Volevo solo rispondere a Metamorris sull'obiezione che chi vive in una zona sismica e in case non a norma, portando il ragionamento di loric all'estremo, accetta implicitamente che un forte terremoto possa farlo morire.
In via teorica potrebbe essere anche giusto; il problema è che se tu parli con gli aquilani, loro ti diranno di aver pagato la costruzione di una casa che, sulla carta, è a norma (altrimenti non avrebbero avuto l'autorizzazione, essendo l'aquila in zona sismica 2) perchè dimensionata a dovere e costruita con calcestruzzo adatto, ma che gli è stata consegnata con ben altre caratteristiche (vedi la sabbia marina negli edifici, per risparmiare sui materiali).
E ti diranno anche che, avendo speso i risparmi di una vita (magari), non possono ora permettersi un'abitazione diversa da quella che abitano.
Ovviamente il discorso non è valido per tutti, ma una buona parte si (dal momento che anche gli edifici pubblici sono stati costruiti in tal modo).
Questo è il motivo per cui io mi sono molto infervorato in merito alle responsabilità che la CGR aveva nel momento in cui si rivolgeva alla popolazione: non puoi, nel momento in cui stai prendendo in considerazione la situazione sismica di una città messa così male, minimizzare, anche se ciò avesse comportato un tuo atteggiamento meno scientifico e, diciamo così, più pragmatico e terra terra.
Lo so che a posteriori siamo buoni tutti, ma quando di mezzo ci sono le vite umane, non puoi semplicemente rispondere che la scienza più che dirti improbabile che si verifichi un terremoto disastroso non sa fare e che tu non potevi dire altro: se avessero voluto, avrebbero potuto allertare di più la popolazione, anche a rischio di scatenare una reazione inutile perchè il terremoto non si sarebbe verificato.
Dal mio punto di vista, anche in previsione degli inevitabili strascichi giudiziari (facili da prevedere, visti gli esiti dei precedenti disastri di cui la storia d'Italia è piena zeppa), avrei tenuto un comportamento meno rassicurante e più dubbioso.
Chiedo scusa per l'insistenza.