ATENE - Non ci sono parole per commentare la fantastica impresa di Stefano Baldini, vincitore della maratona olimpica, anzi dominatore della gara, che ha controllato, fino a quando ha deciso che era venuto il momento di allungare il passo per andare a riprendere il brasiliano Vanderlei de Lima, e di volare verso l'ingresso dello stadio Panathinaiko e la gloria.
Stefano ha mostrato fin dai primi chilometri di gara di avere la gamba buona, ed è sempre stato nelle posizioni di avanguardia del gruppo, e quando, con il primatista del mondo, il kenyano Paul Tergat e lo statunitense Mebrathom Keflezighi ha deciso di allungare e di lanciarsi all'inseguimento del brasiliano Vanderlei de Lima, che poco prima del ventesimo chilometro aveva salutato tutti, ha dato subito la sensazione di averne più di tutti.
Così, una volta che Paul Tergat è andato in crisi, ha spinto sull'acceleratore e allo scoccare delle due ore di corsa, dopo aver staccato di qualche metro lo statunitense, ha ripreso il sudamericano, e da quel momento nessuno lo avrebbe potuto più fermare. Un parziale di 14''29 tra i chilometri 35 e 40, danno l'idea esatta della sua grande condizione
All'ingresso nello stadio dove si disputarono le prime Olimpiadi dell'era moderna nel 1896, chissà cosa gli sarà passato nella testa, certo è che quel giro e mezzo se lo ricorderà per tutta la vita. Il suo tempo alla fine è stato di 2h10'55'', ed il vantaggio sull'americano Keflezighi di ben 37 secondi.
Allucinante l'episodio che ha visto un isolato invasore, pare lo stesso che bloccò il Gran Premio di Formula 1 di Silverstone, fermare il brasiliano Vanderlei de Lima, mentre era al comando con trenta secondi vantaggio, facendogli perdere secondi e ritmo.
Il successo del nostro Baldini non viene scalfito da questo episodio, che ha però macchiato la gara che più di ogni altra rappresenta le Olimpiadi, e che ha visto centinaia di migliaia di tifosi assiepati lungo il percorso.
Stefano non è nuovo a dare il meglio di sé nelle occasioni che contano. Campione europeo nel 1998 nella maratona e vincitore dei 10000 nella Coppa Europa del 1995, ha al suo attivo anche due bronzi mondiali a Parigi ed Edmonton, oltre che un titolo mondiale nella mezza maratona nel 1996. Nato il 25 maggio del 1971 a Castelnovo di Sotto, in provincia di Reggio Emilia, è sposato con Wilma De Angeli, ex azzurra dei 400 e dei 400 ostacoli.
Sapeva di essere alla sua ultima chance olimpica e non l'ha fallita, riportando il tricolore sul pennone più alto, sedici anni dopo la vittoria di Gelindo Bordin in quel di Seul.
Si tratta della quarta medaglia italiana nella storia olimpica della maratona dopo quella di bronzo del 1920 ad Anversa, conquistata da Valerio Arri, e l'argento del 1924 a Parigi, di Romeo Bertini.
Si conclude con questa indimenticabile vittoria, un'edizione dei Giochi dolce e ricca di grandi imprese per i colori azzurri.