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  1. Copio e incollo da 147VC...nn so l'attendibilità! "L'altra sera erano le 10 e come mio solito facevo un giretto e eccoti qui che come al solito becco i collaudatori al bar dove si fermano ogni sera, c'erano 4 o 5 157 di cui una 3.2 e una 147 nuova però senza vernice, io mi fermo a guardare le auto e dopo un po esce quello della 147 gli chiedo se è il 150 lui mi guarda e sorride, dice di più, io 160? lui di più alla fine dice 1.9 180 cv e mi ha detto che a melfi c'è un ingegnere di torino che sta lavorando da 2 mesi che è gasatissimo perchè dice di voler stracciare la concorrenza, e stanno provando al banco un 2.0 multijet da 210cv "
  2. Nn me n'ero accorto! Cmq sembra surreale anche a me!
  3. Sempre da 147VC ...continua la telenovela... Qualcosa è cambiato. Ieri, sabato 5 febbraio, è arrivata a Torino l’ultima offerta di Detroit sull’opzione put. Secondo fonti ben autorevoli della General Motors, intercettate da Dagospia, Rick Wagoner vuole chiudere in questi termini l’estenuante contenzioso: sul piatto della bilancia Fiat, un miliardo e 300 milioni di dollari. E’ l’ultima offerta. Prendere o lasciare. Attenzione, però. Perché il “risarcimento” per rinunciare al diritto di vendere la Fiat Aut agli americani, è così suddiviso: 800 milioni di dollari cash, gli altri 500 milioni invece “coprirebbero” il 50 per cento dello stabilimento Powertrain di Termoli – uno delle due aziende in joint-venture Fiat-Gm. Così il Lingotto avrebbe la piena proprietà di questa società che costruisce motori. Una cifra - un miliardo e 300 milioni di dollari, suddivisa in quel modo poi - che è lontana dai 2 miliardi di euro chiesti da Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat Spa. D’altra parte, qual è l’alternativa per il Lingotto? Litigare, di brutto, in un tribunale di New York. Una litigation di queste dimensioni giocata fuori casa, che potrebbe anche durare 5/6 anni, davanti a una giuria che senza dubbi tiferà Gm, rischia di far felici solo un centinaio di avvocati americani (la tombola della battaglia legale è stata conteggiata in 50 milioni di dollari). E adesso cosa deciderà Torino davanti al “prendere o lasciare” di Detroit? Se fosse per il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, che ha terribili guai finanziari a Maranello, la firma sarebbe già stata apposta. Secondo il sacro principio: pochi, maledetti e subito. E amici come prima. Ma Marchionne, e dietro di lui la famiglia Agnelli, fino a ieri, ha tenuto un atteggiamento negoziale improntato alla più dura intransigenza. Scucite 2 miliardi di euro oppure compratevi il ferrovecchio. Ma, c’è un ma. Potrebbero scendere in campo le banche del convertendo – il quartetto del buco: Capitalia, SanPaolo-Imi, Intesa e Unicredit - ad ammorbidire la “finta” intransigenza di Marchionne e C..
  4. Copio e incollo dal 147VC. Riporto come trovo da Panorama: La decisione è soltanto rinviata: ma ricordatevelo, appena si firma la pace con Gm, Luca va via da Torino”. La previsione – perentoria a dispetto della caoticità del momento – è di un “vecchio saggio” dell’industria torinese, che conosce l’interessato da trent’anni, e riguarda i destini personali del pluripresidente della Confindustria - e della Fiat, della Ferrari, della Fiera di Bologna e del fondo Charme – Luca di Montezemolo. Montezemolo avrebbe confidato a pochissimi amici la sua determinazione a dimettersi dalla presidenza Fiat appena risolto il contenzioso con gli americani: avrebbe potuto essere questione di ore, se l’altro ieri, la General Motors, avesse accettato di pagare i 2 miliardi di euro chiesti da Marchionne per rinunciare alla “put option”, ovvero al diritto di vendere la Fiat Auto agli americani. Poiché invece Detroit, per tirare ancora sul prezzo, ha fatto sapere di voler andare in giudizio, Montezemolo resterà per ora al suo posto. Ma salvo cambiamenti di rotta, la sua strategia l’ha ormai varata. “Quando avremo incassato quel che ci spetta – raccontano che abbia spiegato un mese fa agli Agnelli – potremo varare finalmente quel polo dell’auto di lusso, guidato dalla Ferrari e arricchito da Maserati e Alfa Romeo, che Mediobanca ci quoterebbe in Borsa in tre mesi. Infine potremmo cedere quel che resterebbe della Fiat Auto e della Lancia, irrobustito da una buona dote finanziaria che costituiremmo col ricavato della quotazione e con i soldi degli americani, alla Finmeccanica, che ha in fondo la vocazione istituzionale di salvare l’industria metalmeccanica strategica italiana”. Era stato Carlo Mario Guerci – forse l’economista italiano più competente sul settore automobilistico – a lanciare più di due anni fa l’idea di un “polo dell’auto di lusso italiana” che raggruppasse sotto un’unica bandiera – societaria ma anche tecnologica e stilistica – la “Rossa” di Maranello, con la sua impareggiabile immagine mondiale, e le sue sorelle minori, dalla Maserati all’Alfa Romeo e alla vecchia, cara Abarth. Montezemolo, presidente-icona della super-iridata Ferrari non ha mai smesso di pensarci, e di parlarne pubblicamente con accenti astratti ma appassionati. Risanare le utilitarie della Fiat, con buona pace delle eccellenti Panda, Ypsilon e Punto, è invece impresa più miracolistica che titanica. Ma ora, con quella scottante presidenza del gruppo appuntata come una medaglia di piombo sul bavero della giacca, come farebbe Montezemolo a trattare la cessione della sua creatura essendone contemporaneamente venditore e uomo-chiave? E ancora: in quanto presidente di Confindustria, e quindi rappresentante di tutti gli industriali davanti al governo, come potrebbe negoziare il minimo interesse collettivo se fosse frattanto impegnato a trattare per la Fiat quella che quasi certamente sarà la più grossa operazione di “welfare” degli ultimi 50 anni? Per questo, in fondo, per Montezemolo le dimissioni dal vertice Fiat sono un passo obbligato. Se non l’ha già compiuto è solo per due ragioni: la prima, che gli occorre cogliere un’occasione appropriata; la seconda, che deve proporre agli azionisti una sostituzione adeguata. Jacki Elkann? Bravissimo, ma ancora troppo giovane. Gianluigi Gabetti? Bravissimo, ma ormai troppo anziano. Tiberio Brandolini D’Adda, il nipote «anziano» nipote di Gianni? C’è chi lo accredita come outsider. Certo, servirebbe un altro Montezemolo. O un grande Cincinnato: come quel Renato Ruggiero che nel ’93 aveva sfiorato la vicepresidenza e che oggi, in fondo, una non lunga presidenza-reggenza negoziale col Palazzo saprebbe sostenerla con rare capacità.
  5. Stavo pensando la stessa cosa!LE luci post sono molto più riuscite di quelle originali!
  6. Tornando alla Brera,nel comunicato si parla di due tipi di cambio a 6 rapporti uno manuale e l'altro automatico:di che automatico si tratta?Tradizionale con convertitore di coppia o robotizzato evoluzione dell'attuale Selespeed?Tempo fa si parlava di un cambio a doppia frizione tipo DSG del gruppo VAG,è questo?
  7. Fatte anche io!
  8. Io mi chiedo dove si arriverà con questa escalation di potenze! piuttosto mi dedicherei all guidabilità e fruibilità dei motori!
  9. Dovrebbe essere l'evoluzione dell'attuale 1.9 così come il 2.4 verrà portato a 2.5 lt. Rinfrescatemi un po' la mente:cos'è il progetto 940?
  10. Taurus,è confermata la collocazione nel segmento F con motori nn più piccoli dei V6 sia benzina che diesel?
  11. Nn ho detto questo!Ho solo risposto alla tua domanda! Cmq se verrà usato uno schermo touch screen che comprende anche i comandi del clima,sicuramente la parte centrale della plancia sarà differente da quelle viste in giro!
  12. Proprio per questo sarebbe meglio usare dei nomi!
  13. Tra le opzioni elencate quelle che preferisco sono: 158 e Giulia. Magari adottando "Giulia" si potrebbe mantenere anche per i modelli che sostituiranno la 939 senza ogni volta modificare il numero! Ottima notizia per il navi touch screen,io impazzisco per le cose tecnologiche! Spero solo nn sia come il clima trizona che era previsto per la 166r!!!
  14. Fulvio,sono perfettamente daccordo con te!Ginevra è una vetrina internazionale importantissima,il trampolino di lancio ideale per un modello fondamentale x l'Alfa.Verrebbe vista in tutto il mondo,States compresi!La scusa che ciò penalizzerebbe le vendite della 156 nn regge,ormai tutti sanno l'uscita prossima della sua sostituta!
  15. Su 147vc un utente ha detto che sicuramente nn la vedremo a Ginevra.Lì presenteranno solo la Gtv/Brera che verrà commercializzata in autunno.Con questo si vuole far capire che la berlina deriva dal coupè e nn viceverse.Ha detto inoltre che a giorni verranno diffuse le prime foto,della Brera ovviamente!
  16. Alle Mercedes ho fatto un po' di foto col cell ma i prototipi erano identici a quelli che già circolavano in rete.Mi ero avvicinato a fotografare l'interno della classe M ma i collaudatori mi hanno bloccato!Un altro po' e mi sequesstravano il telefonino! Le Porsche le ho beccate sempre in movimento e all'improvviso...nn ho fatto in tempo!
  17. Si,esatto!In genere durante il giorno provano nel circuito e la sera vanno per strada.L'estate scorsa vedevo praticamente ogni sera sul lungomare di Leuca 3 prototipi del nuovo slk mentre quest'anno c'erano la classe M e la classe A. Ah,dimenticavo ho visto parecchie volte girare anche le nuove Porshe 997 coupè e cabrio sia camuffate ke definitive! Scusate per l' OT!
  18. A chi lo dici....quest'estate ho visto tra Lecce e S.M. di Leuca una marea di prototipi Merceds ma di Alfa neanche l'ombra!Ke sfiga!
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