostre strade potrà trovare scialbe... ma io avrei preferito ritrovarmi oggi nel traffico che ai tempi era "quello del futuro" pieno di queste cose (o della loro evoluzione), piuttosto che di scatoloni con tanti buchi finti e le luci del circo.
  4. Ultimamente (tanto per cambiare) ho avuto poco tempo, e mi sono perso un po' in questo topic in cui è stato postato parecchio materiale, per cui mi scuso se faccio dei doppioni ma vorrei condividere queste foto che ho recuperato qualche giorno fa. Purtroppo l'articolo di cui facevano parte era di carattere generico (la carriera di Opron) e le immagini erano postate come esempio, corredate da brevi didascalie. Non c'era quindi approfondimento riguardo ciò che vado a pubblicare. Riporto quindi semplicemente la maniera in cui erano descritte. Prototipo vettura utilitaria - 1976 Modellino "B29" per "Rafale 1" (ricerca R25) "Ipotesi forma nuova GTA" (penso si parli di Alpine...) Proposte per Vesta
  5. Il nome "Lambda" venne fuori anche in Germania, su una rivista. I collaudi erano ormai quelli della Uno definitiva, ma l'articolo (un po' fuori strada, a quel punto) parlando delle future piccole italiane mostrava questo disegno che ovviamente sarebbe stato corretto parecchio tempo prima, alcune foto come questa che mostrava "un prototipo definitivo della piccola Lancia Lambda". Non è che due indizi facciamo sempre una prova, però in tempi così lontani in cui internet non esisteva è curioso che in due parti del mondo così lontane si sia arrivati a battezzare la futura, ipotetica, piccola Lancia con lo stesso nome. Magari quel nome gironzolava veramente. Riguardo invece il disegno modificato da Giugiaro (colgo l'occasione per rinnovare i miei complimenti per il tuo occhio, Angelo, non me n'ero mai reso conto... o forse non ho più il tempo che avevo una volta ) nulla di cui stupirsi, lo faceva spesso per risparmiare tempo e risorse. Sulla carta, giocando coi ritagli e sulle foto delle maquettes per risparmiare ancor più tempo e risorse. Per quanto riguarda il cartaceo, mi viene in mente l'esempio della prima Golf, con una modifica assai più evidente mentre per quanto riguarda le maquettes, riguardavo l'altro giorno le maquettes di Croma e Thema (giusto per andare a controllare se avevo visto giusto nel pensare che chi ha messo giù il libro della Thema appena uscito, nel pubblicare due foto per me meravigliose perchè mai viste prima, è riuscito ad incrinare l'exploit scrivendo un paio di inesattezze). Nel definire la forma della Croma egli ipotizzò una manciata di frontali, prima che venisse al mondo la mascherina a 5 barre di Maioli. Tutti questi frontali erano disegnati sopra la foto della medesima maquette: ne pubblico un paio come esempio.
  6. Secondo me sono due maquettes diverse e non si tratta di una rielaborazione della stessa, ad una analisi approfondita (per quanto mi è concesso dalla materia grigia alle sei del mattino ) del portellone la prima cosa ad attirare la mia attenzione è stata la posizione leggermente diversa del tergilunotto. Questo mi ha portato a notare che, nonostante la luce che picchia forte su di esso nella foto di 3/4, tutta la zona attorno al lunotto mi sembra leggermente diversa. Noto (se non sto ancora dormendo) delle lievi differenze nel lamierato attorno al vetro, ed anche la guarnizione nella vista posteriore mi sembra più spessa. Variabili troppo complesse ed anche inutili, nell'ottica di valutare qualcosa di diverso... insomma non credo che nel rimaneggiamento di una maquette siano andati a rifare tutta quella parte per cambiare... quasi niente. Penso siano due maquettes.
  7. Va ricordato il lamento di Giugiaro (che avevo riportato qualche tempo fa da qualche parte, forse proprio qui) riguardo la 19: egli sottolineava come i francesi fossero arrivati a chiedergli di disegnare un'auto... come la volevano fare loro. Curiosando sulla pagina, ho notato questa foto del posteriore R25 praticamente definitivo: sbaglio o là in fondo almeno una di quelle proposte per Supercinque, quella con i fascioni e i cerchi stile Fuego, non l'abbiamo mai vista?
  8. Domandina rivolta ai moderatori: dato che di recente ho digitalizzato un tot di materiale I.DE.A riguardo una serie di studi da loro svolti negli anni '90 e focalizzati sull'estensione della forma monocorpo su tutte le tipologie di vettura, mi stavo chiedendo se potrebbe essere questa la sezione adatta a postarlo. In quel periodo lo Studio e Fiat erano molto legati, e da poco avevano presentato, ad esempio, la concept Lampo. Per cui mi son detto "chissà, magari la maggior parte di questi modelli erano immaginati con il marchio Fiat" e quindi volevo sapere se possono andar bene nel topic delle mai nate torinesi. Cosa ne pensate?
  9. Questo lo ricordo con affetto fu AM (quello bello, la prima "serie") a pubblicarlo insieme alla prova della Tempra. Una delle caratteristiche più interessanti della nuova arrivata fra le riviste d'auto era proprio l'aggiuntina a fine prova riguardo la design story della vettura provata. Ovviamente quando c'era la possibilità... se era stato divulgato del materiale, insomma. Ricordo che i bozzetti facevano da corredo all'intervista a Mario Maioli, il quale, stuzzicato dal giornalista sulla discreta somiglianza (secondo alcuni, a mio parere no, perchè le ho sempre viste molto diverse) fra Tempra e Vectra, aveva risposto di vedere la Tempra "molto latina e più nervosa" e la Vectra "molto tedesca e un po' molle". Potrei aggiungere che secondo me era più bella la Vectra (che avrebbe avuto bisogno di un po' più di brio in certi dettagli tipo le coppe ruota e la fanaleria posteriore) ma sarebbe un giudizio molto di parte, quindi mi fermo qui. Questo bozzetto comunque lo ricordo con affetto, perchè: 1) la vettura proposta mi piaceva un sacco, molto più della vera Tempra e avrei voluto che l'avessero fatta così, con quell'aria di piccola Croma, quel posteriore dell'ammiraglia che trovavo (e trovo ancora oggi) assai riuscito; 2) adoravo la "mano" che l'aveva realizzato e a dirla tutta lo ricordo come uno degli sketch che continuavo ad osservare mentre realizzavo i miei primi scarabocchi.. volevo diventare bravo come quello lì Una cosa però mi ha sempre lasciato perplesso... forse sono io ad aver sempre visto male, ma pare che manchi un pezzo di portellone . Sembra che scenda fra i fanali fino a livello del paraurti, inglobando probabilmente il vano targa... ma se guardiamo in alto... manca qualcosa Nell'articolo di AM c'erano anche questi... con una dida che raccontava del dubbio rimasto per parecchio tempo sul montante posteriore: col terzo vetro oppure no? Il disegno più in basso infatti lo abbozza come a dire "con o senza?" mentre quello sopra... lascia intendere che là dentro c'erano delle mani che tot anni prima avevano realizzato qualche altra berlina
  10. Nel frattempo, un'altra berlinona di fine anni '90 nella medesima location. E, tanto per gradire, un altro confronto generazionale. In effetti confrontando le fonti, le notizie sull'utilizzo della pista verso fine Millennio sono contrastanti: nell'intervista al collaudatore in incognito riguardo la sorte della "Nuova Dedra - 839", si legge che la 839 aveva iniziato il suo percorso alla Mandria ma l'aveva completato a Balocco, perchè la pista era "sempre meno sfruttabile" (il dialogo ebbe luogo durante il periodo di congelamento della Lybra: il tester diceva "all'inizio del '96 la nuova Dedra era cosa fatta. Poi c'è stato lo stop, hanno detto che il frontale non è piaciuto, i collaudi sono stati sospesi e l'officina prototipi non ha più costruito vetture").... però questa 166 e la 147 del post precedente sono lì.
  11. Non avevi mai visto prototipi di Thesis in quella location, oppure in generale? Perchè ce ne sono molte altri, in altre situazioni ad essere sinceri i primi usciti su strada avevano un aspetto abbastanza inquietante Se non erro ...anta anni fa c'era la Fiat Lubrificanti (Olio VS, ecc.)
  12. Con ogni probabilità quello di Gente Motori potrebbe essere uno scoop sbagliato; spesso ci azzeccava, ma qualche volta no. Mi è venuto in mente di tornare ancora una volta al documento realizzato tempo fa con tutte le targhe prova che sono riuscito a mettere insieme osservando la montagna di foto-spia torinesi, per vedere se questa targa, che pare essere un "TO 203" fosse stata attaccata a qualche altro mulo/prototipo Fiat, Bertone, Ghia o altro... ma niente. Non ci aiuta... questa "203" nelle mie foto si vede solo questa 132 giardinetta. Le più vicine sono la "TO 201" vista su 128 familiare e su Punto Cabrio, e la "TO 205" vista su un "Unone" pre-Tipo. Il mistero rimane potrebbe essere una targa Fiat che per caso venne catturata solo su questa 132, oppure no. Chissà se un giorno salterà fuori che fine ha fatto 'sta macchina... mi è venuto in mente di chiedere ad un losco personaggio vediamo cosa mi dice.
  13. Eccola. La foto qui sopra non dice molto perchè purtroppo in redazione su questa ritoccarono lo sfondo (non capisco il motivo, forse proprio per nascondere dove stava, boh... ma attraverso i finestrini si percepisce che.... c'era uno sfondo) ma in altre, che non riesco a trovare mannaggia, si vedeva bene che la location era la stessa in cui venne paparazzata questa 147. Che è la stessa di questa Lybra, più o meno. Una visuale allargata ci permetterebbe di capire che siamo nello stesso posto. In fondo, se osserviamo lo stadio dei prototipi 147 e Thesis non dovrebbe essere passato molto tempo. Qui la Lybra in un nostalgico confronto con la sua antenata... In realtà si tratta di una 60 Super del 1985. La foto proviene dalla superprova "Sette supertest per la Fiat Ritmo", pubblicata da 4R sul numero dell'ottobre 1985. Uno dei sette supertest infatti ebbe luogo sulla pista di Vizzola Ticino (loro non avevano ancora Vairano, ovviamente...): 2000 km a tutto gas. Nello specifico il mega-collaudo fu suddiviso in queste prove: - 2000 km in autostrada a massimo carico - 2000 km su statale a massimo carico, con bagaglio sul tetto - 2000 km a medio carico e con un caravan di 730 kg al traino - 2000 km sullo Stelvio a massimo carico, con bagaglio sul tetto - 2000 km in pista a Vizzola a minimo carico - 1000 km di sterrato a tutto gas su strade bianche del Ticino, a minimo carico Quest'ultima prova, la più pesante, lasciò i segni maggiori. La Ritmo ne uscì con: - tubo di scarico deformato - cerchi (in lamiera) da raddrizzare - scatola guida da sostituire (indurita a fine corsa) - pneumatici andati - molle un po' sfiancate - terza marcia che sfollava in fase di contraccolpo Una bella lista, ma le foto rendevano bene l'idea di quanto l'avessero "tirata", come se non ci fosse un domani, e su una strada di quelle che noi di solito con la nostra macchinetta facciamo a 10 all'ora perchè ci sono i sassi e le buche Tanto per dirne una, prima di partire decisero di togliere la ruota di scorta (che stava attaccata sotto il bagagliaio, come sappiamo tutti) perchè avrebbe sicuramente sbattuto sul terreno, rovinandosi e probabilmente strappando via tutto. Non so cosa avrebbe detto quella Ritmo, se avesse potuto parlare
  14. Prima di tutto, nessun problema per il tuo italiano, che è perfetto! Certo, questa è quella di Pininfarina, come ho scritto nel post. La mia domanda è se l'altra sia veramente di Bertone, come scriveva Gente Motori nel 1978, perchè non ho trovato nessuna info oggi per quest'altro modello. Se esiste ancora, dove è andata, chi l'aveva fatta...
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