Domenica in Giappone si corre la terz'ultima prova del Mondiale 2007 sulla pista del Fuji, dove non si disputa un Gp dalla fine degli anni '70. Scopriamone i segreti.
A partire da questa stagione Bernie Ecclestone ha stabilito per il Gp del Giappone un'alternanza fra i tracciati di Suzuka, di proprietà della Honda, e del Fuji, di proprietà della Toyota. L'anno prossimo si tornerà a Suzuka, quest'anno si corre "al buio" al Fuji, dove nessun team tranne la Toyota ha dati su cui lavorare per trovare il set up ottimale. Più che mai, dunque, saranno importanti le due sessioni di libere del venerdì, dove presumibilmente gireranno parecchio anche i top team.
La curiosità che aleggia nel Circus in vista della volata Mondiale è se il tracciato nipponico si adatterà meglio alle qualità della McLaren-Mercedes, imbattibile su piste in cui si tende a "scordolare" parecchio come Montreal e Monza, o alla Ferrari, che si esalta invece sui curvoni veloci in appoggio come a Istanbul e Spa. Il rinnovato Fuji presenta entrambe le caratteristiche, perchè se la prima parte si snoda su di un lunghissimo rettilineo (circa un chilometro e mezzo, il più lungo del Mondiale) seguìto da alcune curve in appoggio, la seconda presenta una serie di curve piuttosto lente in cui sarà importante utilizzare al meglio i cordoli.
In teoria, col basso carico aerodinamico cui le monoposto si affideranno, le McLaren dovrebbero avere qualcosa in più, anche perchè in Giappone torneranno a far capolino le gomme ultramorbide, che hanno fatto penare Maranello in qualifica durante tutto il corso della la stagione. Tuttavia è parere diffuso che la superiorità mostrata dalla Ferrari in Belgio fosse talmente netta da permettere agli ingegneri in rosso di trovare il giusto compromesso per rendere le F2007 competitive.
Gli unici ad aver guidato una Formula 1 su questo tracciato, come detto, sono i piloti Toyota. Jarno Trulli ne parla senza eccessiva enfasi: "Sono felice di correre al Fuji - ha detto - perchè è la nostra pista di casa e potrebbe darci la possibilità di ottenere un buon risultato, e perchè mi piace correre su circuiti storici come questo. Tuttavia sul piano tecnico non si tratta di una pista particolarmente impegnativa. E' piuttosto facile, con un rettilineo lunghissimo ed una serie di curve lente nella parte mista, dunque non ci sarà bisogno di carichi aerodinamici elevati".
"Ci sono soltanto due curve veloci - ha detto invece il responsabile Bridgestone Hirohide Hamashima -, la 100R e la 300R, di conseguenza penso che le vetture gireranno con appoggi aerodinamici piuttosto bassi. Dal punto di vista delle gomme non ci aspettiamo di avere problemi d’usura perché la superficie è relativamente liscia. Potremmo avere del graining a sinistra, soprattutto nella 100R, ma non sarà un fenomeno maggiore. Con tenere e medie riteniamo di aver scelto le opzioni migliori della gamma 2007. Dovrebbero funzionare e permettere di assistere ad una bella gara."