Vai al contenuto

PaoloGTC

Utente Registrato Plus
  • Numero contenuti pubblicati

    11085
  • Iscritto il

  • Ultima visita

  • Giorni Massima Popolarità

    50

Risposte pubblicato da PaoloGTC

  1. Nelle tristi immagini dello sfascio al Portello si vede questa...

     

    Portello-2785-090-f.jpg.fbdbdf260b70a4556e442387773a6410.jpg

     

    ...che come potete vedere era asimmetrica...

     

    Alfabook164maquettealt2.thumb.jpg.ee0205a24123dfc2277946063112b05e.jpg

     

    ....e che quando era una giovane maquette piena di speranze, aveva questo aspetto:

     

    Alfa145-146progetto433CSAlfa7-1986.thumb.jpg.55acabb19d6ae5fa77b8318831c83b30.jpg

     

    Al secolo, progetto 433 (che andava in coppia col 434 iso-155 di cui Fumia ha mostrato la sua proposta nell'autobiografia), proposta del CS Alfa. Siamo nel luglio del 1986.

     

    • Mi Piace 2
    • Grazie! 3
  2. Una delle idee di Enrico che avrebbero meritato di diventare realtà, in mezzo ad altre che onestamente stanno bene dove sono rimaste. Calcolando quanto sono migliorate vetture come 164, 916 e Y con il processo di affinamento, rispetto a dei bozzetti che contenevano sicuramente il "seme" della sua creatività (ha un caratteraccio che negli ultimi anni secondo me è pure peggiorato, ma gli va dato atto di aver creato tre auto bellissime e assolutamente originali), ma erano un po' "acerbi" nelle proporzioni, posso immaginare che questa vettura una volta "finita" sarebbe stata una gran bellezza.

    • Mi Piace 4
    • Adoro! 1
  3. 18 ore fa, max_pershin scrive:

    Paolo, we know that Busso dreamed about FWD, the 152, which eventually became 433/434. The AR management obviously wanted Tipo 2/3!

    This is the strategic plan from 1980 that was accepted by IRI. Starting from 1983 all Alfa Nord models (except Alfa 6) supposed to have the 152 Front Wheel Drive platform, which later became the 433/434 - single platform for the Nord and Sud models.

     

    image.png.46364431d4600de5c7ffb63b43063bee.png

    image.png.818543bc53de09acddc722d4a2458f51.png

    image.png.bd06a30ba279a0e82d0d09d9fd9ed49a.png

    image.png.0fe7ea614aca951827f4f3ec39b2a6e6.png

     

    Max I remember this plan but each time seems there was something not working between management and research/development. Don't forget, according to Chirico's memories (his speech at Museum during the 75 anniversary in 2005) in 1980 they were at the beginning of the 156/154 development which, in his own words, were "both rear traction, sharing a lot of components, with 6 speed gearbox on the front axle that was also built and tested on a mule" and only in 1981 IRI told them they had to build the next middle/big size on the T4 Fiat platform. So... something doesn't match if we say in the '80 they were thinking about a future range all front wheel drive. In fact, they had issues when came the moment to put the 156 (Cressoni) body on the T4 because of the engine shape and the hood.

    About the T2/3 for the next "33", of course they knew it was the only way (Alfa was already under Fiat from two years and also the CentoTemprantacinque :D was already frozen), I was just saying that at the beginning the hope was to keep the Tipo platform and wheelbase only, not part of the carry over too. If you look at the first maquette ( autumn 1988) you can see a different A-pillar, while in the spring 1989 one we already see the Tipo windshield and A-pillar.

    • Mi Piace 2
  4. 7 ore fa, Tony ramirez scrive:

    ora non so di che hanno siano ma quei gruppi ottici posteriori sono attuali da far imbarazzo.

     

     

    Sì, io le avevo già viste :D ora non ricordo se in passato le avevo già caricate anche qui, ma credo vengano dalla mia pagina FB :D, dove fra gli amici c'è sempre qualcuno che ogni tanto passa a fare spesa :D e poi pubblica qui lì là :D

     

    Non per fare le sborone e dire "queste robe le ho solo io" :D assolutamente... ma ad esser sinceri prima che mi mettessi a fare questi scan, queste cose in giro per il web non c'erano. Nulla di male, ci mancherebbe :)  

     

    Comunque, per contestualizzare un pochino: le prime due foto mostrano la cosiddetta "164 RT" (Restyling Totale) del febbraio 1990, che fu la prima proposta Pininfarina per l'erede della berlina nata dalle manine di Fumia.

    Venne ovviamente scartata nel momento in cui si decise di fare un'auto "più nuova" (questa, al di là di differenze di "pelle" esterna in fiancata, avrebbe dovuto conservare il più possibile del carry over originale... una 164 e 1/2, via...)

    Qualcosa rimase nell'aria a livello di frontale, comunque... l'idea dei fari mignon.

     

    La berlinetta invece fa parte della definizione di 145. Era l'autunno del 1988: l'erede di 33, già s'era deciso, sarebbe nata sul Tipo 2, ma in una prima fase l'ipotesi era quella di usare SOLO il pianale, costruendoci sopra una carrozzeria completamente diversa, senza vincoli a livello di parabrezza e montanti anteriori.

     

    Poi il CS Alfa fu costretto ripensare il tutto, quando fu deciso che la vettura avrebbe dovuto avere più parti in comune con la Tipo. La maquette in foto è della primavera 1989, e anche se non è chiarissimo a prima vista, a livello di porte è più vicina alla Fiat.

    Prima era una cosa del genere.

    I laterali mostrano meglio il cambio di rotta.

     

    Alfa145-146modelloCSAlfasolopianaleTipoautunno19881.thumb.jpg.705a15a171bf207af42213b9945ad487.jpgAlfa145-146modelloCSAlfadinuovocarryoverTipo(epowood)primavera19892.thumb.jpg.ad35206dbe14f4b48c3881a94b444216.jpg

     

     

    • Mi Piace 8
  5. 21 minuti fa, nucarote scrive:

    La 3p di Mauro Basso ricorda vagamente la Corsa D 3p.

    secondo me fanno tutte schifo in quanto dovevano sottostare ai vincoli "cantarelliani" che mai potevano far nascere un qualcosa di armonico. Anzi è stato un mezzo miracolo la Stilo 3p.

     

    In quella di Basso comunque il "seme" della Stilo lo vedo, con quella "spalla" molto decisa sul fianco e l'idea di far nascere i gruppi posteriori al termine della stessa. Riguardo le proposte dei carrozzieri, ho come il sospetto che non ci fosse poi quel grande impegno nei confronti del Gruppo, il quale coi suoi marchi non aveva portato in strada chissà che di quanto da loro proposto negli ultimi anni.

    Mentre nasceva la Stilo erano ormai pronte vetture come 156 e Lybra: della seconda conosciamo le vicende tramite le memorie di Fumia, della prima sappiamo che quanto di buono fatto da Giugiaro è finito nella gloria di un collega (lo sostengo e lo sosterrò sempre).

    Pinin era stato fatto fuori, anche per la 166. Giugiaro aveva fatto la Punto, ma per la seconda nada. Bravo & Brava, dopo una Tipo nata anche tramite qualche simpatia ;) erano nate pressochè "in casa" mentre tutto il lavoro di Giorgetto (in alcuni casi secondo me affatto disprezzabile) era rimasto nei suoi stanzini. Y era stata una delle "perle" di Fumia e la K, vedi Tipo.

    Non credo avessero chissà quali prospettive nel proporre la "loro" erede di B&B.

    • Mi Piace 2
  6. A me complessivamente non dispiace, e se penso allo stile di molte auto che oggi si vendono (relativamente) tanto, credo che avrà un ottimo successo.

    Non la promuovo al 100% perchè io son vecchio dentro, fuori e due metri intorno :D e perchè, cosa ovviamente molto personale, noto un sovraccarico di dettagli prettamente... francese. Per il mio umilissimo parere, poteva esserci anche qualcosa in meno, sorprendentemente fuori anzichè dentro.

    All'interno mi aspettavo più "caos", pensando a certi prodotti francesi molto recenti, e invece mi hanno sorpreso. Fuori... beh quel frontale per me porta con sè una bellissima idea gestita un filino male.

    Comunque ritengo abbiano fatto un bel lavoro, pensando ai vincoli.

    Mi fa solo sorridere, da vecchiaccio che ha visto i dietro le quinte del design di un tempo, fatto anche di ragionamenti su quella che doveva essere ad esempio la "guardia" di un paraurti con lo scopo di proteggere i gruppi ottici, che ora a dar spintoni o prender botte nei parcheggi la fanaleria sia la prima :D  

    • Mi Piace 8
  7. Ellamiseria un topic :D io avevo finito! Che pignool... oh, scusate un attimo, il telefono... dev'essere la regia.

     

    Pronto? Sì buongior.... sì stavo giusto vedendo che... sì.

    Ah, ok. Sì. Un topic per..... ecco. Uhm.

    No no, ci mancherebbe, è solo che.... ok. Sì.

    Però... uhm. Ok. Sì, certo, però.... ah. Oggi.

    Ma guardi, oggi..... ah. Ho capito.

    No no, provvedo, faccio colaz... ah. Prima. Sì, foto.

    Sì, tante. Ok.

    Come? La punteggiatu... ma io di solito... ok ok ma non urli....

    Sì. Va bene.

    No no lo so che è al massimo è lei che dice va bene, era solo un modo di... pronto?? Pronto??

     

    Ho avuto una splendida idea :)  sarebbe interessante un topic nel quale, attraverso esempi vari, si analizzano le varie fasi che i prototipi attraversano, dal camuffo totale a quello più leggero, passando per gli escamotage utilizzati per confondere le idee.

     

    Per ora lascio solo una foto della 155, per un confronto con il bozzetto nel primo messaggio di questo nuovo topic :D poi vedrò di tirar fuori altro, ma dopo aver fatto colazione :D  (tanto ho staccato il telefono)

     

    10.jpg.e339e9cd0227ad67a222dbf9a87672a5.jpg

     

    • Mi Piace 3
    • Ahah! 4
    • Grazie! 2
  8. 22 ore fa, sylar91 scrive:

     

     

    è interessante vedere come dietro a quelli che sembrano dei semplici frankenstein raffazzonati alla meno peggio ci siano in realtà delle scelte precise

     

    Sì, infatti... a quei tempi vedendo l'apparente approssimazione (che comunque in parte c'era, almeno nella fase finale dell'abbigliamento posticcio, perchè le strisce di nastro nero, bianco o grigio che a volte servivano a tenere insieme due pezzi, altre volte eran lì solo per "far casino" erano tirate a casaccio) avevamo l'impressione che stessero per cadere a pezzi e che quegli accrocchi fossero stati costruiti in fretta e furia con quel che c'era, ma uno studio a tavolino ha sempre preceduto la costruzione dei camuffi.

     

    Sia per nascondere qualcosa, sia per far credere ad altro.

    Poi c'erano le varie fasi: all'inizio il camuffo più pesante, privo di ogni "suggerimento", poi venivano quelli con la medesima forma che però tramite il nastro adesivo di proposito lasciavano intuire qualcosa. Devo andare OT per dare un esempio, ma mi scuseranno.

    La Tipo (una vettura a caso, di cui conosco i prototipi giusto un pelo :D ) inizialmente circolava così:

     

    28.thumb.jpg.e67c3f2d34de909c8be73867f7e14963.jpg

     

    Chi la incontrava per strada non aveva nessun aiuto nel cercare di capire quale fosse il taglio del posteriore e la sagoma della portiera.

    Poi, qualche mese dopo....

     

    36-1.thumb.jpg.05fcca0006525f1b917604175dc43fcb.jpg

     

    Il cubettone era ancora lì, ma avevano deciso, col nastro, di dare qualche suggerimento. E' sempre stato un affascinante strip-tease. :) 

    Nel caso della 155, credo che DeSilva (stando alla circolare) avesse deciso di nascondere, almeno per il momento, che il giro-porta era proprio quello di due Fiat sul mercato già da anni. Mi sfugge invece l'idea di aggiungere una traversa di camuffo sopra il parabrezza: cosa avrebbe dovuto nascondere? Per chiunque sarebbe stato ovvio pensare che si trattava di un pezzo di polistirolo privo di qualunque significato.

     

     

    22 ore fa, sylar91 scrive:

     

    parlando delle foto spia, il relatore della mostra dice che spesso venivano realizzate internamente e poi date alla stampa al momento giusto per tenere vivo l'interesse

     

    Certo, ricordo sempre il caso della 164 Super. Ce lo raccontò un collaudatore oggi in pensione, piuttosto conosciuto fra gli Alfisti e attivo anche su FB. Un giorno ricevette l'ordine dalla direzione di recarsi nel tal posto alla tale ora, perchè ci sarebbe stato un fotografo di una rivista. Lui andò ovviamente, e lo trovò. Il mese dopo su Gente Motori c'era lo "scoop" :D

    • Mi Piace 5
    • Adoro! 1
    • Grazie! 1
  9. I bozzetti di Brovarone per una Montrealona con la coda in stile "break" oggi per me danno più senso al design di quei muletti con un posteriore totalmente diverso da quello della vettura di produzione.

    Voglio dire, va bene camuffare ma qui non c'era "sotto" la carrozzeria definitiva (o quasi) coperta da una struttura tipo station, come nel caso delle Alfette o Alfasud che avevano la loro forma e alla Sperimentazione avevano deciso di farle sembrare delle giardinette.... qui la parte posteriore della vera Montreal non c'era proprio... e fino ad oggi mi ero sempre chiesto perchè costruire una cosa del genere.

     

     

    4.jpg

    • Mi Piace 3
  10. 4 ore fa, Indav scrive:

    Grazie come sempre a Paolo, Max e Angelo per le vostre disamine. Mi inserisco nel discorso Alfetta con questo bozzetto che avevo salvato nel mio archivio, che ho riportato come '68. Magari è precedente? Sembra più "datato", o comunque con soluzioni leggermente diverse da quelle viste in queste pagine (anche se credo evidente si tratti di 116)

     

    image.thumb.jpeg.51cba0327415a8f54f3da8cda1d3f799.jpeg

     

    Sì il periodo è lo stesso, questo bozzetto è uno di quelli presentati da Giugiaro, insieme a quello che ho postato stamattina. Un reimpasto su quote inferiori, volendo essere un po' cattivelli, di quello da lui eseguito nel '66 per la Fidia di Iso Rivolta.

     

    IsoRivoltaS4Giugiarosketch.thumb.jpg.f62265a67a1af2780e5ae25c76f4bc41.jpg

     

     

    • Mi Piace 2
    • Wow! 1
  11. Dell'Alfetta 2 porte oggi non resta nulla.

    A parte il mio modellino :D

    (lo so, avrebbe dovuto avere il lunotto più inclinato, ma era una modifica troppo difficile per le mie capacità :D )

     

    Alfetta2porte3.thumb.jpg.e2c750f493dcdbdd5a31002e553f4fcd.jpg

    Comunque, tornando alla 1750 proposta da Giugiaro e che oggi fa parte della Collezione di un certo Corrado, le foto della scocca Alfetta 2 porte "buttata là", pubblicate da Angelo mi han fatto ricordare che pure lei venne paparazzata in simili circostanze...

     

     

    3.jpg.1611affc0279e88861721c314b265696.jpg

    • Mi Piace 4
  12. Ora... da dove arriva questo cambio di rotta riguardo lo stile della berlina Alfa per gli anni '70?

    In una intervista pubblicata anni fa da Auto D'Epoca, il designer Emilio Mario Favilla, fra i protagonisti della vicenda ai tempi, ricordava che al suo arrivo in Alfa nel 1968 l'Alfetta era già praticamente impostata dal punto di vista meccanico, e si stava lavorando allo stile.

    Mentre i designer Alfa realizzavano le loro idee, la dirigenza aveva chiesto a Giugiaro di presentare dei figurini.

    Della sua proposta piacque molto lo stile della parte posteriore: la maniera in cui la finestratura "chiudeva" sul montante, l'angolo del montante stesso col piano di coda e la forma del bagagliaio.

    Queste soluzioni erano presenti su tutti i figurini realizzati da Giugiaro, e piacquero al punto di indurre la dirigenza a "spingere" in quel senso, mentre per quel che riguarda la parte frontale la soluzione migliore era già stata individuata "in casa" (e ne abbiamo la conferma nella maquette bianca postata da Angelo, quella con la fiancata più tradizionale ma con un frontale che già parla molto d'Alfetta).

     

    Nel 1968 venne quindi realizzato il "gesso" destinato ad essere approvato, che subì soltanto una modifica a livello di linea di cintura prima di essere definitivamente "congelato".

    Era nata l'Alfetta, ed il suo stile era un mix fatto di una parte anteriore nata in Alfa Romeo e di un posteriore creato dal papà della Uno.

     

    Qui sotto uno dei bozzetti presentati da Giugiaro, che la dice tutta.

     

     

     

     

    Alfetta - Il designer Emilio Maria Favilla 2.jpg

    E' facile notare come il bozzetto "1968" di Nardiello fosse un'interpretazione di quello proposto da Giugiaro, nella foto qui sopra.

    Per anni e anni e anni :D questa storia è rimasta sepolta, e per molti l'unica Alfetta su cui mise le mani Giugiaro è stata la GT, ma in realtà c'era il suo zampino anche sulla berlina.

    • Mi Piace 3
  13. La proposta di Bertone (berlina bianca) di cui posso aggiungere anche queste immagini

     

    1.jpg.cc7040e700e6fc20c9ef69d851c4ec83.jpgAlfaAlfettapropostaBertone.thumb.jpg.4a5534618b70070c10dbeb47b8aee87c.jpgAlfabob.jpg.4d497b16cc102f8616758d2e2d4bd1be.jpg

     

    pare abbia lasciato il segno in Alfa a quei tempi, perchè i due bozzetti di Nardiello che vediamo qui sotto, datati - come vedete -  Gennaio 1967 mostrano parecchie somiglianze.

     

    Bozzettopercassata.thumb.jpg.3cfe91ccbc56011857502885881a53ac.jpgBozzettopermaquettebianca.thumb.jpg.303db0ed1ea5d42bfc1c585345708867.jpg

     

    Queste due proposte "su carta" vennero poi realizzate in scala 1/1 sui due lati della maquette che ha recuperato Angelo e che, come lui ipotizzava, era asimmetrica.

     

    Cassata2.thumb.jpg.ba1374a17b178ccf96280956279b51f7.jpgCassata3.thumb.jpg.de0affe0b5a3ee9e0de6fe55b2c99b3e.jpg

     

    Vedere una così decisa somiglianza fra bozzetti e maquette fa pensare che in quel momento fosse forte la convinzione di portare avanti questa proposta, o meglio di arrivare poi alla scelta di una fra queste due varianti.

    A distanza di 12 mesi però, i bozzetti cambiano ed iniziano a raccontare quella che poi sarà davvero l'Alfetta. Non ci siamo ancora del tutto, ma l'impronta inizia a farsi vedere.

     

    Bozzettoperapprovata1.thumb.jpg.1dc0f4a3f9cea077bac4fc7b8171d1f2.jpg

     

    La linea è cambiata: questo bozzetto conserva la scanalatura presente sul fianco destro della maquette precedente e che qualche anno fa avevo evidenziato perchè curiosamente, pur posizionata ad un altezza differente ed affatto legata ai piani di muso e coda, ricordava molto quella che Fumia adottò 20 anni dopo sulla 164.

    Da notare che il bozzetto proponeva un mix tra le due fiancate della precedente maquette, parlando di posizionamento dei ripetitori laterali o "sidemarkers".

    Quello anteriore inserito nella scanalatura come sulla maquette... con la scanalatura :D ed il posteriore sdoppiato, come sulla fiancata "liscia".

     

     

     

    Ancora un paio di bozzetti della versione "1968".

     

    Bozzettoperapprovata2.thumb.jpg.10c19c0e6f7811fe9f8d087210e8376b.jpgBozzettoperapprovata3.thumb.jpg.dda41d1fa7dbbab81a02de03e3c7261d.jpg

     

    Tornando per un attimo ai "sidemarkers" sdoppiati, essi verranno tenuti in considerazione per parecchio tempo, tanto da essere presenti pure sulla maquette che mostrava l'Alfetta quasi pronta per essere "congelata".

     

     

     

     

    Approvata1.thumb.jpg.7fb4604921ede0913fa63762f7ed3773.jpgApprovata2.thumb.jpg.86ca7342f526f37703776e70ab196889.jpg

    • Mi Piace 3
    • Adoro! 1
    • Grazie! 2
  14. 51 minuti fa, angeloben scrive:

    Mi riallaccio a un post di qualche mese fa, per aggiungere altre immagini che ho ripescato qua e là su vecchio materiale del web.

    (Nella citazione qui sotto ho rimosso le immagini per evitare inutili doppioni, chi è interessato può tornarci direttamente tramite il link.)

     


    Si tratta sempre di Giugiaro - Ital Design , che per Alfetta GTV aveva inizialmente presentato una delle sue proposte con questo modello in scala:

    AlfaRomeoAlfettaGtvItaldesignmodellino-scala_fronte.jpg.4e6d4abbd2f529b8282548ec61812315.jpg

    AlfaRomeoAlfettaGtvItaldesignmodellino-scala_retro.jpg.7314deca3a82e1bf4a604ccced7c1244.jpg

    Profilo "decisamente Alfa" nella linea di cintura in particolare, ma in generale tutta l'impostazione appare ancora molto legata alle linee di base della vettura di origine, l'Alfetta berlina appunto.  Lo spunto più originale è dato nella coda, dall'aspetto molto moderno direi.

     

     

    Infine una foto - per me nuova - della maquette di GTV ormai semi-definitiva, curiosa per la quantità di feritoie sul parafango anteriore...

     

    (...e guarda lì dietro chi spunta? :ph34r: Triste e appesantita già prima di nascere, ecco già pronta una maquette del progetto 118 o forse già 119...)

     

     

    Qui la vediamo in un paio di bozzetti (lei o qualcosa di molto simile) in verità molto simili tra di loro, quasi a livello di "aguzzate la vista" della Settimana Enigmistica, e poi a livello di maquette in scala reale.

     

    8a.thumb.jpg.62ee165d3f952116252bc8bbc16f8944.jpg8b.thumb.jpg.18e8eb4b1c4cde4e729ddca8c00b43ed.jpg9.jpg.effd7b54678f7234b0ceb7b689e68256.jpg

    scansione0013z.jpg.cb484c7bbdfa065465849fe97ec54424.jpg

     

    Da notare che la maquette bianca non è in Italdesign... siamo ad Arese, cosa che mi spinge a pensare che tale proposta sia stata presa in considerazione anche più di quel che può essere rispetto al valutare una serie di idee recandosi dal carrozziere interpellato.

     

    Le aperture sui parafanghi... Giugiaro aveva spinto molto per questa soluzione, proponendola anche su modelli più rifiniti (qui forse siamo addirittura davanti ad un lamierato, ma non ne sono sicuro)

     

    15d.thumb.jpg.79fbc296e65e750bcf7b716d743bbadd.jpg

     

    così come aveva creduto molto nell'idea dei tergi nascosti dal cofano che vediamo qui sopra e che oggi sarebbe ricordata come un'altra delle sue genialate se fosse nata all'epoca (sbaglierò ma non credo ce ne fossero già in produzione quando nacque l'Alfetta GT) ma che venne rifiutata da Alfa, ufficialmente per problematiche legate alle pesanti nevicate (secondo il Portello i tergi avrebbero fatto un gran pasticcio portando indietro neve e schiacciandola sotto il cofano) ma Giugi ha sempre sostenuto che il rifiuto fosse dovuto a motivi di costo e alla paura nei confronti di soluzioni troppo ardite.

    Onestamente credo che Alfa non avesse tutti i torti: quando mi è capitato di viaggiare sotto quella neve bella spessa e pesante, tutte le vetture che ho avuto con i tergi che si "nascondono" han sempre fatto un bel pasticcio là sotto, con le spazzole che ad un certo punto non riuscivano più a tornare a riposo.

     

     

    Riguardo invece la berlina bianca che si vede là in fondo, nella foto della maquette Alfetta GT con le aperture sui parafanghi, così ad occhio più che la 118/119 mi ricorda la proposta Bertone per l'Alfetta.

     

    3.jpg.f4c63a2331a58e7a70ec8ae745bd3051.jpg

    • Mi Piace 4
    • Grazie! 4
  15. Questa non l'avevo mai vista! Sei un gran segugio sai? :) 

    Devo dire che contestualizzandola non mi dispiace nemmeno. Probabilmente ai tempi non avrebbe avuto il successo che potrebbe riscuotere oggi un veicolo del genere, chè siam pieni di cose che van bene per tutto e per niente :D però.... era curiosa.

  16. On 16/1/2024 at 13:26, ROBERTANIUS scrive:

     

     

    Grazie, stavo proprio apsettando la storia di questa Renault... ricordo che al tempo avevo iniziato ad acquistare AutoOggi è in uno dei primi numeri c'era questa. Se non ricordo male, la chiamavano Renault 2, quello che però mi sembrava di aver letto è che era un modello economico da posizionare sotto la Renault 5, una specie di antesignana della "twingo" o riedizione della 4 per la sua spartanità/economicità. Ma è passato tanto tempo e la memoria non è più quella dei bei tempi.

     O era 4R? Sì forse era 4R, AutoOggi se non sbaglio uscì nel 81 o 82...

     

     

    Auto Oggi nacque alla fine del 1986. Non ricordo la mini-Renault sui primi numeri, nemmeno in articoli che guardavano al passato della Casa (dato che nel 1986-87 oramai l'epoca era già un'altra).

    Parlarono diffusamente della concept Vesta 2, quello sì.

    Poi, un paio di anni dopo credo, pubblicarono un servizio-scoop ("condito" solo da disegni, se non erro uno sketch di Alessandro Ferrari - che era anche redattore - più un disegno più tecnico* di Alfredo Zanellato che ogni tanto lavorava per AO) che trattava del ritorno della R4.

     

    * in questo disegno Zanellato spiegava in che modo sarebbe tornata la R4, ossia come una derivazione della futura "X-57", erede della Supercinque. Insomma, un derivato "country" della prima Clio, di cui manteneva la fisionomia frontale per poi svilupparsi "à la R4 2.0" nel posteriore.

    Cosa che poi non accadde, ovviamente. Tutto sparì fino a quando, verso la fine del decennio successivo, Renault mise in pratica la sua idea di vettura polivalente a metà fra l'auto ed il van, con il Kangoo.

     

    Quattroruote invece, credo a metà anni '80, pubblicò un servizio su quella che veniva definita "la R4 dei sindacati" (non ricordo bene la storia ora, sicuramente Angelo la potrà riportare meglio di me - anzi, mi scuso per la notevole assenza da parte mia presso questi lidi, quanta voglia di contribuire ci sarebbe... ma non c'è il tempo, sto vivendo un inferno con la casa - ma mi pare ci fossero di mezzo polemiche con l'azienda e che la vettura fosse nata da un gruppo interno indipendente).

    Anche Gente Motori ne parlò.

     

    Neutral1.thumb.jpg.c8fea0e22224021aafc7fdcf95b2568e.jpg

    Neutral2.thumb.jpg.0cf27c7112963be28e437438fcd5cfb5.jpg

     

    Era conosciuta anche come "Neutral" (vocabolo che era poi l'anagramma di Renault :D )

     

    Se andiamo ancora più indietro nel tempo invece, prima del progetto 140, troviamo un paio di pagine di Gente Motori (dei tempi del bisnonno...) con le foto di quella che veniva definita come la "R2".... muletto riguardo al quale non ho mai trovato altre informazioni.

     

    R21.thumb.jpg.fb9fc6906da1bf1baf172c27b315da80.jpg

    R22.thumb.jpg.0063e243caa068439ab334b8b828ca00.jpg

     

    Alcuni dettagli estetici mi ricordano la R5, ma l'aria generale è decisamente più datata se la paragoniamo alle modernissime soluzioni come i paraurti avvolgenti in plastica.

    A meno che le foto fossero molto vecchie già ai tempi dell'articolo (magari riesumate per infiocchettare una fake news e riempire due pagine... succedeva..) non potrebbe nemmeno trattarsi di un muletto della 5 stessa, che uscì nel 1972 proprio come la rivista: questo articolo, così a memoria, dovrebbe essere di metà anni '70.

    Quindi il mistero rimane.

     

    On 18/1/2024 at 17:52, angeloben scrive:

     

     

    Ma anche questa di Michel Jardin, sempre molto "fascionata" - dopo averli introdotti al grande pubblico, paraurti e protezioni di plastica dovevano evidentemente rimanere il tratto distintivo di R5... -  e con lo scalino nel finestrino anteriore  (domanda: chi sarà stato il primo a idearlo/proporlo?)

    Renault_projet-140_disegno_1977-03-16_Michel-Jardin.jpg.7e73c5f86ebb9a61d8a6498803a65dd4.jpg

     

    Anzitutto angelo un immenso grazie per tutto ciò che condividi e spieghi sempre con molta cura! Lo apprezzo tantissimo, e sono veramente dispiaciuto di poter solo passare ogni tanto con un piccolo contributo (cosa che accade da molto, parecchio tempo.... prima o poi mi libererò di 'sto fardello che mi angustia... ora rispondo anche al tuo pm :)  )

    Riguardo lo scalino, a veder così sembrerebbe proprio che sia un'idea francese :) perchè quello di Cressoni sulla Cinquecento (poi scartato) è sicuramente successivo.

     

    On 18/1/2024 at 17:52, angeloben scrive:

     

     

    Renault_X140_1979_0115_Coggiola_retro.thumb.jpg.1af2cb7da87f8b071ac076047b1893b5.jpg

    Purtroppo abbiamo solo questa immagine posteriore, ma a me riporta chiaramente a qualcosa di Peugeot 205; quindi mi chiedo se Pininfarina possa entrarci in qualche

    modo, anche se la collaborazione con Renault sarebbe una rarità per quel periodo...

     

    Comunque, per ragioni che non conosco nei dettagli, lo stile della Supercinque (projet 140) è ufficialmente attribuito a Marcello Gandini.

    Anche se io non ci ho mai visto molto di tipicamente suo... anzi, mi è sempre sembrata ben contenuta nei binari del design di casa Renault.  Ma ho letto da qualche parte che il punto fondamentale del contributo di Gandini fosse l'idea che l'erede della fortunatissima R5 dovesse essere un'evoluzione di questa, che fosse immediatamente riconoscibile come una R5 mantenendone cioè i tratti caratteristici.

    E adesso - in tutti questi disegni, foto e informazioni sul progetto 140 - vedo che Gandini aveva fatto almeno una proposta molto distante sia da R5 originale che da Supercinque definitiva, mentre mi pare di vedere che le idee fondamentali delle forme e dei punti caratteristici della Supercinque fossero già in almeno un paio di modelli di provenienza interna, quella del veterano Juchet in testa.

     

     

    Escluderei che ci fosse uno zampino Pinin in Renault a quel periodo: conversando col turbolento :D Fumia su questo e quello, non è mai uscito nulla al riguardo. Mi disse però che la genesi di 205 fu abbastanza anomala: le proposte venivan su come funghi sia "di qua" che "di là" ma quella che conteneva il seme che fece dire "così! Facciamola così!" ossia l'idea-base - secondo le memorie di Enrico - venne da uno sketch di pessima qualità, realizzato da un addetto ai lavori la cui mansione principale non era nemmeno quella del bozzettaro.

    Egli ricorda che era bianco e che non si capiva quasi niente di ciò che la mano aveva voluto esprimere (insomma uno di quei disegni ben poco realistici) ma qualcuno lo vide e disse "aspetta un po'..."

    La palla venne passata a chi con la mano ci sapeva fare, e nacque la proposta che poi si fece strada fra le altre.

    Insomma... secondo le memorie di Enrico il vero "papà" della 205 oggi rimane un "signor nessuno". :) 

     

    Riguardo invece il papà della Supercinque... beh non voglio aprire una polemica e non voglio far sembrare che la mia adorazione per Giugi mi faccia guardare alle altre celebrità del design automobilistico con un po' di disprezzo, ma personalmente ritengo che Gandini sia un altro di quei designer con molti meriti... forse troppi.

    • Mi Piace 3
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.