Ad onor del vero devo dire che la moda di trasformare vetture IE a carburatore era decisamente trasversale. Anche in ambito DS capita di vedere (fortunatamente in maniera sporadica) 21 IE o 23 IE convertite a carburatore.
Le prime automobili ad iniezione hanno precorso i tempi e qualche colpo di coda ci sta tutto. Inoltre, strategicamente parlando, non per tutte le case automobilistiche il percorso è stato uguale. Case come Volvo e Volkswagen, ad esempio, hanno fatto retromarcia -dopo essere state pioniere con la 411 LE (VW) e la P1800 E (Volvo)- nelle generazioni successive, tornando al carburatore o al limite all'iniezione meccanica.
Evidentemente non tutte le applicazioni hanno soddisfatto tutti i progetti, seppur aventi in comune il medesimo sistema di iniezione. Per quanto riguarda Citroen invece il matrimonio continuò con la D-Jetronic per tutto il periodo DS e proseguì con CX con l'adozione dell'oramai più moderno sistema L-Jetronic.
Per quanto riguarda il caso Alpine, niente di più facile che il progetto di trapianto dell'IE abbia fatto acqua da qualche parte e il risultato non sia stato, in termini di fruibilità dei vantaggi, affidabilità e piacere di guida, esemplare. Quello che mi lascia perplesso invece è che una rivista che dovrebbe tutelare il patrimonio storico dell'automobile, sdogani con assoluta sufficienza (quasi come fosse una cosa da niente) una modifica così radicale come quella di cambiare il sistema di alimentazione di un'auto storica (su DS i modelli a IE si riconoscono anche dal numero di telaio). Intendiamoci, non sono un integralista dell'originalità a tutti i costi e quell'Alpine è meravigliosa anche così; il mondo del collezionismo non si fermerà certo per questi casi. Però un conto è se "tanto lo facevano in tanti all'epoca" lo dice uno di noi; un conto è se lo dice una qualificata rivista di settore.