Allora, anzitutto sono molto contento che si sia aperta questa sezione, la aspettavo da mesi. Sono molto attivo nel settore, e ancor di più in quello home, come progettista ed autocostruttore di diffusori acustici.
Diciamo che, a mio parere, non si può dire se è bene o no installare gli impianti di serie, anche perchè le cose cambiano da impianto ad impianto. Poi, bisonga vedere le esigenze dell'utente, e il budget.
Per l'utenza professionale, con vincoli di budget molto elevati e bagaglio tecnico profondo, mai e poi mai andrà bene un impianto prodotto dalla casa, nel 90% dei casi. La flessibilità progettuale e la capacità di raggiungere il value for money (performance & customer satisfaction/budget) di un impianto progettato e realizzato ex-novo sono irraggiungibili, sempre. Chiaramente si parla di impianti amplificati con moduli dedicati (o addirittura multi-amplificati sulla falsariga di quanto si fa nei cinema, ma qui forse si esagera : la multiamplificazione prevede un ampli dedicato per ogni settore in cui si è suddiviso lo spettro sonoro: bassi, mid, alti).
Detto questo, per l'utente medio, invece, alcune soluzioni possono essere appaganti. Prendiamo l'impianto Fiat Punto con 6 trasduttori + subwoofer automaplificato. Certo, il suono è molto impastato, poco brillante in alto di gamma, goffo nei brani molto vocali (impegnativi per la qualità). Tuttavia, offre una dinamica (risposta al transitorio di pressione acustica molto ampio) appagante per l'utente medio, una presenza molto forte ed un impatto notevole per chi non è audiofilo puro ma nemmeno si accontenta di poco. Magari, ecco, io suggerisco di pilotarlo con un sinto-cd come si deve, togliendo il Blaukpunt di serie.
Lasciate perdere invece i Bose: sono penosi come quelli home, se non peggio. Inoltre, sono spesso pilotati (mi vien da ridere ad usare questo termine in relazione a dei Bose) da sorgenti penose.
Una nota di merito, invece, va a BMW e Lexus. La prima, a richiesta, monta un bell'impianto dedicato della Harman Kardon, che è davvero di qualità (il nome è una garanzia). La seconda, invece, prosegue le felici esperienze con Mark Levinson, ottendendo risultati straordinari non solo come impatto (che è una cosa relativamente "facile"), ma anche nel campo della qualità.
Direi che è anche il caso di parlare, in generale, di alcuni aspetti che ho visto discussi qui: non iterpretate l'uso di un subwoofer come l'eldorado del car-hi-fi (e nemmeno dell'home, se è per questo).
Quando si progetta un diffusore acustico (dove per diffusore si intende l'insieme, fisicamente solidale, di altoparlante/i, crossover, cabinet), il volume è un parametro fondamentale per ottenere risultati più o meno diversi sulla riproduzione in gamma bassa. Scindere la sezione dei bassi in un modulo a sé comporta vantaggi e svantaggi, entrambi importanti.
I primi sono i seguenti: si può progettare con più settorialità, senza i vincoli di un mobile full in one, e si può sfruttare la collocazione nel bagagliaio (è noto, in psicoacustica, che sotto i 120 Hz è quasi impossibile localizzare la sorgente sonora), liberandoci della schiavitù del pannello porta.
I secondi, invece, non sono noti ai più. Avere un sub invece che dei woofers che scendano in basso significa dover accoppiare e accordare nella riproduzione due realtà spesso diverse (capitano impianti mediocri con sub mostruosi), e talvolta dalla timbrica diversa. L'omogeneità è l'obiettivo, ed essa è più difficle da raggiungere con un sub (è un fenomeno molto noto anche in ambito home). Poi, ad aggravare i nostri scopi, c'è un altro fatto. Il materiale musicale non è come quello di un DVD: una canzone è un oggetto con estensione amplissima ma coerente, per cui mette molto più alla frusta l'omogeneità riproduttiva rispetto ad un film, fatto di voci, musiche, esplosioni che fanno sì parte di un tutto ma in maniera meno organica. Difatti, accordare un sub con il resto dell'impianto è la cosa più difficile, per una riproduzione prettamente musicale.
Paco, le scatoline da home theatre ce l'ha chi non sa nemmeno cos'è, un home theatre... E la misura dei trasduttori non si fa in watt, ma in cm o pollici.
Scriverò spesso qua, finalmente che c'è uno spazio per parlare di car hi-fi e, magari, di car-theatre o car-disco.
Mino