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falconero79

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Risposte pubblicato da falconero79

  1. 49 minuti fa, Albe89 scrive:

     

    Nei modellini, che sono anni che non possono pubblicizzare sigarette ultimamente la livrea la fanno con gli angoli arrotondati :) 

    Un modo lo potevano trovare.

     

    Comunque riguardandola bene, in realtà la livrea "classica" c'è, è proprio l'abbinamento colori e il modo in cui hanno fatto le strisce che non rendono per nulla. Fosse stata chessò, arancione con le strisce nere o più scure avrebbe sicuramente richiamato immediatamente l'originale. Il tributo alla bandiera del brasile lo potevano fare molto più limitato.

    si beh.. conoscendo le vecchie mclaren anche la livrea verde e gialla fatta mi ha fatto ricordare lo sponsor famoso

  2. 25 minuti fa, Thedriver scrive:

    2 predisposizioni ma una sola luce retro, as usual...

     

    18 minuti fa, GmG scrive:

    L'altra sarà il retronebbia, a logica. 

    Il laterale mi piace molto, il posteriore mi fa un effetto furgone. 

    Quel paraurti in plastica non verniciata è una poverata che neanche la Palio aveva. 

    più che altro se come 147/gt dell'epoca.. non si vede una mazza in retro.

     

    sulla plastica del paraurti (a parte che secondo me è verniciato) son muletti.. non ci farei caso. 

  3. 2 ore fa, abracat scrive:

    bel colore...il cerchio non mi soddisfa pienamente invece

    questo era lo stesso che mointava la 156 no?

    Mentre quelli di motron li montava anche al 147 se non sbaglio

    oltre a quelli sopra,trovo che siano molto belli anche questi

    alfa-romeo-gtv-l-01.jpg

     

    anche io la preferisco con questi. Ma quelli che ha su Motron stan bene lo stesso, stan meglio qui che su 147 a mio avviso

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  4. 1 ora fa, led zeppelin scrive:

    Aggiungiamo poi che, storicamente, Peugeot ha tirato fuori fuori auto di tutto rispetto sotto il profilo della dinamica, penso a 205, 405, 106 o 306, giusto per citare le prime che mi vengono in mente.

     

    Che poi si siano per un certo periodo persi un po' per strada è vero, ma le ultime generazioni di 208-308-508 sono tornate molto vicino a quei livelli. 

    in realtà quelle erano note per essere ballerine.. divertenti si, ma ci voleva poco a farle girare

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  5. 12 ore fa, RayLaMontagna scrive:

     

    E in più ve la prendete moltissimo con Stellantis e con il francesume, quando in realtà sia Tonale che Junior sono retaggio dell'ultimo periodo FCA con a capo quel genio di Manley. 

     

    si ma la faccia la stanno mettendo quelli di adesso e come inizio è peggio di quello che si possa anche solo pensare

  6. 14 ore fa, FoggyLC scrive:

    ci sarò anche io con moglie al seguito! tribuna Tosa 1, prima volta a imola.

    leggevo un po' di report dagli anni passati e mi sta salendo l'ansia... emoji28.png tipo che bisogna parcheggiare prima delle 7, entrare alle 8, e soprattutto che bisogna andare subito in tribuna altrimenti ti rubano il posto (numerato) e gli stewards potrebbero addirittura negarti l'accesso... qualcuno ha esperienza diretta? va bene arrivare presto per i parcheggi eccetera ma speravamo di poter girare un po' la mattina ed andare in tribuna verso le 12. troppo tardi?

    i parcheggi sono un po' così così.

    Nel 2022 andai a vedere le prove il venerdì. Ho parcheggiato in città, in una via, gratis. Ho fatto bene perchè quelli che hanno pagato e parcheggiato nei campi, con tutta l'acqua che è venuta quel giorno, li hanno tirati fuori con il trattore poi.

    Chi si siede al tuo posto lo inviti ad alzarsi. Poi tu con il biglietto tribuna puoi andare in prato anche se vuoi, ma non ha senso.

     

    Ti controlleranno velocemente lo zaino, non vogliono bottiglie con il tappo (io li avevo fatti mettere nel reggiseno della mia amica🤣🤣).

     

    Armati di pazienza, tanta

     

  7. 17 ore fa, savio.79 scrive:

     

    Se poi invece parli di situazioni di pericolo, non so quanto spesso vieni inseguito da missili aria-terra... ma se invece parli di casini da circolazione stradale, la maggior parte delle volte in cui si desidera maggior potenza, vorrei far notare che basterebbe spostare il piede destro sul freno, e schiacciare con forza ;-) 

    Dipende, ci sono situazioni in cui è bene levarsi di torno, e in fretta.

    Non riesco a comprendere tutta questa avversità alla velocità

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  8. 21 ore fa, Gengis26 scrive:

    Pensa che stronzi certi conoscenti a Balocco o nelle nevi del nord che al posto di stare al caldo a casa loro so andati a sviluppare la macchina. 

    E pensa che scemi quelli del team che l'hanno disegnata a Torino che proprio oggi condividevano una foto tutti insieme su un noto social.

    Ah già, ma tanto è tutta ingegnerizzata in Francia.

     

    A Balocco fanno miracoli da anni, lo so.

     

    Ma solo due boccole e un assetto sportivo non fanno un'Alfa Romeo

     

    3 minuti fa, Nocte favente scrive:

    In realtà a memoria solo De Silva e Fumia hanno questa tendenza sistematica a commentare in tono denigratorio lavori altrui santificando la propria opera. Non ho mai letto o ascoltato Giugiaro, Gandini, Fioravanti, Ercole Spada, Michelotti esporsi in questa maniera. Chiesi alla signora Giovanna Scaglione cosa pensasse il padre delle modifiche che Federico Formenti (altro genio silenzioso) fece per Touring alla sua Lamborghini 350 GTV o di quelle di Giugiaro alla Giulietta SS, e lei mi disse che il padre non commentava mai il lavoro altrui, una volta terminato il suo compito passava semplicemente oltre.

     

    Come in tutte le cose, si sintetizza e si cercano di prendere i concetti. Però poi si perde completamente il senso del discorso originario. 

    Ero presente ad una conferenza di Fumia di recente, in occasione di un raduno Alfa. Lui ha sottolineato la mancanza di idee innovative.

    Poi ha parlato di Giulia (dove l'ha confrontata con la serie 3 ed effettivamente ha ragione), Giulia SWB e junior. Qui in particolare si è soffermato sullo scudetto, dove criticava il fatto che è stato ripreso da una creazione di un prototipo di Pininfarina.

     

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  9. 8 ore fa, DonViToCorleone scrive:

     

    .. ma da quando ce Stellantis abbiamo visto piu auto che nei ultimi 15 anni e forse di piu.

    fan presto, copia e incolla

    23 minuti fa, xtom scrive:

     

    Sinceramente preferisco la visione di De Silva e sono sinceramente preoccupato per le nuove Stelvio e soprattutto Giulia.

     

    anche io

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  10. 9 ore fa, DonViToCorleone scrive:

     

    i primi colpevoli sono stati gli italiani nel passato.

     

    gli italiani in passato han comprato

     

    10 minuti fa, visitatore scrive:

    Non per resettare nuovamente tutto, ma De Silva ha poco da parlare, dato che secondo il suo ragionamento, delle 4 vere Alfa che ha postato, 2 sono delle TA Fiat travestite e l'altra è una Maserati travestita.
    Sarebbe magari ora di passare oltre il "eheheh, è una X travestita anziché un'Alfa", soprattutto se quello che parla è chi era la dentro ai tempi di 155/145/146.

     

    Lui, da designer, si riferisce allo stile. Ma non è l'unico che parla così.

    Per la cronaca, 155 è opera di idea institute, lui ha curato gli interni. 145/146 è opera di Bangle.

     

    Credo però che, effettivamente, continuiamo a girare in un loop. La macchina purtroppo è questa. Il mercato dirà la sua.

     

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    • Grazie! 1
  11. 17 ore fa, abracat scrive:

    Mi ricordate quando sarà visibile nei concessionari? 

    il più tardi possibile spero 🤣

     

    Intanto...


     

    Cita

    CONTRO STILE – ALFA ROMEO … Paris ?

    10 Maggio 2024/in Alfa Romeo, Contro Stile WDS, Design dell'auto/di Walter De Silva

    Premessa

    Come tutti sanno, nonostante la mia vita professionale mi abbia portato altrove, laddove ho avuto la possibilità di esplorare ancora di più la disciplina del Design, senza mai abbandonare i miei sogni, il marchio Alfa Romeo mi è sempre rimasto nel cuore. Pertanto, anche se ho fatto di tutto per evitarlo, mi riesce difficile non essere contrariato e seriamente turbato, mentre mi accingo a scrivere.

    Faccio fatica a  mettere in ordine i pensieri, perché i miei bellissimi ricordi della mia storia professionale in Alfa Romeo mi attanagliano cuore, stomaco e mente. Dopo la affascinante reinterpretazione della 33 Stradale 2023, dal Centro Stile Alfa Romeo, che ho avuto l’onore di dirigere dal 1989 al 1998, mi aspettavo qualcosa di speciale, un modello da ammirare in silenzio; invece, oggi mi ritrovo con un boccone amaro, difficile da mandare giù.

    MILANO, MADE IN ITALY E ALFA ROMEO

    Queste tre parole sono (o almeno dovrebbero esserlo) fondamentali per chi gestisce questo marchio, anche se sembra che i top manager di Stellantis se ne siano dimenticati.

    La denominazione di “fabbrica del biscione” viene dal serpente biblico, animale totemico dei Longobardi, simbolo di sagacia, di potenza, di felice augurio, oltre che di fortuna che, non a caso, ha contrassegnato la storia di MILANO, città lombarda. Ne consegue evidentemente che “il creare e fare a Milano” è patrimonio del MADE IN ITALY. Il Biscione, dunque, simbolo di Milano, scelto nel 1910, identifica in modo unico il marchio ALFA ROMEO e rappresenta il DNA della Marca per tutti i modelli della gamma.

    IL MARCHIO ALFA ROMEO

    L’ ALFA (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) scelse come Emblema uno stemma suggestivo e colorato, formato dai due simboli della città di Milano: la Croce del Comune e il Biscione Visconteo, racchiusi in un disco blu dove appare abbinata a due nodi savoia la scritta ALFA Milano …città operosa (1910 – 1915 ).

    Il marchio venne successivamente modificato in Alfa Romeo Milano, con l’acquisizione delle officine del Portello da parte di Nicola Romeo (1915 – 1925)

    Dopo la vittoria del 1^ Campionato Automobilistico del Mondo al marchio viene aggiunta la corona d’alloro, fino alla proclamazione della Repubblica, dove i nodi savoia furono sostituiti con due linee ondulate (1946 – 1971).

    La scritta “Milano” scompare con la nascita della società industriale INCA – Alfasud S.p.A, controllata dalla stessa Alfa Romeo, e, salvo alcuni ritocchi, peraltro non sempre azzeccati, assume la grafica definitiva di “ALFA ROMEO” (dal 1971 a oggi).

    La dicitura “Milano”, (da utilizzare solo in riferimento ai luoghi di produzione in Italia), quindi non dovrebbe  mai essere applicata soltanto per una singola vettura. (A dire il vero, a fine anni 70 fu già sperimentata senza successo in USA, per la Alfa Romeo 75).

    ALFA ROMEO MILANO….ANZI JUNIOR 

    È storia di qualche settimana fa che Stellantis dopo la presentazione ufficiale dell’Alfa Romeo Milano, ha stabilito frettolosamente di cambiare il nome in Alfa Romeo Junior.

    Il Gruppo, a trazione francese, continua il percorso delle economie di scala, riducendo inevitabilmente il valore dei propri marchi e dei prodotti. Così, nella sua “Galerie” di proposte, molto simili e standardizzate, si affiancano altri due modelli Ypsilon e Junior, oltre a Citroen e-C3, Opel Mokka, Peugeot e-2008, Jeep Avenger, Fiat 600e… in un segmento di mercato “entry level “. Affollatissimo.

    Nella mia personale valutazione dell’estetica, dubito che la Junior possa ambire ad essere ricordata come una bella vettura, ma consentitemi di dire che è “sbagliata”.

    Si, perché a dispetto di tutte le parole che ci hanno raccontato, per me questa automobile non è un’Alfa Romeo. Non lo è  per la sua storia, ma anche per dimensioni, proporzioni, tipologia, morfologia, forme, semantica e identità.

    Ci possono raccontare che si tratta di una svolta perché è  ora di cambiare, che bisogna essere alternativi, che i valori sono diversi, che in un mondo globale il cliente di sempre non è più lo stesso, o addirittura che bisogna adottare strategie diverse perché l’auto interessa meno ai giovani. Parole che spesso assumono le caratteristiche di un ormai consumato ritornello. Tutto vero, senza dubbio, che però non vorrei che nascondesse un messaggio molto diverso, con un pizzico di presunzione.

    Quella di pensare di poter spiegare agli Alfisti, ma anche più semplicemente agli appassionati di automobili, come la Junior sia l’interpretazione moderna di un’auto sportiva italiana, degna del blasone Alfa Romeo, che si inserisce perfettamente nella storia di una marca iconica e prestigiosa.

    A me pare – e  qui faccio fatica a trattenermi dall’apparire quasi un nostalgico tifoso – che, così facendo, venga cancellata con un sol colpo di spugna, tutta la Mitologia dello Stile Alfa Romeo, che andrebbe invece raccontata.

    Siamo di fronte, a mio parere,  a una proposta forzata e sovraccarica di citazioni decorative, su proporzioni da SUV utilitario, che oscurano tutto il sapere e l’essere Alfa Romeo. Con tutta la comprensione possibile per i vincoli dell’economia di scala, e tutto ciò che volete aggiungere, ma è davvero difficile accettare che siano stati completamente “disintegrati” il classico frontale a tre aperture “trilobo” insieme agli unici e imprescindibili elementi di assoluto valore estetico e semantico, ovvero “Emblema e Scudetto” . Insomma, più di 100 anni di storia!

     

    Consentitemi di congedarmi con un saluto, se vogliamo, un po’ ironico : “Au revoir,  ALFA ROMEO…Paris!”

     

    https://autologia.net/contro-stile-alfa-romeo-paris/

     

    Amen.

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  12. 4 ore fa, AleMcGir scrive:

     

     

    linkedin

     

    credo che sia una delle poche volte in cui anche gli schizzi son terribili

     

    3 ore fa, nucarote scrive:

    Fosse stata davvero così bassa come da questi disegni avremmo ottenuto una vera erede della 146. :-) 

     

    wow 😅

     

  13. 30 minuti fa, v13 scrive:

     

    E i ciclisti sarebbero quelli che urlano più forte? Dài, non facciamo vittimismo automobilistico. I ciclisti hanno tutto il diritto di girare più sicuri di quanto sia oggi nelle città e l'Italia, salvo poche eccezioni, è da terzo mondo su questo aspetto. La foto ne è la riprova: una ciclabile fatta coi piedi e pure pericolosa.

    certo, se usassero le ciclabili quando ci sono però.

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  14. 3 ore fa, led zeppelin scrive:

    Perfetto, ma il senso del ragionamento non credo che cambi. 

     

    Su certe fasce di prezzo, la scelta della stragrande maggioranza della clientela si dirige su quei tre marchi (di numero) teutonici. A cui si perdona spesso e volentieri (dai suddetti clienti) ogni possibile mancanza (*), che sia a livello di dotazioni, o a livello di scelte tecniche adottate (**). 

     

    (*) O anche solo sostanziale equivalenza con auto generaliste. 

    (**) Ovviamente mi riferisco in particolare a tutto quello che sta sotto al segmento D. Nel segmento D le differenze aumentano non poco (e anche i prezzi) e dal segmento E in su hanno il sostanziale monopolio.

     

    Che poi la marea di auto nuove si trasformi in una marea di auto usate, è solo una conseguenza.

    questo è frutto di anni e anni di marketing e costanza nel conseguire un obiettivo lavorando anche a livello di qualità percepita.

    • Mi Piace 1
  15. 12 minuti fa, stev66 scrive:

    Come già  detto, se si vuole la meccanica dedicata si deve essere disposti a pagarla.

    E la storia, ahimè,  dimostra che almeno in Italia non è  così. 

    La vicenda di Giulia, con l'85% delle vendite all'estero, è emblematica.

    Il problema Italia sono gli stipendi ed il potere d'acquisto, come già espressamente detto nell'altra discussione.

     

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