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GTVeloce 71

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  1. Il Museo è FONDAMENTALE. Il rispetto della storia dell'Alfa Romeo è condicio sine qua per chi ama il marchio. Infatti, mi sembra davvero il minimo chiedere qualche euro di ingresso, le Alfa storiche sono opere d'arte dell'automotive e chi vuol godere di quello spettacolo, paga. Venti euro vanno in una pizza e una birra, per vedere un pezzo importante di storia dell'automobile (e di un certo modo di intendere l'industria) italiana mio pare che si possano chiedere. Per ora, invece, Fiat ha dimostrato di voler soltanto distruggere e già questo basta per dire "meglio CHIUNQUE" altro. Statisticamente, peggio non può fare... Anche lì, peggio del nulla assoluto di adesso, è impossibile. Se anche ne facessero pochi e cari, sarebbe comunque qualcosa. Adesso ci sono i vari artigiani che si arrangiano (magari benissimo, non dico di no) e niente di "ufficiale". Se ci sarà anche solo qualche porta di Giulia o cofano di Alfetta, magari cari, comunque sarà qualcosa. E se poi uno vuole ancora i pezzi degli artigiani perché "costano meno e vanno bene lo stesso" nessun problema, non si fa così anche per i ricambi delle auto correntemente in commercio? Quel che ho sentito dire è che VAG mette a disposione i pezzi di ricambio delle NSU Prinz. O delle Audi 80 di venticinque anni fa (che comunque sono meno esotiche delle Prinz). Che non facciano i pezzi di ricambio per Giulia Bertone, che ormai vale mediamente tra i 15 e i 20 mila euro? Beh, è vero che non si sa niente, ma se tanto mi dà tanto, non mi stupirei se VAG ti rimettesse a listino anche il check panel della 75... (e magari funziona pure meglio dell'originale...)
  2. E io quoto te: Alfa 6 mi piaceva, era proprio "rude e cattiva", affascinante come dici tu.
  3. Sì, sì, ma anche io parlavo di linea "bolsa". Esteticamente rivoluzionaria, probabilmente sì, ma io ogni giorno che la andavo a prendere non digerivo la vista di tre quarti posteriore e ancora meno quella laterale, se mi soffermavo sulla parte da battuta porta a paraurti posteriore. Mi avvicinavo alla macchina arrivando dalla parte del muso.. . Su strada si sa... Non frenava male, però (perlomeno, meglio della 33 che avevo prima). Ma era peggio della 33 quanto a feeling di guida, era poco agile, forse perché pesava anche tanto di più. Il motore, ad esempio, non ce la faceva ad essere cattivo (1.6 TS col variatore di fase, 120 cv), tirava a 5.000 giri e non aveva "schiena" ai medi regimi. E a me i motori che devono girare in alto per andare stanno sulle palle (come moto ho una Ducati, tanto per intendersi). Poi il problema è che ogni tanto riprendevo in mano la 75 1.8 carburatori di famiglia... Certamente, rispetto alle altre due, è molto meglio.
  4. Se Arna è esclusa, direi anche io 155 e 146. Anche 145 (l'ho avuta dieci anni) non è che fosse tutta questa "alfosità"... era un po' troppo bolsa, secondo me. 90 non era bellissima, però secondo me era Alfa.
  5. Distacco e serenità ovvi, visto che non stiamo parlando della nostra vita/morte. Ma tutto è relativo, quindi visto che stiamo parlando di Alfa Romeo, ovviamente la passione conta e come. E alla fine conta anche da un punto di vista pratico: senza passione, il museo Alfa sarebbe probabilmente già stato smantellato, mentre per fortuna a Milano qualcuno con palle e orgoglio ci ha messo una pezza. Per il resto, a me pare sinceramente che i due schieramenti di questo topic (i pro-VAG e i contro-VAG) stiano parlando tra sordi. I fatti sono che Fiat ha fallito. Negarlo è francamente risibile: Fiat ha fallito non solo agli occhi degli appassionati, ma sul mercato. Ha distrutto un marchio che quando ha rilevato era qualcosa, oggi è soltanto il ricordo di quel qualcosa (e questo dovrebbe far riflettere sulle potenzialità emotive del marchio stesso e sul perché in VAG non sono così idioti, se intendo pagarlo un Gigaeuro). Ora: se VAG farà (farebbe) meglio o peggio di Fiat, nei fatti non si SA, lo si può soltanto IMMAGINARE. Ma si immagina basandosi su fatti del passato, recente e meno recente. Ebbene, VAG è un'azienda che negli ultimi trent'anni è cresciuta fino a diventare il primo gruppo automotive al mondo (mi pare che a volumi di vendita batta anche Toyota, o comunque siamo lì). Fiat invece nello stesso periodo di tempo ha perso consistenti quote di mercato e di rispettabilità. E' un complotto demoplutocratico sionista? O forse, nel mondo, al netto di nazionalismi da bar (da pub, da brauhaus, come vi pare), alla fine gli automobilisti hanno giudicato il prodotto complessivo VAG migliore del prodotto complessivo Fiat? Io propendo per la seconda spiegazione. E allora questo già dà una valutazione dei due gruppi e delle loro rispettive capacità di fare bene le automobili. Questo è l'unico dato oggettivo noto a tutti. Poi ci sono dati che qualcuno qua dentro conosce, ma chissà perché non lo si ascolta. Come Cassandra. Ma Cassandra alla fine ci prendeva sempre, eh A fronte di questo apparato probatorio, o perlomeno "indiziario con riscontri", si oppone una teoria del tutto sprovvista di "evidenza": ma tanto VAG farebbe solo Golf ricarrozzate, che vi frega? Allora: questa è un'affermazione totalmente arbitraria. Dove sta scritto, ad esempio, che un'Alfa VAG segmento D sarebbe una Golf/Passat a motore anteriore trasversale e trazione anteriore, e non una A4 a motore longitudinale a trazione posteriore? Non certo nel know how del gruppo, perché se vogliono, un'Alfa segmento D o E a TP la fanno domani (basta togliere qualcosa dalla trazione quattro, da un punto di vista progettuale penso che sia comunque più facile togliere che aggiungere). Potrebbe farlo anche Fiat? Certo, sono venticinque anni che poteva farlo, MA NON LO HA FATTO. E io prendo venticinque anni di storia come una prova "a carico". Inoltre il product plan non lo prevede, ed è un'altra prova a carico. Infine, l'attuale management FGA vede le Alfa Romeo e in generale le belle automobili come una rottura di palle perché tocca spendere per fare: se questa è la visione del gruppo, è la definitiva prova a carico. VAG ha prove a carico? No. Non ha ancora avuto in mano il marchio Alfa Romeo per venticinque anni. Allora resta che Fiat non fa buone Alfa e lo sappiamo, Vag non si sa ma ci sono indizi per sperare di sì. Se uno dovesse ragionare come un giudice, la sentenza sarebbe scontata a favore di VAG, viste le prove che abbiamo sul tavolo. In subordine, come si dice nei processi: se anche VAG facesse Golf ricarrozzate, insomma le Fiat tedesche come molti sono pronti a scommettere, comunque sarebbe un guadagno per Alfa Romeo. Da un lato, vista la loro oggettiva miglior qualità (su questo sono d'accordo tutti, vero?) comunque attrarrebbero i clienti generalisti (non alfisti) per appeal del gruppo ("roba tedesca"), plastiche morbide, lucine dappertutto. E questo da un punto di vista industriale, sarebbe comunque positivo. A me non interesserebbe molto questo, ma c'è altro. Salverebbero la memoria storica, dal Museo alle partecipazioni rievocative, e farebbero i ricambi per le Giulia GT o le Alfette. E questo invece a me, come credo a molti alfisti duri e puri, interesserebbe e come. Anche solo così, quindi, con le Golfalfa nuove ma attenzione per le Alfa Romeo vecchie, sarebbe un netto miglioramento rispetto a Fiat, anche agli occhi degli alfisti talebani, come ci chiamate voi. Infine, VAG come minimo sarebbe innocente su una cosa. Non hanno mai considerato gli alfisti dei "rompicoglioni". Per me (e non solo per me, credo), questo è fondamentale. Io, ad esempio, se in un negozio trovo un commesso scortese, non ci compro niente, per quanto i prodotti siano buoni. Siccome oggigiorno non esiste nessuno che ti vende qualcosa che non puoi trovare da un'altra parte (magari ti devi rompere un po' le palle, ma la trovi), per me è un punto di principio: che si fotta e si tenga le sue dannate cose. Ebbene, Fiat ormai per me e credo per molti alfisti talebani, si è comportata in modo talmente stronzo da essersi giocata per sempre qualsiasi sentimento positivo. Ecco perché secondo me in parte è vero quello che dice Matteo "ormai va bene TUTTO tranne che Fiat". Probabilmente sì, almeno per me. Le mie aspettative sono basse: mi basterebbe che chi fa le auto con quel marchio sopra non mi insolentisse per il fatto che lo amo. A quel punto, potrebbero anche fare le Giulietta 900 da 150 all'ora, ma almeno non mi sentirei un coglione a comprarla da uno che mi sputa in faccia prima di chiedermi ventimila euro.
  6. La P4 degli Alfisti. Finito l'affaire Verdini, indagheranno anche Duetto, ACS, Fusi e Bialbero. Io conto meno, forse resto fuori. E li difenderò, del resto questo è il mio mestiere...8-)8-)8-) Chissà se è competente la Procura di Torino o quella di Milano... Mah, il locus commissi delicti alla fine è Milano "per definizione"... Mamma mia, la Boccassini
  7. Ancora due cents da un talebano: Alfa Romeo italiana o non italiana: mi sembra che ognuno abbia il suo personale concetto di "italiano". Alcuni partono da un presupposto sovietico: parlano di una grande azienda capitalistica come se fosse un ministero. La Fiat è di proprietà dei suoi azionisti. E' più italiana se c'è un azionista italiano con il 51% o se ci sono centomila piccoli risparmiatori che hanno in mano il 10% delle azioni? La Fiat è di chiunque voglia comprarsi le azioni, visto che è quotata in borsa. In questo, anche Volkswagen può diventare italiana se gli italiani comprano le sue azioni. Mi pare però che questo parametro abbia davvero poco senso, anche perché è volatile come l'etere. Altri forse pensano alla sede legale dell'azienda: è italiana se la sede legale è in Italia. O, la cosa è sostanzialmente piuttosto legata alla prima, se paga le tasse al Fisco italiano. Beh, con un gruppo multinazionale questo discorso ha poco senso: magari delocalizzano gli utili verso le consociate che hanno sede in nazioni con tassazioni più blande. Magari per il Fisco italiano la Fiat non fa utili e non paga tasse (ricordatevi che le perdite di un esercizio si spalmano in quelli successivi. Siamo sicuri che la Fiat paghi così tanta Ires al Fisco italiano? Ha fatto utili l'anno scorso dopo anni e anni di perdite, mah..). E poi le tasse sull'utile aziendale potrebbero essere compensate da quelle pagate sugli stipendi dei lavoratori. E qui si passa al punto successivo. Altri ancora pensano che sia italiana un'azienda che impiega in maggior parte lavoratori italiani. Questo al limite è un concetto che ha già più senso: ricchezza a famiglie italiane, reddito da lavoro dipendente tassato dal Fisco italiano. Ma anche questo ha un senso relativo in un'azienda multinazionale (non è un caso che si chiami multinazionale...): la Fiat forse fa lavorare più gente in Brasile o in Polonia che in Italia. E poi va considerato l'indotto: siamo sicuri che i fornitori di Fiat siano tutti italiani, quelli di VAG tutti tedeschi, quelli di Renault tutti francesi? Allora, che cos'è "italiano" di un'azienda come la Fiat? Niente. La "cittadinanza" è una categoria che nell'economia di aziende di quel tipo è priva di senso. Soprattutto oggi: è la globalizzazione, baby. Semmai, l'unica cosa più "italiana" può essere proprio l'idea di fondo. La "filosofia" Alfa (ci cui si parla in un apposito topic). Alfa Romeo è italiana se fa auto alla maniera italiana: emozionanti da guidare, intelligenti nella progettazione, belle esteticamente e che manifestino a chi le guida la passione di chi le costruisce. Questo è "italiano", questo è in qualche misura diverso dal modo tedesco, o francese di fare le auto. Per questo, secondo me, Piech vuole Alfa Romeo: perché vuole fare macchine all'italiana. Non perché è un benefattore, ma perché sa che c'è un mercato che le vuole ancora, nonostante si sia cercato di cancellarne la memoria che nemmeno l'IngSoc (SocIng nella versione tradotta) di 1984. Quel mercato, tra l'altro, comprende proprio la Germania (che tanto ama le Alfa IRI), gli USA, forse il Giappone. Non a caso, proprio VAG si è comprata Lamborghini. Alla luce di questo metro, Fiat non è proprio per niente italiana. Comunque, non con il marchio Alfa Romeo. Con le ultime declinazioni Westeriane, Alfa Romeo è un marchio, che so, alla francese (auto pratiche, da supermercato, che devono piacere alle donne - che poi sembra che abbia un'idea di donna tipo massaia che va a comprare i cavolfiori, mentre io vedo che molte donne amano le BMW X6). Quindi, a mio avviso, se Alfa Romeo viene ceduta a VAG può tornare ad essere italiana. E non perché fanno il quartier generale ad Arese: certo, è importante, ma è un effetto, non una causa dell'italianità. Cioè, Alfa Romeo non sarebbe italiana "perché viene diretta da Milano", ma metterebbero la direzione a Milano per rispettare la ritrovata italianità. Detto questo, di cui sono personalmente molto convinto, se poi comunque VAG si mettesse a fare Alfa Romeo alla tedesca, smentendo le mie convinzioni, rispetto alle odierne Alfiat che di italiano non hanno comunque niente, da un punto di vista "patriottico" non cambierebbe molto. Sarebbero sempre macchine prodotte da aziende private, con azionisti di tutto il mondo, progettisti di tutto il mondo, operai di tutto il mondo in stabilimenti sparsi in tutto il mondo, commercializzate da concessionari e rivenditori di tutto il mondo, riparate da meccanici di tutto il mondo, con fornitori di semilavorati, marketing, servizi e trasporti di tutto il mondo. E sempre per ricordare che l'italianità alla fine non è un grande argomento, io se vengo rapinato da un italiano non è che lo preferisco a un inglese: sempre un mariuolo rimane. Allora, siccome Maglionne mi considera, in quanto alfista, un rompicoglioni, per me può andare a farsi fottere, e restarci fino a che non inizia a rispettare le persone che hanno contribuito, comprando alcune automobili con i soldi guadagnati assai più faticosamente di quanto non faccia lui, a creare quel valore del marchio Alfa Romeo che magari lui monetizzerà fra qualche anno. Solo per questo gli preferirei chiunque altro, anche "se non è italiano": almeno, non mi sputa in faccia. Per gli "itagliani" convinti: siete sicuri che sia da "veri italiani" farsi trattare da imbecilli e continuare a leccare la mano che ti tira uno schiaffo? Sì? Beh, allora non siamo concittadini...
  8. Per me: - regresso tecnico sulle sospensioni anteriori (da quadrilatero a McPherson) - regresso di sportività nell'assetto (macchina molto morbida e settata per usi molto più turistici che sportivi) - linea molto meno personale e grintosa - interni ordinari, poco coinvolgenti Per gli altri non so, ti diranno.
  9. Chissà, magari prendono la RS5, ci levano la trazione anteriore e relativi centocinquanta chili di differenziali e semiassi. O forse no? Ma tu temi di no o temi di sì? Allora facciamo così: tu ti prendi la Giulietta QV e io la RS5. E poi se un giorno ci incontriamo fra quattro curve, quando tu mi darai la paga io dirò che il merito è della tua macchina
  10. Io non capisco perché si continua a ripetere a Fusi e ad ACS "ma guarda che anche con VW non è che fanno la macchina più divertente e affilata del mondo". Può darsi (comunque ancora non si è visto quello che farebbe VW, mentre abbiamo visto quello che ha fatto Fiat), ma comunque avrebbe tutta una serie di altri fattori che invece con Fiat non ci sono. Poniamo che S3 sia un cancello (mah..). Bene, comunque è un cancello TI, con un cambio auto di gran livello e un motore con del fiato. Peggio della Giulietta QV? Non credo. E già basta. Costa di più? Bene, ma mentre puoi scegliere di prenderti una A3 meno cara (la TFSI, appunto), non puoi scegliere di prendere una Giulietta più performante. Fin qui, siamo a quello che c'è nel settore più basso (segmento C). Ma volendo, lassù in Alemagna ci sono le S4, le RS4, le A5 e le S5... Di qua che abbiamo sopra la poderosa "Giuglietta" QV? La Chrysler 300 C col motore SR8? O ci mettiamo un Pentastar biturbo gran cazzi? Già, "gli è però" che dovrebbero almeno volerlo fare, mentre Wester vuole macchine buone per l'Ikea che sennò con un differenziale dietro il divano "Stigga" non mi entra nel bagagliaio... (poi mi chiedo: ma il divano Stigga davvero non ci sta nel bagagliaio di una RS4?) Allora, il punto non è immaginare quello che "non riuscirebbe a fare VW" quando abbiamo la prova tangibile di ciò "che non è riuscita a fare Fiat" e addirittura "non vuole neanche più tentare di fare Fiat". Squadra che vince non si cambia, ma squadra che perde sì. Non foss'altro per provarci. Se non altro, i tedeschi hanno rispetto per il passato, e rifarebbero almeno i pezzi di ricambi per le "Ghetefau". Sarei contento anche solo per questo, figuriamoci. E sì che io, se fossi il padrone del vapore, fare le Alfa iso Jag. Ma meglio VW di Fiat. Poco ma sicuro.
  11. Allora non prendere un'Alfa Romeo. In questo topic si parla si filosofia Alfa. Se si dice che Alfa Romeo significa bella guida (almeno penso che su questo la maggioranza sia ancora d'accordo, o siamo talebani anche se diciamo questo?), allora la bella guida viene prima della manovra nel parcheggio del centro commerciale. Se uno ha bisogno di una macchina per stare nel traffico e non apprezza la precisione di guida e il feeling sullo sterzo, fa benissimo a comprare Fiat. Ma non importa metterci sopra un marchio Alfa Romeo, la macchina va uguale. Per me è proprio questo il punto: Alfa Romeo non dovrebbe cercare di soddisfare i clienti come te, ma quelli che hanno altri parametri per giudicare un'auto. Non migliori, semplicemente diversi. Se per te conta il raggio di sterzata più che la qualità di guida, beh, che te ne fai di un'Alfa Romeo? Certamente. Solo che le Alfa pre-Fiat avevano caratteristiche intrinseche tali da lasciare il saldo pregi-difetti ampiamente attivo. Quelle dopo, secondo me, molto meno, se non per niente. Inoltre, le Alfa IRI avevano un'identità, che dopo hanno perso. L'identità non è necessariamente un pregio, ma lo è per gli alfisti. Alla Fiat di questo se ne fottono, questo lo abbiamo capito molto bene e di conseguenza Fiat piace ai "nuovi" Alfisti e non ai vecchi. Solo che più passa il tempo più mi sa che i vecchi erano molti più dei nuovi... Mah, guarda, se per "ideologia" intendi una "idea" ben precisa di Alfa Romeo, forse sì, io ne sono "imbottito". Che poi non è affatto detto che la mia "idea" sia la stessa di altri Alfisti più titolati di me a parlarne. Il fatto è che anche noi saremmo clienti da tenere, perché proprio chi compra un'auto con un'idea ben precisa, con consapevolezza, quindi, è un buon cliente che ti resta affezionato. Gli altri, quelli che "una macchina vale l'altra", oggi ci sono e domani no. Pensi di fidelizzare la gente con una macchina senza identità come la Giulietta? Chi oggi apprezza Giulietta, domani se ha qualche soldo in più si prende la Golf, o magari la Audi A3, che tiene pure meglio il valore dell'usato. Infine, forse qualcosa le Alfa del passato ce l'avevano: guarda quanti sono, in tutto il mondo, gli appassionati di Alfa storiche. Chissà se qualcuno farà raduni per la Giulietta bicilindrica... Secondo me questo dovrebbe far riflettere, a Torino. In questo Alfa Romeo è pressoché unica al mondo, ha un bacino, reale e potenziale, di appassionati che credo non abbia pari. Metti questo da un lato e le scelte Fiat dall'altro e capisci perché "non funziona".
  12. esatto Mah, può darsi che tu abbia ragione, forse io non sono realista. Parlo di VW perché solo loro, per ora, hanno mostrato interesse serio, e perché comunque credo che avrebbero il "fiato" per un'operazione del genere. Qualche tempo fa si diceva che alla trazione Quattro, che prevede il motore longitudinale, basta togliere un differenziale e due semiassi davanti per fare una gran bella TP. Il resto, secondo me, potrebbero farlo. Ma io esprimo un auspicio appunto "filosofico", non una relazione da advisor per gli investitori in borsa. In altri termini: che ne so se ci riuscirebbero? Credo solo che non sia scontato il "no".
  13. Mah, guarda, io non sono un professionista dell'automotive, quindi non eccepisco: se dici che nessun gruppo industriale oggi si avventurerebbe su questa strada, non ho risposte. Mi resta il dubbio che a Wolfsburg fossero un po' più ottimisti, ma qui mi fermo. Se però Maglione dicesse: "signori, ci abbiamo provato, ma oggi, considerando le condizioni del mercato e soprattutto del gruppo Fiat, non siamo in grado di continuare a fare Alfa Romeo degne del blasone del marchio, della tradizione e delle aspettative dei milioni di appassionati in tutto il mondo. Pertanto, a malincuore, lo chiudiamo. Continueremo ad onorarne la memoria con musei, aiuto ai club storici e cose di questo tipo. Non lo vendiamo perché riteniamo che non debba essere ulteriormente sbattuto in giro per proprietari velleitari, né possiamo permetterci di darlo a concorrenti che, qualora fossero in grado, lo userebbero come potente arma di mercato, contro gli interessi della Fiat stessa; evidentemente, il suicidio non è contemplato nel vocabolario del buon imprenditore. Grazie a tutti e qualche scusa a chi negli ultimi anni si è sentito tradito nel suo amore di appassionato" ...io finalmente lo rispetterei. Se non altro, per l'onestà intellettuale. Meglio questo che vedere la Giulietta identica alla Bravo, con un regresso tecnico rispetto alla 147, tarata sulla Golf e con dentro il motore bicilindrico della 500. La verità rende liberi...
  14. Con quelli del gruppo che si compra il marchio. Se non c'è nessuno, niente, non si può fare. E, per me, si può chiudere il marchio. Vorrà dire che la Fiat non ce l'ha fatta.
  15. Sì, certamente. A livello filosofico, immaginando di ripartire da zero, dal foglio bianco, un ipotetico nuovo proprietario del marchio secondo me dovrebbe fare quello. In qualche tempo secondo me gli tornano indietro anche dei soldi. Esattamente questo: l'Alfa di anteguerra. Le epoche storiche vanno comprese. In Occidente, dagli anni Cinquanta ai Duemila, il mercato è cresciuto in termini numerici assoluti, con capacità di spesa in espansione anche nei ceti bassi, senza troppe preoccupazioni ecologiche. I prossimi decenni saranno in direzione inversa. Meno macchine in Occidente, per poche persone ancora abbastanza ricche, con una selezione durissima per chi non sarà in grado di fare auto eccellenti: evocative, belle, prestazionali, ma anche attente all'ambiente. Gioielli tecnologici. Secondo me ci sarà sempre meno acqua nello stagno dei costruttori generalisti, che saranno costretti ad aggregarsi per vendere milioni di scatole tutte uguali nei paesi emergenti. Chi vuol fare belle auto secondo me deve piazzarsi dal segmento D/E in su e farselo pagare dai i pochi (sempre meno) che potranno. Se ci riesce Comunque, per un'operazione imprenditoriale di questo tipo il marchio Alfa Romeo sarebbe PERFETTO. Non è per caso che Piech lo vuole. Mica per continuare a fare le Seat, per quello ha già Seat... Quella, secondo me, è l'unica filosofia per Alfa Romeo, oggi e soprattutto domani.
  16. I miei due cents. Dico cose probabilmente già dette, del resto sono notoriamente annoverato tra i talebani. Visto che questo è "il" topic Alfa (filosofia Alfa Romeo) e non siamo costretti dai limiti del contingente (cioè non si tratta di dire se la Mito o la Giulietta sono rifinite bene o girano un secondo più o meno veloci di Mini o Golf), dico chiaro e tondo che il problema di Alfa Romeo in Fiat è proprio filosofico: hanno sbagliato tutto. Hanno sbagliato in primo luogo posizionamento del marchio. Non dovevano fare una segmento B come la Mito e probabilmente neanche una segmento C. Se Alfa Romeo fosse mia (nel senso: se io fossi l'amministratore di Fiat), la riposizionerei in una gamma che oggi, nel gruppo, è occupata in parte da Maserati e in parte da ...niente. Attenzione, non venite a dirmi: si ma oggi una macchina concorrente della BMW 5er, 6er, della Audi A5/A6, della Lexus GS non la puoi fare perché Fiat quelle capacità non le può andare a cogliere nell'orto. Lo so, ma si sta parlando di filosofia, di come dovrebbe essere un'Alfa vera, non del fatto - notorio - che Fiat non sia in grado di farla. Questo purtroppo lo abbiamo capito da anni. Non facciamo confusione: prima occorre capire la filosofia, poi vediamo se Fiat la può realizzare. Se la risposta è negativa, l'Alfista non può che sperare nella cessione del marchio ad altro gruppo che possa realizzare quella filosofia. Non è che uno cambia la sua idea di Alfa Romeo perché Fiat non è in grado di fare quelle macchine: quelli sono alfisti da "volpe e uva". Oggi Fiat non può fare vere Alfa? Bene, che chiuda il marchio (non è mica obbligatorio marchiare Alfa Romeo delle Punto e delle Bravo) oppure che lo venda, finché ci ricava qualche soldo. Ma dire "siccome Fiat è industrialmente in grado di fare solo delle Punto, allora la filosofia Alfa Romeo è fare delle Punto", per me è inaccettabile. Io non riconosco le Alfa Romeo attuali come degne di quel nome, è un'usurpazione (legale, per carità, il marchio è di loro proprietà) del marchio. Voglio dire, se un domani Fiat usa il marchio Alfa Romeo per la nuova linea di macchine movimento terra, che si fa, si dice che la filosofia Alfa è fare bulldozer, che una "vera" Alfa deve avere i cingoli? Questa è la "grande truffa". Questo, io personalmente, non perdono a Fiat: l'inganno. Chiamare Alfa Romeo ciò che Alfa Romeo non è. La cosa peggiore è che per una macchina spudoratamente appiattita sulla Bravo, oltretutto ottimizzata per essere confortevole, misurarsi con la Golf, diventare un marchio per donne e famiglie (così dice Wester), hanno usato uno dei nomi più evocativi della storia Alfa Romeo. Perché? Per ingannare il pubblico, per far credere a chi di Alfa Romeo e di storia dell'auto non sa niente, a chi non ha nessuna reale passione o affezione verso il marchio, di voler rispettare la tradizione sportiva. Questo è disgustoso, per un talebano come me: potevano chiamarla "149", invece che Giulietta, invece di usare quel nome proprio nel momento in cui si sputa sulla tradizione Alfa Romeo (perché si rinnegano i valori di eccellenza tecnica, reale sportività, avanguardia progettuale e stilistica). Allora, da talebano: Alfa Romeo oggi dovrebbe fare quello che ha fatto fino agli anni Settanta. Fare auto innovative come erano innovative la Giulia e l'Alfetta. Allora era il transaxle col ponte de Dion, oggi magari sarebbe una TP (o 4WD) anche col cambio in blocco, ma turbobenzaibrida, quadrilateri e multilink, 4WS, alluminio e carbonio, linea da museo d'arte moderna. L'espressione migliore dell'italianità: creatività, genio, arte. Anche se poi i progettisti fossero stranieri, perché Italia e italiani sono (dovrebbero essere) un'idea, non una parola sul passaporto. Visto che il mondo dell'auto è cambiato e il mercato non è più in espansione, come cinquant'anni fa, ma in contrazione almeno in Occidente (siamo saturi di auto), Alfa dovrebbe seguire la strada opposta a quella degli anni Cinquanta. Non andare verso il basso del mercato, ma al contrario ritirarsi verso l'alto, verso segmenti di grandi berline, grandi coupé e auto di concezione innovativa. Dovrebbe rifare le 6C, le Montreal, le 2600, scendere al limite all'Alfetta (cioè a segmento E, minimo D "top"), invece che fare utilitarie come la Mito. Dovrebbe fare auto-laboratorio per tecnologie avanzate, abbinare l'ecologia alle grandi doti stradali e prestazionali. Dovrebbe fare auto da 50/60k euro in su. Se resta nel gruppo Fiat, dovrebbe prendere il posto di Maserati, considerando che a mio avviso Alfa Romeo avrebbe potenzialità molto maggiori di Maserati come storia, marchio, fascino e bacino di appassionati in tutto il mondo (basta guardare i club in USA e Germania). Ma il problema è che il gruppo Fiat ovviamente non vuole (figuriamoci, invece di fare la grande Alfa fanno la baby Maserati...) e comunque, ormai, non può. Anche per le Maserati si profilano tempi magri, con pianali Chrysler e motori Pentastar... Io spero che vendano il marchio a Volkswagen (dico VW perché negli ultimi tempi era l'acquirente più seriamente interessato) o che lo chiudano. Magari potrebbero mettersi a fare ricambi per le storiche, così ci guadagnerebbero qualcosa, visto che sono così ansiosi di fare utili entro una settimana. Ma non accadrà. Visto che a Torino, in totale crisi di futuro, si aggrappano al passato anche per i nomi, alla fine hanno involontariamente dato luogo al paradosso finale: il motore della 500 nella Giulietta. Sessant'anni dopo, è proprio la parola fine all'avventura automobilistica italiana. Negli anni cinquanta, la Giulietta veniva sognata da chi aveva la 500. Oggi i sogni sono finiti: la realtà peggiore possibile li ha seppelliti. Chi sogna le belle auto, non guarda più in Italia (Ferrari a parte, finché durano). La filosofia Alfa "realistica" oggi? Scappare da Fiat...
  17. Ma certo che spero che chiudano il marchio e che ci restino almeno i ricordi. O lo vendano a qualcuno che lo rispetta. Io non mi lamento affatto del fatto che le vendite scendano, non me ne importa proprio niente. Ognuno raccoglie quel che semina, e in Italia servono molte lezioni di "merito", perché ancora molti nostri concittadini non hanno capito che "se fai bene ottieni bene" e "se fai male ottieni male". Io non ho mai creduto che "ciò che è bene per Fiat è bene per l'Italia" (ad esempio, è stato forse un bene per Fiat sviluppare il trasporto merci su gomma, invece che su rotaia, ma non per l'Italia). Se invece a forza di fare strame della filosofia Alfa anche a Torino si accorgono che le vendite calano (tenendo presente poi l'abbassamento di fascia di mercato, vendere centomila Mito non è come vendere centomila Alfette, eh), chissà, magari imparano anche qualcosa. Tutto sommato, è anche il loro bene, che si sappia la verità. O pensiamo che la verità vada tenuta nascosta per salvare la reputazione di Maglionne e della famiglia? E comunque, sinceramente, io non difendo la Fiat "perché italiana", quando dimostra di fottersene della migliore tradizione automobilistica italiana. Dovevano pensarci prima, se tenevano all'opinione dei "quattro rompicoglioni".
  18. Scrivere ai giornali, certo. Ma è stato già fatto, e i giornali da un lato hanno notizie più "vendibili" cui star dietro (fra Verdini e Wester, di chi pensi che parlino?) e comunque i giornali campano molto di pubblicità. Anche di pubblicità Fiat... Io faccio così. Quando qualcuno mi chiede consiglio su una macchina (diversi miei amici lo fanno perché ritengono che io "me ne intenda") faccio in modo di parlare anche di Fiat, di Alfa Romeo e di come la penso sulla questione. Quando qualcuno mi chiede se ho visto il gran premio di Formula Uno faccio in modo di dire che "non tifo più la Ferrari, dopo trent'anni" perché è della Fiat e a me la Fiat sta antipatica per come ha gestito l'Alfa Romeo eccetera eccetera... Quando qualcuno mi chiede se ho visto il gran premio di Moto GP faccio in modo di dire che "Lorenzo e Rossi sono forti, peccato per lo sponsor delle loro moto" e via il resto come sopra. Quando qualcuno mi chiede se ho visto il gran premio di Superbike faccio in modo di dire che lo sponsor Alfa Romeo e la Giulietta come auto ufficiale sono un pallido simulacro della sportività di un tempo eccetera eccetera. Così, piano piano, senza entrare nel merito dei prodotti Fiat, che non mi interessano (e dico chiaramente che possono anche essere buone auto, il problema è a monte, è l'essere stati "sfanculati", come dice Fusi, in quanto "rompicoglioni alfisti"), spiego il mio profondo rammarico per come Fiat ha trattato il marchio più amato del mondo. Giorno per giorno, uno per uno. "Bisogna cambiare il mondo una persona alla volta" diceva Steve Jobs nei primi anni Ottanta...
  19. Sì, anche a me dispiace un po'... Se non altro, il fatto che se ne parli da mesi ha un po' "ammortizzato" il dispiacere. Io resto un tifoso Ducati, chiunque la piloti, però resterò affezionato a Stoner. In primo luogo perché ci ha portato il primo titolo mondiale MotoGP e in generale ci ha regalato grandi soddisfazioni sportive con una moto che, diciamo la verità, senza di lui non avrebbe raccolto quei successi (tutti i suoi compagni di squadra hanno dimostrato quanto la moto fosse difficile e quanto Stoner fosse un campione stratosferico; solo quest'anno Hayden regge il ritmo, e del resto è un campione del mondo anche lui). In secondo luogo, perché io adoro il suo modo di guidare: da motociclista, sono incantato dalla classe assoluta che dimostra in sella. In particolare, la sua condotta di curva, impareggiabile. Magari vince meno di altri (perché guida in un modo estremo e obiettivamente si sdraia spesso, rispetto ai suoi rivali top-riders), ma è più bello da vedere, un fuoriclasse, un po' come quei calciatori sudamericani che magari non segnano sempre ma ti incantano con i dribbling, i lanci perfetti, gli "stop" millimetrici. Ecco, Stoner guida la moto in maniera incantevole, vederlo in piega è uno spettacolo puro. Perciò, continuerò a stimarlo e a tifare un po' per lui, per il miglior posto ...dietro le Ducati
  20. Miei cari, io la Multistrada l'ho provata. Test Drive qui dal conce Ducati Firenze. Premessa: sono un ducatista talebano, due Monster e adesso una Sport Touring (ST3). Altra premessa: non amo le enduro e in particolare la posizione di guida "eretta" (non a caso volli la ST3, per stare un po' "appecoronato" sui semimanubri). Terza premessa: uso la moto tutto il giorno, tutti i giorni, dappertutto (inverno, estate, pioggia, freddo, caldo, città, statale, autostrada). Ebbene, sono arrivato affascinato dall'estetica (personalissima, capisco che possa non piacere, io la adoro, sembra un'astronave aliena, una specie di insettone metallico) e dalla cifra tecnica del mezzo, che sulla versione "S" è di assoluto rilievo. Test drive di sola mezz'ora, tra l'altro in una zona di Firenze (Osmannoro, per chi la conosce) lontana dalle colline e quindi dalle curve. Posizione di guida molto comoda, nonostante sia appunto abbastanza eretta, da enduro, e con il manubrio largo, ci ho preso confidenza dopo pochi metri, forse perché comunque non si è troppo "impoltronati" (si sta meno "seduti sul cesso" rispetto ad un BMW GS, per capirsi) e le pedane un po' indietro - come piacciono a me - restituiscono un feeling abbastanza sportivo. La versione S ha il controllo elettronico dei settaggi (mappatura motore e sospensioni), gestibile con un pulsante sul manubrio, comodissimo e a prova di errori. L'accensione del quadro è spettacolare e vale già il prezzo del biglietto, l'effetto-Enterprise è assicurato. A me queste cose piacciono. Voglio dire, su un mezzo storico voglio le lancettone, ma su una macchina del 2010 voglio luci, ologrammi, head up display (magari su una moto lo HUD è un po' difficile, ma insomma ci siamo capiti). Avvio keyless, scenografico quanto inutile, se non nei momenti in cui hai la chiave nel borsello, sepolta da portafogli, palmare, altre chiavi, cazzate... Insomma è una comodità da fighetti, non esattamente da Hell's Angels, ma su una moto come questa ci sta. Prima nota "negativa", ma inevitabile: suono di scarico contenuto, civilizzato, poco Ducati. Peccato, ma d'altra parte i tempi dei Termignoni stappati sul M900 carburatori, che butti giù i vetri dell'isolato quando lo accendi, sono finiti. O tempora, o mores. Parto in modalità Urban: motore 100 cv, mappatura soft adeguata ai tombini e alle strisce pedonali bagnate (davvero, non sto scherzando) e sospensioni "teoricamente" semi-morbide (teoricamente perché il concetto di morbido e rigido è comunque all'interno dei parametri Ducati: non aspettatevi una Africa Twin, per intendersi). Il settaggio a prova di derapata è impossibile da testare sull'asfalto asciutto di una normale giornata estiva fiorentina (cioè con più di trenta gradi), le sospensioni lavorano bene (sono delle Ohlins di gran pregio) ma insomma sono ancora in mezzo al traffico quindi alla fine avere la Multistrada o avere il Sì col variatore cambia poco... Esco dal traffico e mi dirigo su alcuni stradoni tra Osmannoro, Campi Bisenzio e Calenzano, per studiare gli autovelox , da lì ci ripasso al ritorno Arrivati vicino al centro commerciale dei Gigli, metto il settaggio Enduro e cerco deliberatamente tutte le buche. La mappatura è sempre a 100 cv, intervento del traction control non so come (non c'erano sterrati, ovviamente), sospensioni "teoricamente" nella posizione più morbida. Allora, gli enduristi la vorranno più morbida ancora. La cosa è possibile, perché all'interno di ogni programma del settaggio, si possono personalizzare tutti i parametri delle sospensioni, quindi certamente anche il freno in compressione e estensione. Di default, le buche si sentono. Ritorno sugli stradoni, dove avevo studiato gli autovelox. Metto il settaggio sport: 150 cv, traction control "cattivo", sospensioni racing. Una belva. Ricordo ancora quella seconda-terza a gas spalancato. Centocinquanta cavalli sono tanti, volendo anche troppi per una moto del genere, però il godimento è totale. E poi le moto mica si comprano razionalmente, razionalmente uno va in taxi. Tra l'altro, la mappatura "scatenata" fa sì che il motore giri meglio sempre, anche quando si va piano, o almeno così mi è sembrato. Insomma, è il Testastretta 1200, "strozzato" a 100 cv si vede che in qualche modo annaspa, starnutisce, si ingozza... Invece rimesso nei suoi panni va alla grande. Al ritorno verso il conce, metto il settaggio Touring: sempre 150 cv ma TC più invasivo (è pensato per la pioggia) e sospensioni meno rigide. Sinceramente, di motore non sono riuscito a percepire differenze con lo Sport (come del resto fra Urban e Touring): insomma, uno sente se ha 100 o 150 cv, ma i settaggi del TC, perlomeno su asciutto, asfaltato e soprattutto uno alla fine "fermo" come me (anche perché volevo evitare di sdraiarmi con la moto del test drive) non si percepiscono. Le sospensioni un po' di più, ma anche in quel caso non è che la moto diventi un divano a molle. Ultime considerazioni. Il cupolino protegge abbastanza bene, ma un po' d'aria arriva quando di va forte. Comunque niente di fastidioso. I freni sono quanto di meglio abbia mai provato su una moto. Potentissimi, inchiodano la moto subito, e sono pure perfettamente modulabili. Semplicemente eccellenti. Del resto, Bremboni da 330, pinze radiali, ABS... Insomma la moto frena in maniera perfetta. Quando sono risalito sulla mia amata ST3 mi è sembrata ferma (voglio dire, ha comunque più di 100 cv...) e poco frenata. E sì che io la mia moto la adoro. In conclusione, la Multistrada è una moto splendida. Come dicevo, a me piace anche molto esteticamente, e certamente permette di andare su qualche sterro (niente di impegnativo, ovviamente) soprattutto grazie alla posizione di guida e al manubrio largo, più che alle sospensioni o all'erogazione del motore che rimangono comunque un po' troppo aggressive fuori dall'asfalto (perlomeno, nel settaggio di fabbrica). L'unico "difetto" è il prezzo. 19 mila euro sono tanti. Nel senso che non li ho... Perché secondo me li vale tutti. Anzi, direi che abbia poco senso prendere la versione base, senza il controllo elettronico dei settaggi, perché il bello di questa moto è la versatilità a portata di mano. Infine, rispondo ad una domanda che molti fanno: è meglio o peggio del BMW GS? Sono due moto diverse. Molto più di quanto non sembri all'apparenza: si rivolgono allo stesso cliente potenziale, ma in termini di mercato, non di "carattere" motociclistico. La Multistrada è una Ducati e resta una Ducati. Per quelli come me, non c'è partita, a me le BMW non piacciono da guidare. Le rispetto, so che sono ottime moto, ma il fatto è che fra K75, K100, R85, R1150, GS 1150, GS 1200 non ne ho trovata una che mi divertisse. Mi sembra di timonare un traghetto. Poi alla fine ci vai anche forte, ma non sono divertenti e personalmente non riesco a digerire il Telelever, mi sembra di guidare una macchina, non sento che cosa fa la ruota davanti. D'altro canto, sono sicuro che il BMWista non amerà la Multistrada perché troppo rigida, troppo cattiva, troppo reattiva e troppo "selvaggia". Non c'è giusto e sbagliato, l'importante è capire che cosa si vuole dalla moto, soprattutto quando si spendono quasi ventimila euro. A mio avviso, la cifra tecnica della Ducati surclassa quella del GS, ma a molti questo non interessa. Io non ho dubbi. Il fatto è che non ho denaro... Comunque, appena potete provatela. In ogni caso, si tratta di un mezzo "avanti". Può piacere o meno, ma certo non è la "solita" moto. Per me, una moto fantastica.
  21. Hai fatto benissimo, a patto che non sia una questione di soldi. Per restaurarla a dovere ci vorranno molto più dei duemila euro che hai speso (ma questo, immagino, lo saprai già, basta fare un confronto fra i prezzi correnti di una Gt Junior "a posto" e i duemila che hai speso). Perciò, se la hai comprata per rimetterla a posto e poi rivenderla, beh, il rischio di rimetterci soldi è piuttosto elevato. Se invece vuoi tenertela, hai fatto bene. Se hai un posto dove tenerla, mettila a posto piano piano, non dico che risparmierai qualcosa, ma diluirai la spesa nel tempo e potrai scegliere con cura i materiali e i professionisti migliori per il restauro. Di che serie è? O almeno, qual'è l'anno di prima immatricolazione? (per intendersi, le serie sono quattro: la prima "scalino" dal 1966 al 1969, la seconda "scalino" dal 1969 al 1972 con cruscotto diverso, la terza senza scalino dal 1972 al 1974 - fari spostati verso l'esterno, cruscotto con strumenti "intubati" tipo 1750 e ruote bulloni a vista - la quarta "unificata" in tutto e per tutto uguale alla GTV 2000 tranne le luci posteriori, che rimangono come piccole, come sulle serie precedenti). Per il resto, beh, è la macchina più bella del mondo, non c'è molto da aggiungere...
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