L'Italia è uno dei paesi padri dell'Unione Europea, e con questo non indico solo il fatto che quando nacque la CECA, che poi diventò la CEE, noi fossimo tra i firmatari, ma proprio uno spirito con il quale il nostro paese affrontò a partire dalla fine degli anni Cinquanta, la questione europea.
E anche agli occhi degli altri paesi il nostro era un contributo fondamentale, e lo è stato per decenni.
E' errato dire, in poche parole, che Francia-Germania-Inghilterra se la cantano e se la suonano, intanto perchè fino all'altroieri si sono trucidate tra loro, e poi perchè hanno sempre considerato il nostro paese alla pari con loro.
Ne è la prova, tanto per citare un esempio, di come di fatto si siano accollati il maggior onere della moneta unica per farci entrare nel club di Eurolandia. Perchè l'economia italiana era disastrata, a maggior ragione rapportata alle loro, e non costava nulla alla Germania, con il supermarco che si ritrovava, fregarsene della lira, no?
Noi ci saremmo ritrovati nella m...a, con una economia da repubblica delle banane, e inflazione galoppante, mentre euro e dollaro volavano.
E invece all'Italia sono sempre stati riconosciuti i suoi meriti culturali, storici, politici, e giustamente.
E in virtù di questo siamo saliti (addirittura potrei dire primus inter pares) sulla barca dell'euro, perchè per noi son stati chiusi tutti e due gli occhi.
Il fatto che ora venga esclusa io lo ritengo profondamente giusto, e lo dico da europeista superconvinto, e lo dico con tristezza.
Questo è il frutto dell'atteggiamento della maggioranza attuale, è un effetto imprescindibile da essa.
Una maggioranza in cui c'è chi dice che "Eurolandia è Forcolandia" (Bossi), in cui si osteggia la creazione e l'applicazione del mandato di cattura europeo (Castelli), in cui si dice che "L'Europa è un male e un freno all'economia degli Stati membri" (Berlusconi, e per di più nel semestre di presidenza italiana! 8O), che guarda costantemente agli USA invece che all'Europa, tra l'altro facendo figure barbine con le dichiarazioni che sono un giorno il contrario dell'altra (e costringendo Bonaiuti a fare i salti mortali per le smentite... caso strano ogni volta tutti sono così scemi che non capiscono mai cosa dice Silvio B., ogni volta prendono fischi per fiaschi, che pirla che sono!), prendete per esempio il periodo pre-guerra in Iraq, o il commento sulla situazione della Cecenia.
Una maggioranza che spinge a più non posso per l'allargamento a dismisura della UE (più stati=più paralisi perchè prendere le decisioni è più difficile, soprattutto con l'attuale sistema di voto), e in maniera arbitraria e a volte grottesca; infatti, sempre nel semestre, B. ha parlato di allargamento della UE a Israele e alla Turchia... aldilà delle differenze che possono esserci tra un cittadino danese e uno turco o un israeliano, tutti se lo sono guardato come se avesse bevuto...
Non considerare le violazioni dei diritti umani che ci sono quotidianamente in Turchia...
Non considerare che, aldilà dell'assurdità di annettere Israele nell'UE, in questo modo si finirebbe per ghettizzarla definitivamente dalle realtà circostante, cementando così il perenne conflitto mediorientale, mentre l'unica strada che porta alla pace è quella che porta all'armonizzazione.
La nostra immagine all'estero non è mai stata così bassa, e le colpe di questo io so a chi darle.
Ridotti a fare da cagnolini uggiulanti al peggior presidente che gli U.S.A. abbiano mai avuto (e persino gli statunitensi se ne stanno rendendo conto), che ci tratta appunto da cagnolini.
Ma non ne sto facendo una questione di destra o sinistra, ma di fatti: tanto è vero che non mi pare proprio che Chirac sia uno di sinistra, anzi.
E fanno bene a escluderci, allo stato attuale delle cose. Non conta il PIL, così come non contava prima il rapporto deficit/PIL. Ma certo non è questo un momento in cui l'Europa, se non vuole morire sul nascere, ha bisogno di disfattisti. E noi ora lo siamo!!!