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inge

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  1. Non credo lo si possa ritenere un marchio prestigioso, allo stato attuale.
  2. Dipende da chi trovi. Io la macchina sono andata a vederla da un concessionario che faceva lo spocchioso, ma l'ho comprata da un'altro che invece mi trattava bene. Sia come vendita che come assistenza non ho niente da recriminare. Recentemente ho sostituito il collettore di scarico perchè si era danneggiato con conseguente aumento della rumorosità (unico problerma avuto sinora, peraltro non grave). Nonostante la garanzia scaduta da un pezzo, ho pagato solo i 60 Euro di manodopera e l'auto se la sono tenuta solo un pomeriggio. I problemi veri li avevano soprattutto gli esemplari del primo anno-anno e mezzo di produzione. Per quel che riguarda il prezzo, non mi sembra neanche così spropositato se si considera l'immagine (che è anch'essa importante), la qualità ed il piacere di guida superiori a qualsiasi segmento B di prezzo più "normale". Di certo (e con tutto il rispetto) non la cambierei mai con una Punto, Grande o "piccola" che sia. Dentro è piccola ed il bagagliaio è simbolico, chissenefrega, non mi serve. Io il baule l'ho aperto solo dopo averla comprata... (scherzo!) Siamo sempre lì nel solito discorso, dipende cosa vuoi e cosa ti piace avere da una macchina.
  3. Penso di saperne qualosina, dato che ho una Mini Cooper da due anni e mezzo per 60000 Km. La Diesel l'ho provata perchè l'ho avuta come auto di cortesia dalla Concessionaria. La diesel perde in comfort perchè è più rumorosa e vibra un po'. Il comfort è un'insieme di fattori, non solo una sospensione morbida. Il diesel toyota non è un buon motore appunto perchè è rumoroso e non gradevole da utilizzare al di là della disponibilità di potenza e coppia che sulla carta sono buone. Di fatto mortifica tutta la vettura, anche se ovviamente l'agilità e la tenuta di strada sono uguali. Se non sei uno Stakanov del volante, stai lontano dalla Diesel e prenditi la Cooper benzina. Non è un fulmine, consuma abbastanza, ma si viaggia decisamente meglio e secondo me si apprezzano anche di più le doti del telaio perchè comunque invita ad una guida più sportiveggiante.
  4. Provata ancora con 75 CV. Lascia stare, consuma poco ma perdi tantissimo in guidabilità e comfort.
  5. Conoscendo i giapponesi, la cosa verrà risolta presto e bene senza ripercussioni sulla clientela, e l'ibrido riprenderà la sua marcia trionfale, per il bene dell'industria automobilistica tutta, oltre che del consumatore finale. La Prius la comprerei volentieri anche solo per la tecnologia che utilizza, è l'unica cosa veramente nuova ed importante del piatto mercato di inizio millennio. Nel mondo attuale rintanarsi dietro sterili campanilismi è inutile nonchè impraticabile, per il semplice fatto che le auto, i siti produttivi ed i componenti che vengono utilizzati per costruirle sono scelte che vengono fatte in ambito globale secondo convenienza. La Panda (ad esempio), è progettata in Italia, ma costruita in Polonia con componenti che provengono dalle grandi aziende della componentistica italiane e straniere, che a loro volta producono dove meglio credono. L'epoca della Fiat fatta a Torino con fari Carello e gomme Pirelli è finita da un pezzo. Oggi il mercato è globale.
  6. Visto l'ormai totale apparentamento tecnico Peugeot-Citroen (sigh...), credo proprio di sì.
  7. Sono d'accordo più o meno con tutti i concetti finora espressi, in particolare sul fatto che la 75 era un'auto con ottime qualità, ma la cui gloria oggi deriva quasi solo dal fatto di essere stata l'ultima di una stirpe. Se la storia tecnica dell'Alfa avesse preso una piega diversa probabilmente oggi la 75 non verrebbe ricordata con così tanto affetto. Questo, ripeto, senza nulla toglierle: sono anche io un amante delle vecchie Alfa.
  8. Non avevo molti dubbi, ma prima di risponderti ho debitamente controllato. Il 954 ha esattamente la stessa struttura del 1124, vale a dire albero a camme in testa comandato da una cinghia dentata.
  9. Caspita, pure la 200... Mi cospargo il capo di cenere ed ammetto la sconfitta...
  10. Totalmente inutile, ma molto ben fatta. Concordo sul fatto che poteva tranquillamente essere costruita cinquant'anni fa tranne che per i led e le gomme. Più che un concept di un costruttore automobilistico sembra una realizzazione di un tuner americano. Ciò non toglie che sia bella, certamente.
  11. La tecnologia ibrida si sposa ottimamente con l'uso cittadino, ma il problema è che in questo settore la guerra dei prezzi è forte. L'ibrido è costoso da costruire perchè ci sono due motori al posto di uno solo.
  12. Lo so. Ho letto tutti i post, volevo solo fare una piccola citazioncina storica...
  13. Spero non gli salti in mente di fare un remake de "Il Laureato" con la Brera Spider. Tristezza...
  14. Ho visto anche io le foto della Alfetta 2 porte, perchè ne venne costruito un prototipo. Con la Giulietta hanno giustamente evitato. Vi ricordate l'ultima Ford Taunus 2p? E la 131? E la 128? Per quel che riguarda l'Audi, mi ricordo della versione 2p della 80, la 200 non credo...
  15. Riguardo ai passaggi aria nelle fiancate, ci avevano pensato anche alla Panhard. La 24 prodotta fino al '67 ce li aveva per portare l'aria calda al lunotto posteriore per sbrinarlo.
  16. Dopo poco meno di vent'anni ecco soccombere un altro motore della famiglia TU. Furono introdotti nel 1987 in corrispondenza del lancio della AX in sostituzione delle vecchie unità (con cilindrate identiche al centimetro cubo) derivate dalle Peugeot 104. Il primo a sparire fu il 954 qualche anno fa. Non credo fosse impossibile aggiornarlo all'Euro4, semplicemente è diventato sottodimensionato rispetto alle nuove vetture, senza contare che per la 107 c'è il nuovo tricilindrico Toyota.
  17. Potevano anche farlo meglio, però. Davanti il fascione di plastica e dietro ancora l'inox? Poi almeno fatela tutta di un colore...
  18. Guarda che di 1007 in giro se ne vedono, sta piacendo abbastanza, ed in particolare alle donne.
  19. Sì, il rodaggio non è più un rito iniziatico dalle regole precise, come era trent'anni fa. Comunque per un benzina farei un buon duemila chilometri senza superare i 4500 giri ed i 130 Km/h. Condizioni perfettamente compatibili con la guida normale. Te lo dico perchè sul libretto della Mini c'era scritto così, e mi sembra una buona cosa.
  20. Per gli interni non ti so dire, ma per gli esterni è così. Disegnò anche la Nevada e la versione pretenziosa V6 prodotta per il mercato americano (quando la Renault controllava la American Motors), la Medallion.
  21. Sterzo e freni completamente by wire al momento non sono omologabili secondo l'attuale legislazione europea. Per quanto riguarda lo sterzo come vantaggi ci sono sopratutto l'annullamento dei rischi di intrusione in caso di incidente, nonchè l'assoluta facilità di progettazione di varianti con guida a destra. Senza contare la maggiore libertà di design per quel che riguarda il layout abitacolo.
  22. Secondo me sui pezzi comuni alla grande produzione basta avere in concessionaria uno gentile e con la voglia di perdere un po' di tempo con i codici. In Peugeot sono ancora fornite le pastiglie freno della Horizon!
  23. Già visto alcune C1 in giro, zero 107 (la meno riuscita del terzetto) e zero Aygo. La C1 come carriola è decisamente simpatica, la Aygo fa una migliore impressione perchè sembra "più macchina".
  24. Sono d'accordo per quel che riguarda il buon esito del restyling, e nella storia non sono molti quelli realmente migliorativi da un punto di vista strettamente di "qualità" del design. Spesso si cerca il puro e semplice effetto novità, in genere più che sufficiente a sostenere le vendite di un modello che inizia a calare. L'ultima Renault pre-Le Quement è la Safrane. Infatti quando egli assunse la carica al centro stile della Regie il progetto era in fase molto avanzata e non gli fu possibile intervenire. Le Quement arrivò in Renault poco prima del lancio della Clio. Proprio sulla Safrane debuttò l'ultima versione della losanga Renault, quella in uso fino ad oggi. La prima Renault di serie a portare la "firma" del nuovo chief designer è stata la Twingo. Il suo merito più grande è quello di aver saputo creare una cultura di design Renault, mentre in precedenza ogni modello aveva un proprio linguaggio, e spesso si ricorreva a specialisti esterni, vedi Giugiaro per la 21 e marginalmente anche la 19, così come Gandini per la Supercinque. Comunque ciò non ha impedito alla Renault di sfornare modelli particolarmente riusciti ed innovativi come la 4 del '61, la 5 del '72 e la Espace dell'84.
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