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LiF

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Risposte pubblicato da LiF

  1. 5 ore fa, nubironaSW scrive:

     

    VR46 era in pista con la SUA Yamaha M1, quella che gli hanno regalato, con tutti i più prestazionali gadget GYTR... Il team gira con Ducati perchè Yamaha, che ha tagliato le spese, non ha ancora messo a disposizione moto clienti...

    Appena torna competitiva diventerà team clienti Yamaha, ma per ora...

    M1 o R1?

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  2. Peraltro il test è stato svolto guidando fino a una carica residua del 5% ma questo valore se, come suppongo, viene preso dalla strumentazione dell'automobile, può essere impostato in maniera molto diversa da auto ad auto a seconda dell'approccio seguito dal costruttore. Gli smanettoni sanno che ci sono veicolo che anche allo 0% hanno in realtà disponili alcuni kWh di emergenza.

    Detto questo, per un utente medio può dare qualche indicazione in una condizione d'uso particolare.... meglio di niente.

    Sarebbe come al solito gradito che specificassero in maniera più evidente come calcolano i consumi, magari è riportato da qualche parte ma non l'ho trovato (mi pare che il conto fatto con km percorsi e 95% della capacità reale della batteria fornisca risultati leggermente diversi da quelli riportati).

    Infine @TurboGimmo guarda che a parte il test sull'autonomia, di interessante sono riportati appunti i consumi 

  3. 9 ore fa, jeby scrive:

     

    Gli effetti che vediamo oggi sul mare sono frutto di 300 anni di rilascio di CO2 dal sottosuolo all'atmosfera. E' un accumulo di 300 anni, non è che appena immetti CO2 in atmosfera hai quella roba lì, anche perché di CO2 in atmosfera ce n'era già prima del 1700.

     

    L'inquinante è, per definizione, un elemento che viene IMMESSO in un ambiente dove PRIMA non c'era. Capisci che questo non può applicarsi alla CO2, che esiste da quando esiste il globo terracqueo e senza la quale non esisterebbe la vita sul pianeta.

    Pollutant - Wikipedia

    In nessun (NESSUNO!!!) regolamento sui limiti di inquinanti compare la CO2, in alcuna parte del mondo (ovviamente!)

    Se vai sul sito dell'ARPA locale spesso trovi le tabelline degli inquinanti, vedi ARPA veneto per dire (il primo che ho trovato)
    Inquinanti Atmosferici - Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (arpa.veneto.it)

    lista degli inquinanti atmosferici

    Carbon dioxide viene citato come fund pollutant proprio nella pagina Wikipedia che hai citato. Pollutant che significa?

    Mi pare che negli stati uniti sia stato definito anche legalmente come inquinante.

     

    Poi sul fatto che gli effetti delle emissioni di gas non siano immediati non è certo in discussione, ma spero che altrettanto non sia in discussione che se si vuole rallentare, prima, e magari fermare, poi, questa deriva, l'unico modo sia ridurre le emissioni, non certo mantenere o aumentare i livelli attuali. Sul come, e sul dove, se ne può discutere

     

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  4. 4 ore fa, jeby scrive:

     

    Ci deve essere una quantità di co2 così alta che non può essere considerato un inquinante nemmeno in questo caso. E' un processo che va avanti ACCUMULANDOSI dal 1700, non è compatibile con il concetto di inquinante.

    Spiega please, cosa vorresti dire?

    4 ore fa, jeby scrive:

    Il confronto con l'acqua non è del tutto errato. Il vapore acqueo (che è acqua) ha un potenziale climalterante molto alto e (ovviamente) non è un inquinante, come la CO2. La differenza è che il vapore acqueo permane poco, è sempre in transito (condensa e piove), CO2 no.

     

    Però secondo me è corretto, anzi, doveroso distinguere le cose, non è un solo gioco semantico come dice @LiF. CO è un inquinante, CO2 no.

    Forse sarebbe il caso di definire inquinante.

  5. 13 minuti fa, bik scrive:

    A mio parere è importante chiarire di cosa si parla.

    Per un inquinante si può agire nell'area di interesse, come gli attuali blocchi nelle città della pianura Padana.

    Per un climalterante occorre agire a livello globale, se uso un auto elettrica poi mi faccio un weekend a Londra usando l'aereo non credo di avere diminuito l'impatto globale.

    Certo, non mi pare di avere messo in dubbio questo concetto, ci sono aspetti sui quali si può agire localmente ed altri che, invece, richiedono un approccio globale.

    Il fulcro del discorso era un altro 

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  6. 19 ore fa, itr83 scrive:

     

    sostanza inquinante significa che è dannosa indipendentemente dalla sua quantità, se verso dell'olio motore in un prato creo un danno sia che ne versi un bidone sia un bicchiere, chiaramente in misura diversa ma non è che un bicchiere sia innocuo.

     

    la co2 non è un inquinante.

     

    ciò non significa che non possa causare danni.

     

     

    Questo è solo un gioco semantico che svia dalla questione in oggetto.

    E non sono neanche sicuro che il gioco di parole sia corretto perché, a buon senso, una sostanza diventa inquinante nel momento in cui va ad inficiare la vita di un ecosistema. L'olio stesso che tu citi, seppur non raffinato, è presente per processi naturali sotto terra ed a volte pure in superficie, allora non è inquinante? Non sta in piedi.

     

    Poi si può discutere se sia giusta o meno questa transizione ecologica, ma almeno non mettiamo in discussione le basi 

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  7. Direi che considerazioni fatte negli anni '60 e '70 su questi argomenti al giorno d'oggi non hanno più valore, visto che il contesto è molto diverso.

    Anzi, da quello che leggo direi che l'unico dato che solitamente viene confermato dagli studi e osservazioni nelle città dove è stato ridotto il limite a 30 km/h è proprio la diminuzione degli incidenti e della loro gravità. 

    Poi si può discutere se a Bologna sia stato implementato nel modo migliore oppure no, comunque ritengo che intanto si debba provare per vedere gli effetti, poi semmai si potrà modificare per migliorare o, addirittura, tornare indietro.

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  8. 15 ore fa, Maxwell61 scrive:

    Piuttosto mi compro una diesel euro zero

    😁

     

    Comunque segnalo la allucinante iniziativa per noi qui a Bologna, i 30 km/h per praticamente tutto il centro città, incluse zone che centro non sono ma vialoni larghi. 

     

    Se con phev e ev mantenere i 30, con cambi automatici o senza cambio e linearità consumi con la velocità, si faranno percorrenze record, tutti gli altri, compreso le full hybrid, saranno in grossa difficoltà e inquineranno peggio. 

     

    I full hybrid rischieranno grosso e correrano i rischi dei taxi: andando continuamente in ciclo di ricarica batteria, non solo si accorcerá la vita della batteria per l'elevato numero di cicli, ma anche per il rapido surriscaldamento delle piccole batterie. Toyota soprattutto, kia e hyundai meno perché usano LFP. 

    E non parliamo di consumi e inquinamento a causa del funzionamento sempre in seriale. 

     

    Ma anche io avrò qualche problema: il cruise adattivo ha velocità minima di inserimento 30 km/h e c'è sempre una tolleranza di funziomento: la multa scatta a 32 km/h. 

     

    Follia e idiozia.

    Se l'auto viene usata unicamente in un'area urbana allora il problema non è il limite di 30 km/h bensì l'uso sbagliato dell'automobile.

     

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    • Grazie! 1
  9. 8 ore fa, AlexMi scrive:

    Tutti i passaggi marcia dei cambi a convertitore e rotismi epicicloidali sono fatti attraverso l'azionamento di freni/frizioni, non è quello che caratterizza un tradizionale cambio a doppia frizione.

    Allo stato attuale della tecnica, i migliori cambi a convertitore di coppia e a doppia frizione si equivalgono più o meno come resa, prestazioni e piacere di guida su strada. In entrambi i casi, si riesce a realizzare un passaggio di marcia seamless, sia che venga realizzato mediante il passaggio tra due diversi ingranaggi già innestati sia che venga realizzato frenando o liberando diverse parti di un riduttore epicicloidale. Quello che non capisco è il motivo per cui l'architettura di questo cambio, che mescola furbescamente entrambe queste tecnologie con un design complessivamente più semplice, di per se dovrebbe dare prestazioni peggiori. Non sto parlando di come è stato implementata industrialmente. C'è per caso qualche cambio di rapporto (a salire) nel quale lavora come un robotizzato ad una frizione?

  10. On 16/1/2024 at 14:51, AlexMi scrive:

    Il cambio in realtà ha precedenti perchè è derivato dal DT1, montato su alcune auto cinesi, e, a parte la compattezza, non ha nulla di rivoluzionario.

    A mio avviso abusa in maniera furba del termine "Doppia Frizione"; infatti tale tipologia di cambi è caratterizzata dall'avere la marcia successiva pre-innestata su un'altro albero, per cui il cambio marcia, insieme veloce e fluido, in realtà non è altro che il passaggio da una frizione all'altra, con continuità del moto.

    Qui non c'è nulla di tutto ciò: semplicemente il cambio vero e proprio ha la metà delle marce, e le frizioni aggiuntive servono per innestare il riduttore epicicloidale che raddoppia il numero di rapporti. Nulla in comune con un cambio "doppia frizione" come lo conosciamo, in quanto le frizioni sono usate in maniera completamente diversa.

    Fra l'altro ha solo 6 marce complessive, poche rispetto agli standard attuali.

     

    Se ho ben capito (ma ammetto che non mi è ancora del tutto chiaro lo schema di funzionamento) anche in questo cambio ci sono dei passaggi di marcia (non so se tutti o solo alcuni) che vengono realizzati solamente mediante l'azionamento delle frizioni/freno, quindi potenzialmente in tempi molto rapidi

  11. 2 ore fa, GL91 scrive:

     

    Piccolo aggiornamento: a distanza di 6 mesi e 5000 km dall'ultimo tagliando (comprensivo di cambio olio), rieccoci col livello un filo basso e spia di allarme che si accende in determinate situazioni (frenate brusche o forte pendenza). Il manuale d'uso specifica che ogni 5000 km potrebbe essere necessario un rabbocco, però sinceramente la cosa mi preoccupa un filo, parliamo comunque di una macchina con 4 anni, 37000 km, e sempre tagliandata regolarmente in casa madre, non sono sicuro che un rabbocco di un litro d'olio ogni 6 mesi sia proprio normale.

    In settimana vado in Peugeot e lo faccio presente, vediamo che dicono.

    Al di là di tutto, però, il mio pensiero di cambiare l'auto quest'anno prende sempre più corpo, era partito per sfruttare il buon valore residuo che ha (o dovrebbe avere) ancora la mia 208, ma sto pensando di farlo anche per scappottarmi eventuali (costosi) problemi tecnici del 1.2, dipenderà da una serie di fattori, vedremo.

    Dopo che ti si è accesa la spia, hai misurato il livello con l'astina apposita per capire quanto ne mancava effettivamente di olio? Ovviamente con auto in piano e dopo aver aspettato qualche minuto dallo spegnimento del motore (salvo diversa indicazione nel manuale).

  12. Guardate che esistono altre ibride plug-in con buoni consumi. Pensando ad automobili di dimensioni simili (anche se di genere diverso) le coreane (per es. Niro, non ricordo se anche Kona) e Renault Captur.

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  13. Di solito i garage, per come li intendo io, sono dei vani con molti spifferi. Spero che non sia il tuo caso, altrimenti un deumidificatore non servirebbe a molto se l'obbiettivo è controllare l'umidità a livello complessivo (e non solo localmente nelle vicinanze del flusso di aria fredda).

    In secondo luogo, ammesso che il tuo garage sia sigillato come un classico vano abitato, più che l'area è importante il volume. Suppongo che le schede tecniche facciano riferimento ad una altezza standard di 2.7m, da cui calcolare il volume 

    • Mi Piace 1
  14. 18 ore fa, Maxwell61 scrive:

    È che la microcar avrebbe un vantaggio di costi di mantenimento, tipo assicurazione che devo mettermi a valutare, cosa non facile, devo perderci un po' di tempo.

    Se vuoi una autonomia di almeno 100km di inverno direi di lasciare perdere quelle più diffuse, ovvero Citroen Ami (e gemelle), Renault Twizy ma anche Xev Yoyo. L'unica situazione in cui la Yoyo potrebbe garantire tale autonomia sarebbe in città ma intuisco che non sia il tuo caso. Senza contare poi l'aspetto qualitativo, per il quale io non prenderei in considerazione questo quadriciclo.

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