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aurel999

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Reputazione Forum

  1. Oppure Irisbus ex Iveco di Flumeri, oppure Pratola serra. La cosa più desolante di questa vicenda è che Pomigliano nuova (Alfasud) non nacque per "ragioni clientelari", come si vuole credere e far credere (per altro l'Alfa Romeo, in altri tempi e in altri contesti, aveva messo a terra molto capitale fisso proprio in quell'area), ma secondo un progetto politico preciso e in qualche modo nobile: trasformare dei camerieri in nero in operai dell'industria pesante moderna. A Pomigliano avrebbe dovuto essere dislocato il settore meccanico e aereo (una parte c'è ancora). Di fronte a questo progetto, i destinatari avrebbero dovuto reagire esattamente come i polacchi di Tichy, cioè con dedizione, disciplina, precisione. Il problema è che queste virtù, a loro volta, presuppongono alcuni precisi requisiti, al di fuori del controllo della fiat.
  2. Solo alcune brevi considerazioni. La prima, nell’università italiana si ha la stessa attenzione alla sintassi di quella che si ha a Pomigliano per il prodotto finito. “che si approssimano”, invece “che si approssimino” “Si tratta di vedere fino a che punto conviene alla Fiat voler…”, invece “Si tratta di vedere fino a che punto convenga alla Fiat voler…” “i cui membri, per quanto affluenti, difficilmente compreranno quattro o cinque Panda a testa…”, invece “i cui membri, per quanto affluenti, difficilmente comprerebbero quattro o cinque Panda a testa…”. *** Nel merito, ci sono alcune serie sviste che compromettono tutto il ragionamento. In primo luogo, come già evidenziato da TonyH, l’autore sembra non avere consapevolezza su quale sia l’organizzazione del lavoro in Polonia, pensando di aver a che fare con una fabbrica “cinese”. Secondo punto, nell'articolo si da' per assunto che con l’accordo Fiat si avrebbe una “degradazione” del lavoro a livelli cinesi. Io penso che il lavoro veramente “degradato” è quello mal fatto, cioè lo stato attuale a cui si intende porre rimedio. Terzo punto, generalizza quello che è un problema esclusivo di Pomigliano, dovuto a ragioni riguardanti la provincia di Napoli (e quindi un problema non solo non comune a tutta l’italia, ma neppure comune a tutto il mezzogiorno: vedi Cassino, Melfi, Pratola Serra). Quarto punto, è fuorviante l’alternativa tra organizzazione cinese e benessere anni ’70. I tedeschi, dirigenza e operai, dimostrano che, lavorando con attenzione e disciplina, si può esportare benissimo, fare prodotti ad alto valore aggiunto e avere salari superiori a quelli degli altri paesi OCSE. Quinto punto, l’autore pone il problema su un piano giuridico (peraltro cattivo), invocando la “difesa della Costituzione”. E’ grave per un sociologo non avvertire che la Costituzione ripartisce risorse. Per avere salari, investimenti in conto capitale e benessere (cioè i nostri obiettivi veri) è necessario produrre e farlo bene. E produrre e vendere prodotti non è un effetto dell’“applicazione” della Costituzione, ma della presenza di dirigenti e operai competenti, attenti e disciplinati.
  3. Se vogliono venderla in Italia devono presentarla silver o nera. Sono ormai i colori conformisti del parco auto nazionale. Io penso che presentarla color rame sia frutto di limpidezza e di coraggio.
  4. E' un problema territoriale. Non si tratta di problemi politici, organizzativi, di materiali o sindacali, ma esclusivamente di contesto sociale. Se avessero localizzato lo stabilimento 50km più a est, quei problemi non sarebbero sorti. Osservate l'area industriale di Melfi (Pz), lo stabilimento motori di Pratola Serra (Av), l'Irisbus ex Iveco di Flumeri (Av), sofferenti quanto si vogliono ma fondamentalmente sani. Se poi guardiamo agli stabilimenti minori dell'automotive (indotto Piaggio e Fiat), la situazione è esattamente identica. I tre siti più a est sono uno diverso dall'altro ma hanno un vantaggio comune: personale operaio preciso non perché motivato, ma perché disciplinato. Pomigliano non si trova in questa situazione perché è in un contesto sociale assolutamente diverso e, a mio avviso, modificabile solo con alcuni interventi mirati, che richiederebbero, credo, diversi anni.
  5. La Pt cruiser è retro, ma non la mini, la 500 o il Beetle, che sono piuttosto revival di modelli precedenti. Il retro ha ispirato prevalentemente il disegno di particolari di altre vetture, come la fiancata della bmw serie 1.
  6. Lo stato italiano gestisce, oggi, il 52-55% del PIL. A quanto vogliamo arrivare?
  7. Mi chiedo se Opel sia in condizioni tanto cattive come si dipinge. Fiat e Magna-Gaz sono in contrapposizione per il controllo della società tedesca, quando per gli assets di Chrysler, Magna-Gaz è fuggita via a gambe levate. Perché le Opel dovrebbero vendersi in Russia meglio delle Jeep?
  8. Quando cesseranno queste scaramucce prima, e questa crisi di sovraproduzione poi, a Bruxelles si guarderanno in faccia e capiranno perché nel trattato CE era stato previsto il divieto di aiuti di stato. Quel divieto era previsto non solo per evitare distorsioni nel mercato interno, ma per evitare antagonismi nazionali. Nel caso Opel, perché il governo tedesco (e quindi la politica) conta? Perché può mettere sul piatto la cassa, cioè l'offerta di aiuti immediati. No aiuti di stato, e la questione cesserebbe di essere politica e ritornerebbe industriale. Verrebbe gestita esclusivamente da GM, Fiat e Magna. A livello di Commissione, aver abdicato al proprio ruolo, per salvare qualche costruttore nazionale, aver consentito gli aiuti di stato, ha prodotto danni enormi. Fra qualche anno, si renderanno conto di aver causato l'insorgenza di discordie nazionali e creato un precedente storico gravissimo, in grado di indebolire tutta la costruzione comunitaria, che mi sembra sinceramente più importante dell'esigenza di salvaguardare nel breve periodo questa o quella azienda nazionale.
  9. Secondo i suoi bilanci riassuntivi, e se non commetto errori, Magna ha complessivamente 1,7 miliardi $ tra cassa e similari. Quello che più mi impressiona è che, dall'ultima trimestrale, mi sembra che abbia bruciato 1 miliardo nei soli primi tre mesi dell'anno. Quindi, o Magna porta con se partner davvero solidi, oppure c'è poco da discutere. Anzi la stessa Magna dovrebbe auspicare di essere integrata nel nuovo gruppo. Fiat in confronto ha 5 miliardi di euro di attività correnti. Non è molto ma perde relativamente poco nei primi tre mesi (n.b.: prima degli incentivi). Ciò significa che, se continuassero queste condizioni di mercato e se Fiat mantenesse la stessa redditività, avrebbe una autonomia considerevole. Si comprende, tuttavia, il perché Fiat intenda fare solo operazioni carta contro carta. Quello su cui c'è da dubitare è il tempo. Se Fiat riuscisse ad acquisire Opel avrebbe tempo sufficiente per integrare i tre gruppi dal punto di vista industriale come ha fatto VW con i suoi centri produttivi? Queste mie formulazioni sono del tutto personali ed estemporanee.
  10. Oggi il ritardo nei pagamenti tra imprese comporta l'obbligo di corrispondere gli interessi di mora. Mi scuso per l'"Off Topic".
  11. Se un domani, per qualsiasi ragione, dovessi cambiare committente, non dimenticare di richiedere gli interessi moratori d.lgs. 231/2002 (tenendo sott'occhio la prescrizione)
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