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Fede82

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  1. Insomma... io ne ho una e a gennaio ci ho fatto 4000 chilometri. Ed il blocco Euro 3 per me è stato un problema.
  2. Io preferisco il modello svizzero: tutte e quattro le lingue sono ufficiali, il nome dello stato è in latino per non penalizzare nessuno. Chiaramente l'implementazione a livello europeo è più difficile, ma concordo in pieno con quello che hanno scritto Jameson e TurboGimmo.
  3. Una lingua non muore quando nessuno la conosce più, ma quando non è più utilizzata da nessuno nella vita di tutti i giorni. Nel corso del tempo è sempre esistito qualcuno che conosceva il latino, ad esempio, ma ora nessuno si ritiene un Romano, e questo perché se non si parla la lingua si perde la cultura e il principio di nazionalità. E' lo stesso motivo per il quale i catalani sono impegnati nello sforzo di affossare lo spagnolo (e di certo non per far godere la massa della letteratura catalana), i leghisti insistono per l'insegnamento delle lingue locali nelle scuole ed i francesi da 500 anni schiacciano occitano e bretone. Sia chiaro, il tuo sarebbe il modo migliore per creare uno stato unico in Europa, ma francamente ad un prezzo che non sarei disposto a pagare.
  4. Hai perfettamente ragione, sopravvive la lingua che serve di più, in caso le si metta appunto in competizione fra di loro. Per me è un problema oggettivo invece, la lingua è fondamentale in una cultura: chi studierebbe più la letteratura italiana, o quella tedesca, o francese, se tutti parlassero inglese? Qualche specialista nelle Università, che tradurrebbe le opere come adesso si traducono i testi dall'egizio o dal sumero. Culture morte, appunto. Sarebbe la fine di tantissima parte della memoria del continente, secondo me.
  5. E' bilinguismo (anzi, quasi monolinguismo inglese, ormai) ADESSO. Ma una volta no, eh. Pian piano, con le generazioni, l'irlandese è stato scalzato. Come stava succedendo al catalano. E, appunto, anche senza andare tanto lontano: mia nonna parlava solo in dialetto, mia mamma tutti e due, io solo italiano. (Certo che ormai possiede un'accezione negativa, non per nulla esiste "discriminazione positiva" ) Sarei Ve6
  6. E' quello che si fa nelle gaeltach in Irlanda: il risultato è che l'inglese domina, e l'irlandese sta scomparendo. Lo si impara alla meno peggio, e non lo si usa neanche in casa.
  7. E comunque, non bisogna mitizzare troppo l'estero, a scapito dell'Italia: nel nostro paese la percentuale di persone che parlano Inglese è più o meno uguale a quella francese o belga, e superiore a quella spagnola. In compenso si parla francese come nei nei paesi nordici e più che in Spagna, tedesco come in Francia e GB e spagnolo più di chiunque al di sopra del Brennero. Discriminare non è un termine con significato negativo, in italiano. Solo che ultimamente si tende ad usarlo quasi sempre come tale
  8. Sulla questione lingua, la soluzione da te proposta di utilizzare l'inglese porterebbe all'estinzione di tutte le altre, sul lungo termine. Basti pensare all'irlandese, oppure alle varie lingue neolatine schiacciate dall'istituzione degli stati nazionali. Per dire, in Catalogna per salvare il catalano hanno dovuto cominciare con una fortissima discriminazione positiva nelle scuole di ogni ordine e grado. Sulle Nazionali, non vedo motivo di unificare alcunché: il modello UK funziona, calcisticamente parlando
  9. Non è che se disprezzi e dai del cretino a qualcuno (elettori di Trump adesso, di Berlusconi un tempo) gli fai cambiare idea e te lo rendi amico...
  10. Secondo me per entrambe le cose: "Siccome sono dei rompiscatole, visto che c'è la crisi economica se ne devono andare". Una innesca l'altra.
  11. Più o meno funziona come se la macchina ti fosse rubata da qualcuno "di famiglia" rispetto ad un "estraneo".
  12. Siete più ottimisti di me Ad esempio, già la prima volta l'assimilazione dei musulmani non ha funzionato: perché dovrebbe funzionare la seconda?
  13. In teoria. In pratica se chi ti ruba la macchina è un italiano è un "male inevitabile", se lo fa uno straniero la macchina sarebbe ancora tua " se se ne fosse rimasto a casa sua".
  14. Tutto si asciuga SE i popoli che arrivano prendono usi e costumi di quello che già è presente, e diventano indistinguibili. Di solito succede con una conquista (Longobardi al Nord, Normanni al Sud). Già gli Arabi in Sicilia non lo hanno fatto, e sono stati cacciati. Tu ce li vedi cinesi, indiani e musulmani vari che diventano identici agli italiani per usi e costumi? Teoricamente hai perfettamente ragione, in pratica secondo me è impossibile.
  15. Ma infatti io parlo storicamente. Poi, come si è detto, quando ci sono i soldi tutto diventa più facile, anche la tolleranza. Però le fratture rimangono... per questo non ritengo la società multiculturale qualcosa di auspicabile... prima o poi tornano i guai.
  16. I razzisti sono ovunque, in qualsiasi popolo, però le posizioni generali sono differenti. Proseguendo il tuo esempio, storicamente il concetto tedesco di "Kultur" è sempre stato legato al "Sangue e al suolo", mentre quello francese di "Civilisation" a dei valori universali. Teoricamente, francese puoi diventarlo, tedesco devi nascere.
  17. Premessa: secondo me l'eliminazione del "razzismo" è impossibile, e per razzismo non intendo chiaramente le dottrine Naziste, ma lo sforzo che una popolazione deve fare per vivere assieme a qualcuno con usanze, religione e anche colore diversi. Ora, è chiaro come in momenti di crescita economica sia più facile la tolleranza (termine che implica un certo sforzo, se ci badate), è altrettanto chiaro come in momenti di crisi una reazione facile ed inevitabile sia quella di mandare via i passeggeri non invitati e che non fanno parte della popolazione della nave fin dall'inizio. Sul fatto che tendenzialmente i popoli nordici siano, culturalmente e tradizionalmente, più legati al concetto di sangue e razza rispetto ai popoli sudici la storia parla chiaro. Sono istinti che risalgono a migliaia di anni fa, fin dai tempi dei romani.
  18. Anche lì... tanto per fare un esempio, nessuno in Toscana si è mai lamentato dell'invasione inglese. Nessuno ha mai cercato di cacciare Sting, o ha protestato per l'acquisto del mega villone. Però le classi più svantaggiate economicamente vorrebbero che i cinesi se ne andassero (cinesi che normalmente, sul versante ordine pubblico, problemi agli italiani non ne danno). Come mai?
  19. Ma il mondo ideale non esiste. Personalmente non ricorso un solo caso, in tutta la storia umana, nel quale in un territorio nel quale coesistevano popolazioni diverse sia andata a finire bene. A partire dallo sterminio dei Neanderthal. La natura umana non si può cambiare.
  20. Ma non è nazionalismo. I leghisti dicono più o meno le stesse cose e non sono nazionalisti (e di quale nazione, poi?). A chi ha votato Si alla Brexit tutto questo non interessa assolutamente nulla: vogliono solo che quelli da loro ritenuti rompiscatole se ne vadano, e non ne arrivino più.
  21. Beh, direi. Una Brexit così implica che nei negoziati non si siano messi d'accordo su nulla...
  22. Fosse per il votante medio (al quale non importa nulla della City) la risposta sarebbe un sonante SI!
  23. Più che altro mi riferivo alla Hybris che ogni tanto coglie i nostri amici teutonici e li porta alla rovina, come gli dèi insegnano. (cit. un mio conoscente professore di Lingua e Letteratura tedesca).
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