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  1. come scritto qui: Dallo scorso ottobre in famiglia è entrata una citroen c4 cactus, versione shine nella motorizzazione 1.2 puretech turbo da 110 cv. La cactus arriva in sostituzione di una Peugeot 206 sw 1.4 HDi acquistata nel 2004 nuova di fabbrica da mio padre e giunta a circa 180mila km senza particolari difetti (carrozzeria maltrattata a parte). Complici mutate esigenze di mio padre dovuti età ed altri suoi acciacchi già preesistenti si era creata la necessità di acquistare una macchina rialzata, ma non troppo, con tetto dritto ed il più possibile morbida di sospensioni, che sembra appunto il ritratto della citroen. La scelta del motore benzina è stata da me obbligata, per via del ridottissimo chilometraggio annuo che rendeva inutile il diesel. dopo una luuuuunga ricerca, questa estate abbiamo trovato una cactus aziendale in vendita da concessionario ufficiale citroen aziendale nel veneziano, con 8500 km all'attivo e nemmeno un anno di vita. al prezzo sono stati aggiunti estensione di garanzia a 4 anni, passaggio, (ammortizzati dall'ecobonus di 750 euro) mentre il primo tagliando è stato dato in omaggio dalla concessionaria. ESTETICA Nata come auto anticonformista, in occasione del restyling del 2018 l'auto è stata invece normalizzata, rimuovendo i caratteristici airbump, il risultato è a mio parere più gradevole, sebbene meno originale. il colore è grigio antracite, abbinato ai cerchi da 16 pollici con disegno quadrato. una traccia degli airbump resta nella fiancata inferiore, il resto della carrozzeria è comunque protetto da una fascia di plastica grezza, che tornerà estremamente utile per evitare danni da sviste in manovra (già capitate purtroppo) INTERNI Molto spaziosi, presentano la selleria base, meno confortevole degli advanced confort provati su altre auto, ma comunque validi e larghi, forse troppo piatti e poco pronunciati per come sono abituato con la fiesta. il cruscotto è decisamente minimalista, i comandi di climatizzatore, radio e multimedia sono interamente concentrati nel tablettone, come altri modelli del gruppo. solo quattro pulsanti lasciano un comando rapido per 4 frecce, sbrinamento rapido di parabrezza e lunotto e chiusura serrature. La soluzione è ormai standard nel gruppo psa, ma mi lascia in questo caso perplesso, specialmente per la non enorme praticità nel non poter usare i comandi del clima senza distogliere lo sguardo dalla strada. L'autoradio installata è già fornita con tecnologia dab ed android auto/carplay, dall'interfaccia quindi moderna. il navigaotre integrato, tomtom fornisce informazioni precise su traffico e cantieri. nota di demerito anche per il tachimetro digitale, piccolo e senza nemmeno il contagiri, e solo provvisto di un indicatore di cambiata Nella zona posteriore si presenta una delle cose maggiormente criticata a questo modello, i vetri a compasso: nel nostro caso difficilmente creeranno un problema, dato che l'auto sarà raramente usata con più di due persone a bordo, tuttavia, vedere in mercati più "poveri" la stessa auto con interni più curati e vetri scorrevoli lascia perplessi, specialmente perchè potrebbe essere usata da chi ha figli. unica nota positiva della mancanza dei motorini alzavetro è il poter avere due larghe tasche nei pannelli porta. Bagagliaio molto ampio e ben rifinito, in grado di caricare notevoli bagagli, che però richiedono uno sforzo fisico maggiore per via dell'altezza della soglia di carico molto accentuata. SU STRADA Ciò che scrivo è frutto di circa 600km percorsi, divisi in 300 km di autostrada da me fatti al momento del ritiro, 200 km circa di strade statali/scorrimento veloce ed un centinaio in città. In tutti e tre i percorsi il motore si è dimostrato vispo e pronto, il cambio a sei marce, montato in sostituzione del precedente e mal noto cambio psa 5 marce ne sembra una matura evoluzione. le cambiate sono precise e la sesta marcia di riposo torna molto utile alle velocità autostradali per ridurre consumi. Nelle strade statali curvose le leggi della fisica ricordano di non esagerare nella guida sportiva, tuttavia l'auto resta gestibile e divertente da guidare, mentre in città le sospensioni speciali di questo modello fanno sentire nettamente la differenza con le auto tradizionali. irregolarità varie e pavè vengono mandati giù senza particolari scossoni, e la schiena di mio padre ringrazia. il 1.2 turbobenzina viene quindi promosso, dimostrandosi anche silenzioso, grazie anche ad una buona insonorizzazione dell'abitacolo. il servosterzo elettrico modula lo sforzo in base alla velocità, dimostrandosi leggerissimo in manovra e più preciso all'aumentare dei km/h. consumi ad ora molto buoni, media di 16-17 km/l nel misto, decisamente peggiore in città, ma è stata provata in percorsi impegnativi Ma tiriamo le somme: Cosa mi è piaciuto: 1)Motore: vispo anche ai bassi giri e da una buona spinta 2)Confort: poco da fare, la cactus a dispetto del nome è sofficissima, e le sospensioni speciali fanno egregiamente il loro lavoro Cosa non mi è piaciuto: 1)Strumentazione: eccessivamente ridotta e priva di comandi/strumenti essenziali. la soluzione mista adottata da c3 aircross e c3 normale sarebbe stata ben gradita. anche il tablettone, seppur promosso per la parte multimediale non trova il mio apprezzamento per i comandi del clima. 2)Plastiche: al tatto l'aspetto è economico, spero durino nel tempo. 3)Altre economie: come i vetri a compasso. Il mio giudizio finale è sicuramente una promozione, ma tenendo conto del fatto che l'auto sia stata pagata 14000 euro. a prezzo di listino o perlomeno a prezzo di vendita del 2018 i difetti elencati li avrei perdonati molto più difficilmente. la chiave in fondo a mio parere sta in un fatto: c4 cactus NON è una segmento c, ma una b ingrossata. vedendola come una c3 extralarge diventa sicuramente più comprensibile. Con una breve galleria fotografica concludo e vi auguro: Buon Natale!
  2. Causa blocchi al traffico, mio papà è trovato costretto a cambiare il suo Sedici 2.0 m-jet 4x4 Experience del 2014 (euro5). Essendosi trovato bene con la 500L Trekking, ne avrebbe presa al volo una benzina. Se ci fosse stata un'alternativa al 1.4 95cv. Così, guardandosi attorno, la scelta è caduta sulla C3 Aircross visto che a mia mamma era piaciuta. Motore 1.2 THP 110cv, cambio 6m, allestimento Shine con aggiunta di pacchetto sensori e telecamere 360, monitoraggio angolo cieco e superamento linee, panca posteriore scorrevole e Grip control. Esterni: Citroen la vende come suv urbano, ma alla fine è un monovolume un po' acchittato. Non ha particolari guizzi ma nel complesso simpatica a vedersi. Interni: Citroen ha puntato molto sulla "giocosità" degli interni, in modo da movimentarli senza ossessionarsi con i materiali. La plancia è gradevole, ha ampie bocchette. Qualche portaoggetti in più sarebbe necessario, soprattutto perchè quelli alla base del cambio non sono profondissimi. Materiali all'insegna della robustezza che della ricercatezza. Ma conoscendo mia mamma, meglio così (la plancia della Trekking ha l'inserto piano black pieno di segni delle borchie delle varie borsette.....). Il centro della plancia è dominato dal tablet, a cui ahimè sono demandate anche le funzioni di regolazione della climatizzazione. Per fortuna questo è potente e una volta messo su "auto" non lo tocchi più. Sedile guida molto ampio, ampiamente regolabile. Ha il giusto mix di larghezza della seduta e leggero contenimento (quelli della 500L sono più piatti). Spazio dietro a prova di seggiolino. isofix e cinture ben raggiungibili. Peccato per l'assenza di bocchette posteriori e dei tavolini. Baule molto ampio già in configurazione standard (l'auto è lunga 415cm alla fine) e ulteriormente ampliabile. Su strada: la mia più grande curiosità era il 1.2 thp che non ero ancora riuscito a provare bene. Mi ha colpito in maniera molto positiva. Ha una bella schiena e muove con disinvoltura la vettura (grazie al peso non esagerato). Accetta volentieri di viaggiare con le marce alte e riprende bene. In filo di vibrazioni in più rispetto al 1.0TSI nelle riprese da bassissimo regime (1500 giri) ma i 200cm3 danno più brio. Fa sentire la sua voce solo ad alto regime in piena accelerazione. Ero molto preoccupato del cambio leggendo le recensioni.....ma sul 110 niente automatico (e perdipiù essendo in odore di restyling disponibili solo pronta consegna). Però adesso ha 6m, che sembrava essere meno tragico. In effetti, corsa mostruosa della leva a parte (sembra quella dell'alfetta) non è così malvagio. Mi ricorda il 6m della C270cdi che avevamo. Niente guida veloce ma le marce le trovi, non è troppo erratico. Dinamica....ecco...è fatta per andare in souplesse apprezzando il comfort degli ottimi sedili. Assorbe bene le buche (merito anche del cerchio da 16"). Tra le curve è sicura...ma il rollio e lo sterzo leggero ma poco sensibile non invitano a spingere. Buoni i freni. La macchina dal momento che è dotata di telecamere a 360 guadagna il parcheggio automatico, testato, se la cava bene. Rispetto al mio della Skoda questo ti può fare in automatico anche le uscite dai parcheggi. Ho trovato un po' fastidiosi tutti i vari avvisi sonori...e se superi la linea, e se superi la velocità, e se c'è un velox, e se c'è un distributore. Inizialmente sentivi più gli avvisi che la radio. Capitolo consumi. Al momento ha 500km, il CdB con metà città segna 8.6L/100km. Per confronto, con la guida di mia mamma dopo 42 mila km la 500L trekking 1.6 m-jet segna 7.5L/100km. Conclusione: è una macchina "furba". Nel senso che associa buone doti di sfruttabilità a costi di acquisto/mantenimento non esagerati e qualche piccola trovata estetica per renderla meno noiosa. Per una famiglia di 3 persone perfetta. Con un paio di accorgimento che sarebbe da copiare dalla C4 (bocchette) e da aggiungere (isofix anteriore) anche per 4 lo diventerebbe.
  3. Auto guidata: Citroen C1 1.0 Vti Shine 72 cv Km al momento del ritiro 13563 Km percorsi: 688 Esterni In Citroen han fatto il possibile per renderla gradevole e “simpatica”, differenziando il più possibile la C1 dalle cuginette 107 e Aygo. Risultato secondo me riuscito solo in parte, quantomeno negli allestimenti base o medio come sull’esemplare della prova. Interni Qui inizia il viaggio negli anni ’90, il primo pensiero è andato alla mia prima auto, sembra la Cinquecento del 1996, aggiornata a qualche standard odierno. Si è circondati da plastiche rigide e grigiore misto, l’unica nota di colore è data dai dettagli sui bordi dei sedili con una trama a millerighe orizzontali e dallo schermo da 7” centrale quando acceso. Sugli sportelli lamiere a vista e pannelli in plastica non piacevoli al tatto e con gioco eccessivo. Posto guida Così così, il sedile di guida ha regolazioni discretamente ampie, ma si sente la mancanza della regolazione in profondità del volante: per fortuna c’è almeno quella in altezza e il quadro strumenti è solidale al volante, in modo da garantire una corretta visibilità delle informazioni. Schienale piuttosto rigido e molto poco contenitivo. Plancia e comandi La plancia come detto è di fattura economica. Il volante ha una comoda impugnatura, ma i comandi presenti (per radio e telefono) hanno uno scarso feeling al tatto e non sono illuminati, quindi inutilizzabili di notte. Il quadro strumenti è dominato dal grande tachimetro, al cui interno c’è un display con le indicazioni del trip computer, indicatore del livello carburante digitale e termometro. Curioso che per cambiare schermata vada pigiato il piolo nero di plastica (riecco gli anni ’80-’90). Il contagiri, invece, appare su un display digitale posto di lato, ma è piccolo e impreciso. A centro plancia invece, anche per l’assenza delle classiche bocchette dell’aria orientate verso gli occupanti, la fa da padrone lo schermo infotainment da 7”, con Apple Car Play e Android Audio. Presenti altresì ingresso aux e porta USB. I comandi del clima manuale non sono il massimo dell’intuitività, ma ci si fa l’abitudine. E, almeno quelli, per fortuna sono retroilluminati. Il cassetto portaoggetti non è frenato e lo spazio per riporre le cose è risicato. Inoltre spiace notare su un’auto nuova e fresca la presenza di fastidiosi scricchiolii in marcia, anche su asfalto liscio. Sebbene sia un’auto di suo non silenziosa. Abitabilità Così così. E’ omologata per 4 persone, ma in 347 cm difficile fare miracoli. Con il sedile regolato per la mia corporatura (173 cm) dietro tocco lo schienale con le ginocchia e il soffitto con la testa. Bagagliaio 196 litri sono discreti per il tipo di auto, adatto per le buste della spesa o per un weekend breve, magari vicino casa. Accessori A farla da padrone è logicamente lo schermo infotainment, con annessi comandi al volante. Presenti anche i cerchi in lega e l’inutile, a mio avviso, limitatore di velocità, regolabile con una levetta posta dietro al volante sul lato destro. Comfort Così così. Un po’ di fonoassorbente in più non avrebbe guastato, il rumore del motore 1.0 a 3 cilindri è troppo presente e poco gradevole, soprattutto in accelerazione. Oltre gli 80 km/h compaiono anche fruscii aerodinamici e rumore di rotolamento degli pneumatici. Inoltre ha un assetto davvero troppo morbido, in autostrada a velocità costante tra i 100 e i 110 km/h è un continuo dondolare, pur avendo viaggiato in assenza di vento. A tratti ho avuto la sensazione che, da passeggero, avrei forse sofferto il mal d’auto. Motore Giudizio ambivalente. Dopo 3 giorni e 700 km di utilizzo mi son fatto l’idea che questo tricilindrico è il motore adatto a quest’auto. Peccato solo che come sound sia il meno gradevole in assoluto su cui abbia mai viaggiato (pari merito con il 1.4 tdi VAG degli anni 2009-2010). Come nota positiva, non ho avvertito fastidiose vibrazioni in alcuna condizione di marcia. Accelerazione Non male, favorita dalle prime tre marce molto corte. Ma di certo non è un’auto da spari. Ripresa Finchè si resta in ambito cittadino o appena fuori città le prime marce corte, unite al peso piuma della carrozzeria la rendono quasi brillante nel disimpegnarsi tra incroci e rotatorie, diciamo fino ai 70 km/h. La quarta e la quinta marcia, invece, sono molto lunghe, e per riprendere in autostrada è necessario scalare o attendere che si raggiunga la velocità voluta con molta molta calma. In ogni caso, mantenendosi su velocità non superiori ai 120 km/h tachimetrici non si è mai in vera difficoltà, quindi il risultato è assolutamente positivo. Cambio 5 marce, rapportato come detto. Purtroppo la leva è un po’ contrastata, soprattutto nel passaggio prima-seconda. Per un uso urbano sarebbe preferibile il robotizzato. Sterzo Ovviamente turistico, preciso il giusto, per quanto possa esserlo. In manovra e a passo d’uomo me lo sarei aspettato più leggero. Come angolo di sterzata non eccelle, ma l’auto è talmente compatta che non è un problema. Freni Buona modulabilità, non posso dire altro non avendo mai forzato la mano. Tenuta di strada/Stabilità Buona, in quanto né in autostrada, né su un tratto guidato collinare l’auto è mai andata in crisi. Ma le sensazioni che dà non sono proprio di sicurezza. Rollio e beccheggio sempre presenti, sopra i 130 km/h dà l’impressione di essere proprio al limite e toccando freno in discesa nell’unico tratto in cui ho superato i 140 km/h tachimetrici si è leggermente scomposta. Non è obiettivamente un’auto da tratte autostradali, quindi meglio tenersi ben sotto il limite massimo di velocità e andare con calma. Consumo Buono. Avendola ritirata e riconsegnata con il pieno, ho percorso 664 km con 33,4 litri di benzina. Media di 19,88 km/l. Percorso 80% autostradale, il restante urbano e collinare. In conclusione E’ un’auto fatta palesemente in economia, ma con soluzioni furbe che possono renderla interessante e piacevole per un uso esclusivamente urbano o quasi. Certo, dubito spenderei 11500 € per quest’auto, il confronto mi viene naturale sia con la Fiat Panda, sia con l’ultima citycar guidata a noleggio, una Lancia Ypsilon 1.2 avuta esattamente un anno fa. E, allestimento nello specifico a parte, è curioso notare come il criticato, vituperato 1.2 Fire sia ancora ben più elastico e godibile di questo motore nuovo, al prezzo di soli 2 km/l di consumo maggiore. Per non parlare della robustezza degli interni.
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