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1750tbi

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  1. I "buchi per la velocità" è una tua licenza poetica? 😆
  2. Ma il trilobo in Milano quale è? Scudetto + prese d'aria bonsai ai lati, oppure scudetto + bocca gigante inferiore? Negli esempi che hai citato il trilobo è immediato, in Milano no.
  3. Sì il riferimento è giusto, Milano rielabora ed evolve il faro di Stelvio citando anche il faro del Tonale concept con i tre led superiori. Però è il disegno complessivo che non funziona, laddove in Stelvio abbiamo solo fanale + lamiera, in Milano abbiamo un casotto di plastiche nere, prese d'aria ecc.
  4. Quello che ancora non digerisco e secondo me il vero problema del frontale, non è la calandra (che a me non dispiace e che comunque potranno modificare nei prossimi restyling spendendo una cippa), ma è la zona del faro che ho cerchiato. Questo è il punto nevralgico di ogni frontale perché sono gli occhi della vettura, determinano il carattere della macchina stessa e purtroppo sulla Milano non sono immediati nè di facile lettura perché c'è un casino di materiali e forme immane. In quella cerchiatura abbiamo ben 4 superfici e disegni diversi: il faro, la lamiera, una presa d'aria, un rattoppo di plastica nera. Quest'ultimo sa poi tanto di "oddio qui c'è rimasto un buco che ci mettiamo?" ma piuttosto continuare la mini presa d'aria fino al faro? Dando così un significato "tecnico" a quel baffo nero? Anche il faro è inutilmente complicato, vanno bene i tre led superiori, ma poi perché incorniciare il proiettore con due pezzetti di led, uno orizzontale e uno verticale? Bastava l'orizzontale
  5. Il suo ragionamento non fa una grinza, però i modelli precedenti che cita erano sì dei derivati, ma pur sempre modificati con elementi meccanici che davano carattere alla vettura. Un pianale alla fine è un pezzo di ferro, l'importante è che sia rigido e pesi il giusto, stop. Cos'è che fa la vettura? Per prima cosa le sospensioni e il motore, guarda caso proprio gli elementi modificati nella varie 156, 147, GTV, 159 ecc. Perfino le più derivate "tali e quali" come 155 e 145 dove non cambiarono una virgola a livello di sospensioni, avevano però motori dedicati, le prime serie anche motori DOC Alfa Romeo. Qui sta il vero tallone d'achille, per me Alfista, di questa Milano e cioè che non abbiano modificato nulla a livello di meccanica in un segmento dove non è vero che sono tutte anonime perché Mini ad esempio ha al retrotreno un bellissimo trilink. Qualcuno dirà "ma adesso con l'elettronica fai stare in strada qualsiasi cosa"... vero sì e no, perché il ferro è sempre il ferro ed è tutto un altro piacere di guida.
  6. Il suo ragionamento può essere condivisibile, ma almeno potevano avere il buon gusto di non chiamarla "Milano", perché sa un po di presa in giro. E altri nomi fighi c'erano sicuramente. Dall'altro lato non posso che condividere il ragionamento di Urso, l'Italia si sbatte per difendere il made in italy dalle contraffazioni o dall'uso improprio del suo heritage, combattiamo, giustamente, contro il Parmesan, un formaggio estero con un nome dal sound italiano. E alla fine che differenza c'è tra il Parmesan e la Milano? Mi verrebbe da dire nessuna...
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