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da noi i stranieri sono integrati benissimo. ormai si comportano benissimo e si limitano ad imitare gli altri residenti di roma: non pagano i bus.
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comunque la pensiate: L'Inter di Mourinho - Repubblica Tv - la Repubblica.it
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pure a me barza piace poco, ma se non erro è l'unico centrale destra di ruolo. quindi zambro barza matrix/chiello grosso con panucci prontissimo a dx.
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inoltre, la Repubblica presuppone una elezione democratica, altrimenti sarebbe meglio parlare di regime presidenzialista e da lì al regime dittatoriale, il passo è breve. di qualunque ispirazione (o colore) siano.
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e zambrotta?
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se lo spot è questo: http://it.youtube.com/watch?v=ZcZw1FzQkOomi sembra una derisione delle vecchie e indistruttibili renaut che avevano il solo difetto di essere 2x4 forse con la spiritosa kangoo 4x4 il messaggio sarebbe passato più facilmente. ma il suv arrogante e potente, proprio no.
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lo so, lo so... però in borsa c'è stato un bel po' di sali, scendi. più sali che scendi: qualcuno s'è rifatto nuovo.
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la frase non era: "L'Italia e' fatta, ora bisogna fottere gli Italiani".
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che occasione persa. per tutto il calcio italiano.
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duetto, sarà che non riesco proprio a concepire l'istituzione della monarchia e di tutto quello che ruota intorno ad essa, ma un presidente travolto dagli scandali si può dimettere o al limite aspettare la fine del suo mandato. un re, che come tutti gli uomini è soggetto agli errori, te lo tieni per la vita. lui o la sua dinastia. sarà che i Savoia rispecchiano gli italiani, ma meno peggio un Leone che un emanuele filiberto a vita.
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gli stessi timori si avevano con l'infortunio di nesta e poi sappiamo come andò a finire. tempo al tempo.
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merbourne italiana? sarà per questo che ho preferito sidney, allora.
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"uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani": BAH!!! per il resto condivido (filippica sulla difesa di una religione a parte, ovvio).
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Roma in trincea contro l'attacco della Montepaschi A Siena comincia la finale scudetto: campioni favoriti, Repesa prova il golpe FLAVIO TRANQUILLO Sarà che finora di grandi brividi (tranne la gara-4 di Vitali e la 5 di Gallinari) questi playoff ne hanno forniti pochi. Sarà che per la prima volta la finale si gioca al meglio delle 7 partite e con un formato diverso (2-2-1-1-1). Sarà che pur ritrovandosi avversarie a ridosso dell'estate per la quarta volta consecutiva Siena e Roma non possono dire di conoscersi così bene visto che rispetto alla emozionante semifinale 2007 sono cambiati ben 13 giocatori. Sarà quel che sarà, ma dalla finale Montepaschi-Lottomatica tutto il basket italiano si aspetta parecchio in termini di equilibrio e stimoli. Anche se i numeri, testardi la loro parte, non autorizzerebbero grandi voli pindarici. In due stagioni di serie A con Simone Pianigiani, Siena ha vinto 76 volte su 84, un 90% abbondante che si pensava estinto dopo l'epoca di Simmenthal e Ignis e che sale a un folle 15 su 16 nei playoff. Quest'anno la Mens Sana ha perso in volata ad Avellino e Montegranaro nel momento di un calo super-fisiologico, in gita pre-Final 4 a Varese e riga. Fatti appunto, non altro. Che autorizzano un solo pronostico logico ma anche qualche considerazione. La prima è che Roma può pensare/sperare di trasformare questo ingombrante passato prossimo in pressione come avvenne nel 2007, quando la squadra di Repesa vinse gara 1 a Siena e perse gara 3 solo dopo averla presa e restituita almeno tre volte in 55 minuti che appartengono alla Top Ten di sempre. Anche perché stavolta con la predetta pressione i campioni in carica dovranno fare i conti due volte subito. Le due gare di stagione regolare (+16 in casa e +2 nella Capitale per i toscani) indicano chiaramente che per provarci Roma dovrà fare qualcosa di radicalmente diverso. La statistica che balza agli occhi immediatamente è quella dei liberi tentati. Pur prendendo 51 tiri da 3 nelle due sfide (circa 1 ogni minuto e mezzo), la Montepaschi è andata in lunetta 72 volte contro le 39 della Lottomatica, con un eloquente 44-20 al PalaMensSana. Rispetto agli avversari, finora nei playoff i capitolini hanno un -12 alla voce liberi tentati (Siena +36), e viaggiano col 61% (Siena è al 70 ma in stagione regolare ha tenuto un clamoroso 81%). Se Roma non fa qualcosa da questo punto di vista potete già prenotare per la festa in Piazza del Campo, poco ma sicuro. Repesa dovrà anche trovare un modo per levare all'attacco senese almeno una delle due dimensioni. La soluzione potrebbe essere quella di imitare il Maccabi, che a Madrid ha ingolosito McIntyre con una difesa che concedeva tiri da 3 punti comodi (ma pesanti quando la pressione sale) pur di difendere meglio l'area. Rispetto alla semifinale di Eurolega però Pianigiani recupera Kaukenas, che può alternarsi con Thornton e Sato in quel lavoro di 1 contro 1 così importante per conseguire i soprannumeri sul perimetro e i liberi che rendono Siena una macchina da canestri. Ultima cosa: nei primi due turni ambedue le squadre hanno dato almeno 10 minuti di campo in media a 9 diversi giocatori. Ci sbaglieremo, ma la prima che stringe un po' la rotazione e definisce meglio la propria fisionomia si cuce un pezzo di triangolino tricolore sulla maglia. Roma in trincea contro l'attacco della Montepaschi - LASTAMPA.it
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tanto per creare confusione: Strisce blu, caos dopo lo stop del Comune L'Atac attende indicazioni, multato chi non paga ROMA (30 maggio) - E' caos strisce blu a Roma. Dopo la sentenza del Tar del Lazio ha annullato la delibera con la quale nel 2004 l'amministrazione della capitale aveva istituito nuove zone di parcheggi a pagamento nel quartiere Ostiense e la decisione del sindaco Gianni Alemanno di bloccare le macchinette per il pagamento della sosta, gli ausiliari del traffico stamani continuano a multare chi parcheggia senza ticket. Intanto all'Ostiense sono state coperte le macchinette per la riscossione della sosta. «Mi hanno multato». «Stamattina ho lasciato la macchina in un parcheggio a strisce blu senza ovviamente pagare nulla, vista la comunicazione» del sindaco, scrive un lettore del Messaggero. «Bene, mi hanno multato ed a nulla è valso spiegare che i pagamenti erano sospesi». I vigili: serve tempo. In una circolare inviata all'Atac giovedì, il sindaco ha chiesto di bloccare le macchinette della riscossione della sosta. Il Comune oggi ha fato sapere che è possibile che questa mattina i vigili abbiano continuato a farfe le multe perché non avevano ancora letto la circolare del sindaco in cui si annunciava lo stop al pagamnto dei parcheggi. Servirà in ogni caso tempo - si fa notare -, almeno tutto il giorno, per coprire le macchinette della riscossione della sosta. L'Atac: aspettiamo indicazioni. La società di trasporti del Comune stamani era ancora in attesa di comunicazioni su come comportarsi. «Non sappiamo rispondere, siamo in attesa di indicazioni», dicono all'ufficio stampa della società. Nessuna nuova disposizione quindi è stata data per il momento agli ausiliari del traffico per quanto riguarda le multe a chi parcheggia sulle strisce blu senza pagare. La società sostiene infatti che quella del sindaco è per il momento una dichiarazione di intenti e che per abolire il pagamento del parcheggio serve una ordinanza. Un provedimento che comunque l'amministrazione sta già mettendo a punto. «Lavoreremo da subito - hanno dichiarato ieri in una nota il sindaco e l'asesore alla Mobilità, Sergio Marchi - con le associazioni dei consumatori e con i cittadini affinché si possa giungere ad una disciplina che stabilisca un nuovo equilibrio tra strisce blu e strisce bianche. Abbiamo già inoltre provveduto con una circolare inviata all'Atac a bloccare le macchine di riscossione della sosta». «Non sarà facile recuperare un mancato introito di circa 27 milioni l'anno come proventi per la gestione dell'intera sosta tariffata cittadina ma possiamo farcela», ha dichiarato Fabrizio Santori (PdL), consigliere comunale di Roma. «Questa sentenza e le successive decisioni della giunta Alemanno miglioreranno il trasporto pubblico riducendo il traffico cittadino», aggiunge. Storace. «Per quattro anni i cittadini romani sono stati vessati dal Comune a suon di strisce blu dipinte a casaccio sulle strade. Se ne è dovuto andare il sindaco più chiacchierone del mondo per avere giustizia dal Tar. Ora si proceda con equilibrio, magari usando più vernice gialla per corsie preferenziali. Ne guadagnerebbe il servizio pubblico, ridotto in condizioni pietose», ha dichiarato in una nota Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e consigliere comunale di Roma. messaggero.it
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TAR: fuori legge strisce blu in un quartiere di Roma
nella discussione ha aggiunto Albizzie in Codice della Strada e Sicurezza Stradale
Da stamane e fino a nuove disposizioni, dopo la sentenza del TAR, nella capitale il parcheggio diventa gratuito Strisce blu fuori legge A Roma non si pagano più di VINCENZO BORGOMEO La miccia è esplosa: il Tar ha accolto il ricorso del Codacons e annullato la delibera del comune di Roma n.104/2004. Così da oggi - e fino a nuove disposizioni - a Roma non si paga più il parcheggio sulle strisce blu. Un evento clamoroso, e non solo perché i romani potranno parcheggiare in 96.000 posti gratis (sono già stati disattivati i 2700 parcometri) ma perché il sindaco Alemanno e l'assessore alla Mobilità Sergio Marchi si metteranno "da subito" al lavoro con cittadini e associazioni di consumatori "per una nuova disciplina che stabilisca un nuovo equilibrio tra strisce blu e strisce bianche" (il mancato introito nelle casse comunali per la decisione del Tar è valutato intorno ai 30 milioni di euro l'anno). Il punto è che ora anche tutti gli altri comuni italiani potrebbero copiare la scelta del sindaco di Roma: non solo nella capitale le strisce blu sono state dipinte in modo illegale praticamente ovunque. Non rispettando né la norma che prevede una percentuale di parcheggi gratuiti a fronte di un certo numero a pagamento, ma - soprattutto - violando clamorosamente il codice della strada. E per trovare esempi non serve andare lontano: perfino sotto casa di chi scrive le strisce blu sono state verniciate in zona rimozione forzata... "In ogni caso - spiega Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sulpm - se uno parcheggia a meno di 5 metri dall'incrocio, poiché per motivi di sicurezza non rende visibile le strade, il codice della strada lo prevede come divieto e l'automobilista si becca una bella multa di 74 euro, se invece le strisce blu vengono piazzate a meno di cinque metri dall'incrocio si può parcheggiare e tutto con buona pace della sicurezza stradale". "Non solo: ci sono irregolarità nel posizionamento delle strisce blu in molti incroci stradali - ribatte Massimo Inches, consigliere del II Municipio - e nel quartiere africano ad esempio in incroci come via Lago Tana, via Tripolitania, piazza Elio Callistio, via Homs, piazza Amba Alagi, via Scirè, le strisce sono state apposte in corrispondenza dell'intersezione stradale, in grave violazione del codice della strada che obbliga la sosta alla distanza non inferiore a 5 metri. In via Fezzan-Tripoli, in corrispondenza dell'ufficio postale del quartiere addirittura le strisce blu sono state dipinte al centro della carreggiata stradale e le auto in sosta occultano la visibilità agli automobilisti, creando un reale stato di pericolo. La scoperta più eclatante è avvenuta in via Cheren, via Nomentana, adiacente agli uffici del tecnici del II Municipio, dove si possono notare le strisce blu terminare esattamente all'incrocio con via Nomentana, con grave pericolo per la circolazione". Inevitabili i commenti politici sulla decisione del Tribunale Amministrativo del Lazio. Come quello di Francesco Storace: "Per quattro anni i cittadini romani sono stati vessati dal Comune a suon di strisce blu dipinte a casaccio sulle strade. Se ne è dovuto andare il sindaco più chiacchierone del mondo per avere giustizia dal Tar. Ora - dice Storace - si proceda con equilibrio, magari usando più vernice gialla per corsie preferenziali. Ne guadagnerebbe il servizio pubblico, ridotto in condizioni pietose". (30 maggio 2008) repubblica.it -
LA CURIOSITA' A Pergine è nato il museo del paracarro Link correlati GUARDA La fotogalleria di Roberto Gerola PERGINE. I paracarri possono raccontare la storia? Pare proprio di sì stando a quanto succede nel parco giochi ai Marenghi di Canezza. Con Dario Pegoretti come ideatore. Dipendente provinciale in pensione, è un campione di ciclismo con 39 anni di impegno, oltre 2000 gare e 459 vittorie: dilettante, amatore, ciclocross. Di strada ne ha fatta ed è passato davanti a migliaia di paracarri. E si è chiesto: perché non farne un museo (all'aperto visto che non si deteriorano?) abbinandoli ai nomi dei campioni di ciclismo? Detto e fatto (o quasi): il museo sta nascendo nel parco sotto casa (sua). Già il suo lavoro in Provincia lo ha per certi versi facilitato: era responsabile dell'illuminazione nelle gallerie delle strade provinciali. Quindi conosceva e conosce l'ambiente. Chiedendo permessi a destra e manca (Comuni e Provincia) ha prelevato paracarri un po' da tutte le strade. Si tratta naturalmente di manufatti smessi, abbandonati, non più utilizzati. E passiamo al parco. Come tutti i parchi che si rispettano, e quello di Canezza è proprio bello (e recente), è dotato di stradine, piante e cespugli. Ebbene lungo queste stradine sono già stati collocati circa venti esemplari. «Ma conto di arrivare a 50 per il 19 di luglio giorno dell'inaugurazione del museo, anche se poi evidentemente si tratta di un'esposizione in continua evoluzione». Solo che, il lato originale della faccenda è che ad ogni paracarro corrisponde il nome di un campione del ciclismo. Da una lato tutti i miti scomparsi: Coppi, Bartali, Girardengo, Guerra, Ganna, Ermanno Moser. Lungo un altro vialetto ci sono Gimondi con un paracarro della ss 47 Valsugana, Motta con un esemplare della sp 12 di Vignola (dove vinse la tappa), Mario Nicoletti (strada comunale di Levico), Merckx (altro paracarro della ss 47), Saronni (paracarro della Ss del Caffaro), Renato marchetti (Ss della Mendola), Francesco Moser (ss 612 di Cembra). Per Simoni c'è quello del Pordoi, per Paolo Voltolini il cippo «90» della Valsugana a Castelnuovo. Spesso è lo stesso corridore ha volere il paracarro di questa o quella strada. «Per Pantani - annuncia Dario Pegoretti - ci sarà un esemplare della strada della Fedaia, per Marcello Osler (di Canezza) quello della Potenza-Sorrento (percorso che lo vide vincitore di tappa). C'è anche un extra: un cippo antico della passeggiata che Sigmund Freud compiva quando era a Caldonazzo e saliva ai Virti di Lavarone. Ma c'è da aggiungere che Dario Pegoretti (vive a Canezza dal 1971) ha fatto le cose sul serio: ha fondato l'associazione "Museo del Paracarro" con regolare direttivo e commissione scientifica (presieduta dl geologo Giulio Antonio Vanzo) che descrive il materiale del paracarro. C'è anche un sito internet (in fase di allestimento) col nome Museodelparacarro - consultazione immagini e storia, con la storia del paracarro, le sue confessioni e il curriculum di ciascun campione abbinato al paracarro. Il mondo del ciclismo che Dario Pegoretti conosce benissimo, sarà presente all'inaugurazione: nomi celebri, giornalisti sportivi, personalità. Tutti il 19 luglio prossimo.(29 maggio 2008) A Pergine nato il museo del paracarro | Trentino carino, no?
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no. sono stato al concerto dello scorso anno, sempre all'olimpico, non mi andava di fare il bis. OLIMPICO: CHE CACCHIO DI STADIO!!! uffa!