Per rispondere a chi qualche post sopra ha dichiarato che nel 2010 "siamo ancora qui a difendere l'orticello" e che "i giovani hanno paura ad andare a lavorare in Europa":
Volevo solo dire che se l'orticello è un azienda che produce in Italia difendo la sua Italianità eccome! E non perchè ho "paura" "schifo" "indifferenza" per l'estero, ma per migliorare l'ambiente in cui sono cresciuto e cresceranno italiani e stranieri in futuro.
Mi spiego meglio, un azienda situata in Italia probabilmente avrà buona parte dei dirigenti in Italia, che guadagnano in Italia e consumano buona parte dello stipendio in Italia il loro guadagno.
Un azienda situata in Italia (e che si espanderà sempre più su questo suolo) darà buona parte di posti di lavoro a persone italiane, che a loro volta guadagneranno/spenderanno i soldi in Italia.
Una azienda italiana tenderà, a parità di prezzo, di utilizzare componenti italiani, rafforzando ancora l'economia del paese Italia.
Il tutto favorisce (o non impedisce) che un "domani" questo paese possa risanarsi con meno disoccupati, con una qualità della vita migliore PER TUTTI (dall'operaio al dirigente), che riesca a trovare i soldi per restaurare stazioni-ferrovie-comuni-teatri-chiese-strade-musei-edifici pubblici, ecc ecc.
Poi c'è chi pensa "vado all'estero, lavoro e mi riempio le tasche, dato che la c'è lavoro": basta guadagnare.
Allora si, andiamo in Bulgaria, in Usa, in Polonia a produrre! Guadagniamo di più! Che scemi questi giovani che tengono a mantenere un azienda italiana in Italia.
Forse questi giovani non sono degli egoisti che pensano solo alla propria pancia (vedi l'edilizia del dopoguerra, gli imprenditori hanno fatto i soldi, la gente comune ha vissuto per decenni in abitazioni malsane SPENDENDO sempre più soldi per la manuntenzione), ma pensano anche a creare un ambiente sano, non degradato, in cui far vivere se stessi, i discendenti, e far così GUADAGNARE tutti.
Spostare gli stabilimenti esteri di FIAT dalla Polonia agli USA non darebbe troppo fastidio a chi ha sudato/investito per creare e far diventare grande un azienda italiana col fine di migliorare l'Italia.
Spostare uno stabilimento da Torino agli USA o alla Germania darebbe molto fastidio, dato che le conseguenze di migliaia di lavoratori disoccupati le avremmo qui in Italia. Ed il paese andrebbe sempre più verso il degrado.
Difendere una azienda non significa effettuare stupidi ragionamenti nazionalisti significa pensare con lungimiranza e non solo alla pancia propria.
La via più difficile da percorrere non è "andare all'estero a lavorare" ma "il restare in Italia e tentare di rialzare sto paese"!
Detto questo, sono uno di quelli che spera un futuro onorevole ad Alfa in Italia. Ma che al tempo stesso si rende conto che, attualmente, FIAT non è in grado di gestire seriamente un marchio SPORTIVO PREMIUM (che necessita di grandi attenzioni/investimenti/attenzioni particolari).
Quindi piuttosto di avere un Alfa stesa su un letto ed alimentata a "tirare a campare" (costruendo tra l'altro vetture in USA) meglio passare sotto VAG (che costruirà anch'essa all'estero), ma almeno potrà darci un ottima gamma di ricarrozzamenti Audi (e se va ancor più male Seat).
E' triste la situazione di Alfa