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Traby

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  1. grazie per la risposta che almeno per me è già abbastanza esauriente... mi interessava particolarmente anche la definizione di semirimorchio, si chiama così vista la conformazione o per il fatto che ci sono le ruote anteriori motrici? ingnoranza a pacchi... ma del resto sono qui per imparare
  2. uppo discussione perché in quanto "donna al volante....+inserire connotazione stereotipica negativa" mi tocca personalmente. secondo me è per la maggior parte una semplice questione sociale. molte donne un tempo non erano assolutamente incoraggiate alla guida, a meno di particolari situazioni. ricordiamoci che guidare equivale all'indipendenza e al non dover farsi scortare dal cavalier servente, da qui le riserve alla circolazione autonoma delle donne. aggiungiamo che i motori e le auto sono sempre stati considerati ambito di appannaggio maschile, da qui miglior conoscenza delle possibilità del mezzo e dei principi che regolano il moto e il funzionamento dei vari organi, mentre se una donna guidava sembrava già troppa grazia, figuriamoci incoraggiare una conoscenza teorica. stupidamente molte si sono adagiate su questa mentalità pensando erroneamente che 1 basta riuscire ad andare da a a b, se poi guido correttamente o guido come se fossi bendata coi piedi legati non importa 2 in quanto donna gli altri utenti della strada si devono comportare da "cavalieri" e perdonare tutte le precedenze che non do o le tamponate che faccio, e che cavolo! anche ai tempi in cui si sono sposati i miei (fine anni '80) se in famiglia c'erano i soldi per un'auto sola, era sempre il marito a guidarla, la moglie non aveva occasione di guidare continuativamente. infatti mia madre ha avuto un percorso simile al mio, dopo aver preso la patente e guidacchiato un po' ha cominciato a guidare solo per necessità di lavoro fuori casa, da casalinga delegava tutti i viaggi a papà. oramai guida benissimo, da manuale, ma è stato solo quando ha cominciato a prendere l'auto continuativamente sulla questione tacchi vedo amiche che ci guidano bene anche con tacchi a spillo (ma come fanno... secondo me va a finire che sforzano troppo di punta con tutte le conseguenze articolari del caso) io mi tengo sempre delle converse vecchie pronte in macchina in modo da non dover rinunciare ai tacchi per la sera. non mi convince molto guidare con un appoggio sulla pedaliera così scarso, ma tant'è, molte ci sono abituate. no comment sulle cretine che si rifanno il mascara o si passano il rossetto, sempre che esistano davvero. grazie a dio non ne ho mai incontrata una anche se ne ho visto un sacco con il cellulare, comportamento assolutamente unisex. in realtà le ragazze della mia generazione non hanno subito restrizioni particolari per l'accesso al volante, conosco guidatori/trici cani guidatrici e guidatori che non sono granché ma cercano sempre di stare attenti (mi metterei in questa categoria), e poi ragazzi e ragazze bravissimi e già molto sicuri. la razza peggiore comunque non è nessuna delle tre quanto quella dei cani che si credono alonso, seguita dalla stirpe degli uomini col cappello, che al 100% non sanno come funziona una rotonda. per quanto mi riguarda è l'esperienza su strada e l'interesse alla propria e altrui sicurezza che fa il guidatore, non il sesso. anche se vi concedo che noi più spesso abbiamo problemi con la percezione spaziale=parcheggi eterni
  3. Biciclette contromano in città , un provvedimento che non convince tutti - Corriere.it il tenore di quest'articolo è desolante viste le dichiarazioni dei fautori della bici. sorvolando sui proclami di superiorità e sul "gli automobilisti ce lo possono puppare", non si rendono conto le associazioni di ciclisti che questa norma è suicida? a parte che ci sono talmente limitazioni che non mi è chiaro quando si può circolare e quando no, io ciclista ho discrezionalità nel dire "oggi non c'è traffico pesante quindi passo di qui", esponendomi a situazioni pericolose? spero poi che visti i proclami non si voglia penalizzare sempre e comunque l'automobilista in caso di sinistro, secondo me in strade così strette (checché se ne dica secondo me 4,25 m sono pochi considerando poi anche l'ingombro dei veicoli parcheggiati ambo i lati) è difficile già gestire i ciclisti che viaggiano correttamente, figuriamoci quelli contromano! personalmente penso che sia una soluzione pasticciata all'italiana; favorire i ciclisti significa predisporre piste ciclabili ove possibile, anche pensando alle famiglie con bambini; il problema è che le piste ciclabili costano. allora visto che estendere la circolazione dove non si dovrebbe non ha costi immediati ecco pronta l'ideona, che secondo me avrà costi umani notevoli. vedi cosa succede a risparmiare... in ogni caso, la leggerezza e il suo ingombro minimo, e l'accesso facile e non regolamentato rendono più facile fare cazzate in bici per la semplice natura del mezzo, non è una questione mentale o di superiorità come vuol far credere il tizio di quella lettera assolutamente VERGOGNOSA su gq. sconsiderati ne esistono in tutte le categorie di utenti della strada. però fatemi dire come ciclista (seppur occasionale) preferisco fare qualche km in più (al limite ne beneficia il mio sedere) che rischiare di farmi stampare da un'auto che andava anche solo ai 40. ah comunque io sono contraria all'uso del caschetto in bici, ma sono favorevole all'immatricolazione delle biciclette e a corsi obbligatori già alle elementari di condotta stradale per ciclisti e pedoni.
  4. Magari è una cretinata, ma ci sono particolari differenze nello stile di guida e diverse procedure per guidare un tir? Insomma, la massa è ben differente rispetto a un veicolo da patente b, aggiungiamoci il rimorchio, la visuale differente, ma ci sono meccanismi/procedure/comandi diversi? Come si gestiscono le salite, ad esempio? E le frenate? Sospetto che questa sia una domanda da noob ma sono troppo curiosa...
  5. le Dacia sono proprio famose per avere un pianale molto alto. sono auto nate per essere usate sulle strade rumene, che nei casi migliori sono strade piene di buche, nei casi peggiori sono sterrati rurali pieni di sassi. ho avuto il piacere di fare un viaggio con una 1300 in campagna, su strade che definire mulattiere è un eufemismo, ed è stata un'esperienza molto piacevole, mi sembrava di essere dentro un pezzo di storia!
  6. ho fatto i miei primi passi a 19 anni suonati su una fire, che nelle mie mani era assolutamente sprecata data la paura e i tentennamenti. poi spesso guidavo la micra del '95 di mia madre, molto più leggera e maneggevole di quel blocco di granito (perlomeno per i miei teneri braccini) della fire. a scrivere questo mi viene un po' di magone visto che la fire ci è stata rubata questo inverno, era nel posteggio sotto casa e sono riusciti a scassinare la serratura senza far troppa fatica. era un'auto vecchia, un euro uno che ormai soffriva di parecchie limitazioni alla circolazione, ma aveva un enorme valore affettivo nel frattanto mio padre ha acquistato una punto benzina e devo dire che è una goduria da guidare, perlomeno per un principiante. posso dire di aver imparato seriamente a guidare sulla punto, anche se la fire rimarrà sempre nel mio cuore
  7. anche io ero assolutamente terrorizzata al "dai, adesso guidi tu" in autostrada. spaventano le velocità alte, e la manovra del sorpasso. che per quanto sia stupido ho sempre il retropensiero tipico da situazioni urbane o statali: ma ho la corsia libera? c'è da dire anche che in alcuni tratti sull'a10 come ho già detto si assiste a situazioni demenziali già in giorni feriali... alla fine ho fatto i miei bravi sorpassi anche se quando stavo a destra ho notato che tenevo una distanza di sicurezza doppia del dovuto per la paura in ogni caso ocome dice l'autore di questo topic anche io sono rimasta impressionata dalla reattività del volante alle alte velocità. decisamente bisogna avere un appoggio molto più leggero dell'urbano, o perlomeno così ho notato io.
  8. e pensare che io sono della scuola: nemmeno l'auricolare. la regola a casa mia é: c'è un passeggero? fa' rispondere lui/lei. sei da sola? aspetti. se sei in autostrada o in tragitti lunghi trovi la prima sosta/autogrill possibile e richiami. c'è anche da dire che essendo una semplice studente raramente ricevo chiamate urgenti e importanti, se già sei un quadro o un tecnico allora diventa papabile la scelta dell'auricolare. quasi sempre quelli che telefonano li vedi perché vanno lentissimi. ne ho visto uno giusto oggi alla guida di un furgone che faceva dei numeri assurdi spalla-collo braccio, andava a 5 all'ora.
  9. Ci sono varie scuole di pensiero riguardo a come debba essere correttamente tenuta in sosta un'auto al semaforo, non mi sembra di aver trovato niente a riguardo qui su questo forum, ma mi posso sbagliare escludendo il caso di pendenze, le scuole guida tendono a insegnarti di stare, dopo la frenata completa, con la prima innestata e frizione completamente staccata, probabilmente per aiutare una fase che di per sé è abbastanza critica per i principianti, cioé il partire da fermi: con il piede già sulla frizione e la marcia già innestata diciamo che è più facile. Credo che per evitare di far slittare la frizione e per evitare affaticamenti della gamba sia meglio mettere in folle, purtroppo non sempre mi ricordo di fare questo semplice passaggio se sosto al semaforo. ho letto in rete (perché in realtà non l'ho mai visto fare) che molti utilizzano il freno a mano ma a me sinceramente sembra un qualcosa di facile a dimenticarsi e soprattutto controproducente in quanto il freno a mano "blocca" l'auto e la solidarizza con la strada, se mi tampona qualcuno non slitto in avanti ma subisco un urto anelastico. questo veniva presentato come un vantaggio per la sicurezza di quelli che stanno davanti, ma la mia e quella della mia auto? poi non sempre è visibile il semaforo dei pedoni per stare pronti con il freno in mano, considerando quanto pesi un ritardo a catena ai semafori meglio evitare indugi, ergo io sono della scuola "folle tutta la vita", se devo stare in sosta. Voi che pensate? PS: non c'entra in sé con il topic, ma per motivi di studio ho vissuto a Losanna per qualche tempo. Losanna è una città che si sviluppa lungo la costa di un lago alpino, e quindi non è raro imbattersi in pendenze marcate in molte strade del centro. ho notato che nei semafori di quelle strade prima di passare al verde il giallo si illumina come preavviso, è un accorgimento simpatico secondo me nelle situazioni in cui devi spuntare con il freno a mano, e non mi spiacerebbe vedere dei semafori così anche in Italia!
  10. sono liguro-emiliana trapiantata in piemonte. in liguria ci sono un sacco di strade divertentissime, l'unica cosa che perdi è il tempo ma visto che eviti i deficienti dell'autostrada, risparmi benzina e pedaggio e se sai passeggero ti godi pure dei paesaggi mozzafiato, non so quanto questa sia una perdita. anche se non ci guido ancora e se ci vado con mio padre mi ritrovo a pregare di portare la pellaccia a casa, soprattutto in discesa. forse non s'è mai completamente abituato alle auto servosterzate
  11. grazie per i vostri consigli, credo che la prima guida in montagna dovrà aspettare che mi senta molto più sicura di così, cercherò di ricordarmeli fino a quel momento;)
  12. perdona l'ottusità, se quindi ho il rapporto giusto e non freno troppo a fondo non c'è bisogno di premere la frizione per evitare di spegnere l'auto complice anche la forza di gravità? suppongo che se la curva è veramente brutta ( sto parlando di curve dove la tua direzione in uscita è esattamente opposta a quella di entrata) possa andare bene anche una prima, giusto? la mia esperienza di guida si riduce a : autostrade in piano- situazioni urbane dove la prima la si mette per partire da fermi e parcheggiare quindi guardo alle statali di montagna come a una specie di sfida:timido:
  13. anche qui dove sono (ponente ligure) la cosa è ansiogena al massimo. infatti nonostante sia qui da qualche giorno non ho ancora guidato perché sono tutti dei pazzi, guidano di ca**a perché tanto sono in vacanza, loro! l'altro giorno mentre entravamo in un parcheggio una tipa in manovra in retro ci ha sclaxonato e ha preteso e ottenuto la precedenza, oltretutto prendendosi l'ultimo parcheggio rimasto se ero io alla guida un bel ditino se lo beccava sisi:incaz: comunque proprio vero, con l'esperienza si impara anche a gestire i comportamenti scorretti altrui (e anche come evitare/rimediare ai propri).
  14. grazie mi avete tolto un grosso dubbio! PS: questo è anche un approccio valido per un tornante in discesa, ad esempio? in genere nelle discese io vado di freno motore e tanto basta, ma tornanti non me ne sono mai capitati, e mi piacerebbe sapere che cos'è meglio per strade di montagna e di collina, visto che qui dove sono ora (Liguria) è una tipologia di strada assai diffusa. suppongo che per una persona che come dice walker è ancora novizia nel coordinamento pedaliera/sterzo/cambio sia meglio il frenare (senza bloccare le ruote ovviamente)
  15. non so se possa assimilarsi allo staccamento della sola frizione, ma volevo chiedere lumi riguardo a una procedura insegnatami dall'istruttore. leggo che il comportamento corretto per impostare una curva (anche secca?) è giocare di freno motore e cioé scalare per tempo e poi tenere in "tiro" con un filo di gas durante la percorrenza. in fase di uscita dalla curva accelerare e lasciare che il volante si raddrizzi (e qui nessun problema, mi viene naturale). ecco invece a me è stato insegnato per (su percorsi urbani quindi a velocità moderate): scali, frizione, un tocco di freno, e percorrere almeno il primo tratto frenando molto dolcemente. fino ad ora questa procedura non mi ha creato problemi, ma è corretta? (anche a livello di usura dei freni) a me sembra di aver più controllo sul veicolo, ma potrebbe essere una cosa essenzialmente psicologica. c'è da dire che la mia esperienza si ferma (per forza di cose) ad auto stabili, nuove e con un sacco di elettronica, il timore è che su auto più "antiche" e meno stabili questo approccio sia completamente sbagliato. spesso a scuola guida non spiegano come gestire auto meno moderne (ad esempio, non spiegano come frenare in emergenza correttamente in caso di auto sprovviste di abs). un altra distinzione che il mio istruttore ha fatto è: nel caso di curva, solo freno, in caso di svolta frizione e freno. se ho ben capito la curva è quando si rimane più o meno sull'asse della strada originale, una svolta è una curva più pronunciata. o sbaglio? perdonate la confusione ma su questo argomento ho letto veramente di tutto!
  16. quando mio padre non guarda, ovvio. in realtà la titanica difficoltà di manovra è stato uno dei tanti fattori che mi ha scoraggiato dal guidare una volta presa la patente. l'unica auto a mia disposizione era appunto una fiat fire dallo sterzo di ghisa ((anche una semplice immissione nel traffico era una sessione di culturismo.
  17. sei di Genova? fortunatamente non guidavo io (ho guidato solo fino ad alessandria, dove il traffico è moderato e la strada non presenta particolari difficoltà), ma scendendo al mare quest'estate ho avuto modo di constatare che questo comportamento è molto diffuso. i tallonatori del borgo poi sono quasi sempre persone che una volta liberi di sorpassare vanno tranzolli tranzolli a 90/100 all'ora in corsia di sorpasso, è un mistero. tra l'altro in molti punti dell'a10 ci si ritrova con due sole corsie, quindi alé!
  18. penso che il mio istruttore mi abbia insegnato molto bene, giocare molto con la frizione e tenersi pronti con il freno, il fatto è che mi ha insegnato anche a non farmi problemi a raddrizzare lo sterzo a ruote ferme, cosa che fa veramente imbufalire mio padre (non so quanto possa consumare le gomme ma non è salutare a quanto pare) per quanto riguarda il trucco del muro, parcheggiare aiutandosi con oggetti ad altezza occhi per me è più semplice, infatti non sono tanto i parcheggi pieni a farmi penare con mille manovre, ma quelli vuoti, dove posso basarmi solo sulle righe per terra. non ho ancora imparato ad utilizzare al meglio gli specchietti, diciamo. oltretutto dove abito io abbiamo la fortuna di avere molte aiole e viali alberati lungo i quali parcheggiare, quindi è sempre un po' macchinoso per me visto che c'è solo il cordolo. suppongo che tra qualche tempo mi sarò abituata a considerare la lunghezza del cofano come un dato acquisito. comunque l'auto che guido è una punto del 2006, (non una grande Punto come ho erroneamente indicato) la trovo un perfetto compromesso per quanto riguarda le dimensioni!
  19. ottima tattica. pesa anche il fatto che essendo una guidatrice ancora inesperta spesso ho anche le paranoie "oddio, starò andando troppo lenta nonostante il limite?" e appena ho qualcuno dietro che mi sta appiccicato scatta non dico l'ansia, ma il nervoso.
  20. il mancato rispetto delle distanze di sicurezza mi fa imbufalire letteralmente. mi capita spesso di percorrere una strada di scorrimento urbana, è l'unico modo per andare a casa del mio ragazzo. è una strada sulla quale danno un sacco di ristoranti e locali e che soprattutto di estate è frequentata da ciclisti ad ogni ora. i ciclisti, nonostante abbiano una bellissima pista ciclabile sui marciapiedi, spesso scendono in strada e bisogna sempre fare molta attenzione. oltretutto in alcuni tratti ci sono dei dossi dissuasori e limite a 50. una sera mentre sono tra i dossi, spunta dietro uno sborone che mi sta a 20 cm dal sedere, contati. poco importa, non mi sfascio gli ammortizzatori perché il signorino vuole correre. usciamo dai dossi, supero ampiamente i settanta ma lui è sempre lì. mi faccio a destra, ma niente, nonostante senso di marcia inverso sgombro e riga spezzata non vuole sorpassare. avrà visto la P sul lunotto e voleva divertirsi con un guidatore inesperto? continuo così per tutto il rettilineo, con lui alle mie calcagna. alla fine si stufa pure lui e mi sorpassa giusto prima di una curva, sarà andato ai 110 all'ora. non so che santo ringraziare perché spesso lì ho trovato un ciclista sconsiderato che svoltava a sinistra e mi tagliava la strada, o una macchina parcheggiata male, a cavallo tra la strada e il parcheggio di un ristorante, se frenavo la sua bella audi sarebbe stata un tutt'uno con la mia punto. cosa si dovrebbe fare in questi casi? funziona la tattica di accarezzare il freno per accendere gli stop dietro e conseguentemente indurre un sano timore e conseguente rallentamento del veicolo successivo? o è meglio cercare di farsi sorpassare?
  21. ho preso la patente 5 anni fa, ma complici la mancanza di reale necessità della patente e la mia totale paura del volante ho ripreso a guidare solo da un mesetto, alternando guide con un istruttore a quelle coi miei genitori. la cosa che mi crea più problemi è calcolare l'ingombro del cofano in fase di parcheggio, già quando ci sono altre macchine a fianco tendo a rimanere troppo indietro rispetto al marciapiede/cordolo, forse per paura di strisciare il paraurti anteriore. non parliamone quando non ho un riferimento visivo. c'è qualche trucco, o è semplicemente una questione di conoscenza del proprio mezzo?
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