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  1. lix

    Inizio del crollo economico?

    LONDRA SOTTO SHOCK PER UNA VICENDA CHE RICORDA LA GRANDE CRISI DEL 1929 Stress da crisi, finanziere milionario si uccide gettandosi sotto il treno Kirk Stephenson, 47 anni, sposato con una nota giornalista finanziaria, sarebbe crollato per le eccessive responsabilità LONDRA - La Gran Bretagna è sotto shock dopo il presunto suicidio, la notte scorsa, di un finanziere milionario trovato morto lungo il tragitto di un treno ad alta velocità vicino alla stazione di Taplow, nel Berkshire. Il «Mail on Sunday» non ha dubbi: Kirk Stephenson è la prima vittima illustre nel Regno della crisi finanziaria, che lo avrebbe spinto a togliersi la vita nonostante vent’anni di carriera ai massimi livelli nella City, invidiabili frequentazioni e un’altrettanto invidiabile famiglia. Lascia una moglie giornalista di successo e un figlio di otto anni. Storie così, commenta il domenicale, «non si sentivano dalla Grande depressione con il crollo di Wall Street nel 1929». L'ASCESA - Direttore generale della società di investimenti Olivant Advisers, il 47enne Stephenson era proprietario di una casa da cinque piani Chelsea (valutata intorno ai 3,6 milioni di sterline, circa 4 milioni e mezzo di euro) e una lussuosa residenza di campagna nella West Country. L’anno scorso, la Olivant Advisers era scesa in campo con 1,6 miliardi di dollari per salvare Northern Rock, con l’obiettivo di acquisire una quota di circa il 15% della banca britannica - in competizione con il boss della Virgin Sir Richard Branson - prima che questa venisse nazionalizzata. In giugno lo stesso fondo, guidato dall’ex presidente di Ubs Luqman Arnold, aveva ottenuto una quota del 2,5% nell’istituto rossocrociato, al tempo al centro di una crisi dovuta all’eccessiva esposizione al rischio che ha portato a svalutazioni miliardarie. Stress da crisi, finanziere milionario si uccide gettandosi sotto il treno - Corriere della Sera si profila la nazionalizzazione dell'istituto A Londra travolta un'altra banca Dopo la Northern Rock, in crisi la Bradford & Bingley, affossata dal disastro dei mutui americani inesigibili DAL NOSTRO INVIATO LONDRA — L'uragano finanziario colpisce anche la sponda europea dell'oceano liberista. Ormai a Londra succede che a pagare con la carta di credito l'oste ti guardi storto. «Non avrebbe contanti?». Sembrava impensabile in uno dei templi mondiali del denaro di plastica. Il fallimento dell'americana Lehman Brothers ha reso le banche britanniche diffidenti nel far circolare denaro. Nessuna vuole restare col cerino in mano e non importa se la Banca d'Inghilterra continua a pompare denaro nel circuito. I fallimenti continuano. Venerdì ha servito l'ultimo sushi lo sfarzoso Ubon di Canary Wharf. Erano diventati indigeribili i prezzi, non il pesce crudo. DISOCCUPATI IN GRISAGLIA - Nella City scompaiono i bonus e si perdono posti di lavoro. Saranno a Londra la metà dei tagli planetari annunciati dal gigante Hsbc che, per altro, sarebbe tra le banche meno esposte alle tossine dei mutui spazzatura. Comunque 550 disoccupati in più per Londra, anche se in grisaglia. È già fallita la Northern Rock e tutti ricordano le code sui marciapiedi per ritirare i soldi dai conti correnti. Lo Stato la comprò in blocco, debiti e sportelli, pur di salvarla. Ora potrebbe toccare alla Bradford & Bingley, un istituto più piccolo, ma a sua volta compromesso dai mutui americani inesigibili. I tassi d'interesse offerti dalle banche Usa a copertura del loro indebitamento allegro avevano sedotto il management della Bradford & Bingley. Da un valore di 10 miliardi di euro a inizio 2007, la banca è precipitata a meno di 500 milioni con azioni che venerdì quotavano a 20 pences l'una. I tentativi di ricapitalizzare sono andati a vuoto, nessun privato ci ha voluto mettere soldi. Non ci sono certezze, ma si parla di acquisti per 80 miliardi di euro di quella che ora è carta straccia, una cifra pari al totale dei prestiti concessi dalla stessa banca che, però, non si possono esigere all'istante. A Londra travolta un'altra banca - Corriere della Sera
  2. Almeno 500 taxi sono stati ritirati dalle strade dopo che l'ottavo taxi londinese ha preso fuoco per difetti di fabbrica. BBC NEWS | England | London | Black cabs suspended after fire GB:RISCHIO INCENDIO PER TAXI LONDRA, 600 RICHIAMATI E' allarme incendio per i taxi londinesi, una delle icone della Gran Bretagna classica. Almeno 600 vetture modello TX4, versione aggiornata del classico "black cab", sono state richiamate per controlli dopo che i motori di sette taxi immatricolati tra settembre 2006 e marzo 2007 hanno preso fuoco negli ultimi tre mesi. Lo ha annunciato l'agenzia per i trasporti della capitale britannica, la Tfl. "La societa' costruttrice sta verificando la sicurezza dei motori dei taxi e completera' il lavoro entro due settimane", ha riferito portavoce della Tfl, specificando che s"saranno sospese le licenze di quegli autisti le cui vetture non avranno superato i controlli". A Londra in totale sono 21.000 i taxi che girano per la citta', con grandissima frequenza. La Repubblica.it News
  3. ...... più rispetto e più tutela per la propria lingua, soprattutto quando debba essere rimpiazzata da vocaboli stranieri solo per presunta eleganza e non per concreta efficienza, in ambito istituzionale, politico e commerciale ma anche nelle conversazioni e nei discorsi di tutti i giorni, a partire dall’augurio di un buon fine settimana fino al va bene, sono d’accordo.
  4. lix

    Parole inopportune

    PAROLE STRANIERE INOPPORTUNE: GLI ITALIANI UNITI CONTRO IL WEEKEND...! Lo rivela il sondaggio proposto dal sito Internet della Società Dante Alighieri, www.ladante.it. A un passo dalla vetta della classifica si trovano OK e Welfare Chi l’avrebbe mai detto. Gli italiani protestano contro il weekend! Troppo breve? No, semplicemente troppo poco...italiano. A rivelarlo è il sondaggio proposto dal sito Internet della Società Dante Alighieri, www.ladante.it , che in quasi quattro mesi di permanenza on line ha chiesto ai propri visitatori, di cui circa il 70% italiani, quale fosse a loro parere la parola straniera più inopportuna nell’uso quotidiano della lingua italiana, scritta o parlata. Evidentemente non si riesce proprio ad accettare la sostituzione di un’espressione così lineare come fine settimana con un sinonimo in lingua inglese di certo elegante ma senza dubbio superfluo e, appunto, inopportuno. Ad un passo dalla vetta (rappresentata comunque da uno scarso 11%, testimonianza del grande equilibrio nelle scelte degli utenti), troviamo OK con il 10%, altro termine “leggero” e poco professionale. Dal terzo posto in poi iniziano i vocaboli più “impegnativi”: si comincia con Welfare (8%) e si prosegue con Briefing (5%), Mission (4%), Location, Bookshop e Devolution (3%). Viaggiando verso le posizioni più basse si incontrano con il 2% addirittura Computer, Know how, Privacy e Shopping. Non sono mancate, come prevedibile, le segnalazioni per Question time, Meeting, Premier, Election day, Authority, Leadership e Bipartisan. Insomma: è chiaro che gli italiani chiedono più rispetto e più tutela per la propria lingua, soprattutto quando debba essere rimpiazzata da vocaboli stranieri solo per presunta eleganza e non per concreta efficienza, in ambito istituzionale, politico e commerciale ma anche nelle conversazioni e nei discorsi di tutti i giorni, a partire dall’augurio di un buon fine settimana fino al va bene, sono d’accordo. E alla fine poco importa se “Un tranquillo weekend di paura” perda un po’ di fascino o se affermare «domani ci sarà una riunione» sia nella forma forse meno “professionale” di «domani tutti convocati al briefing». Tra i Paesi con il maggior numero di votanti, Italia esclusa: Argentina, Brasile, Messico, Uruguay, Svizzera, Francia, Grecia e Germania. La graduatoria totale è sempre visibile sul portale della “Dante”, che offre anche l’opportunità di consultare i risultati finali di tutti i sondaggi precedenti. Il nuovo sondaggio proposto al sito della Società Dante Alighieri è incentrato sulla battaglia in difesa dell’italiano nell’UE e sul dibattito sorto in seguito all’editoriale di Enrico Romagna-Manoja, Direttore del settimanale “Il Mondo”, “Berlusconi rinunci all’italiano in Europa”. I visitatori saranno chiamati a dichiararsi favorevoli o contrari all’esclusione della lingua italiana dall’Unione Europea e all’applicazione di un unico idioma. SOCIETA' DANTE ALIGHIERI :: IL MONDO IN ITALIANO
  5. "C'è un'altra strada. Dire "me ne frego". Vede, l'ho sentito dire tante volte, e solo in questo Paese, stranamente. Me ne frego che i telefoni italiani diventino spagnoli, che l'auto finisca in mani americane, che non ci sia più una compagnia di bandiera. Ma chi se ne frega, in realtà, non è capace a fare quello che dovrebbe fare, è uno sconfitto. Possibile che dobbiamo sempre fare il contrario di quel che fa il mondo? Io dico, proviamoci, a ogni costo. Il caso Fiat dimostra che si può fare. E lei sa che io ne ero convinto, quando tutti, appunto, se ne fregavano". Caso Alitalia a parte, ma perche' gli italiani se ne fregano della crescita e salvaguardia delle aziende italiane? "Non ci regalano Alitalia un dovere accettare questa sfida" - economia - Repubblica.it
  6. lix

    Basso costo, pochi antiossidanti

    ALIMENTARE: PRODOTTI LOW COST ALL'ATTACCO MADE IN ITALY ROMA - Il prezzo è allettante, ma secondo gli esperti la qualità nutritiva è nettamente inferiore. Sono i prodotti ortofrutticoli low cost provenienti dall'estero che, se attirano i consumatori per la convenienza, non hanno pari con i loro omologhi italiani per l'apporto di antiossidanti e vitamine. Dalle cipolle, all'aglio, a pesche, albicocche, uva, mele ed agrumi, la frutta e verdura proveniente da Argentina, Cile, Cina, Spagna, Portogallo e Tunisia rappresenta, secondo la Coldiretti, il 10% di quella in vendita. Ma se questi prodotti non deludono, soprattutto per il prezzo, per il nutrizionista Giorgio Calabrese, le cose cambiano per i nutrienti presenti. "Il microclima in cui vengono coltivati - spiega Calabrese - assicura loro una nettà superiorità per la presenza di antiossidanti e vitamine, in particolare per agrumi, aglio e cipolle". Le arance italiane, ad esempio - sottolinea il nutrizionista - "hanno il doppio di sostanze benefiche rispetto a quelle straniere, che si trovano in vendita anche in estate. L'aglio italiano, invece, contiene solfuro d'allile e antiossidanti di un certo livello che non hanno paragone con quello proveniente dalla Cina. E la cipolla di Tropea è quasi irripetibile anche per il contenuto di caroteni". Lo stesso discorso vale per pesche e albicocche da Spagna, Portogallo e Tunisia, e per l'uva cilena, argentina o brasiliana. Questi prodotti, proprio perché simili all'originale - rileva Coldiretti - "spesso vengono spacciati dai venditori per italiani". E così "limoni argentini o spagnoli si trovano in vendita come 'limoni della costiera amalfitana', mele argentine o cilene vengono vendute come trentine, fagioli e aglio asiatico come fagiolo di Lamon e aglio bianco del Polesine". Secondo l'organizzazione, a tutela dei prodotti italiani sono quindi necessari controlli sul rispetto delle norme sull'etichettatura, che obbligano a indicare l'origine degli alimenti con appositi cartelli. La Cia, invece, lamenta le speculazioni sui diversi costi di produzione, e chiede "di poter giocare alla pari almeno sulla sicurezza alimentare, attraverso controlli alla frontiera più severi". Dallo stesso Calabrese, invece, è giunto l'invito agli agricoltori italiani a "darsi l'obiettivo di vendere i prodotti tipici a minor prezzo per un certo periodo, considerato che siamo in un periodo di vacche magre". Il nutrizionista dà anche un suggerimento ai consumatori: "comprate i prodotti a chilometri zero, dai produttori vicino a dove abitate". La guerra al made in Italy, comunque, è anche più forte all'estero, dove Coldiretti stima "sia falso un piatto italiano su tre con il fatturato dei prodotti made in Italy taroccati che supera i 50 miliardi di euro". ANSA.it - ALIMENTARE: PRODOTTI LOW COST ALL'ATTACCO MADE IN ITALY
  7. Anche nei treni e nelle stazioni della metropolitana di Londra ci sono cartelli che dicono di fare scendere i passeggeri prima di salire e spesso viene trasmesso dagli altoparlanti quando il treno arriva alla stazione. Di inglesi che se ne strafottono e spingono anche ne ho visti tanti.
  8. Certo che gli inglesi hanno una bella faccia tosta, sempre in tema di metropolitana dal 1 giugno e' entrato in vigore il divieto di bere alcol nella metropolitana di Londra per prevenire e ridurre il disordine e la violenza: Nonostante il divieto tanti inglesi continuano a ubriacarsi e a far casino nell'underground. Queste notizie molto recenti ormai si sentono spesso e da molti anni: militari inglesi iniziano una rissa in massa in un pub a Cipro aggredendo il personale, il proprietario e danneggiando il locale, BBC NEWS | UK | Bar owner 'beaten by UK soldiers' Due donne inglesi ubriache a bordo di un 'aereo pieno di turisti tra cui bambini, aggrediscono hostesses e cercano di aprire il portellone in volo, Plane forced to land after drunk woman tries to open door - Times Online Altro inglese ubriaco a bordo si litiga con altri passeggeri e cerca di aprire il portellone in volo costringendo il pilota ad atterrare al piu' vicino aeroporto, British holiday jet in emergency landing after drunk passenger tried to 'open door at 50,000ft' | Mail Online
  9. Gli inglesi e soprattutto le riviste inglesi e' ormai da tanti anni che valutano le macchine italiane e specialmente Fiat tra le peggiori, purtroppo i pregiudizi rimangono nonostante i miglioramenti. Nelle riviste inglesi ormai e' d'obbligo scrivere commenti negativi o perplessita' e incognite sulle auto italiane specialmente su carta straccia come Topgear e l'omonima trasmissione televisiva. I soliti miti e pregiudizi che le auto tedesche e giapponesi siano infallibili e che quelle italiane siano pessime sono radicati anche negli inglesi, che spesso hanno poca conoscenza delle tecnologie e dell'industria dell'auto.
  10. lix

    Inizio del crollo economico?

    In tutto il mondo abbassano i tassi per accontentare solo le banche e le istituzioni finanziarie che hanno creato il casino della crisi dei mutui. In Gran Bretagna il reale tasso d'inflazione e' oltre il 9% e non il 2,5% che ufficialmente il governo pubblica come (consumer price index) e che vuole far credere ai cittadini. E con la sterlina che perde sempre piu' valore abbassare i tassi e' la cosa peggiore che sta facendo la banca d'Inghilterra. L'unico motivo per cui abbassano i tassi fuori dalla BCE, come in Gran bretagna e USA, e' solamente per non far perdere altri miliardi ai gia' ricchi investitori e shareholders piagnoni che pensavano di arricchirsi ancora di piu' con strategie scellerate prestando soldi a chi non si poteva permettere di ripagarli, vedi crisi dei mutui. Abbassando i tassi GB e USA sperano anche di accontentare ed incentivare, fino adesso senza esito, il LIBOR l'interscambio di prestiti tra le stesse banche e istituzioni finanziarie cosi' da riavviare il credito al consumo e i mutui alle masse e ritornare alla normalita'. Infatti questo non e' ancora accaduto proprio per l'ingordigia degli shareholders che sapevano di rischiare comunque. Quelli che la prendono nel posteriore sono solo le masse di contribuenti che devono pagare sempre di piu' per il costo della vita e probabilmente perderanno anche il lavoro. Quindi, la BCE e' stata abbastanza lungimirante fino adesso.
  11. lix

    Aree avanzate e aree depresse

    Ricchi e poveri, tema universale e situazione sbilanciata di tante nazioni industrializzate. Due Italie in Europa una in testa l'altra in coda di MARIO PIRANI Premetto che non voglio affatto - sarebbe stupidissimo - contestare le medie internazionali, ma avanzare qualche riflessione sulla percezione distorta che queste finiscono per indurre sulla situazione reale del nostro singolare Paese. Resta il fatto che nell'immaginario collettivo, nei mass-media, nei discorsi politici si parla di un Paese inesistente e non vediamo - e, quindi, non facciamo nulla per porvi rimedio - che l'Italia si è spezzata in due e che al vecchio divario tra Nord e Sud, temperato dalle politiche di intervento, dall'ampiezza delle Partecipazioni statali, dalla capacità di assorbimento della PA è subentrato un abisso, tra due realtà sempre più lontane. La Fondazione Edison, che sotto la guida dell'economista Marco Fortis dedica documentati studi agli squilibri economico - territoriali, giudica che "nei prossimi anni il principale freno alla crescita del nostro Paese potrebbe venire proprio dal sempre più alto divario tra Nord-Centro e Sud che presenta ormai evidenze allarmanti. "Infatti, secondo recenti dati Eurostat, l'Italia del Nord vanta un pil pro capite superiore a quello del Regno Unito, mentre l'Italia centrale sorpassa quello di Paesi come la Svezia, la Germania o la Francia. Per contro "il Mezzogiorno, con i suoi 20,7 milioni di abitanti costituisce in Europa la più gigantesca area di basso reddito, comparabile a quella rappresentata da Grecia e Portogallo presi assieme, con una popolazione di 21,6 milioni di abitanti, che hanno, peraltro un reddito medio pro capite più alto che nel nostro Sud. "Non possiamo non chiederci quale unità esista più in uno Stato che comprende in sé un'ampia parte con la popolazione regionale a ricchezza diffusa più numerosa dell'Unione europea (i 24 milioni di italiani residenti nelle sette regioni del Nord e del Centro, con un reddito pro capite superiore del 25% a quello medio dell'Ue) e un'altra zona, tutte le 8 regioni del Mezzogiorno, con un reddito pro capite inferiore a quello Ue, di cui 4, con ben 17 milioni di abitanti, con un reddito pro capite inferiore al 75% di quello medio europeo. Certo, sempre nell'ottica di un recupero della realtà, non si può ignorare che il sommerso, soprattutto nel Sud, è ampiamente sottostimato nella contabilità nazionale. Così come non è valutato il flusso dell'economia criminale che indubbiamente genera ricchezza. Due dati invisibili, che se possono dare qualche conforto sul piano del reddito medio, comportano anche una negatività intrinseca per infiniti altri aspetti. All'evidenza non percepita delle due Italie va allegata la verifica di un'altra verità profondamente rimossa: quella del peso decisivo dell'economia industriale manifatturiera nel successo consolidato del Nord Centro. Dopo anni di stoltezze sul prevalere del terziario e sul tramonto dell'era metalmeccanica ci troviamo con alcuni dati strabilianti (sempre di fonte Edison): nel 2007 il surplus esportativo dei prodotti manifatturieri si è attestato a ben 51,2 miliardi di euro, un risultato inferiore solo al record assoluto del 1996 (54,4 miliardi di euro equivalenti) che però fruiva della svalutazione competitiva della lira e dell'ancor debole aggressività asiatica, Ma quel che più colpisce è la classifica europea per valore aggiunto manifatturiero (la differenza fra il ricavo dei prodotti e servizi venduti e il costo di quelli acquisiti per produrli): in testa figura la Lombardia e il Nordest (6,6 miliardi), seconda la Germania (5,5), terzo il Nord-Centro Italia, seguono l'Italia nel suo assieme, la Gran Bretagna, la Francia, Spagna, Grecia e Portogallo. Ultimo il Mezzogiorno (1,5). Invito i lettori a discutere su questi fatti, su cosa ha significato la modifica del Titolo V della Costituzione e la rottura di una tradizione politica e storica basata sulla difesa dell'Unità d'Italia, della solidarietà tra Nord e Sud, di un Welfare unico dalle Alpi alla Sicilia. E ancora cosa ha comportato negare la centralità del lavoro operaio per sostituirla col precariato dei servizi come archetipo attuale di riferimento. Infine dove porta dipingere una Italia in declino, quando le Italie sono ormai due, una in testa, l'altra in coda all'Ue. Due Italie in Europa una in testa l'altra in coda - Politica - Repubblica.it
  12. lix

    Inizio del crollo economico?

    BoE in soccorso delle banche. Faro Ue su ipotesi aiuti di Stato 21 aprile 2008 LONDRA - A mali estremi, estremi rimedi: la Banca d'Inghilterra ha annunciato stamattina, lunedì 21 aprile, la maggiore operazione di emergenza della sua storia per ridare liquidita' al settore bancario. La Bank of England (BoE) mette da oggi a disposizione delle banche almeno 50 miliardi di sterline (circa 65 miliardi di euro) di obbligazioni garantite dallo Stato in cambio di crediti immobiliari per allentare le condizioni del mercato del credito. Si tratta di uno swap tra titoli di Stato a un anno, rinnovabili fino a un massimo di tre anni, offerti dalla BoE in cambio di crediti immobiliari e altri asset fino ad ora ritenuti scadenti. Gli swap sono disponibili solo su asset con rating "AAA" acquisiti prima di fine 2007 e non possono essere usati per finanziare nuovi crediti. Le banche non dovranno pagare tassi d'interesse punitivi ma solo il Libor, il tasso interbancario a tre mesi. Tra la Commissione europea e le autorità britanniche sono subito stati avviati «stretti contatti». Anche se «è troppo presto per cominciare a speculare e dire se si tratta o meno di aiuti di Stato», ha indicato il portavoce della commissario alla concorrenza Neelie Kroes. L'unica mossa formale in relazione ai salvataggi bancari in Germania e Regno Unito è quella di Eurostat che ha aperto un dossier per chiarire il modo in cui devono essere trattati dal punto di vista della contabilità nazionale. Il Sole 24 ORE: finanza, economia, esteri, valute, borsa e fisco Piano anti- crisi GB nel mirino Ue Bruxelles verifica se pacchetto Banca Inghilterra sia illegale (ANSA) - BRUXELLES, 21 APR - Il piano di salvataggio del sistema bancario inglese finisce nel mirino di Bruxelles. L'Antitrust Ue e' infatti gia' al lavoro per verificare se il pacchetto anticrisi varato oggi dalla Banca d'Inghilterra possa essere considerato un aiuto di Stato illegale. ''Siamo in contatto con le autorita' britanniche per quel che riguarda il piano - conferma il commissario Ue alla Concorrenza ANSA.it - Economia - Piano anti- crisi GB nel mirino Ue
  13. Cane non mangia cane.... anche in editoria? Enzo Vizzari, curatore delle guide dell'Espresso dei ristoranti e dei vini è stato rimosso da collaboratore del settimanale Espresso, dove aveva una rubrica settimanale e un blog. Aveva scritto di vergognarsi della copertina Velenitaly. E' una notizia. Domani sono curioso di leggere quanti quotidiani la riporteranno e con quale evidenza. Papero Giallo: Cane non mangia cane.... anche in editoria? Con L'Espresso la fantasia è al potere, suggerisce Il Sole24Ore Questa mattina, è emerso dal Sole24Ore che secondo le analisi sul quasi-vino sequestrato giorni fa alla Enoagri di Massafra (Taranto) in conseguenza a Velenitaly - l'inchiesta sul vino adulterato dell'Espresso - la sofisticazione è avvenuta con l'aggiunta di acqua zuccherata. Smentendo così il settimanale romano, che per rispondere al superdiluvio di critiche ricevute (imprecisioni, allarmismo, confusione) aveva puntato sulla pericolosità per la salute del miscuglio. Partendo dal fantascientifico "veleno a effetto lento", poi diventato sostanza tossica, e ora, pare, acqua con lo zucchero. Con L'Espresso la fantasia è al potere, suggerisce Il Sole24Ore | Kelablu
  14. Chapeau per Enzo Vizzari Tanto di cappello a Enzo Vizzari, curatore delle Guide dell'Espresso, che nel suo blog, Frittomisto, che appare sotto la testata dell'Espresso, si dissocia in modo netto e inequivocabile dall'ultima copertina del settimanale. Velenitaly, questo è il titolo dell'ultima copertina e di un'inchiesta del settimanale. Un'inchiesta mal fatta che mescola sotto un titolo gravissimo fatti che non stanno insieme. Un danno inimmaginabile per il made in Italy del vino per cercare di vendere qualche copia in più............. Nell'inchiesta sono state mescolate superficialmente vicende che non stanno insieme: quella del falso vino prodotto in milioni di ettolitri e la violazione dei disciplinari del Brunello di Montalcino sotto una copertina terroristica, Velenitaly, che farà danno, un grande danno, essendo giornalisticamente sbagliata, così come l'inchiesta è superficiale e fatta da chi non sa di che parla. Papero Giallo: Chapeau per Enzo Vizzari Nell'ambito della massima kermesse internazionale sul vino, il presidente di Veronafiere ha annunciato di volere intraprendere azioni legali anche a tutela del marchio Vinitaly, "naturalmente in ogni sede e luogo". Quella che è stata pubblicata, ha spiegato riferendosi all'inchiesta giornalistica che ha fatto esplodere il caso, "é un'indagine vecchia, con dati che ieri sia il Ministero della Salute che quello delle Politiche Agricole hanno definito 'privi di fondamento'". E allora più in generale, ha auspicato il responsabile di Vinitaly, "serve una sorta di 'rispetto bilaterale' tra chi promuove il settore agroalimentare, chi produce, chi fa i controlli e i giornalisti". ANSA.it - VINO:ATTENZIONE A PRODUZIONE ITALIA,MA NO BLOCCO EXPORT
  15. Le Signore Dell'olio .................................................................Rosa racconta di aver partecipato di recente a un incontro con dei professori universitari che hanno cercato di convincere lei e altri suoi conterranei dell’opportunità di importare nel sud della Sicilia alcune cultivar spagnole, che per affinità climatiche e di habitat naturale avrebbero assicurato a costi bassi una notevole produzione. “No, grazie!” la risposta unanime dei coltivatori agrigentini. Il Biancolilla è un’eccellenza da preservare, per cui sono tutti disposti a fare anche qualche sforzo economico. La raccolta nel frantoio Sarullo è eseguita per brucatura a mano o con l'ausilio di pettini e viene effettuata nel rispetto delle epoche di maturazione. In questo modo il gusto fruttato dell'olio estratto rimane intatto e particolarmente intenso. L’olio che se ne ricava ha di conseguenza una qualità eccezionale: un fruttato medio leggero molto delicato, come la taggiasca. Ha il gusto di oliva ed è estremamente fragrante da giovane, appena molito. Rispetto agli accostamenti, è ideale con il pesce, di cui esalta il sapore senza coprirlo. Il fatto che non schiacci i sapori, lo rende adatto a tutti i piatti estivi, ai cibi crudi e a quelli più delicati, può anche essere usato per fare i dolci. Le Signore Dell''olio, con Il Giornale del Cibo
  16. Tutto il mondo e' paese, recentemente c'e' stato lo scandalo francese col beaujolais: Four arrested over beaujolais wine scandal Four arrested over beaujolais wine scandal | World news | The Guardian e qualche anno addietro i produttori francesi di falsi vini bourdeax, che erano dei semplici vini scarsi da tavola ma spacciati per bourdeax a.o.c. E perfino la beffa della UE che ha consentito lo zuccheraggio artificiale ai paesi del nord perche' anche loro vogliono produrre vino, nonostante il clima e il territorio sia sfavorevole per produrre un buon vino con sufficiente gradazione alcolica naturale. Mah....
  17. Parigi addio, Milano nel 2015 torna da vincitrice I turchi di Smirne hanno smobilitato subito dopo la proclamazione del successo di Milano per l'organizzazione dell' Expo universale 2015. Delusione forte, dura da digerire anche perché, ad un certo punto, credevano davvero di avercela fatta. Hanno lasciato in fretta Parigi, che avevano tappezzato di manifesti per pubblicizzare il loro progetto. Milano, invece, se l'é presa con più calma ma non troppo.......... D'altra parte i turchi avevano preso la gara con Milano in modo molto aggressivo, non lesinando alcune stilettate. Il sindaco Aziz Kocaoglu nei giorni scorsi aveva ironizzato sulla vicenda delle mozzarelle campane, che sembrava poter dare un 'aiuto' alla città turca: "al nostro galà - aveva detto - mangeremo kebab, certamente non la mozzarella". "Una caduta di stile" aveva commentato Letizia Moratti. Man mano che si avvicinava il momento cruciale, si accentuava la freddezza. Anche ieri alla sessione conclusiva del Bie, quando Milano si è presentata con i suoi testimonial, i rappresentanti di Smirne hanno dedicato pochissimi applausi, a differenza della delegazione italiana che, al termine della presentazione turca, si è unita negli applausi salendo anche sul palco......................... ANSA.it - Parigi addio, Milano nel 2015 torna da vincitrice
  18. lix

    Inizio del crollo economico?

    L'America di Bush sempre più povera: 28 milioni di tagliandi cibo 31 marzo 2008 Una combinazione infernale di disoccupazione e aumento dei prezzi dei generi alimentari e della benzina ha fatto sì che un numero record di americani debba ricorrere ai 'food stamps', i tagliandi alimentari emessi dal governo, per sopravvivere. Secondo nuove statistiche, il numero di americani che fanno la spesa pagando con i 'bollini cibo' raggiungerà nel prossimo anno fiscale i 28 milioni, un primato assoluto da quando il programma di assistenza venne messo in piedi negli anni Sessanta. Il numero dei beneficiari dei bollini, che devono dimostrare di avere un reddito ai limiti della povertà per ottenere assegni pari a cento dollari al mese per familiare, varia di anno in anno per cause legate a diversi fattori: stavolta gli addetti ai lavori hanno attribuito l'aumento al rallentamento dell'economia e all'inflazione dei prezzi di molti generi di consumo. «La gente si iscrive al programma quando perde il lavoro o quando gli stipendi scendono perchè l'orario di lavoro viene ridimensionato», ha detto al New York Times Stacy Dean, direttore del programma 'food stamps' al Center on Budget and Policy Priorities di Washington che ha osservato come lo scorso dicembre i ranghi delle liste avevano raggiunto livelli record in 14 stati. Un esempio è il Michigan, stato industriale della 'cintura della rugginè pesantemente colpito dalla crisi dell'occupazione: un abitante su otto fa la spesa con i bollini, il doppio rispetto al 2000. Ma altri stati fuori dall'area delle fabbriche storiche hanno registrato un'impennata delle sovvenzioni: in Arizona, Florida, Maryland, Nevada, Nord Dakota e Rhode Island la crescita è stata del dieci per cento in un anno. Il Sole 24 ORE: finanza, economia, esteri, valute, borsa e fisco
  19. lix

    Inizio del crollo economico?

    Consob britannica, nel mirino false voci di mercato su liquidità banche 19 marzo 2008 L'autorità di vigilanza sulla finanza della Gran Bretagna ha avviato un'inchiesta su indiscrezioni, rivelatesi infondate, che oggi hanno provocato una pesantissima caduta in borsa delle azioni Hbos. E tra sospetti di false comunicazioni volte a manipolare l'andamento dei mercati, con una iniziativa di inconsueta durezza la Financial Services Authority ha ammonito direttamente gli operatori a non scommettere al ribasso su titoli alimentando contestualmente voci volte ad affossarli. «Non tollereremo che gli operatori di mercato traggano vantaggio dalle attuali condizioni operando abusi dando diffusione a false voci e effettuando operazioni legate ad esse», recita un comunicato della Fsa È la prima volta, rileva il quotidiano, che l'authority pubblica un monito di questo genere. Stamattina le azioni Hbos erano crollate fino al 18%, tra rumors di mancanza di liquidità che l'avrebbero spinta a chiedere l'aiuto della Banca d'Inghilterra. Voci che hanno forse trovato una qualche conferma indiretta in altre precedenti indiscrezioni, secondo cui il governatore Mervin King e altri dirigenti dell'istituzione monetaria hanno cancellato un viaggio in Asia per restare in sede e fronteggiare possibili difficoltà questa settimana, dopo i crolli a catena delle Borse di lunedì scorso. Il Sole 24 ORE: finanza, economia, esteri, valute, borsa e fisco
  20. lix

    Inizio del crollo economico?

    Bear Stearns, al collasso una banca storica di Wall Street 14 marzo 2008 Da mesi si parlava di un possibile collasso di una delle grandi banche di Wall Street ma nessuno era mai riuscito a individuare con certezza quale potesse essere l'istituto in questione. La risposta al quesito è arrivata il giorno dopo il crollo del fondo Carlyle Capital. Il titolo Bear Stearns è sprofondato a Wall Street (perdendo fino al 50%, massimo crollo di sempre dalla quotazione , anno 1985) dopo che la banca ha colto di sorpresa i mercati annunciando attraverso l'amministratore delegato Alan Schwartz un grave deterioramento della propria situazione nell'arco delle ultime 24 ore e di aver ottenuto un finanziamento straordinario da parte di JpMorgan e della Federal Reserve di New York. Secondo i vertici dell'istituto la liquidità sarebbe sufficiente, i problemi sono dovuti alla «crescente richiesta dei riscatti da parte della clientela». La Fed fornirà finanziamenti non-recourse a 28 giorni mentre Jp Morgan lavora per assicurare «finanziamenti permanenti o altre alternative». Bear Stearns sta lavorando anche con Lazard sulle possibili alternative dopo la crisi di liquidità che l'ha portata a chiedere aiuti urgenti per evitare il crac. Le agenzie di valutazione dovrebbero emettere a breve un downgrade sul debito della banca. Il segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, ex numero uno di Goldman Sachs, ha plaudito alla mossa della Fed e ha commentato: «Ci sono ancora delle sfide da affrontare sui mercati e lo scopo è limitare al minimo le turbolenze sui mercati». A questo scopo, «lavoriamo a stretto contatto con Fed e Sec (la commissione di Borsa americana, ndr)». Secondo alcuni analisti, Bear Stearns, fondata nel 1923 nella Grande Mela, ha bisogno di una cifra compresa tra i 3 e i 7 miliardi di dollari nell'arco di 24 ore per far fronte alle proprie esposizioni, ma il problema non finisce qui. Lo stesso Schwartz ha dichiarato che «JpMorgan sta lavorando a stretto contatto con Bear Stearns per trovare finanziamenti permanenti o altre alternative per il gruppo». Sono stati proprio due hedge fund di Bear Stearns a imprimere un'accelerazione alla nascente crisi dei mutui subprime la scorsa estate quando persero drasticamente valore nell'arco di poche settimane. Bear Stearns sino ad ora ha iscritto a bilancio oltre 2 miliardi di dollari di perdite legate alla crisi dei mutui subprime e a gennaio ha costretto alle dimissioni il fin allora riverito amministratore delegato James Cayne, reo di essersi addormentato al volante e di passato le settimane cruciale della crisi di agosto a giocare a bridge a Las Vegas anzichè essere nella stanza dei bottoni a New York. Il Sole 24 ORE: finanza, economia, esteri, valute, borsa e fisco
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    50 miliardi di falso

    ...all'estero è falso un prodotto italiano su quattro. Con le esportazioni di prodotti alimentari dall'Italia che raggiungono il valore di 17 miliardi di euro mentre il mercato mondiale delle imitazioni di prodotti alimentari made in Italy vale oltre 50 miliardi di euro. "Solo il Parmigiano Reggiano può essere chiamato Parmesan" Niente ricorso, però, contro Berlino. "E' l'Italia che deve vigilare" Ma sono già pronti nuovi cloni, dal Pamesello al Rapesan LUSSEMBURGO - Il formaggio "parmesan" venduto il Germania viola la denominazione di origine controllata del parmigiano reggiano italiano. Nella guerra contro i falsi del formaggio più amato, venduto e persino rubato nei supermercati, l'Europa dà ragione all'Italia: "solo i formaggi recanti la denominazione d'origine protetta (Dop) "Parmigiano Reggiano" possono essere venduti con la denominazione 'Parmesan'". Non, quindi, le imitazioni che fioccano, come per il prosciutto di Parma. Così ha stabilito a Lussemburgo la Corte di giustizia europea, che ha però respinto il ricorso per inadempimento contro la Germania: in sostanza, sta all'Italia tutelare maggiormente il suo gioiello nazionale. Secondo il regolamento relativo alla tutela comunitaria delle denominazioni d'origine, i prodotti registrati come Dop godono di tutela contro qualsiasi "usurpazione, imitazione o evocazione". Le denominazioni generiche non possono invece essere registrate e quelle registrate non possono divenire generiche. Ritenendo che la Germania non tutelasse a sufficienza la DOP "Parmigiano Reggiano", la Commissione ha avviato un procedimento per inadempimento. Reputa che il termine "parmesan" sia la traduzione della Dop "Parmigiano Reggiano" e ha richiesto alle autorità tedesche di intervenire d'ufficio per porre fine alla commercializzazione dei prodotti venduti con la denominazione "parmesan" ma non conformi al disciplinare della Dop "Parmigiano Reggiano". Tuttavia i giudici di Lussemburgo hanno respinto il ricorso avviato dall'esecutivo comunitario contro Berlino, spiegando che "nell'ordinamento tedesco sono presenti gli strumenti adeguati a garantire la tutela sia degli interessi dei produttori sia di quelli dei consumatori". Quindi, contrariamente a quanto sostenuto dalla Commissione, non spetta alle autorità tedesche sanzionare l'imitazione del nostro parmigiano, ma "gli organi di controllo cui incombe l'obbligo di assicurare il rispetto delle Dop sono quelli dello Stato membro da cui proviene la Dop medesima: l'Italia, quindi. Se il Parmesan non si troverà più nel mercato comunitario, l'industria del falso ha già pronti altri cloni come il Pamesello, il Parma, il Rapesan e il Pasgrasan, pronti a prendere il posto della più famosa imitazione del parmigiano. Lo denuncia Coldiretti, ricordando che se il parmigiano e il grana padano sono i più imitati al mondo - vedi alla voce Parmesao in Brasile, Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesano in tutto il Sudamerica, Parmeson in Cina o Parmesan dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia fino al Giappone - all'estero è falso un prodotto italiano su quattro. Con le esportazioni di prodotti alimentari dall'Italia che raggiungono il valore di 17 miliardi di euro mentre il mercato mondiale delle imitazioni di prodotti alimentari made in Italy vale oltre 50 miliardi di euro. (26 febbraio 2008) http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/economia/parmigiano-reggiano/ Fantasia al potere sui deschi internazionali: all´estero è una patacca un prodotto alimentare italiano su quattro, Australia e Usa i più copioni. Tra un falso provolone del Wisconsin e un Amaretto di Venezia tedesco, il mercato internazionale del made in Italy taroccato vale oltre 50 miliardi di euro, il triplo di quanto esportiamo. Greenplanet.net - La rete del biologico su internet dal 1995 - CIBO MADE IN ITALY, IL FALSO E' SERVITO
  22. Testers say recall 'unsafe' truck Euro NCAP crash tests cars on sale in Europe The European body responsible for testing new cars has demanded a pick-up truck be recalled after it received one of the worst ever crash safety scores. Euro NCap said the Nissan Navara's poor design made deaths and serious injuries more likely in an accident. The tests showed its airbags opened too slowly and seatbelts did not provide enough protection during a collision. But Nissan said the airbag problem was limited to 2008 models and invited owners to have settings changed. The Nissan Navara scored just one star out of a possible five in the Euro NCAP test. The Isuzu D-Max pick-up truck also scored poorly, gaining only two stars. BBC transport correspondent Tom Symonds said the Navara was marketed as a "rough and tough" off-road vehicle, which has become increasingly popular as a recreational motor. He said the tests also found that the "body shell wasn't strong enough and the foot well deformed on impact putting the driver at risk of injuries from the foot pedals". Euro Ncao is an independent body that crash tests cars on sale in Europe, and Nissan has asked it to publish test results for the modified Navara. BBC NEWS | UK | Testers say recall 'unsafe' truck
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    Inizio del crollo economico?

    Crédit Suisse come SocGen: sospesi trader sotto inchiesta per svalutazioni 19 febbraio 2008 A ciascuno i suoi Jérôme Kerviel, una sindrome SocGen sembra serpeggiare per l'Europa e insinuarsi nei santuari della finanza. Crédit Suisse, seconda banca elvetica finora ritenuta se non indenne perlomeno meno colpita dal fenomeno subprime, ha riferito di aver sospeso dalle loro funzioni «alcuni» trader, sotto inchiesta in relazione a presunte eccessive valutazioni di attività del gruppo, che proprio martedì hanno spinto la banca a comunicare svalutazioni per 2,85 miliardi di dollari, poco meno di 2 miliardi di euro, che inevitabilmente peseranno sui risultati del primo trimestre del 2008. «Non posso dirvi con esattezza quanti siano, ma si tratta di un numero ridotto», ha concesso ad Associated Press il portavoce di Crédit Suisse, Marc Dosch, riferendosi ai trader indagati. Il trimestre dovrebbe comunque chiudersi in utile, ma la notizia delle svalutazioni ha provocato una immediata picchiata delle quotazioni i Borsa di Crédit Suisse. Negli scambi di metà seduta a Zurigo le azioni Crédit Suisse erano in caduta dell'8,37% a 52 franchi svizzeri, flessione senza precedenti in cinque anni. Più in dettaglio il gruppo elvetico ha poi rilevato errori nella prezzatura di alcune obbligazioni che incideranno negativamente per circa 1 miliardo di dollari sull'utile del primo trimestre. A seguito di un'indagine interna, sono stati riscontrati «prezzi erronei» da parte di un gruppo non identificato di operatori che trattano strumenti di credito strutturati e hanno contribuito a svalutazioni di titoli che poggiano su collaterale per 2,85 miliardi di dollari. In una nota la banca ha precisato che ha in corso una valutazione per appurare se vi saranno conseguenze anche sugli utili del 2007, mentre sarebbe rimasta in utile nel primo trimestre, secondo le proprie stime. Le dichiarazioni seguono di due giorni l'annuncio che il fondo sovrano del Qatar era impegnato ad acquistare azioni Crédit Suisse. Inoltre, una settimana fa la banca di Zurigo ha annunciato svalutazioni nette per 2 miliardi di franchi svizzeri (1,8 miliardi di dollari) a valere sull'intero 2007. L'amministratore delegato Brady Dougan aveva dichiarato appena il 12 febbraio di essere «più ottimista di molti altri» circa le prospettive di un recupero del mercato del debito. «Sono senza parole», ha dichiarato a Bloomberg Georg Kanders, analista presso WestLB. «Fare un tale annuncio solo una settimana dopo aver comunicato l'utile è un duro colpo. Questo metterà di nuovo sotto pressione l'intero settore». Crédit Suisse come SocGen: sospesi trader sotto inchiesta per svalutazioni - Il Sole 24 ORE
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