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On 14/5/2024 at 10:14, lelasquez scrive:Meriti un...
🙂
Avessero promosso la documentazione storica aziendale con un centesimo della vostra passione, nel Gruppo si ritroverebbero ben altro orgoglio su cui cementare l' "héritage"...
Ma infatti per anni ho agitato la manina, tentando questo e quello, e sperando di avere un'opportunità. Mica per arrivare lì e dire "mo' vedete, che io so' io e voi... ecc. ecc."
ma perchè sapevo che avrei potuto dare (anche modestissimo) contributo nel far sì che una parte della storia dell'auto, quella che conosco meglio, fosse ricordata/tramandata.
Risposte ricevute: le più svariate, tutte negative, partendo dal "a nessuno interessano queste cose" per arrivare al "la gente oggi non legge più". Potrei proseguire, andando nel dettaglio e raccontando le peripezie che ho vissuto quando per un po' ho insistito nel realizzare un libro cui tenevo molto (e che ancora oggi non esiste) e le risposte che ho ricevuto, ma mi fermo qui, perchè non è la sede adatta.
On 14/5/2024 at 10:56, giopisca scrive:era cammuffata station , quei cassonetti anni '80 ( primi metà anni '80 )
si forse era una premio ma sono passati 40 anni però era bianca 😛
9 ore fa, giopisca scrive:era cammuffata station ma era 3 V
Faccio un piccolo OT per "illustrare"
Su quelli della 2 porte era più facile percepire il barbatrucco
perchè, vai a capire come mai, avevano lasciato quello scalino. I prototipi della Duna berlina/weekend invece confondevano di più le idee perchè erano camuffati nello stesso modo, se era una o l'altra sotto il camuffo lo capivi giusto dai fari.
Per quel che riguarda invece la Regata, non siamo lontani: usciva in prova senza calandra, con dei fari anteriori simili a quelli definitivi ma con parabola provvisoria, abbinati a frecce arancioni che poi non furono utilizzate (ma la maquette finale le aveva, e qui mi concedo uno stiracchiatissimo "mai nate"
)
Dietro, camuffata come la Premio qui sopra, con lo scatolone che lasciava fuori un pezzetto di bagagliaio e, sui primi proto, fari posticci che sembravano quelli della Ritmo prima serie. Sempre sui primi esemplari, le porte della Ritmo, con le maniglie tonde. Non restarono comunque in giro per molto, sicuramente perchè essendo una derivazione Ritmo non c'era molto da testare. Uscì nell'83, le foto spia son dell'82... non fu una lunga storia di appostamenti
In chiusura, per farmi perdonare l'OT inserisco una maquette della Duna (visto che è ora di cena) sulla quale le differenze non sono poche. A parte gli splendidi cerchi della Ritmo L prima serie, che danno quel tocco in più
notiamo le frecce arancioni, il cofano motore tradizionale, i paraurti privi di quelle cromature (che sarebbe stato senza dubbio meglio evitare), l'assenza della scanalatura che corre sulla fiancata all'altezza delle maniglie (più che ovvia, dato che il cofano non è quello avvolgente) e, sbirciando un po' anche dei fari posteriori meno estesi in altezza, che non arrivano a toccare il paraurti.
Pure la targhetta della versione, vicino alla gemma laterale, è un dettaglio perso per strada durante lo sviluppo.
Molto più simile ad una "semplice" Uno a tre volumi, se vogliamo.
Scusate la fotina piccina, ne troverò una migliore.
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1 ora fa, Renault scrive:
Tu sei peggio di me sappilo, e te lo dice uno che ha un foglio excel con tutte le targhe presenti nel mio archivio fotografico (oltre 3000).
Questo lo sapevo già
cioè, non ti ho mai incontrato e non posso fare confronti, ma io sono peggio di chiunque
Sul resto del tuo messaggio, nel ringraziarti ti dico che ci torno domani perchè le considerazioni su queste targhe prova sono molto interessanti, ma io ho appena finito di finire la torta per la Festa della mamma con relativo spumante rimasto da ieri e se scrivo ancora qualcosa mi si intrecciano i diti (cit.)
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Buonasera
riporto in auge il topic con riferimento alla “berlina bianca del mistero” perchè ieri, leggendo con piacere l'accurata analisi fatta qualche post fa, per la quale ringrazio (mi scuso se non cito ora il nickname perchè non mi sovviene) perchè era veramente interessante e approfondita, mi sono messo per l'ennesima volta a valutare quelle foto e mi sono concentrato su un dettaglio che avevo tralasciato tanto tempo fa, quando le postai per la prima volta.
Mi sono messo, così per curiosità, il mattino della domenica a leggere le targhe prova. Ora non sto a ripubblicare le foto, per non sprecare spazio, ma dopo un'analisi approfondita (per quanto possibile, chè manco a farlo apposta, in entrambe le foto dove le possiamo leggere... non si vedono bene) ho constatato che una sembra essere un “TO 457” o “467” e l'altra un “TO 795” o “797” o “799”.
(magari qualcuno di voi ci vede meglio di me e sa dire i numeri con più precisione, io non ci sono riuscito...)
Così ho detto: chissà se ci possono aiutare? Chissà se, essendo Lancia entrata a far parte di Fiat da poco nel periodo in cui la “berlina bianca del mistero” era in giro per le strade, le targhe prova potevano essere un dettaglio importante nel cercare di capire da dove arrivava un prototipo?
Da lì è partito uno di quei “viaggi” che faccio a volte, quando inizio da una pagliuzza e mi viene fuori un lavoro infinito per cercare di far luce su un qualcosa.
Mi son messo quindi a realizzare un documento composto da TUTTE le targhe prova Fiat-Lancia-Autobianchi che riuscivo a leggere nell'archivio delle foto-spia, mettendole in ordine e segnando a quali muletti/prototipi/vetture preserie erano state attaccate negli anni.
Son venute fuori diverse cose curiose (ad esempio targhe prova che hanno “lavorato” per decenni, come una “TO 6” vista su una Dino Coupè e... qualche giorno dopo... su una Marea Weekend camuffata... ma questa è un'altra storia e magari la tratteremo in altra sede) ma la cosa più importante è che sì, in effetti, a parte alcuni casi (che vado ad elencare) i muletti/prototipi Lancia hanno sempre avuto targhe diverse da quelli Fiat.
Ci sono, come appena detto, i casi di alcune targhe che hanno “lavorato” per entrambe le marche, e ve li elenco qui. Se possono sembrarvi tanti, tenete conto che il documento in sé è lungo 7 pagine, quindi questi casi, pur numerosi, in proporzione sono molto pochi. Tanto da poter dire che tranne alcune eccezioni, Lancia usava certe targhe e Fiat ne usava altre.
Queste sono le targhe che ho trovato attaccate ai “posteriori” di prototipi di marche diverse all'interno del Gruppo.
Vedete solo il numero, ovviamente la provincia è “TO”.
106 FIAT 131 RACING – AUTOBIANCHI Y10 4WD
238 FIAT RITMO PRIMA SERIE – LANCIA BETA MONTECARLO
273 LANCIA THEMA LIMOUSINE – AUTOBIANCHI A112
289 FIAT PANDA – AUTOBIANCHI Y10
500 FIAT MAREA – LANCIA BETA COUPE' – LANCIA DELTA PRIMA SERIE– LANCIA THEMA
563 FIAT 127 SPORT III SERIE – AUTOBIANCHI Y10 4WD
755 FIAT X1/9 – LANCIA BETA MONTECARLO
882 FIAT PANDA PRIMA SERIE BLINDATA – LANCIA THEMA FERRARI
1025 FIAT REGATA DIESEL – FIAT RITMO PRIMA SERIE – LANCIA K
1075 FIAT CROMA – LANCIA PRISMA TD – LANCIA THEMA FERRARI
1120 FIAT BRAVO – LANCIA THEMA RESTYLING 1988
1285 LANCIA K – AUTOBIANCHI A112
2085 FIAT DOBLO' PRIMA SERIE – LANCIA DELTA TERZA SERIE
2125 FIAT CINQUECENTO – AUTOBIANCHI Y10 RESTYLING 1989
2129 FSO POLONEZ – AUTOBIANCHI Y10
2130 FIAT FIORINO “UNO” FURGONE – AUTOBIANCHI Y10 RESTYLING 1989
2702 FIAT DUNA WEEKEND – FIAT REGATA II ATTO – LANCIA THEMA TERZA SERIE SW
2974 FIAT TIPO 16V – AUTOBIANCHI Y10 4WD
2979 FIAT MAREA WEEKEND – LANCIA DEDRA
2988 FIAT CINQUECENTO – AUTOBIANCHI Y10 4WD
2989 FIAT PANDA SUPERNOVA 4X4 – LANCIA Y 1995 – AUTOBIANCHI Y10 4WD
3165 FIAT TEMPRA SW – LANCIA THEMA (MULETTO TREVI)
5125 FIAT BRAVO – LANCIA THEMA II FERRARI
6531 (targa completa - nuova serie - AB P0 6531) FIAT GRANDE PUNTO – LANCIA Y 1995
Come vedete, è un bell'elenco, ma come dicevo prima è assai ridotto rispetto alle 7 pagine che mi son venute fuori mettendole tutte insieme.
Una volta finito questo lavoro, mi sono concentrato sulle targhe che si leggono (in qualche modo) nelle foto della misteriosa berlina bianca.
Abbiamo visto che una sembra essere un “TO 457” o “467” e l'altra un “TO 795” o “797” o “799”.
Come vedete queste targhe non rientrano nell'elenco di quelle condivise dai due marchi.
Dove le ho ritrovate? Solo su delle Lancia.
Una “TO 457” non l'ho trovata da nessuna parte, forse non esisteva. Poteva quindi essere "467". E questa l'ho trovata.
Sul prototipo di una Delta HF Turbo.
Non pervenute nemmeno la “795” e la “797”, ma ho trovato la “799”.
In ordine di tempo, su un prototipo della Beta berlina, su uno della Delta prima serie e per finire su quello di una Delta HF 4WD.
Tutto questo noioso pippone per dire che alla fine anche le targhe prova di quella berlina dicono “Lancia”.
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Capitò anche a mio padre col 127 prima serie, non avendo bucato per anni con un'auto acquistata quando ne aveva già 6 (era un bauletto prima serie), di ritrovarsi, il giorno in cui alla fine accadde, con una gomma di scorta delle Bburago 1/24
(e neanche Bijoux, che quelle le avevano in gomma). Poi con le due Ritmo che ebbe in seguito tutto sparì perchè erano già di quelle con la scorta sotto il bagagliaio... ecco diciamo che forse forse sarebbe stato meglio averla all'interno del bagagliaio anzichè fuori "alla francese", dato che a quel punto ci si ritrovava con una scorta, per usare un eufemismo, leggermente sporchina
Inoltre, inserita in una vasca ricavata nel pianale aveva un certo ruolo anche nell'assorbimento in caso di tamponamento, mentre appesa sotto era più facile che si sganciasse e se ne andasse per i fatti suoi in caso di "bum!" piuttosto violento.
Alla fine del 1991 mio padre fu tamponato mentre era alla guida della Vectra (che non aveva nemmeno un anno) in maniera piuttosto decisa, da una Corsa A GSI guidata da un "fenomeno" del paesello (muso distrutto, macchina da buttare).
Anche la Vectra aveva il suo bel danno (parafanghi posteriori, paraurti, traversa, tutta la fanaleria, portello...) e sotto il tappeto notammo che il pianale del bagagliaio si era deformato... fino alla ruota di scorta.
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48 minuti fa, giopisca scrive:
Se qualcuno ieri sera ha visto 100 minuti su La7 c'è stato un ulteriore upgrade sulla Panda , al netto di errori e di dimenticanze , l'Ing Debenedetti ha detto " la Panda l'ho inventata io " spiegando di aver dato le linee guida e che dovesse essere squadrata perchè così gli stampi sarebbero costati meno etc etc , se non ricordo male dice " la vettura jeans"
Diciamo che il il grande errore è " Giugiaro era nella blacklist perchè aveva lavorato in Fiat e poi era andato altrove" a me questa mancava proprio
Mah... se ci sia stato un periodo in cui Giugiaro era nella "blacklist" sarebbe da collocare prima del "momento Panda", perchè prima di fare quella lui fa la Delta. Il momento in cui Giugiaro e Fiat si riavvicinano potrebbe essere quello in cui viene chiamato a lavorare su quest'ultima, ed il precedente potrebbe essere quello buio, dato il notevole impegno di Giorgetto nei confronti di Wolfsburg (Golf, Passat, Scirocco tutte insieme).
Sapevo pure io che era stato De Benedetti a coinvolgere personalmente Giugiaro, ma credo che ormai egli fosse già "di casa". Va bene che era una Lancia la quale ai tempi aveva una progettazione separata, ma la marca era sotto il controllo Fiat già da sei anni ormai, credo che a Mirafiori avessero tutta l'autorità necessaria per dire "niente Giugiaro, grazie" se avessero voluto, e non sarebbe nata manco la Delta...
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On 28/4/2024 at 22:08, el Nino scrive:
Caro Paolo, da amante del Pandino in (quasi) tutte le sue salse, ti ringrazio per questo splendido documento.
Il font "Fiat", le pagine scritte a macchina con tutte le imperfezioni della stesura di getto, le sagome delle auto con l'indicazione del peso riportano a un modo di lavorare, progettare, e di porsi nei confronti del proprio interlocutore ormai finito.
Anche il dettaglio delle ondulature sulle porte (e al marchio FIAT sparso su porte e paraurti, ad esempio), identifica un piccolo vezzo estetico che però ha origine nel desiderio di coerenza di Giugiaro.
Quel "mi scuso ancora per i continui grattacapi che Le procuro" è così straordinariamente sincero, che lo uso per chiederti se a questo documento sono allegate le immagini dei modelli 1, 2 e 3 indicati nel testo e se ritieni di poterle pubblicare qui.
El nino
Eh, magari.... pure io subito dopo aver letto Giugiaro che faceva riferimento ai modelli 1 e 2 sono corso a controllare tutto ciò che non avevo ancora passato al setaccio, per vedere se vi erano altri documenti finiti nel posto sbagliato, ma niente.
Ciò che possiamo capire da quel che abbiamo visto insieme è che i modelli 1 e 2 avevano delle sagome leggermente differenti e che uno era leggermente più stretto dell'altro nella parte alta, come si vede nel primo disegno, sopra a tutti i confronti con le rivali dell'epoca.
Chissà, magari li abbiamo già nelle immagini delle maquettes Panda che girano da anni, ma nel caso in cui i due modelli fossero praticamente identici come dettagli e differenti solo per ciò che notiamo nelle sagome sovrapposte, sarebbe difficile distinguerli.
A quanto pare uno dei due aveva un frontale leggermente più inclinato all'indietro e un lunotto meno verticale.
On 28/4/2024 at 23:04, AlessioAlfa scrive:Grazie mille Paolo per questo tuo nuovo contributo!
La pubblicazione di materiale inedito (perlomeno su internet) è sempre fonte di grande arricchimento
Per fortuna questo materiale ha incontrato te, chissà quanto altro materiale interessante, invece, è andato perso
E' sempre un piacere farlo, quando c'è un po di tempo.
Riguardo il materiale andato perso, ahimè... è proprio il caso delle suddette foto dei modelli 1 e 2, saranno state sicuramente allegate al dossier, ma chissà dove saranno finite.
Saranno rimaste in Fiat, a differenza del dossier finito in mano a Cinti? Le avrà ricevute insieme al cartaceo e saranno rimaste nell'archivio A&D? Se sì, potrebbero essere state pubblicate, e torniamo a ciò che scrivevo sopra... dovremmo controllare la Design Story e vedere se riusciamo a capire quali erano...
Oppure ancora, Cinti le avrà smarrite?
Parecchio materiale è andato perso anche mentre era in suo possesso... in quello scatolone ho trovato tante cose ma anche diversi segni residui di belle cose che un tempo c'erano. Sai quante cartelle stampa di concept car (Pininfarina, Bertone, ecc.) ho trovato in quello scatolone, delle quali però era rimasta solo la copertina, e dentro niente?
All'inizio ho pensato di essere arrivato tardi, e che quel che stavo comprando era il residuo lasciato da chi era passato a spulciare/acquistare prima di me (e quindi il venditore stava mentendo dicendomi "non ci ho neanche guardato bene dentro, sai?") ma poi ho detto "beh, no... se qualcuno ci avesse messo le mani sopra prima di me, portandosi a casa rare cartelle stampa di prototipi da salone, avrebbe lasciato lì le copertine? A che pro?"
Molto probabilmente, si tratta di materiale andato perso col tempo, per sbadataggine o semplicemente perchè, mentre per noi certi documenti sono reliquie da conservare in cassaforte, per un professionista del settore che vive quotidianamente in mezzo a queste scartoffie sono niente più che il TV Sorrisi e Canzoni che compri ogni settimana e quando non serve più lo butti via...
La butto lì... i modelli 1 e 2 potrebbero essere in questo collage? Non noto diverse inclinazioni del frontale e l'angolazione con cui sono fotografate le due maquettes non mi permette di confrontare i posteriori, ma hanno indubbiamente parecchi dettagli diversi. Boh
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Buongiorno e buon weekend a tutti! Riuppo il topic per far seguito alla gentile richiesta dell'autore
e condividere il curioso documento da me rinvenuto l'anno scorso, insieme ad un sacco di altre "cianfrusaglie", su un banco del mercatino che frequento ogni mese.
Banco presso il quale faccio sempre sosta perchè il venditore ha un occhio particolare per libri e riviste riguardanti l'automobile; c'era questo scatolone, venuto via per il classico "forfait", neanche troppo contenuto a dire il vero, che attirò la mia attenzione dopo aver notato che fra le mille scartoffie vi erano alcune cartelle stampa.
Mentre curiosavo il venditore mi disse che apparteneva ad un giornalista.
Una volta a casa, iniziando a controllare per bene il materiale, mi resi conto che il malloppo in questione era di Fulvio Cinti, il fondatore di Auto & Design (e prima ancora, se non vado errato, di Style Auto).
Mi resi pure conto che chi in famiglia aveva deciso di "sbaraccare" dopo la scomparsa di Fulvio non aveva prestato molta attenzione al contenuto: oltre a materiale proveniente dagli uffici stampa delle Case, sicuramente particolare rispetto a quello che il lettore comune poteva avere fra le mani, mi sono ritrovato davanti anche documenti privati.
Fatture, conti, appunti di Cinti su Saloni vari, prenotazioni di camere d'albergo, inviti, cartoline natalizie, lettere private fra colleghi e superiori/sottoposti (alcune di tono amichevole, altre molto meno...) addirittura le copie di una constatazione amichevole per un incidente da lui avuto con una Fiat 500 in gioventù.
Per dirne una, ho scoperto quanto costava una pagina di pubblicità di Auto & Design, e per quanto "veniva via" la copertina (che noi l'abbiamo sempre vista come una pagina il cui contenuto veniva scelto in base all'argomento che la redazione riteneva più adatto... ma in realtà era in vendita anche quella...)
Insomma, anche cose che custodisco con cura e discrezione, ma che mi hanno messo leggermente in imbarazzo pensando che gli eredi (o chi per loro) avrebbero potuto fare un po' più di attenzione nel "dar via la roba".
Comunque, esaurito l'antefatto, veniamo al documento in questione, che riguarda ovviamente la Panda di Giugiaro.
Tempo fa ne avevo lasciato una piccola anteprima in giro, per via della curiosità che suscitava il nome "Rustica" sulla copertina di questo piccolo dossier.
Siamo ovviamente di fronte ad un documento Italdesign, non serve uno scienziato per capirlo
Il documento inizia con due pagine di testo, che vediamo in questo post, con le "note generali sul programma Rustica": non sto a spiegarvi il contenuto, perchè fortunatamente il testo è ben leggibile. Penso sia chiaro che ci troviamo nel momento in cui Giugiaro presenta a grandi linee il suo progetto, ormai ben definito come ci mostrano i disegni, nelle pagine che seguiranno, della sagoma-Panda a confronto con alcune vetture Fiat e non.
Infine, un "bonus" che non ricordavo di aver archiviato insieme al dossier. In questa lettera (indirizzata all' Ing. Nicola Tufarelli) Giugiaro esprime le sue preoccupazioni dovute al fatto che in Fiat qualcuno sta cercando di imbellettare e "snaturare" l'idea-Panda da lui avuta.
Giugiaro teme che così facendo la vettura perderà lo spirito con cui è stata concepita e nel quale Giugiaro (con gran ragione, col senno di poi) crede molto, e andrà a finire nel mare di piccole tutte simili, che cercando di essere un po' di tutto. Ci vuole coraggio, bisogna osare, e il pubblico imparerà ad amarla così com'è.
E così fu.
Notiamo anche che oltre di "Rustica" qui si parla anche di "Zero", e che in un passaggio abbiamo in qualche modo la nascita di un altro dettaglio caratteristico dell'interno della Panda.
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On 22/4/2024 at 12:26, Indav scrive:
Riuppo il topic chiedendo informazioni a chi più esperto di me, sperando di non essere al limite dell'OT. Ieri ho avuto modo di effettuare un - ennesimo - pellegrinaggio presso Heritage Hub e mi sono imbattuto in una vettura di cui ammetto di non ricordare la presenza nelle precedenti visite (ma potrebbe benissimo essermi sfuggita, dato l'occhio attento che è servito per notare ciò che riporto di seguito).
Credo in molti ricordino la presenza della famosa Thema "prototipo", modello di stile pressochè definitivo con lamierati veri ma varie parti in gesso sia esterne che interne, recuperato non troppi anni fa dai sotterranei di Mirafiori e salvato dalla pressa. Poco distante da questa c'è un altro esemplare che merita delle attenzioni in più: si tratta di una Y10 primissima serie, apparentemente normale, che cela però più di qualche dettaglio "farlocco", così come per la Thema. I lamierati sono i suoi, e sbirciando sotto la gonna sembrerebbe anche meccanizzata (la Thema mi pare abbia solo il monoblocco), ma molti elementi sono posticci, come specchi, portellone, bandelle nere sui vetri, probabilmente anche fari e paraurti.
Allego cartella Drive con ulteriori immagini, non volendo intasare i server del Forum:
https://drive.google.com/drive/folders/1KCk0ORHcqeRnXSGUsuOX478CwYVz-_--?usp=drive_link
Qualcuno ne conosceva l'esistenza, o ha informazioni in più in merito a questo esemplare?
A distanza di 42 anni, potrebbe essere questa, con qualche particolare modificato durante l'operazione di recupero/trucco e parrucco per renderla presentabile. In nessuna delle tre foto (classificate come "prototipo 0 - 1982", insomma la super-definitiva.... o quasi) riesco a vedere bene i poggiatesta, ma mi sembrano quelli...
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I miei due umilissimi cent, che io di macchine nuove capisco niente.
(vado a riferirmi solo all'estetica, sul resto non mi pronuncio, non ho nemmeno letto la scheda e non voglio entrare nel tema "base francese, prodotta chissà dove".... solo i salami potevano aspettarsi qualcosa di diverso)
I miei complimenti a chi ha deciso per quello "schiaffo" dato allo scudetto Alfa. Ci vogliono le p...e.
Cita anche un qualcosa di piuttosto nascosto nel passato, e ci sta. Se doveva finire su un'auto quest'idea, questa era quella giusta.
Guardiamoci intorno, e notiamo la facilità con cui negli ultimi anni si son diffuse sulle nostre strade le più strane, assurde, inaspettate soluzioni stilistiche su coreane e compagnia bella. Auto che sembran senza fari o che li hanno in posti incredibili, linee tagli spigoli, sovraccarichi di dettagli che però a quanto pare piacciono.
Sembra che non siano più gli anni in cui si vede per la prima volta la Grande Punto e si dice "che beeella e simpatica, sembra un po' la Maserati".
Oggi si vende questa roba qua. Sto leggendo l'inferno su FB riguardo questo scudo e tutto il resto.
C'è l'orrore, c'è lo shock, c'è chi scrive che è tutto finito. Oh si... certe cose sono finite, ma non è certo la Milano ORA che deve farlo capire. Eran finite da mo'.
Creod anche che lo shock e l'orrore lo avessero ben presente coloro che l'han messa giù così, e penso che nei confronti del loro lavoro, cioè quello di fare un prodotto che si venda, non abbiano sbagliato di una virgola.
Scommettiamo che finisce lassù in cima alla classifica dei panettoncini, insieme alla Avenger?
(che poi è quello che deve fare)
E' bella? No.
Piacerà? Sì.
Bravi.
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Premesse due cose
1) non credo che nessuno debba sentirsi nello stato d'animo di osar smentire l'archivista, son mica la Bibbia
2) non credo che ne verremo mai a capo
Personalmente io credo che ci sia da fare un distinguo fra l'oggettiva familiarità fra le due "vetture" ed il distacco fra i due concetti di vettura che erano stati richiesti... da chi li aveva richiesti
Siamo in casa Giugiaro, e la familiarità fra proposte di vetture con obbiettivo diverso è un classico, perchè nelle varie epoche la familiarità in casa Giugiaro è OVUNQUE.
Per come ho appreso ed interpretato (e sottolineo, interpretato) la storia io, Giugiaro viene in primis interpellato per l'erede della A112, ed almeno a livello di bozzetti presenta DUE proposte:
La prima che vuol essere una A112 2.0, la seconda con quel portellone inclinato ci parla un po' di Ibiza.
Poi, a livello di maquettes, si esprime con quella che conosciamo, che secondo me prende un po' di qui e un po' di là.
Poi abbiamo la Uno-Lancia. Che a sua volta ha molti punti di contatto con la maquette che ha preso un po' di qui e un po' di là.
Il punto è: sappiamo che Giugiaro viene interpellato per una nuova A112, così come viene contattato Pininfarina (che propone varie cose, tra cui un bozzetto che lascerà molti segni sulla Peugeot 205, fra l'altro...) e sappiamo anche dell'interazione fra Giugiaro e Rossignolo, che ha per oggetto la Uno-Lancia.
Interazione che a seconda della fonte da cui proviene, prende tinte diverse: se senti Rossignolo, è lui ad averla chiesta e poi segnalata a Ghidella prima di andarsene, se senti altre fonti è lui ad averla rifiutata (come riportato alcuni post fa) e quindi dici "momento... ci capisco più niente".
Motivo per cui dico che non ne verremo mai a capo.
Ci chiediamo allora: chi interpellò Giugiaro per la nuova A112? E chi per la ipotetica piccola Lancia o "Uno-Lancia"?
Perchè se queste richieste partono da due committenti diversi, allora siamo certamente di fronte a due progetti diversi, i quali però, essendo nati in casa Giugiaro, oggi son facili da separare quanto l'acqua all'interno di una ciotola.
Chissà, forse siamo proprio di fronte al medesimo progetto, che vediamo in "fase 1" e "fase 2", per semplificare un po'... e proprio qui stanno secondo me le sfumature di pensiero, perchè vedendo la modifica importante apportata al posteriore, che abbandona quella certa inclinazione (che poi vedremo sull'Ibiza) per sposare una soluzione più verticale (che poi vedremo sulla Uno) ho sempre pensato che ci fosse stato in quel momento un voltar pagina, dovuto ad una richiesta differente. Magari sbaglio, magari fu Giugiaro stesso a modificare il suo progetto per dargli un aspetto più vicino ai concetti di auto "alta" cui teneva tanto.
Riguardo invece i codici di progetto interno, non saprei dire.... di sicuro fino alla Ritmo esistevano entrambi, perchè l'abbiamo vista più volte indicata su documenti ufficiali come X1/38 ma sappiamo anche esiste pure il 138, come il 146 per la Uno ed il 149 per la Regata.... però non ho mai letto da nessuna parte una scritta X1/46 o X1/49.
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5 ore fa, Thedriver scrive:
@PaoloGTC solo tu puoi frugare un dubbio che ho da anni: tempo fa alla voce sviluppo della A112 su Wikipedia spuntò che una delle proposte di stile, bocciata da Fiat perché ritenuta troppo avanti, era proprio di Giugiaro e verrà riutilizzata 11 anni dopo per Panda.. adesso l'indiscrezione è stata rimossa da un po', ma considerando che su Wiki può metterci mano chiunque da allora mi chiedo: realtà o bufala?! 🤔
Onestamente è la prima volta che sento di questa indiscrezione, e molto umilmente ritengo che possa esser stata rimossa proprio perchè infondata.... se pensiamo che la A112 nasce nel 1969 e che Giugiaro inizia la sua carriera di "solista" l'anno precedente fondando la SIRP con Mantovani (e da subito la concentrazione è tutta sull'Alfasud)... beh io credo che nel 1968 lo stile della A112 fosse già stato definito (non vorrei sbagliare ma già quell'anno i Quattroruote mostrano i prototipi in prova all'interno di articoli che annunciano l'arrivo della piccola "bomba" BB - che non era la Bouchet, non era una Ferrari ma la "Baby Bianchi").
Se Giugiaro avesse proposto qualcosa per la A112, vorrebbe dire che ad essere stata interpellata era la Ghia, dove lui si stava esprimendo dopo aver lasciato Bertone.... e questo mi suona strano.
Purtroppo non c'è molto riguardo la definizione stilistica della A112... è nata in un periodo in cui non si pubblicavano grandi design stories... su FB girano le foto di alcune maquettes (che credo vengano dal volume di Dante Giacosa sui suoi anni di progettazione alla Fiat) ma non sono corredate da commenti riguardo la paternità.
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4 ore fa, Thedriver scrive:
Ci sono alcune stranezze però: le linee sono indiscutibilmente Giugiaro ma che ne è del prototipo Lancia che presentava in piccolo delle volumetrie giá definite e apparentemente 'congelate' ?! Che sia una variante proposta bocciata ed indi rifilata a Seat?
Attenzione, non bisogna fare confusione (in casa Giugiaro) tra "nuova A112" (per la quale era stato interpellato così come Pininfarina) e "piccola Lancia" (la Uno-Lancia) chiesta da Rossignolo al Giugi... la Ibiza in sè deriva più dalla "nuova A112", che vediamo qui, e non è la Uno-Lancia.
Qui si stava studiando di dare un'erede all'A112 (marchiata ancora Autobianchi oppure no).
La Uno-Lancia, per quanto coeva (più o meno) e figlia della stessa mano, era già qualcosa di diverso.
Oggi osservando delle immagini non è facile unire i giusti puntini, e poi c'è il fatto che essendo in casa Giugiaro sia ovvio vedere cose che si ripetono (in ogni specifico periodo) e il provare di tutto su tutto (motivo per cui credo esistano immagini di maquettes "Uno" col posteriore diritto ed altre con un'aria da Ibiza)... ma una cosa è certa: prima ancora che nascesse la Uno-Lancia, certe soluzioni s'erano già viste ai tempi in cui si era trattato di immaginare un'erede per la A112, cosa poi ovviamente finita nel nulla dato che venne al mondo la Y10.
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6 ore fa, FaGiO scrive:
Ma "Deltina" è mai andata oltre lo status di sketch? @PaoloGTC tu che ne sai? Hai visto/posseduto qualcosa?
Mai visto nulla.
Molto tempo fa vidi degli sketch che mostravano un'auto dallo stile assimilabile a quello Lancia dei tempi (quello che ha dato vita alla Delta III per intenderci) ma che sembrava più compatta, e pensai di aver trovato qualcosa di curioso... ma poi venne fuori che si trattava di materiale risalente alla genesi di Delta III.
Semplicemente, si trattava di bozzetti in cui il designer aveva immaginato una Delta III più compatta, più vicina allo spirito della Delta di Giugiaro e meno "HPE".
La Kayak di Bertone... mah. Non so se qualcuno sarà d'accordo con me, ma non credo che avremmo visto, dal punto di vista della riuscita industriale, una storia tanto diversa.
Oddio, il design era di un altro livello e anche l'apprezzamento lo fu (chè tutti noi sappiamo cosa è la K coupè, cosa ha fatto, cosa non ha fatto, a quanti piace e a quanti no), ma se debbo immaginare l'investimento che sarebbe stato necessario per mettere in produzione una Kayak piuttosto che la K coupè, e poi ipotizzare, così da profano, quando avrebbe venduto in più (sicuramente di più, ma non bisogna dimenticare che sarebbe stata - proprio per la sua individualità e forse forse anche per la costruzione "fuori" - una Lancia che costava UN BOTTO e che eravamo già nel periodo in cui chi spendeva UN BOTTO andava su altro...), formulo il mio pensiero, che dice che sarebbe stata pure lei un bagno di sangue.
("Venezia è bella ma non so se ci vivrei")
Piuttosto, vista la bellezza di alcune soluzioni - il frontale era UN AMORE - in un mondo immaginario avrei voluto vedere la K berlina, disegnata da Bertone con diversi stilemi mostrati dalla Kayak (e magari col sedere un po' meno cadente e col giusto passo, dato che anche su Kayak, nel disegno postato qui sopra, troviamo uno sbalzo anteriore IMBARAZZANTE e secondo me un effetto "passo corto").
Il frontale di Kayak è l'elemento per cui provo più dispiacere... l'idea della calandra bassa e larga, a tutta larghezza, che inglobava i fari e li faceva sparire sarebbe stata da utilizzare, a suo tempo. Io me la sogno ancora oggi una Lancia con un frontale del genere (perchè son vecchio
) ma ragazzi, oggi si fa altro... ne uscisse una così oggi sarei felice ed accerchiato da gente che mi dice che è roba vecchia
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27 minuti fa, LNA scrive:
Come alcuni di voi già sapranno, sto preparando un libro sulla FIAT 133, prodotta in Spagna dalla SEAT, nella Repubblica Argentina dalla FIAT Concord e in Egitto dalla NASCO.
Il libro entrerà nelle macchine lunedì, se qualcuno ha qualche informazione da condividere, qualcosa di poco conosciuto, soprattutto dalla fase di progettazione e sviluppo, fotografie di prototipi o qualcosa del genere, può condividerlo qui, se lo desidera, fino a lunedì .
Grazie a tutti dalla Spagna.
Ciao,io ho queste foto di prototipi, però non ricordo se sono già state pubblicate qui e quindi le hai già viste, le pubblico ancora...
Le prime arrivano dal web quindi le hai sicuramente, le altre da riviste italiane, ma come dicevo forse le avevo già pubblicate.
Spero possano servire!
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On 22/3/2024 at 11:44, DOssi scrive:
Fantastica la cabrio 4 posti con l'innovativo coperchio a doppia gobba. .😍😍
Aggiungo altro disegno con variante posteriore...
e della versione Chamade...
e della Sw ( Nevada ?) mai nata...
Doppia gobba copiata rubata nientemeno che agli stilisti della Fondazione Knight
La ipotetica 19 Nevada... beh osservando queste due proposte... meno male che è rimasta sulla carta
On 22/3/2024 at 15:20, DOssi scrive:+ i primi sketches della 19 disegnata da Jardin
Quest'ultima , stranamente porta la firma di JARDIN ed e' molto somigliante alla 19 definitiva, almeno nel frontale e nervatura laterale.
Il che fa pensare che Giuggi non e' proprio partito da un foglio completamente bianco , ma ha ripreso già un idea d Jardin...🧐🧐
Ne riporto tre
Il primo, sapore di PSA ma direi anche di Bertone x PSA
mi ricorda tanto la concept Mazda MX-81
Il secondo, l'avevo preso per il restyling della prima Fiesta
le manca solo l'Ovale blu.
Il terzo... mah sai, io la vedo anche al contrario... tenendo conto del fatto che si tratta del bozzetto della variante sportiva, che solitamente nasce come elaborazione del disegno-base... anche perchè se fosse andata così davvero mi metterei nei panni di Giugiaro a dire "ma cosa volete da me?"
Da notare il tema della griglia bassa e larga che separa i fari dal paraurti, e che in qualche modo verrà ripreso dalla prima Safrane negli anni '90.
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18 ore fa, __P scrive:
Ma questo è un render però…Certo... però che io ricordi non si trattava di roba amatoriale.
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On 17/3/2024 at 19:03, j scrive:
Fu una soluzione già testata con la vecchia generazione, furno farti anche dei clinic test
Ci avevano provato anche con la Y 843
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13 ore fa, max_pershin scrive:
We can see a 75 at the back of the first picture, with a side strip at the bottom of the body. I just can guess but it was probably in 1982-1983. Again I'm guessing but in that period they could only adopt the design of 156 to the new T4 platform. I think the proposal from Pininfarina was not ready yet.
Yes. As we know the Pininfarina proposal won the battle at the end of September 1983. In other pics we see they are working on the white maquette ( you still see that on the background of the pics I posted yesterday), the last GTV face lifting never born but they are also building a maquette on a T4 platform.
Pic 1
Here seems they are working about this one but honestly I don't know what they are doing because if you look at the left you see the rear end of a 156 maquette at the final stage. Now look at right, you see the GTV with the rear door open and behind the car you see a little of a wooden mockup.
Pic 2
From the other side: this pic is interesting because we can't see the platform but the A and B pillar and the windshield angle looks already like 164. On the background you see the GTV and the white maquette.
Pic 3
Here we can see what was behind the GTV: that's a Thema platform and even the carry over is very similar to 164 (look at the rear door carry over). If you imagine the car complete it looks really a 164 and different from the white maquette that's a work in progress.
Sometimes to me seems like even when the green light was for the Pininfarina, they went on about their things. Maybe it's just my feeling.
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20 ore fa, Nocte favente scrive:
Grosso modo era lei, però con i "baffi" sporgenti come Nuvola, la fiancata molto morbida senza scalfature, come Nuvola e lo scudetto abbastanza simile a questo. Mi ricordassi dove diavolo l'ho visto, accidenti. Spero di ritrovarlo.
In ogni caso mi son sempre chiesto come mai di 147 (ma anche di 166) il Centro Stile abbia pubblicato una pletora di figurini e maquette, alcune in vista al Museo, mentre di 156 solo schizzi e modelli evidentemente realizzati a vettura già deliberata, oltre alle maquette dei carrozzieri. Un'idea sul motivo me la sono fatta, sia per contatti lavorativi nel settore, sia grazie a questo splendido forum, e credo che oramai non sia il solo.
Credo di aver già espresso in passato il mio parere sulla nascita di questa auto, su cose che al riguardo son state dette, su chi le ha dette
e non lo ribadisco perchè alla fine oh... è solo il mio pensiero.
Aggiungo solo di aver imparato negli anni che quando il materiale su una certa auto, rispetto ad altre è un po' poco, accade perchè è meglio che se ne sappia un po' poco
Anzi... ritengo che per chi conosce un po' l'ambiente, è un curiosone
e sa fare 2+2 hanno mostrato già un filo troppo.
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17 ore fa, Indav scrive:Anzitutto lieto di aver aggiunto qualcosa che Paolo non ha 😆
Effettivamente non avevo considerato che una maquette difficilmente ha ruote sterzanti (mentre è più facile che almeno girino). Continua però a sembrarmi tutto molto strano. Cioè: non è sicuramente la prima - né l'ultima - vettura che ha visto i primi muletti girare con una carrozzeria che non è mai andata in produzione, mi vengono in mente nell'ordine Uno, Tipo, Punto, Large, 159, tutte messe su strada con lamierati "vecchi", ciò riferiti a uno stile che nel frattempo era stato stravolto. Tutte vetture che hanno subito un cambio radicale di rotta quando già si era praticamente deciso di produrle così, ma era nel frattempo arrivata quella proposta che aveva fatto dire "fermi un attimo".
Con 164, se non dico una corbelleria, le proposte di CS e Pinin viaggiarono parallelamente, e la spuntò il buon Enrico. Sarebbe quindi già strano che siano esisti dei muletti con carrozzeria "Cressoni", ma sappiamo che furono realizzati (accrocchiati direi, viste le foto) per anticipare i tempi in attesa dei lamierati definitivi. Quello in foto, oltre ad essere diversissimo da questi ultimi, non ha nulla di un muletto, non un camuffo, gruppi ottici ben definiti (che nelle prime fasi di norma non ci sono mai), tirato a lucido, coppe ruota, niente specchi... e poi è uguale a quella maquette lì. Magari una maquette allestita su un pianale meccanizzato? È l'unica spiegazione che saprei dare.
Eeeh ne hai di robe che io non ho! A partire dalla gioventù, per passare alla mano con la grafica e con la fotografia, e potrei andare avanti
Parto dalla tua chiusura: la maquette allestita su pianale meccanizzato è l'ipotesi che convince di più anche me... il dubbio (atroce eh.. siam qui a spaccare il capello in quattro su una roba di oltre 40 anni fa
) è se fosse meccanizzata/funzionante oppure meccanizzata e basta per renderla 1) mobile 2) già utile in fase di costruzione per vedere se gli ingombri meccanici e la carrozzeria andavan d'accordo (ne facevano di maquettes in cui i motori erano solo manichini... vedi la Ferrari Pinin che è stata resa funzionante solo pochi anni fa perchè il V12 che conteneva era quasi finto...).
Perchè di maquettes montate su una meccanica (o simulacro della stessa) ce n'è una anche nelle foto scattate all'interno del CS Alfa, l'avevo postata qualche tempo fa (non ricordo se qui o nel topic dedicato alla 164) e la ripropongo.
Questa qua, se osserviamo l'interno dell'abitacolo attraverso il parabrezza che non c'è e notiamo come è fatta la fiancata, non pare un'auto apribile: i montanti non danno l'idea di una scocca su cui poggiano delle portiere apribili, la struttura è troppo esile e oltretutto non vedo indizi di aperture/accoppiamenti. Certo, c'è un volante, ma le fiancate sembrano un pezzo solo, come fosse la carrozzeria di una Bburago.
Però c'è un radiatore (o intercooler che sia) e attraverso lo scudetto notiamo un collettore di scarico di un motore TRASVERSALE: siamo quindi davanti ad una maquette iso-156 Cressoni però a TA?
E perchè c'è il motore? Se fosse funzionante, come si guida? Entrando dai finestrini come Bo e Luke?
Allora magari 'sta cosa non marcia, e il motore è un manichino.
A scanso di equivoci, non è ovviamente la vettura delle foto di cui stiamo parlando in questi giorni... è molto diversa ed è, lei sì, molto simile ai prototipi neri, come linea.
Anche questa è un bel mistero
Già che sono qui, due parole sul design: sicuramente siamo anni luce lontani dalla meraviglia della 164 di Fumia, però anche lei aveva un bello scudo Alfa.
6 ore fa, Nocte favente scrive:mi distacco dall'interessantissima discussione qui sopra per chiedere a @PaoloGTC (e mi scuso se rimetto mano ad un argomento "caldo") se nel suo archivio ha delle immagini delle maquette della proposta originaria del Centro Stile Alfa Romeo della 156 progetto 932. Rispulciando questo topic infatti ho notato le due proposte di Italdesign, quella con la fiancata ripresa poi dalla 156 definitiva e quella con il frontale molto simile (fari a parte) a quello definitivo, entrambe con la targa DA EE 989 propria dei lavori Italdesign. Su queste pagine si è vista anche la proposta Pininfarina con i quattro faretti simil 916.
Mi pare che la proposta del Centro Stile fosse una "Nuvolona", molto morbida nelle linee, che poco aveva a che fare con le linee finali che invece propongono decisamente il frontale e il profilo delle due proposte di Giugiaro. Son sicuro di averla vista anni fa, ma non la ritrovo da nessuna parte.
Ho controllato le foto di maquettes che ho nella design story, ma ho trovato solo quelle che abbiamo già visto e che in parte hai nominato tu.... certo ci sono tanti bozzetti che mostrano diverse idee (ne metto un paio) ma se hai visto una maquette "Nuvolosa" indicata come proposta originaria del CS Alfa vorrei vederla anche io, perchè non veniva "da me"
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On 17/3/2024 at 18:01, Indav scrive:
Che la vettura si sia effettivamente mossa sulle sue ruote credo sia inequivocabile 😆, basta guardare come cambia la posizione della finestrella valvola sul copricerchio nelle varie immagini. Non credo però che ciò basti per identificarla come marciante, l'ipotesi più plausibile resta secondo me quella di un modello statico portato "in esterna" per delle foto. L'omino alla guida, perché non potrebbe essere anche lui una "manipolazione" fatta dalla stessa mano che aveva ritoccato le immagini?
Aggiungo anche questa foto che a mio avviso:
a) mostra l'auto con un angolo di sterzo opposto alla sequenza postata prima, ma fotografata pressoché dalla stessa distanza/posizione della foto successiva (postata prima da Paolo) e con il copricerchio post che sembra non essersi mosso, quindi le foto sono state scattate a vettura ferma;
b) ci permette di confrontare le parti ritoccate tra le due immagini, rendendo secondo me chiaro come la prima sia quella originale. La maquette nella terza immagine, che arriva dalla design story di 164, è secondo me proprio la stessa che vediamo in queste immagini.
Resta solo da capire il perché dello scudo coperto da una pezza nera. Forse un clinic test?
Per concludere, sempre rifacendomi a quanto postato dal buon Paolo in precedenza, sappiamo che effettivamente erano esistiti dei muli 164 con carrozzeria posticcia, ma erano abbastanza diversi da questa.
Anzitutto grazie per la foto da te aggiunta, perchè mi giunge nuova (poi sarà la mente che me lo fa immaginare, ma a me pare di scorgere una parziale sagoma umana anche qui, attraverso il parabrezza
)
La maquette (o quel che era
) dovrebbe essere questa, magari leggermente modificata, perchè una cosa non combacia, a meno che oltre alla foto di 4R (palesemente pasticciata) pure quella da te postata sia stata in qualche modo ritoccata: quelle che immagino siano maniglie di apertura - e non ho idea di come funzionassero... se fossero state funzionanti, ovviamente... - posizionate lì, alla base del finestrino, non sono nello stesso posto.
Nella foto da te postata, e in quella pasticciata da 4R, si vede solo quella della porta anteriore, ed è praticamente attaccata al montante.
Nella maquette all'interno del CS Alfa se ne vedono due, e l'anteriore è un po' più avanti.
Comunque questo accrocchio (brutto, meno male che il destino ci ha salvati) aveva aveva le ruote che sterzavano (cosa mica scontata, molte maquettes le avevano fisse e le spostavano con i transpallet eh....) e che giravano
(e come le hanno sterzate, e perchè, se 'sta cosa da sola non cammina? "Vediamo come sta con le ruote sterzate a destra, ora vediamo con le ruote sterzate a sinistra?
Le muovevano da fuori, con le manine? Oppure davvero si poteva entrare, sedersi, girare il volante? Allora un omino ci potrebbe essere davvero!
)
Osservando meglio le valvole dei pneumatici, tra la foto con le ruote sterzate a destra da te postata e quella di 4R pasticciata in realtà pare che un minimo di movimento ci sia, perchè se noti la valvola posteriore rispetto al bordo nero del paraurti nella foto di 4R è un filino più in su... e anche quella anteriore: se noti, nella foto da te postata è più verso il paraurti anteriore, mentre in quella di 4R sta già andando verso la minigonna.
Oh... ditemi quello che volete, per me quella cosa si sta muovendo
(e nella foto da te postata mi gioco un ghiacciolo che il parabrezza è stato oscurato - anche se continuo a vederci qualcuno lo stesso, ma sarò ubriaco
- perchè attraverso i finestrini si vedono il lunotto e il montante posteriore sinistro, mentre attraverso il parabrezza si vede una cippa... una maquette coi laterali e il posteriore trasparenti e il parabrezza pellicolato??
)
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18 ore fa, max_pershin scrive:
Paolo, the first 3 photos show the static car in the same position, look at he angle of the front wheels, it's the same.
At the last two photos the front wheels were straight, but the position of the car on the road looks the same as the previous pictures.
To me the car looks static
But if you think about how much had to be the photographer while taking these pics with a half ton camera
Lehmann style, that man had to walk yards to take all these different angles if the car was not moving, and the background would be different, because it had to change too. To me the car looks moving, making a large U-turn and at the end the wheels are almost straight. And the man behind the wheel? You can see him in some pics, was a dummy, or they added later? To me the car looks running... Then... who knows
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18 ore fa, competizione scrive:
Ot. Mi piacerebbe sapere come hai trasformato la tipo bburago in questo capolavoro. Avrei voglia di fare qualcosa di simile con la Punto e 75.....mi sai indicare metodi o dive comprare "i pezzi"?
Ti rispondo attraverso il mio topic nella sezione modellismo, così non andiamo OT
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48 minuti fa, giopisca scrive:
senza offesa nelle ultime due foto non colgo troppe diffferenze
quindi la bianca sopra è una TA ma con carrozzeria pensata per una TP ?
chissà dove è finita e dove sono le resine che l'hanno generata
Ma infatti Enrico le aveva pensate come due sorelle piuttosto simili fra di loro, nel 1981 (forse gliel'aveva chiesto Alfa, non so...) differenti però per diverse soluzioni che rendevano più classica la grande (la scanalatura a livello del paraurti anzichè su parafanghi e portiere, che veniva dalla sua Quartz; la fanaleria posteriore di 164 la vediamo sulla piccola mentre la grande aveva dei gruppi ottici molto più comuni; il frontale un po' meno aggressivo sulla grande) e più sfrontata, coraggiosa la media.
La vettura delle foto, credo mostri l'idea che Cressoni aveva in mente quando iniziò a pensare alle TP 154/156, rivista per andar d'accordo con il pianale della Thema e la TA.
Lo dico perchè mi sento di escludere, in base alle memorie di Chirico, che abbiano avuto tempo e modo di costruire qualcosa di nuovo e marciante a TP. Secondo quanto raccontò al ventennale della 75, le 154/156 erano:
- due vetture in grande sinergia tra di loro (portando quindi avanti la filosofia delle 116)
- a trazione posteriore
- col cambio ANTERIORE a 6 marce (quello completamente disegnato e costruito) come Alfa 6, quindi niente più cambio posteriore come era sulle 116
- in grado di accogliere tutti i motori di cui Alfa disponeva ai tempi, e anche quelli che sarebbero arrivati dopo ma già erano sulla carta (ad es. il boxer 1700, che nel 1981 non esisteva ma il progetto c'era già): i boxer, i bialbero, il V6 Busso e il VM diesel
Poi, ad un certo punto, Chirico diceva "però...." e raccontava di quando l'ordine "venuto dall'alto" era di togliersi dalla testa l'idea di progettare nuove vetture di gamma medio/alta DA SOLI e di andare a Torino a prendere visione di un capitolato che Fiat chiamava Tipo 4.
Quindi... che abbiano avuto la possibilità di costruire qualcosa a TP che abbia girato, provato, e sia stato fotografato... ho dei dubbi.
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[Mai nate] Prototipi Fiat mai realizzati
in Automobili Mai Nate
Inviato · Modificato da PaoloGTC
Esci dalla mia testa!
Questi pensieri sono miei!
Riguardo la musica, però, io di solito immagino quella che poteva esserci negli abitacoli di quei prototipi nel momento in cui venivano catturati dai fotografi, la musica che ascoltavano i tester.
Ammesso che la ascoltassero: non è detto che le officine incaricate di costruire muletti/prototipi fossero così di buon cuore dal fornire un po' di svago ai collaudatori.
Le motivazioni dell'assenza di una radio o mangianastri potevano essere diverse:
1 - certi accrocchi era già bello se avevano una plancia intera (fatta di pezzi di altre auto), non son sicuro che si sprecassero a tirare i fili di un pur rudimentale impianto audio;
2 - sul lato opposto rispetto a quello degli accrocchi (muletti), cioè quello dei preserie, che si testano anche per sentire se ci sono rumorini e da dove arrivano, non credo che ascoltare la radio potesse essere una bella idea.
Da un altro punto di vista, una radio poteva essere di compagnia quando i km da percorrere erano tanti e si viaggiava da soli (mica sempre erano in coppia, oppure in cinque come li vidi su un prototipo dell 'Alfa 6 - ma penso che li stessero andando a mangiare la pizza
)
Spesso guidavano da soli, accompagnati (nel caso in cui i test fossero a pieno carico) da quei busti pieni d'acqua, ben cinturati, che simulavano il peso dei compagni di viaggio. Sai che chiacchierate... un po' di musica ci stava, anche per vincere la noia e la stanchezza (cosa tutt'altro che secondaria).
Però... ora mi partirebbe già un'altra ricerca, sulle foto degli interni dei muli, per vedere se trovo delle radio
e penso che darò un'occhiata, ma mi fermo qui perchè tanto per cambiare sono OT.
Per tornare IT... vediamo un po'... ah, ecco... un'ipotesi per il posteriore della Duna, con un terzo volume più compatto e dal profilo leggermente discendente.
Da notare che questa immagine (come altre riguardanti la vista posteriore) a differenza di quella postata l'altro giorno non è reale, insomma non ci mostra una maquette realmente esistita. Giugiaro aveva simulato alcune delle proposte per il posteriore con la tecnica del fotoritocco, lavorando su foto di una maquette della Uno, che potrebbe essere questa.