si in effetti è un po' impreciso l'articolo ma è giusto, stiamo parlando in realtà di sensori di detonazione, ne esistono di vario tipo i primi erano (e sono tuttora) dei veri e propri accelerometri piezometrici che sono dei veri e propri sistemi vibranti ad un grado di libertà in cui il cristallo fa sia da molla che da trasduttore (del tutto similari a quelli montati nel telecomando della wii o negli smartphone) che montati sulle camicie delle canne dei cilindri (o in prossimità delle candele) restituivano un segnale che, opportunamente paragonato a misurazioni effettuate in precedenza, ti indica se in qualche cilindro è in corso qualche fenomeno di detonazione che è estremamente distruttivo per il motore
questo porta dei vantaggi enormi in termini di potenza e rendimento del motore perchè la detonazione è una funzione monotona crescente e quindi è una cosa inevitabile, per non avere problemi si fa in modo di aver bruciato oramai tutto quello che c'è nel cilindro prima che si arrivi al limite della detonazione regolando l'anticipo d'accensione e diminuendo la pendenza della funzione detonazione (che dipende quasi squisitamente solo dalla temperatura) usando un rapporto di compressione basso
solo che elevati anticipi d'accensione e bassi rapporti di compressione ammazzano le performance ed il rendimento del motore quindi se hai i sensori puoi usare un rapporto di compressione alto e anticipi d'accensione ridotti senza incombere in detonazione
certo ci vuole un signor sistema di controllo per gestire il tutto che è anche molto costoso quindi intorno agli anni '90 si è cercato di portare questa tecnologia sulle auto comuni (mi pare sia opera della Saab) misurando la corrente che passa nei cavi delle candele questo perchè gli elettrodi della candela sono isolati fra di essi dall'aria presente nel cilindro, man mano che aumenta il campo elettrico fra i due elettrodi (perchè ai capi è applicata una forza elettromotrice e quindi stiamo spostando delle cariche elettriche) l'aria si ionizza e diventa un conduttore (scarso) quindi del tutto analogo ad una resistenza elettrica sulla quale si scarica potenza e per effetto Joule questa si riscalda innescando la combustione
misurando la corrente che passa nei cavi si può quindi risalire in via indiretta alla temperatura dell'aria all'interno del cilindro (influenza la ionizzazione dell'aria) e quindi agire di conseguenza per evitare la detonazione
però era un sistema ancora parecchio impreciso ed i sensori più recenti misurano la tensione ai capi degli elettrodi con risultati nettamente migliori, è un sistema usato oramai su tutte le auto (ovviamente a benzina) in produzione
però oggigiorno tantissime produttori stanno ritornando a misurare la corrente
mi ricordo l'applicazione di questo sistema sul magnifico V10 aspirato della BMW