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bullurus

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  1. Fossi io proporrei una versione "naked" della Brera dopo aver buttato via qualche quintalata di orpelli antisportivi. Quanto pesano 40 Km di fili, 37 airbags e 48 altoparlanti pensati per coprire il rombo del motore? Ne abbatterei il prezzo e ci sta che ne risolleverei le sorti. Se voglio godermi meglio l'home theater mi compro un salotto Frau con Hi-Fi Bose incorporato oppure mi compro una 159, non mi compro una Brera.
  2. Ciao Ax. Scusa Ax, ma ché per caso hai rubato il codice segreto che gli hezbollah hanno usato per non far sapere agli israeliani dove cazzo avrebbero sparato i katiuscia? Come Ludico non ci ho capito nulla manco io. Anzi no, una cosa l’ho intuita: che cerchi rogna! Eh, ma quì nessuno può darti soddisfazione cercando di decrittarti. Niente politica please. Grande Ax! Cribbio! Abbiamo finito di scazzottare.
  3. Scusa la banalità, ma hai controllato se l'elettricità arriva alla candela? Toglila, collegala al filo, avvicinala alla testata e dai un colpo di messa in moto: devi vedere le scintille tra gli elettrodi della candela o fra gli elettrodi e la testata. Se non le vedi è un problema elettrico. Attento a non toccare fili scoperti quando dai la messa in moto: potresti prendere una scossona allucinante.
  4. Da noi il lupo sta anche fuori dal parco, quindi il discorso non regge. I danni vengono ripagati tutti, anche quelli fatti lontano dal parco stesso. Glielo spiego io, non c'è problema. Così come spiego al topo che è giusto che il gatto lo mangi. Così come spiego al pollo che è giusto che l'uomo lo mangi. E' la natura... A loro non dobbiamo spiegare niente: glielo spiega l'istinto, glielo ha insegnato la loro madre. E' a tante persone che si dovrebbe spiegare come funzionano certi cicli naturali. Il thread si intitola "caprioli ...". Se si fosse intitolato "cinghiali..." avrei detto le stesse cose, con la parola cinghiale al posto della parola capriolo. Il problema non è cosa pensano i caprioli. Io non ho mai usato frasi tipo "Poveri caprioli, che pena..." Non sto discutendo sulla dolorosità dell'esecuzione. Sto discutendo sul fatto che si è sbagliato ad alterare l'equilibrio naturale (uccidendo a suo tempo i lupi), e si sta sbagliando a non ripristinare tale equilibrio (facendo con il fucile il lavoro dei lupi)... Facciamo anche con il trattore quello che dovrebbe fare l'aratro manuale. Facciamo anche olio e vino ma l'ulivo e la vite non sono piante endemiche in Italia. Le hanno portate in epoche antiche ed hanno alterato i cicli naturali. Solo che lo hanno fatto nel passato (remoto) e non ci fa caso nessuno. Lo stesso vale per pomodori, patate, tabacco (e altri prodotti ampiamente coltivati in Italia). Anche i tacchini e il maiale inglese. L'equilibrio naturale è che lItalia centro-nord e l'europa continentale siano coperte da foreste, il fatto che non lo siano è perchè ci sono gli esseri umani che si oppongono ogni giorno a questa tendenza naturale. L'equilibrio naturale prevede che ogni ecosistema sia autosufficiente, mentre le merci circolano e noi mangiamo anche prodotti che vengono da altri continenti. L'equilibrio naturale prevedeva le paludi nell'agro pontino e la presenza endemica della Malaria. Poi gli uomini hanno deciso di bonificarle. .... Hai detto: "E' a tante persone che si dovrebbe spiegare come funzionano certi cicli naturali". guarda che lo so bene, la dinamica dei sistemi preda-predatore la conosco anche a livello matematico (equazioni di Lotka-Volterra), quindi evita ceri commenti. E' vero che in abruzzo il lupo è anche fuori dal parco, e ha senso che sia così solo perchè c'è il parco. Non pensare che la situazione dell'abruzzo valga per tutta l'italia, ci sono zone dove la densità di popolazione (e di allevamenti) è anche il triplo di quella abruzzese. Un ecosistema si auto-regola se è nel suo complesso un esosistema naturale, ma il mondo in cui viviamo oggi non lo è. Se gli animali in eccesso vanno abbattuti è perchè non ci sono i predatori naturali. Non capisco cosa ci sia di tanto negativo. La carne di capriolo dovrebbe essere molto buona. I cacciatori sono cattivi per definizione. Non capisco perchè dobbiamo fornigli tutto sto ben di Dio che mamma natura ci ammannisce. Catturiamo i caprioli in eccesso e conferiamoli a un mattatoio provinciale che si occuperà di macellarli cristianamente e di distribuire le carni alle macellerie ed ai supermercati così come si fa per vacche, tori, montoni e scrofe. Il ricavato lo usiamo per fornire un pò di lupacchiotti e di aquilotti al Trentino affinchè si cerchi di ristabilire l'equilibrio naturale in quel di Trento invece di permettere a dei farabutti di sparare 10.000 caprioli trentini ad ogni stagione di caccia. Dobbiamo solo tener presente che Milano è a due passi ed occorre vigilare affinchè lupi ed aquile non finiscano nelle mani di elementi tipo la Moratti. Quella sarebbe capace di usarli per ripopolare i centri sociali. Semmai alla Moratti potremmo regalare un pò di caprioli per disinfestare i centri sociali dalle malattie trasmesse dalle zecche.
  5. Se abbattiamo i caprioli aumentano le zecche che possono trasmettere malattie molto gravi. Mi sembra un pò un arrampicarsi sugli specchi, ma è la conclusione alla quale è arrivato un gruppo di ricercatori italiani e americani. http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/caprioli-zecche/caprioli-zecche/caprioli-zecche.html
  6. Condivido in pieno la visione di Ax e Megale85. Lapo sembra capace di produrre qualcosa di nuovo usando la sua testa, ma soprattutto è uno che qualcosa la vuole fare. Peccato che sia incappato in quella vicenda che gli ha fatto perdere un sacco di tempo.
  7. L'elettronica fine tenta di invadere anche il bagno di casa. Dopo uno squillo in casa non so dove correre prima: 1) se al telefono fisso che non trovo mai perchè trattasi di cordless normalmente sepolto sotto qualche cuscino dei divani del soggiorno 2) se al telefonino di mia moglie che non trovo mai perchè sepolto in una borsetta piena di agende, chiavi, portafogli, borsellini ad altri tre chili di macerie 3) se al telefonino di uno dei figli accoratamente sepolto da qualche altra parte. L'unica certezza è che non può trattarsi del mio telefonino dato che lo accendo due o tre volte all'anno in occasione di una qualche emergenza nazionale. E vogliamo parlare dei telecomandi per la televisone? Una volta per cambiare canale mi servivano dieci secondi: mi alzavo dalla poltrona, facevo due passetti e pigiavo un bottone a colpo sicuro. Ora, fra vecchi e nuovi telecomandi di TV, VCR, DVD e schermi LCD ci sono cinque telecomandi sparsi ovunque; alcuni in vista ed altri sepolti chissà dove. Chiaramente due non funzionano se prima non li schaffeggi dato che hanno problemi di contatti elettrici e un terzo non ha proprio le pile. Se hai culo becchi uno dei due telecomandi che non hanno problemi. Se vuoi guardare la partenza del gran premio premi il tasto 1 dopo aver azzeccato l'orientamento giusto e l'1 giusto. Nel frattempo sono passati dai trenta secondi ai due minuti. Dipende dal culo e se ne hai ancora voglia dopo aver sollevato quattro cuscini, tre giarnali, due libri e un paio di depliant della Coop. Se tutto va bene arrivi prima che sia finito il giro di ricognizione della pista, altrimenti aspetti con ansia i primi replay per vedere che cacchio è successo alla partenza. Ora la catastrofe sta per abbattersi anche nel bagno. Già! Perchè sto Swash ha un telecomando con una decina di arcani bottoni. O ti porti dietro il libretto delle istruzioni (se non l'hai perso) e la lente di ingrandimento per leggerle oppure usi la solita tattica di vedere cosa succede se pigi un bottone. Ma l'aggeggio sembra minaccioso! Pigiando un bottone può succedere di tutto: si alza il coperchio, si abbassa l'asse, sei investito da un getto d'acqua, ti arriva una folata d'aria calda, tiri per sbaglio lo sciacquone, scateni un tifone o inneschi un terremoto. Inoltre il telecomando è tascabile! Attenzione! Inchiodatelo sulle piastrelle a portata di mano! Se decidete di lasciarlo tascabile la sciagura è assicurata ed è sicuro che prima o poi qualche ospite vi beccherà erranti in casa vostra con le braghe calate in cerca del telecomando oppure della carta igienica che il trappolone aveva buttato fuori dal bagno. La novità preoccupa i soliti ambientalisti. 1) Un'altra trappola che consuma elettricità. 2) Un WC ed un bidet, magari seminuovi, nel cassonetto. 3) Produrre o smaltire sta trappolona inquina certamente di più di quanto inquini produrre o smaltire i classici WC e bidet. Inoltre sto mostro ci regalerà altri problemi di sicurezza in casa perchè fili elettrici, prese di corrente e spine convivono male con l'acqua. In USA ovviamente c'è stato chi s'è preso la briga di farsi installare e di provare il mostro in casa per testarne la bontà. Ecco il suo verdetto http//www.nwfdailynews.com/articleArchive/aug2006/digitalcommode.php: Mentre qualche caratteristica del mostro ha reso l'esperienza della nostra seduta più che lussuriosa, non siamo convinti del suo processo di lavaggio e asciugatura simil-bidet. In particolare l'asciugatore ad aria è inefficace, proprio come quei tediosi ventilatori per le mani dei bagni pubblici. Questo implica che se non puoi rimanere seduto per un sacco di tempo in attesa che lo zefiro tropicale ti asciughi le palle devi ricorrere alla carta da toilet o all'asciugamani da bidet, ossia alla bassa tecnologia che il trappolone promette di demolire. Inoltre l'aggeggio deve essere allacciato ad una presa di corrente, una cosa che la maggior parte dei bagni non ha dietro il vaso. Quindi devi assumere un elettricista per fartene installare una, oppure devi usare una lunga e orribile prolunga per allacciare il trappolone ad una presa vicina al lavandino o allo specchio. Io dico che, a fronte dell'immane mole di nuovi problemi che il mostro ci promette, si potrà eliminare un elemento dal bagno fondendo assieme WC e bidet. Ed è questa l'unica vera performance che potrebbe decretare il successo del nuovo invasore. Ometto di immaginare che razza di tragedia scoppia quando l'aggeggio si rompe. Perchè se il vecchio WC di cose che si possono rompere ne ha poche, sto trappolone ne ha molte. E non scongiura i black out. Sconsigliato altamente a chi soffre di colite o di incontinenza.
  8. bullurus

    ...quando un amico se ne va...

    Che tristezza. Conosco lo stato di ebbrezza di cui hai parlato per averlo vissuto a suo tempo. Una cosa pericolosissima. Grazie al cielo sono ancora quà a poterlo dire. Mi dispiace Desmo.
  9. Ave o Cesari! Le ferie sono finite. Anche la vostra pace. Cribbio! Non so voi, ma io penso che Cartagine debba essere distrutta. I caprioli? Contro le zanzare non c’è chimica e non ci sono zanzariere che tengano. Occorrono le rondini, le rane, i rospi, i gechi e le bisce d’acqua dolce. Nell’epoca della lotta biologica e di un Papa che s’è messo a lodare le meraviglie del Creato come San Francesco siete ancora lì coi fucili spianati ad ammazzare caprioli! A Cesari! Galline siete! Altro che cazzi! Ora mi tocca spiegarvi come stanno le cose. Dunque, riassumendo vediamo che il problema è semplice: c’è una marea di caprioli ma non si trova un lupo manco a pagarlo oro. Punto. Come si spiega st’arcano? E come si risolve? Intanto cominciamo a risparmiare i fucili: è capace che ci saranno più utili quando ci batterà il culo nel Libano del Sud per la gloria del Magellano col baffino che va berciando ai quattro venti che ora la politica estera italiana è seguita dall’intera Europa. E’ chiaro che oltre alla Bresso la bestia è l’uomo! Con le sue malefatte ha creato uno squilibrio che è risultato nella scomparsa del lupo con conseguente abbondanza di caprioli. I lupi furono sterminati all’epoca della protezione delle pecore e ricevettero il colpo di grazia quando non si trovò più un cane disposto ad allevare galline nei pollai. A un certo punto i contadini scoprirono che era più conveniente fare man bassa di polli e uova direttamente alla Coop. E così i rari lupi sopravvissuti allo sterminio ad opera dei pecorai morirono di fame. Capirono che papparsi le pecore significava la morte assicurata, in compenso non ebbero più da mangiare neanche le galline dei pollai di campagna. Per il lupo fu la fine e per i caprioli il paese del bengodi. La soluzione eco-bio-natuarale 100 % consiste quindi nel ripopolare il Piemonte di lupi. Non solo: buttiamo la Bresso in un pollaio e sostituiamola con qualcuno in grado di incentivare il ripristino dei pollai per garantire ai lupi almeno una variabilità nella dieta. Fra l’altro in Europa si trovano una marea di soldi per non produrre un cazzo! Diamoci una mossa per vedere se si riesce a scovare un po’ di soldi per produrre lupi di montagna e galline di campagna. Abbiamo bisogno dell’Europa. Il problema dei caprioli deve essere portato all’attenzione dell’Europa. Anzi: rivolgiamoci all’ONU. Dobbiamo cominciare a pensare ad una forza di interposizione multinazionale da schierare sulla fascia blu tra la Bresso ed i caprioli. Benvengano anche agli Hezbollah visto che ora hanno la tecnologia per farla in barba agli israeliani e sono stati capaci di mettere in stato di agitazione financo le forze armate statunitensi che si sono visti sconfiggere miseramente i loro sperimentatori israeliani che non sono stati capaci di abbattere nemmeno un katiuscia prima che cadesse su suolo ebraico e si sono addirittura cagati sotto quando un misero katiuscia colpì una supertecnologica nave israeliana. . Insomma ci serve aiuto: qua da noi in Italia siamo messi male. Abbiamo visto che l’esperimento di cercare di far attecchire Buttiglione in Piemonte è fallito miseramente. Per forza! Hanno fatto le cose a metà! Mancavano le galline. D’altronde cosa poteva fare un Buttiglione che fu costruito in bottiglia da Franco Marini e ne fuoriuscì per accucciarsi ai piedi di un nano? Tuttavia io dico che se in un qualche pollaio piemontese ci avessero piazzato la Santanché è capace che anche un Buttiglione più piccolo di una bottiglia avrebbe potuto avere qualche probabilità di attecchire gettando le basi per una nuova generazione di lupi. Ma è inutile piangere: è nella natura delle cose che le iniziative prese dal centrodestra falliscano miseramente nella merda se non portano soldi sonanti direttamente nelle casse di banana rocherduck. La Bresso ora pensa di risolvere il problema dei caprioli coi fucili! Grazie al cazzo! Con un fucile in mano sono bravi tutti quanti! La Bresso s’è dimenticata di proteggere il Creato! Rinchiudiamola in un pollaio sperando che il centrodestra trovi qualche altro lupo da gettare nell’arena. E speranza c’è: al meeting dei ciellini di Rimini il banana ha svelato che suo malgrado sarà costretto a rimanere in politica visto che nel centrodestra, tolto lui, non si trova un cane con le palle ed è pieno solo di mezze seghe. Speriamo bene: se il banana rimane è capace che dai suoi cuccioli rincoglioniti riuscirà ad ottenere qualche lupo di razza da piazzare in Piemonte. Speriamo si sbrighi però! Le volpi non dormono e non so se i lupacchiotti alla Pier Ferdinando rimarranno in casa del banana ancora a lungo. Quella più che a una casa delle libertà assomiglia sempre più a un lager da cui si tenta di scappare. Quanto alle galline non dovremmo avere problemi. Per sicurezza possiamo cominciare a pensare di proteggere la Santanché e la Bresso. Ave o Cesari. E’ finita anche la notte della taranta. Sigh.
  10. Scherzi a parte, il common rail (in un certo senso) non è già entrato nel mondo del benzina con i nuovi 2.0 turbo a iniezione diretta di a3 e golf gti? Sarebbe interessante sapere se anche i prossimo jts avranno un sistema del genere, la maggior pressione di iniezione risolverebbe molti problemi degli attuali jts.
  11. Come Diesel? Come Multijet? Se è Twin Spark è benzina. Il common rail (a bassa pressione) entrerà per la prima volta nel mondo del benzina ad iniezione diretta.
  12. bullurus

    Alfa Romeo 135 1.8 Biturbotrain

    Primavera 2006: Alfa Romeo 135 1.8 Biturbotrain. Lunghezza 418 cm, larghezza 187 cm, altezza 167 cm. Quattro porte. 5 posti. Bagagliaio 135 litri. Trazione anteriore, overboost elettrico sul posteriore. 1.8 cc, biturbo, 200 + 60 CV, tre cilindri il linea longitudinale, 15 v, Twin Spark. Iniezione diretta multipoint. Low pressure common rail. Cambio trasversale a 6 rapporti Selespeed. Due turbo in serie, uno piccolo per i bassi regimi, uno grosso per gli alti regimi. Batterie potenziate. Ruote posteriori dotate ciascuna di motore elettrico da 30 Cv alimentati solo in fase di accelerazione superiore ai 3/4. Il sistema elettronico antipattinamento delle ruote anteriori trasferisce l’eccesso di potenza ad un generatore che alimenta i motori elettrici sulle ruote posteriori in tempo reale (ritardo di solo 1 centesimo di secondo). Vel max 265 Km/h limitata elettronicamente. 0-100 in 4,2 sec. Consumi non dichiarati. Prezzo: 33.000 € chiavi in mano per la versione base. http://www.anten.it/articolo.php?sezione=1&d_art=3488
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