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HF_integrale

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  1. Non ci crederete ma stamattina, pochi minuti dopo aver letto questa pagina, ho visto un carro funebre su base Croma prima serie (assolutamente mai visto prima), con fari posteriori di Lancia Thema. Nell'insieme, pur un po' raffazzonato (la fiancata aveva la solita enorme vetratura dei carri funebri, piuttosto mal raccordata al resto), non era neanche malissimo... Databile intorno al 1988-1989, (intra)vista la targa. Non mi sono messo a fotografare perché mi sembrava di cattivo gusto sinceramente... Ho cercato velocemente sul web ma non ho trovato nulla del genere.
  2. L'ho visto ieri sulla bancarella di un mercatino (ero disposto anche a comprarlo se la cifra fosse stata non "da pazzi" - tra l'altro sembrava completo e in buono stato), ma il proprietario non c'era - aveva lasciato soltanto un tizio a presenziare ("Torna subito"); io non potevo aspettare, e quando sono tornato lì (tardo pomeriggio) non c'erano più né il tizio, né il proprietario, né il gioco, né la bancarella... Peccato...
  3. Un'avvistamento di qualche settimana fa... Fiat 128 seconda serie, conservata. Nella prima foto sembra un po' più "in forma" che nella seconda. E un'altra immagine, fresca fresca (spero valga come "avvistamento"):
  4. Nessun dubbio sul fatto che, non solo per questioni puramente grammaticali, l'automobile sia considerata di genere "femminile" (anche se qualche appassionato della serie Supercar - per esempio il sottoscritto - potrebbe cercare di dimostrare il contrario ). Sono assolutamente d'accordo sul fatto che l'eccesso di anglofonismi (specie se esistono traduzioni italiane valide) sia piuttosto fastidioso... Rimango però convinto che, soprattutto in quegli anni (oggi se ne è sicuramente perso "l'effetto"), il fatto di avere una scritta "esotica" accanto al nome dell'auto (come CHT o Twin Spark) ne aumentava l'"appeal" (opps, sono cascato pure io nell'anglofonismo ).
  5. Sì, sì, verissimo. Mi ricordo di un conoscente che aveva preso "il" 164 usato, mentre suo padre aveva "la" 33 (in famiglia avevano pure una meravigliosa Giulia GT Junior Z 1.600 tenuta divinamente - in quest'ultimo caso, coi nomi "antropomorfi", il femminile era d'obbligo). E' curioso sottolineare la scelta dell'inglese per il nome Twin Spark (ma la cosa potrebbe assolutamente valere anche per CHT, che dite?) non fosse casuale. Riporto da "L'alfa e le sue auto" di Domenico Chirico: "Il nuovo motore Alfa fu detto Twin Spark (traduzione inglese di "Doppia Accensione"); questo nome […] divenne un simbolo per l'Alfa. Esso conseguì buon successo forse anche perché, finalmente, la politica aveva stavolta lasciato il passo al marketing, almeno per quanto riguarda il nome del motore". L'avessero chiamato "Doppia Accensione" non avrebbe sicuramente contribuito a creare quell'aura di "premiumness" che l'auto - a mio avviso - si meritava.
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