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PaoloGTC

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Risposte pubblicato da PaoloGTC

  1. La vidi dal vivo a Ginevra.

    Meravigliosa.

    Per un attimo la mia mente nostalgica pensò agli anni di Vectra e Calibra e mi immaginai  una rinascita della Vectra in stile berlina sportiva iso-Serie 3/Giulia con questi trattamenti di frontale, coda e sinuosità delle fiancate.

    Poi mi chiesero se potevo spostarmi che dovevano scattare una fotografia, e il sogno svanì.

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  2. Non consegnano.

    Non consegnano un catzo.

    Di suo è già un modello che fa parte di un segmento al tramonto... in più non consegnano.

    Qui c'è sempre solo la solita nera superfull arrivata per il lancio, che nessuno vuole perchè costa tre reni.

    Il venditore nelle settimane successive al lancio ha stipulato 6 contratti, che visti i tempi e le dimensioni del conce non è tanto, non è poco, diciamo che ci sta. Di certo non sono gli anni d'oro per il marchio e per tutti in generale, ma 6 contratti, a sentir lui, sono anche più di quel che ci si aspettava.

    Il problema è che fino ad ora non ne è arrivata nemmeno una, e se fai un contratto ora si limitano a dirti "da sei mesi in su"... e tu ti senti più per l' "in su", dato che quelle 6 là devono ancora arrivare.

    L'altro giorno mi ha detto "son passati a chiedermi della station perchè l'han vista sui giornali. Mi scappava da ridere."

     

    A me esternamente piace, ero poco convinto di alcune cose ma ci ho fatto l'occhio. Dentro un po' meno ma penso dovrei abituarmi a starci anche lì. La total black in esposizione è un po' di nicchia ma ha il suo bel caratterino. Se fossimo in tempi umani, se le auto avessero prezzi umani e quella lì avesse un allestimento umano (costa praticamente IL DOPPIO di quanto pagai la GTC nel 2005) forse l'avrei anche già presa, con la differenza che questa volta anzichè essere il primo ad averla in zona (come fu per la GTC nella primavera di 18 anni fa) sarei il primo e L'UNICO....

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  3. 34 minuti fa, TonyH scrive:

     

    Qua apriamo un'altra enorme discussione.

    Che vogliono tutti "l'usato sicuro". Ovvero il progetto coraggioso, innovativo MA che deve avere un ritorno CERTO e ENORME SUBITO. 

     

    Poi finisce che uno si rompe i coglioni, fa da sè, si scopre che ha successo perchè l'idea era buona davvero e partono i peana "eh ma il web" "eh ma questo" "eh ma quello è partito da facebook/youtube/instagram/tiktok non era degno di considerazione"

     

    Una volta i produttori (es: MGM, lo so perchè avevo tradotto un libro che ne parlava) destinavano ogni anno un budget a dei progetti "a perdere". Perchè sapevano che su 10 9 andavano male ma quello buono pagava tutto con gli interessi.

    (così nacque il film del Mago di Oz, per dire)

     

     

    Quello me lo sono completamente perso. Un po' mi secca perchè poteva essere interessante ma non ne trovavo la "spinta" commerciale da nessuna parte.

     

     

    Un progetto così lo approvo.

     

    La cosa seccante che è vengono a due "badola" che siamo io e te. Nell'ED sembra che stiano ad aspettare l'inesorabile destino.

     

    Fai in tempo a prendere il numero finale, sul quale non saprei dire nulla perchè non sono ancora andato a comprarlo, ma credo sia in edicola da qualche giorno. Era un progetto indubbiamente particolare, più particolare della rivista da cui aveva ripescato lo storico nome... perchè Auto Italiana  ha lasciato il segno nei suoi anni ma era comunque una rivista di automobili e di sport automobilistico (più del secondo direi... era un po' come mettere insieme in un settimanale una fetta di Quattroruote e un Autosprint dell'epoca... molto sulle gare e sulla preparazione delle vetture dei vari team) mentre questo era un trimestrale premium in carta pesante e patinata, foto d'alto livello e grafica leccata/sofisticata "lo famo strano"... sai quegli articoli in stile "il titolo lo metto nella seconda pagina, il paragrafo lo metto obliquo, la foto la metto in verticale, questo testo lo inizio con la prima lettera della prima parola grande la pagina".... quelle robe lì. 

    Era comunque sempre una sorpresa perchè seguendo "il nuovo" solo in parte (han parlato di Giulia Quadrifoglio e di altre, a modo loro) non sapevi mai cosa c'era sul nuovo numero, e certi argomenti non te li aspettavi.

    Han fatto restomod approfondendo parecchio sulla Delta di Amos, ma han fatto anche un bellissimo reportage sui ristoranti legati al Cavallino e alle loro collezioni di oggetti donati dai Piloti, è stato bello leggere i ricordi di Giacobazzi che sponsorizzava Villeneuve... non l'ho mai trovato banale.

    Non era solo millemila cavalli, sono andati anche a seguire il montaggio di un Tonale raccontandolo con una certa poesia. Fotografia intensa, un certo tot di bianco e nero. La buttava un po' sul lusso e su un certo livello di lifestyle... sì, forse un pelo di puzza sotto il naso... ma i testi prendevano.

     

    Un bel prodotto, che a mio parere 10 euro ogni tre mesi li valeva sicuramente.

    Come hai detto tu però, non è stato "spinto" un granchè. Periodicamente su 4R e su RC compariva in quadratino che annunciava l'arrivo del nuovo numero. Son contento di averli presi tutti perchè resterà una bella storia.

     

     

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  4. Fanculi direi proprio di no, perchè hai ragione.

    Però se fossi a capo del progetto ti chiederei di mostrarmi quanti copie riesci a vendere e dimostrarmi che ci stiamo dentro.

    Tony quando ho presentato a Nada la mia idea per un libro su 164 (e parliamo di anni fa, non di questo periodo di tasche vuote e bollette assurde) il figlio del patron (che gli stava a fianco ed annuiva) mi disse che messo giù così sarebbe stato uno splendido e completo libro, a livello del Companion di Montreal.

    Però mi disse anche "se metto in piedi un libro così lo devo proporre a 100 euro, e non lo farò mai, perchè faccio un buco... non lo farò nemmeno per il 75 (che doveva ancora nascere) che potrebbe anche avere più riscontro di un 164; oggi quelli che tirano fan parte della "Collana" che vendiamo a 25 euro.

    Lo sappiamo anche noi che rispetto al progetto che hai in mente tu son volumi tanto-quanto che a un vero appassionato alla ricerca di approfondimenti mai visti - che ci sono - mostrano nulla. Ma vendo se propongo alla massa tot cose a tot euro. Di più non ne spendono, o quelli che lo fanno sono troppo pochi."

     

    Piacerebbe anche a me il 4R che dici tu, e li pagherei anche io, così come ho pagato fino all'ultimo i 10 che Auto Italiana mi chiedeva ogni tre mesi e che nel suo mondo era interessante.

    Eran tre caffè al mese.

    Han chiuso anche quello.

     

    Io sarei per un'idea più drastica, insensata, inaudita, con le pa..e, che sicuramente prenderà anche lei i suoi fischi.

     

    Un bel punto fermo redazionale che dice "noi come 4R siamo nati, siamo cresciuti, vi abbiamo fatto compagnia ed informato in un'epoca in cui esisteva una certa automobile, che oggi va sparendo, sostituita da un prodotto in cui non ci riconosciamo più. Da ora in poi nelle edicole troverete un mensile leggero e veloce, da pochi euro, che racconta il prodotto moderno a chi lo segue ancora (un mensile grande come un paio di Auto Oggi messi insieme per dire) e la nostra testata madre diventa il mensile sulla storia dell'automobile che tutti abbiamo amato."

     

    Fai sparire Ruoteclassiche, e Quattroruote diventa il mensile che racconta la storia dell'auto, dall'inizio alla fine (chè di fine si tratta). Fatto bene, spesso come un 4R dei tempi d'oro, con le prove delle vecchiette e il recupero dei vecchi testi, il design, interviste alla Cironi, tecnica e restauro, mercato dei privati e SENZA listino, che tanto anche quello del vintage è buono per pulirsi il didietro.

    Fornisci assistenza nella ricerca dei ricambi, prendi la pista e la valorizzi, raduni di marca/modello o termiche in generale ogni weekend, ci porti là il museo (che hai uno spazio infinito in quel terreno, chi c'è stato lo sa), ci fai delle officine che fanno restauri e spazi dove chi ha una vecchietta può lasciarla a dormire e mille altre cose che non sto ad elencare.

    Tutto sotto il nome QUATTRORUOTE, e tiri vicino tutta la passione che hai seminato in 60 anni e che ora è in giro qui e là smarrita.

    Poi vabbè, in edicola mettilo il 50 pagine tutto sponsorizzato per chi deve scegliere la Duracell o la Panasonic, ci sta. Ma a quel punto secondo me è quello che può essere basic... che tanto basta.

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  5. L'archivio ce l'hanno, non hanno buttato tutto come fecero altri che già nei primi Duemila mi rispondevano "no noi teniamo solo gli ultimi due anni per gli arretrati, il resto va al macero".

    Penso che anche gli altri si siano tenuti almeno UNA COPIA di ciò che hanno prodotto (la segretaria Auto & Design quando andai in redazione direttamente per recuperare ciò che mi mancava della collezione mi disse che alcuni numeri non erano più disponibili, li avevano nel loro archivio privato e se volevo mi poteva fare qualche fotocopia del servizio che mi interessava).

    Bisogna vedere se c'è la voglia ed il personale per rendere pubblico/digitale ciò che loro hanno ma non puoi più acquistare.

    So per certo che al di là del quantitativo resi destinato all'archivio arretrati 4R ogni mese 10 copie venivano imballate per l'archivio privato e altre 10 imballate per l'archivio della Mazzocchi Bordone. Poi ci sono appunto gli arretrati... quindi è tutto disponibile se si ha la voglia, il tempo ed il personale per fornire materiale in maniera "moderna". Bisogna anche vedere la richiesta.

     

    Riguardo gli inserti di dubbia natura, sicuramente tutti gli split che venivano abbinati erano in cambio di un tornaconto: fuori discussione che se si sono verificati degli incidenti era perchè le cose erano gestite in malo modo. Comunque ancora sul finire degli anni '90 tutta la dipendenza da Case tipo VAG non la vedo... vorrei ricordare che nel 1997 non ebbero problemi a buttare giù dallo Stelvio un tot di berline per provarne i freni e a raccontare che la Passat era stata quella a fare la peggior figura, restando senza freni nel vero senso del termine per distruzione delle pastiglie che si portò via pure i sensori che avevano piazzato per rilevare le temperature.

    Una berlina della crante kasa tetesca che resta senza freni mentre altre italiane, francesi e giappo se la cavano alla grande non è affatto un bel messaggio, e non lo pubblichi se stai già facendo pissi pissi bau bau sottobanco.

    Per me l'ultimo decennio del secolo scorso di 4R è ancora buono.

     

    Riguardo le foto in copertina che corrispondono a quelle di altre pubblicazioni ufficiali delle Case, la K non è stata l'unica. Non tutte le copertine le scattavano a Rozzano in studio, quando c'era la foto buona per la cover che avevano in mente la usavano.

    Nel dicembre del 1987 pubblicano una Croma vista di tre quarti posteriore con cerchi after market che viene da documentazione straniera.

    Anche la Thema II serie su novembre 1988 è un'immagine Lancia.

     

    Tornando alla situazione attuale, io credo che comunque ci sia ben poco da fare. Tutto ciò cui si auspica pensando alla rivista che abbiamo amato e a come dovrebbe essere, coinvolge un tipo di prodotto, la passione ad esso legata ed un'epoca che non esistono più. Fosse anche oggi lo stesso fantastico 4R dei tempi migliori, sarebbe in edicola a parlare di cose che interessano molto meno che un tempo.

    Ribadisco ancora che non è mia intenzione levare a loro tutte le colpe. Ne hanno.

    Ma se devo pensare ad un'altra realtà italiana e al suo declino con conseguente sparizione, trovo ad esempio che BBurago abbia ben più colpe di 4R.

    Anche BBurago un giorno si è trovata davanti ad un panorama che era cambiato, perchè il suo modello, spesso giocattolo, non tirava più. C'era però l'opportunità di virare su ciò che oggi tira ancora, il collezionismo di livello più elevato.

    Arrivò ad esempio Maisto a farle le scarpe con modelli inediti e molleggiati. La Bmw 850i e la Jaguar XJ220 le comprai da Maisto, la Jaguar gattona con 4 porte apribili pure. BBurago mi accompagnò lungo gli anni 90 con dei modelli molto belli come la EB110 o la F50, per carità... ma anche continuando a propormi l'Aurelia, la Camargue, la Testarossa senza specchi, e negli 1/24 la Mercedes 190 e la Ferrari BB512.

    "Ohhh... siam finiti col culo per terra."

    Personalmente mi immagino un futuro in cui Domus può avere una chance se si mette a fare un Classiche come si deve (che non è quello attuale) incanalando la forza di tutto ciò che ha chiuso lì. Quattroruote, se continuerà ad esistere, diventerà Al Volante, che oggi sì ha un senso vista la passione residua per ciò che viene prodotto oggi.

     

    Però ora mi fermo qui... vado a leggere la prova dei 100.000 km con la 164 (voglio farmi male :D )

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  6. 3 minuti fa, Abarth03 scrive:

     

    Di Gente Motori, una sola cosa sopportavo poco: l'impostazione da giornalaccio di gossip di buona parte dei suoi titoli.
    "Segretissimo"
    "Anteprima mondiale"

    "Abbiamo provato tutte novità dell'anno"
    "Noi, solo noi vi diciamo come va la tal macchina"

    (non sto inventando, fate una ricerca su google e troverete delle bellissime copertine degli anni settanta e ottanta che usano questi toni).
    Sorvoliamo poi sull'attendibilità delle fonti che gli passavano scoop e anteprime, perchè non di rado mettevano in copertina robe di cui a posteriori si può dire "ma che cosa vi siete fumati?"
    Per esempio, a metà anni ottanta si erano ostinati a dare per imminente una nuova Ford Fiesta con carrozzeria tipo sw, stile VW Polo coeva, di cui ovviamente non si è mai vista traccia.
    Detto questo, e so di fare un'affermazione contraddittoria, ritengo che ad oggi Gente Motori rimanga l'unico tentativo in parte riuscito, di avvicinare 4R.
    4R che ormai non compro più dal 2011, e di cui mi dispiace sapere che fine ha fatto...

     

    Ehi ehi la Fiesta con quel tipo di carrozzeria esisteva al Centro Stile Ford. Ho una foto con Uwe Banhsen (o come cavolo si scrive) seduto al posto guida. Era uno scoop basato su qualcosa di reale. Si trattava semplicemente di un'ipotesi molto futuristica, presa in considerazione fino al punto di farne una maquette marciante, ma che poi fu messa via quando si decise di fare la copia del Pegiò 205 che se la guidi t'innamori. ;)

     

    E non mi tocchi più il fiuto del Gianni lei eh? Sono io che dico quando Gianni sbagliava o meno :D

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  7. Non so.

    Per tutti gli anni 90 sinceramente non ho visto dei crolli qualitativi della rivista, certo alcune cose erano cambiate ma sono anche gli anni in cui la rivista ha rinforzato la sua proposta con nuove attrezzature e la pista, se non erro... inoltre i long term test sono arrivati almeno fino alla 500 che è ancora in vendita oggi, che venne ampiamente elogiata se non ricordo male.

    Di vero crollo e di vere braghe calate secondo me si può parlare negli anni più recenti.

     

    Vale l'esempio di Auto Oggi pure... nel 2009 Alessandro Ferrari mi scrisse un'accorata mail di saluto (che poi era molto simile al lungo editoriale apparso sull'ultimo numero pubblicato), che mise fine al nostro rapporto epistolare perchè poi la sua mail redazionale fu chiusa e non ebbi modo di rintracciarlo altrove. Mi disse che chiudevano perchè non ce la facevano più, che sapevano benissimo che la rivista era diventata una schifezza ma non potevano più permettersi di spendere per tutte le persone di cui necessitavano per fare un buon prodotto, perchè ormai il pubblico guardava le cose gratis su internet con l'ADSL.

    Non è colpa di nessuno, il mondo cambia e la gente si dirige dove gli conviene, ma non si può nemmeno dire che quel settimanale sia diventato una schifezza perchè un giorno la Mondadori si è svegliata e ha detto "adesso facciamo una schifezza così facciamo più soldi". Con quale visione in ottica futura?

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  8. 1 ora fa, TonyH scrive:


    Che sia sempre stato il più tecnico, hai ragione.

    Ed è il motivo per cui era rimasta l’unica rivista che compravo regolarmente (lo critico proprio perché lo compro).

     

    È vero che il mercato è cambiato.

    Quello che gli imputo è che questo cambiamento lo hanno o subito oppure lo hanno pure cavalcato quando gli faceva comodo nonostante come dice giustamente @savio.79 sono 10 anni che gli si dice “vah che non siamo soddisfatti”.

     

    Che si lamentava che la tecnica era finita al fondo (di qualsiasi tipo). Nonostante se giri l’internet di discussioni di tecnica ne abbondino.

    E di giornalisti giovani e competenti (primo nome, Giuliano Daniele) ci siano.

    Persino chi sa fare i disegni alla Alisi

    Hanno toppato clamorosamente pure tutta il legame con la parte social (comune a tutta la parte stampata, dove i siti sono una schifezza, nel 2022 non li hanno ancora capiti).

    Forse altro errore è stato il moltiplicarsi di riviste dedicate. Da YoungTimer a Top Gear che scimmiottava Evo. O moltiplichi le risorse oppure parcellizzi le vendite

     

    Tirando un sunto, per xyz motivi sembra che abbiano assecondato più che gli inserzionisti che il lettore.

    Col risultato che prima se ne è andato il lettore, poi l’inserzionista.

     

    Dove voglio arrivare con tutti i miei deliri?
     

    È che passione per l’auto ce ne é ancora. Il web ne ha. Rollingsteel, Gasi Garage, Cironi…..gente che riesce a fare raduni da centinaia di persone.

     

    O più nel piccolo. Ieri ho portato la 306 da doctorglass, il ragazzo non la finiva di fare complimenti, mi raccontava delle sue, del 112 del papà, della sua Delta Biturbo.

     

    Tutti questo per qualche motivo Quattroruote non riesce più a intercettarlo.

     

    Una volta c'era anche più coesione fra noi che sognando l'auto siam cresciuti, a partire da quando facevamo i compiti e poi guardavamo il Generale Lee che volava, Kitt che blaterava di sensori, il nostro poster della Testarossa in camera e le Gruppo B che facevan chiasso. A diciott'anni era normale avere per le mani Quattroruote e molti di noi lo sbirciavano  già da ragazzini sognando la patente (e guardacaso in quel periodo sono arrivati tutti i suoi concorrenti: Auto, Automobilismo, Auto Oggi... perchè l'auto in edicola "tirava" di brutto dato che la gente la faceva tirare).

    Sulle copertine e nelle pagine c'erano auto che sognavamo e che potevamo comprare, chi più chi meno. Quattroruote ci parlava del prodotto di cui eravamo innamorati.

    Ha sempre venduto un monte anche perchè praticamente in ogni concessionaria, autosalone o rivenditore d'Italia ce n'era almeno una copia, ma il pubblico c'era ed era anche giovane, innamorato e sognatore.

    Mi piacerebbe ad esempio vedere oggi all'interno dell'audience di 4R quanto è grande la fetta di quelli che hanno l'eta che avevamo noi quando sognavamo le auto che le Case proponevano.

    Tra colleghi di lavoro e parentado vedo parecchi ggiovini e anche alcuni studenti... gli argomenti sono totalmente differenti.

    4R da rivista dell'automobilista come dato di fatto, come costante universale è passato ad essere la rivista che non vogliono lasciarlo andare (nel senso di levarlo dal loro quotidiano) e non vogliono lasciar andare la passione per l'auto, anche se il mondo fa di tutto per farglielo fare.

    Resto del parere che potrebbe essere la rivista più perfettissima e ben fatta che possiamo desiderare, ma sarebbe nella pupù lo stesso.

    Il tema non coinvolge più, anche se spiegato bene. A meno che... quel che hai citato tu, certi personaggi che oggi (con merito) spopolano sul web e fanno numeri. Ma di cosa parlano?

    Non di quello che 4R ponendosi come rivista d'attualità ogni mese è "obbligato" a buttar su.

    Io da ggiovine sapevo a memoria prestazioni e prezzi della Tipo così come le caratteristiche della Bmw 750i o che la 19 TRE era un milledue e la TSE un millequattro. Penso fossimo in tanti ad esser messi così.

    Onestamente, oggi... fatico a riconoscere una Evoque da un Discovery, e non ho la minima idea di quali motorizzazioni offra una GLC. Perchè non me ne frega una mazza. Perchè l'auto che ho amato non c'è più.

    Gli ultimi due numeri di 4R che mi hanno interessato almeno in una parte son stati quelli con il paragone Astra/Astra e Tipo/Tipo... perchè volevo leggere cosa scrivevano delle mie due amate vecchiette.

    Loro hanno una fila di colpe che va fino in Spagna... ma una parte la fa la situazione e una parte l'ha fatta anche il pubblico ignorante quando la rivista era ancora decente ma ho iniziato a sentire cori di "che mi frega di spendere tot euro per 4R che c'è Al Volante a 1.50 e il listino con tutte le offerte e gli sconti c'è anche lì".

    Beh... se il listino era diventata la cosa più importante, evidentemente qualcosa si era già "rotto" fuori dalle redazioni, e non per colpa loro.

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  9. 1 ora fa, Redbull scrive:

    Chi sa il perché la 155GTA aveva dei proiettori differenti dalla serie? Un’alternativa “mai nata”?

    6685B140-D0D6-4E27-A70B-4CB679D8445F.jpeg

     

    In effetti in uno dei bozzetti in cui la vettura è ancora un po' "ideale" e meno aderente alla realtà (nel senso che, ok, la forma è quella ma i dettagli sono differenti, le porte non sono esattamente quelle della Tipo, i vetri sono a filo, insomma quei bozzetti ottimisti :D ) c'è un frontale con quella soluzione, una specie di cornice che separa il cofano dai fari e di conseguenza gli stessi sono un po' più in basso e diversi... ma solo in quel bozzetto, mai visto nulla nelle maquettes riguardo questa alternativa.

    Alfa 155 5.jpg

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  10. 1 ora fa, TonyH scrive:

     

    Da un lato spiacerebbe molto, sia per i suoi 66 anni sia per i miei personali 33 anni di fedeltà.

     

    Dall'altro lato però sono anni che gli si ripete che "così non va", che i contenuti sono scaduti troppo. E hanno fatto praticamente sempre orecchie da mercante.

     

    La loro attenuante è che il tutto il mercato dell'auto la passione l'ha seppellita. 30 anni fa ti mettevi a leggere di buzzo buono anche le sfide tra una Tipo e una Renault 19 per vedere le diverse filosofie. Oggi si-no-boh.

     

    Mi sa che di ED l'unica che ha futuro è RuoteClassiche.

     

    Mah guarda che i contenuti siano scaduti rispetto al mensile dei tempi d'oro non ci piove, ma nel declino dei contenuti di tutti resta quello con le prove più complete e strumentate, grazie anche all'ambaradan che si sono costruiti negli anni tra laboratori, circuito e strumentazioni varie, fin dai tempi del manichino Oscar che aveva lasciato intendere come le loro prove fossero più approfondite e tecniche.

    Da tempo ormai non compro più nulla  della concorrenza, in primis perchè non è rimasto quasi niente e poi perchè i superstiti sono diventati i fantasmi di ciò che erano. Qualche settimana fa alla Coop ho sfogliato gli ultimi Auto ed Automobilismo e dopo due minuti la voce alle casse ha detto "attenzione ci sono due palle che rotolano verso l'uscita, non calpestatele".

    Per cui a mio parere oggi come oggi 4R resta ancora quello che della tal vettura, se ne voglio capire qualcosa (al netto di simpatie redazionali che tutti hanno perchè ormai sono obbligati ad essere simpatici a qualcuno per stare ancora in piedi) è quello che mi dice di più.

    Il problema grosso grosso, come hai chiuso tu qui sopra, è che raramente mi vien voglia di sapere qualcosa della tal vettura. Trattano un prodotto per il quale la passione ormai è andata a farsi benedire, e se resterà in piedi il Classiche sarà proprio perchè ormai a quello tocca aggrapparci.

    Anche ci mettessero tutto l'impegno riguardo i contenuti.... di cosa???

    E' sempre stata così la storia, anche quando a morire era solo una parte del panorama automobilistico. Quando è morta la passione per il tuning pesante, o meglio, è passato di moda fantasticare su certe cose, AUTO ha dovuto reinventarsi lasciando perdere le Gemballa in copertina, e stava per dare il giro.

    Auto Oggi è morto quando ciò che lo rendeva interessante, la tempestività, è stato sepolto dal web.

    Mettici la crisi, i costi, tutto quello che vediamo in giro oggi.

    A me 'sta faccenda dell'abbonamento SOLO SEI MESI puzza assai.

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  11. On 9/11/2022 at 17:57, libbio scrive:

    Il posteriore della Stilo 3p è più attuale oggi di quando uscì. A me piace ancora tantissimo, peccato che all'epoca non riuscì veramente a sfondare

     

    Stessa cosa che penso della mia GTC. E' diventata vecchia quando la generazione successiva si è presentata tonda e cicciona in stile Insignia, ma con tutto l'insieme di tagli e spigoli che è venuto fuori oggi nel mondo del design automobilistico, sembra più adatta al circolante oggi che 10 anni fa :D

    Se non si fosse mai vista prima e la presentassero oggi la venderebbero :)

     

    On 9/11/2022 at 22:33, v13 scrive:

     

     

    qualcuno si offende se dico che mi pare una galleria di mostri?
    L'unica che si salva è la Brava versione "moderata" di qualche post fa, con dei fari più normali invece delle 6 banane (© @PaoloGTC :-D ).

     

    Sulla plancia, invece, sono in disaccordo: all'epoca sembrava moderna e piuttosto importante rispetto alle abitudini Fiat che prediligevano un design più snello (per approccio "utilitario", ma anche per occupare meno spazio in abitacolo). Anche le plastiche, poi, non erano malaccio per l'epoca.

     

    Riguardo le plastiche o dettagli come la strumentazione non ho nulla da dire, a me non è mai andata giù quella consolle centrale un po' a uovo di Pasqua. Ma io sono terribilmente tradizionale per quel che riguarda lo stile dei cruscotti, tanto che ho citato la plancia del Coupè come la più bella in assoluto e che vorrei vedere ancora oggi sull'auto che comprerò un giorno. Amavo la plancia di Astra F così come amavo (e amo) le plance Bmw di E30, E46 e via dicendo. Già mi fecero incazzare quando levarono quella della E30 per fare la monobocchetta di E36. Per inciso per me è brutta pure la consolle della GTC che ho, che sembra un frigo, anche se incredibilmente con tutto ciò che è venuto fuori negli ultimi anni come design d'interni, con quel grosso schermo sopra le bocchette oggi la plancia di Astra H sarebbe attualissima :D

    On 10/11/2022 at 07:18, indeciso88 scrive:

    Ma siete sicuri che non sono studi per la world car che poi sarà la Palio?

     

    Tutte le foto fan parte del materiale divulgato ufficialmente da Fiat alla presentazione di B&B e pubblicato da A&D nella design story. Ciò non toglie che certe idee scartate siano state sicuramente riutilizzate in seguito...

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  12. 1 ora fa, DOssi scrive:

     Mai vista prima questa dell'IDEA !!!

     

    Anche se forse il frontale era una iniziale direzione per quelli definitivi, il resto e' veramente di una banalità imbarazzante !!

     

    La parte piu' innovativa potrebbe essere la nervatura concava sulla fiancata.

     

    Sarebbe interessante vedere il retro della 3 porte che si vede in secondo piano ...🤔

     

    Ecco la tre porte.

    Aggiungo inoltre:

     

    - la tre porte Italdesign (il frontale è diverso.... non so se Giugiaro avesse proposto di realizzare due frontali differenti per 3 e 5 porte oppure avesse semplicemente usato le due maquettes per mostrare due idee, delle quali poi ne sarebbe stata scelta una)

    - la tre porte CS Fiat proposta in questo confronto di inizio '92 in cui la 5 porte aveva la fanaleria "classica" vista sopra: ad inizio anno la proposta del CS era questa. La maquette della Bravo come l'abbiamo conosciuta arriverà nell'autunno di quell'anno

    - studi del CS Fiat sulla 3 porte risalenti al 1991.

     

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  13. 13 ore fa, falconero79 scrive:

     

    la prima è molto simile a quella andata in produzione se non per i fari posteriori che mi ricordano la Palio.

    La seconda mi piace il frontale, e la 3/4 posteriore mi ricorda un po' Palio e un po' Deltasud

    la terza sembra una Dacia con stilemi Palio/Punto

     

    a me non dispiaceva ma non ho mai sopportato la differenziazione dei quadranti.

     

    Quanto a 75, la plancia era abbastanza imponente con un'accozzaglia di pezzi quasi messi a caso. Alla 90 è andata peggio però

    PS, ma quelle vetture sullo sfondo?

     

    Le vetture sullo sfondo sono altre proposte: per quella presentazione del 1992 furono costruite tantissime maquette in scala reale.

     

    10 ore fa, 3volumi3 scrive:

    La Tempra non è che fosse una brutta vettura come si lascia intendere in qualche commento. Piuttosto è invecchiata male, che è una cosa diversa. 

    Io che quando uscì c'ero :saggio mi ricordo che piaceva all'uomo della strada (quasi quanto la Croma), cosa non così scontata per una vettura del Gruppo, se ci ricordiamo la nomea negativa che ebbero subito le varie Fiat Duna, Lancia Kappa, Fiat Palio, etc.

    La sua estetica va contestualizzata col periodo in cui uscì (coda alta compresa). Certo, il fatto che adesso ci sembri sgraziata non depone a favore del suo design, ma non direi che fosse del tutto una vettura brutta.

     

    Infatti come ho scritto secondo me globalmente non lo era affatto. Semplicemente si poteva fare di meglio riguardo la grafica del posteriore. La stessa Croma (ben più vecchia e sulla strada davanti agli occhi dell'uomo della strada tanto quanto la Tempra negli anni '90) vista da dietro era risolta meglio.

    Tante vetture della sua categoria e della sua epoca erano risolte meglio nella vista posteriore, a partire dalla cugina Dedra.

    Vista a 360 gradi comunque non era affatto un'auto orribile.

    A volte basterebbe poco.. è un po' il discorso della Duna. Va bene che l'innesto di un terzo volume su una vettura squadrata e dalla larghezza studiata per una compatta di 3,6-3,7 metri circa non sarebbe stato cosa facile per nessuno (ricordiamoci che l'ha fatta Giugiaro che non era esattamente l'ultimo degli scemi) ma quel piattume posteriore e quei fari verticali ai lati di un lamierato interrotto solo dal pulsante per aprire lo sportello erano la mazzata finale.

    Dei fari più contenuti in altezza e più larghi, magari con due porzioni sul portello unite da un pannello portatarga nero in stile Croma potevano già migliorare la situazione.

    I dettagli fanno... non sono solo i volumi a far bella o brutta un'auto. Prendi una Vectra 1.4 GL base con i faretti colorati ed il pannello portabagagli vuoto, in lamiera. Poi prendi una 2000 16v con i fari fumè ed il pannello portatarga scuro.

    Cambia.

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  14. 17 minuti fa, Tony ramirez scrive:

    Col senno di poi ci è andata benissimo, c'era un bel rischio di Almera...

     

    Quello andato in produzione resta indubbiamente il migliore, ma debbo dire che il frontale della Giugiara non mi sarebbe dispiaciuto. Più standard ma non male, elegante.

    Avrei invece accettato di buon grado una Brava (per il resto per me molto bella) con una fanaleria più classica come quella della maquette.

    Scusa Nicketto, ma a me quelle sei banane sul comò non sono mai andate giù :)

     

    Sempre a titolo moooolto personale, spero nessuno s'offenda, ma di Bravo & Brava avrei rivisto da zero la plancia. De gustibus, maa.. in quegli anni Fiat ha  messo in produzione la plancia per me più bella di tutta la storia dell'auto (quella del Coupè) e anche la più brutta. :)

     

    (vorrei dire che per me è  una cosa orrenda ed inguardabile anche quella della 75... ma non voglio morire oggi :D )

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  15. Ricordavo addirittura 0.28 per Tempra, magari mi confondo.

     

    Tornando alle curiosità Fiat (spero di non postare cose già viste di recente... andare indietro a rivedere pagine e pagine tra banner vari e lentezza della mia linea mi fa venire l'orticaria)...

     

    - una Brava più "moderata" (gennaio 1992)

    - la Brava di Giugiaro (idem)

    - la Brava di chi aveva fatto la Tipo (idem)

    Fastback CS gennaio  92 1.jpg

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  16. A mio parere il bozzetto cui fa riferimento Abarth03 (penso soprattutto al secondo che ha quotato) lascia intendere anche un bagagliaio leggermente più lungo e di altezza più contenuta. Inoltre non sappiamo se la soluzione scelta per i fanali posteriori avrebbe potuto essere la stessa oppure un'altra.

    Secondo me Tempra era una bella vettura fino al terzo vetro laterale (che era secondo me molto ben disegnato). Poi esagerava con l'altezza del bagagliaio ma soprattutto aveva una vista posteriore grossolana, poco ricercata. Due grossi fari rossi piazzati lì a fare family feeling con la Tipo (lo fecero anche sull'Ulysse) e un portatarga piuttosto grezzo.

    Ci sarebbe da accanirsi anche su quella stupida marmitta ma ora non stiamo guardando quello... penso si potesse fare meglio nella finitura del posteriore. Probabilmente le grandi dimensioni di fanaleria e portatarga furono un tentativo di riempire bene un volume lamierato enorme... l'alternativa poteva essere farla con qualche centimetro in più di bagagliaio (si fermava a 435 mentre Vectra ad esempio andava fino a 443) e con un'altezza più contenuta dello stesso.

    Il problema è che senza terzo vetro sarebbe stata un'altra Dedra, con il terzo vetro un'altra Vectra, la quale a detta di moltissimi, pur essendo abbastanza asettica perchè Opel l'aveva fatta pensando soprattutto all'efficienza aerodinamica, era più bella della Tempra.

    La stessa 155, che se osserviamo bene è la più simile a Tempra per volumi, senza terzo vetro e con altre soluzioni riguardo fanaleria e portatarga, è per me più bella della Tempra al posteriore. Sicuramente non è un capolavoro manco lei, ma è già meglio della torinese.

     

    Curioso comunque notare come ai tempi avesse colpito positivamente quel bagagliaio così alto e se vogliamo un po' shoccante, al punto da far sorvolare ampiamente su mancanza di finezza o altro. Le riviste dei tempi che ogni tanto sfoglio sono tutte piene di titoli che la definiscono la Fiat più bella di tutte.

    Secondo me molte rivali erano più carine: lasciamo stare la solita Vectra perchè io sono di parte :) e anche la Passat del 1988 che presa berlina a mio parere era una discreta cassapanca pure sproporzionata... ma ad esempio - e andiamo a parlare di una vettura che in quanto a bellezza non è stata secondo me celebrata a sufficienza - la 405 era un'altra cosa.

    Va bene, vinceva facile perchè (senza andare a scavare nei meandri Pinini sul perchè e percome) somigliava ad un'ammiraglia italiana molto riuscita... ma la 405 era una bellissima vettura che oggi è praticamente dimenticata.

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  17. La seconda immagine che posto oggi invece non è esattamente una pubblicità, ma è comunque legata al ricordo di un evento pubblicitario che tantissimi di noi ricordano. La voglio condividere perchè è secondo me decisamente curiosa e mi ha fatto sorgere una divertita domanda che poi lascerò come chiusura.

     

    Dunque... come dicevo moltissimi di noi conoscono l'espressione "Porte Aperte" e la utilizzano quando parlano del fatto che nel tal weekend ci sarà il concessionario della tal marca aperto per presentare il tal modello.

    Questa espressione è oggi di uso comune, tanto come la parola "ferodi" quando si parla di freni (dalla marca Ferodo) oppure, nel gergo dei meccanici con i capelli bianchi, il definire "fispino" il filtro benzina (perchè negli anni '60-70 una delle marche italiane più famose a produrli era la Fispa).

    Questo "Porte Aperte" come molti di voi sapranno arriva dal celebre "Porte Aperte alla Renault", iniziativa nata all'inizio degli anni '80 per volere di Renault Italia ed in collaborazione con Gente Motori (le famose chiavi per provare a vincere la vettura).

     

    "Porte aperte" quindi sembrerebbe oggi una definizione di uso comune, nata all'inizio degli anni '80 per battezzare i weekend di apertura di una certa Marca di automobili. Andando a ritroso, sembrerebbe che nasca tutto lì.

     

    Però.

     

    L'altro giorno sfogliavo un numero di una rivista degli anni '60, che si chiamava Automark3; non so quanti di voi la ricordino, perchè credo sia sparita durante la decade successiva. Ne ho parecchi numeri in archivio, ma i più "recenti" si fermano infatti al 1971.

    Sul numero che stavo sfogliando c'era un articolo che raccontava di una visita agli stabilimenti Renault da parte dei giornalisti del suddetto mensile, con particolare attenzione alla linea di produzione della R16.

     

    Bene: la curiosità quale sarebbe? La vedete qui sotto. Questo articolo era intitolato (siamo nel marzo del 1969) "Porte Aperte alla Renault".

     

    La domanda finale quindi è:

     

    MA DA QUANTO TEMPO ESISTE L'ESPRESSIONE "PORTE APERTE ALLA RENAULT"? :D

    Porte Aperte alla Renault AutoMark 3 3-69.jpg

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