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Un po' di anni '80, con una serie di classiche utilitarie - quando ancora erano tali. Umili e anzianotte, sono sempre in uso a giro per la città. Renault 5 SL Spring La Spring come serie speciale della Supercinque mi sembra sia stata proposta anche in Italia, ma non ricordo che fosse su base "SL", un allestimento che mi suona strano. E infatti questa ha targa parigina, originale fine anni '80, ma è sempre qui in zona... Proseguo con due Fiestine piuttosto basic, ma ai loro tempi fresche di restyling (quello dell'83). Ford Fiesta (957 cc 32 kW 12/12/1983) Ford Fiesta (957 cc 32 kW 11/07/1984) Avrete sicuramente notato come una "piccola" odierna sembri letteralmente gonfiata come un palloncino a confronto con la fiestina. E poi un'interessante presenza di contorno proveniente dal Sol Levante, risalente ai tempi dei primi veri successi nipponici in Italia e della moda delle coupé, la Nissan 200SX. Infine la "peugeottina", vera anni '80, ancora piacevolissima. Peugeot 205 Colorline (targa non presente, ma risalente al 1990/1)
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Già fu discussa questa particolarità della Tempra SW su queste pagine o forse su un altro thread su Tipo2/3... Comunque il motivo tecnico di quella presa d'aria sul tetto era convogliare l'aria sotto il bordo superiore del portellone e in tal modo controllare e migliorare i flussi aerodinamici nella zona di coda dell'auto, che su una coda tronca come le SW sono sempre difficili da gestire. Mi pare poi che fosse anche girata la voce che in tal modo una lama d'aria continuamente fluisse sul lunotto e lo tenesse pulito, ma mi par strano che questa possa esser stata la ragione principale, vista la presenza scontata del tergilunotto. Prendo la palla al balzo e pubblico anche un avvistamento fatto a Monaco di Baviera. E' una delle tre Volvo "serie Amazon" che mi è capitato di vedere in questi ultimi anni, tutte all'estero... Olanda (già pubblicata), Sud Africa (appena posso la scaricherò...) e Germania, appunto. Mai vista una in Italia invece. Noto io stesso in questo momento, mentre pubblico le foto, la curiosa posizione del tappo serbatoio!
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L'avvistamento è di qualche tempo fa, ma è stato particolare perché nel giro di poco l'ho "beccata" in due posti diversi della città. Questa 850 è da vero collezionista, perfetta, targa del Registro Storico FIAT, ma secondo il sito della Agenzia delle Entrate reimmatricolata nel 1997. Messa così, in una azzeccatissima combinazione di grigio della carrozzeria e (finta) pelle rossa, cromature lucidissime, mi è sembrata bellissima anche la vecchia 850, che mai ho considerato una bellezza... Ma sono gli interni quelli che mi hanno affascinato, con il cruscottino maggiorato pieno di strumenti e quel volante in radica che è una meraviglia! FIAT 850 Special 843 cc 35 kW 30/12/1997
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E finalmente ecco la conclusione del concentrato dei miei avvistamenti con Amsterdam sullo sfondo. Oggi la protagonista è una di quelle coupé che smuove gli animi, dal fascino magnetico, piaccia o non piaccia. Originalità, eleganza, esclusività all'inglese. Questa che ho avvistato tranquillamente parcheggiata all'ombra sui canali era pure nella versione di vertice, che per anni è stato l'unico 12 cilindri in circolazione su auto non a due posti. Jaguar XJ-S V12 Ho scritto che la Jag è la protagonista di questo post, ma in realtà avrete notato che c'è una anche comparsa... una Jeep Wrangler serie YJ, quella a fari rettangolari per intendersi. Trucco un po' pesante, diciamo, se la lasciavano stare la preferivo, ché ormai anche quella serie una sua fascia di estimatori ce l'ha. Scusate se vi ho annoiato con queste foto di Amsterdam, spero di no, la mia intenzione era solo quella di condividere questa particolarità olandese, dove mi sembra che le cosiddette youngtimer (ma esiste un termine italiano? "giovani vecchie" lo escluderei...) abbiano una diffusione molto superiore alla media europea. Basta vedere anche quante auto conservate ci sono in vendita su Autoscout in Olanda. E pensare che l'Olanda non è neppure una nazione tipicamente "motoristica", ha avuto le sue industrie, anche interessanti, ma niente a che vedere con altre nazioni. Certamente il benessere che si respira nei Paesi Bassi e ad in centro ad Amsterdam in particolare, è una ragione importante, ma credo ci sia dietro anche una cultura della conservazione delle cose nel popolo olandese. Sono un po' precisini alla tedesca e anche conservatori nella mentalità generale. E forse la "rivoluzione" giovanile di Amsterdam degli anni '60-'70-'80, credo sia stata proprio una forma di ribellione interna a questa cultura tradizionale, appena i tempi l'hanno resa possibile. Insomma, vi siete beccati il pippone geo-socio-automobilistico...
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Il mondo è vario, non c'è alcun dubbio... perché non sono in molti quelli che preferiscono la III serie tra le Golf. Normalmente è considerata valida, ma un po' anonima dal punto di vista estetico. E anche da quello tecnico non è che espresse cose fuori dalla norma. Certamente dal punto di vista della ormai abusata "qualità percepita" e del posizionamento sul mercato contribuì non poco a distaccare Golf dalle concorrenti. E segnò in effetti il ritorno di una nuova cabrio... ma - a mio avviso - anche questa senza il fascino della prima serie. Personalmente la apprezzavo e l'apprezzo ancora, tanto che stavamo per comprarla a fine carriera, quando trovai una 1.6 Movie Air 5 porte in rimanenza, proprio nei giorni dell'arrivo di Golf IV nei concessionari. Poi il babbo preferì ripiegare su una più economica Punto 75 SX, la Golf e i suoi oltre 25 milioni gli parvero comunque troppo per l'uso che se ne doveva fare, soprattutto se confrontati con i 19 della Punto... che si rivelò comunque un ottimo acquisto.
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Sono quasi alla fine, penultimo avvistamento "orange"... Ancora un'americana, ma stavolta la classica berlina di lusso anni Ottanta di gusto classicheggiante, tutta spigoli e cromature. Semplicemente spettacolari il mezzo tetto in vinile e quei fantastici cerchioni a turbina . Poi gli interni in puro stile americano del periodo, "quadranti quadrati", morbido e lucido velluto, divano anteriore e cambio al volante... Una vera soddisfazione vedere da vicino questa Mercury Grand Marquis! Condizioni da applausi.
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Purtroppo indicazioni ulteriori (carrozziere, esemplari ecc) su quella strana Alfa barchetta non ne ho. Continuo ora il mio filone olandese con roba un po' più esotica... Chevrolet Monte Carlo (I serie 1972-74) Non saprei dire se in Europa era commercializzata ai tempi, né quando possa essere arrivata di qua dall'Atlantico; perché comunque è ritargata, ma non troppo di recente (targa gialla, ma senza strisce blu europee). Non era una straleccata da collezione, ma come spesso accade per le iuessei, dal vero era piuttosto spettacolare, faceva molto telefilm poliziesco anni settanta
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Secondo quel che ho trovato a giro, potrebbe essere una "Barchetta del 1963 su meccanica 2600 Sprint".
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segue da pag 1331... Avvistamenti sui canali di Amsterdam... Dopo la Mini Leyland, oggi vi posto il più plebeo degli avvistamenti che ho fotografato in Olanda, una vera cittadina anni '80-90 ancora in funzione, presumo solo a scopo veramente utilitario, senza alcuna aspirazione di conservazione da storica. Seat Ibiza CLX (I serie restyling) Diceva Yakamoz in altro topic a proposito della Thema che "Anche se i restyling servono a migliorare aggiustare e rinfrescare l'auto, stilisticamente appesantiscono e tolgono originalità al design." Io mi unisco a coloro che normalmente non apprezzano molto il risultato dei restyling, e con gli occhi di oggi della Ibiza prima serie preferisco l'originale pre-restiyling, aveva un aspetto più "sodo" e massicciotto che mi piace ancora. Però devo dire che come restyling questo era piuttosto riuscito, riuscendo a rinnovare restando coerente con il resto della vettura e soprattutto all'interno portava una plancia assai migliore della precedente, per aspetto e qualità.
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Ancora da Amsterdam, sempre lungo i canali: Leyland Mini Special Non saprei dire anno (fine anni '70?), stato di originalità, eccetera, ma l'apparenza era molto positiva, carina e ben tenuta, anche dentro.
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Qualcuno ha parlato di Amazon in un thread qui vicino che sta avendo un certo successo. Ecco allora il mio avvistamento olandese (ancora) della versione kombi dell'amazzone, insospettabile antenata delle modarole Volvo stescion anni '80 e oltre. Le caratteristiche fondamentali c'erano già: passo e portiere corte, spalle massicce, terzo finestrino mooolto allungato. E in più una trovata forse di ispirazione "american way of life": il portellone diviso con ribaltina, poi abbandonato da Volvo, ma piaciuto molto in quel di Torino... Volvo 121 kombi "Amazon"
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Non ricordavo più quei bozzetti&maquettes... è vero! Allora sì Paolo, è molto probabile che siano girati prototipi di entrambe le soluzioni, alcuni sembrano avere la maniglia tradizionale comunque, camuffata sotto un po' di nastro oppure già visibile, mentre altri potrebbero portare effettivamente la soluzione "nascosta", anhe se le foto sgranatate sono poco chiare proprio nella zona maniglia... Peraltro, non so a voi, ma a me la maniglia vera della Y10 non mi è mai sembrata riuscitissima: troppo in alto, quasi attaccata al finestrino, troppo "rettangolare" e poco integrata, per niente a filo carrozzeria. Certo, più curata delle maniglie "povere" di Panda o Uno (anche 5 porte erano tristi...), ma sempre un po' appiccicaticcia. E vi dirò che riguardando e ripensando a quella linea così pulita, lineare e aerodinamica, alla fine la soluzione maniglia nascosta sarebbe stata forse la più giusta e "filologica".
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Sulla fiancata di questi ultimi prototipi si nota anche il tentativo di ingannare con un falso foro laterale "basso costo" tipo Panda o Uno 3 porte, camuffando la maniglia rettangolare tradizionale di Y10. Evidentemente era considerato un chiaro segno di "lusso" da Lancia/Autobianchi, capace di renderla troppo riconoscibile...
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Prosegue la serie "olandesine" con un'altra famosa ammiraglia del Double Chevron, una Citroen CX 2000 Putroppo non trattata proprio da storica di valore, con gancio traino, impianto a gas, carrozzeria da rimettere, è una prima serie (diciamo seconda metà anni settanta), evidentemente ritargata pochi anni fa dopo una importazione dalla Francia. L'occhio attento dei più attempati avrà intravisto il residuo di adesivo con la "F" vicino alla targa posteriore... tipico dei tempi! La CX e tutte le Citroen, quando ero piccolo le disprezzavo, troppo strane e troppo assurdamente "francesi", lattone e dondolone, lontane da quel bisogno di solidità e certezze che cercano i bimbi... Oggi invece la CX mi piace assai, forse tra le più belle e interessanti ammiraglie di quel periodo. Un premio Auto dell'anno 1975 meritato a mio parere. E nella stessa giornata, poco più in là, ecco che mi trovo il suo recente tentativo di replica, non esattamente un caso di successo di mercato, ma a me non dispiace del tutto sebbene priva del fascino delle vere grandes routieres. Ma la C6 non è una storica! direte voi. Infatti, la storica è dietro...
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Proseguo la serie degli avvistamenti olandesi, anzi della sola città di Amsterdam, con un esemplare di auto che personalmente non sono sicuro di aver mai avvistato da noi, tanto è raro. Seppure le sue origini avessero qualcosa di nostrano... La ruota sgonfie potrebbero far pensare ad una cura relativa, ma il resto dell'auto sembra esteriormente molto in forma, e anzi vi dirò che la sera prima di fotografarla, non mi pareva neppure avesse la gomma a terra. Comunque, beccatevi questa Citroën SM Anche questa, come la precedente Porsche, con targa originale, roba dei primi anni settanta. Questo per dire che non è una moda recente olandese, ma ci deve essere una sorta di cultura della conservazione da quelle parti.
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Una 1500 grigia molto ben tenuta capita a me di vederla perché spesso in strada e l'ho anche postata diverso tempo fa. Oggi però vorrei dare il via ad una serie di avvistamenti particolari, non tanto per le vetture in sé, ma per il tratto comune di essere avvenuti tutti in centro ad Amsterdam, in appena tre giorni... In effetti è curiosa la concentrazione di "giovani storiche" in Olanda e chi è stato là qualche volta (ma ne basta anche una sola) o ci abita addirittura, avrà sicuramente notato la cosa prima di me. Porsche 911 S, anni Settanta. A mio avviso molto bella e ben tenuta.
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Buondì, oggi vorrei festeggiare il mio centesimo messaggio! Roba da nulla, direte giustamente molti di voi che state due ordini di grandezza avanti... ma per me è già un traguardo, e vorrei onorarlo con un avvistamento cui tengo, perché "inseguito" per un po' di tempo e poi finalmente beccato in zona. Si tratta di un mezzo che a me è simpatico, magari non perfetto, forse non da maniaci della collezione e dell'originalità, ma è divertente e quelle rare volte che mi capita di vederla mi mette di buon umore. Innocenti Mini 1001, 997 cc, 30/11/1973
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Avvistamento straniero in terra italica, non proprio un gioiellino direi... L'Opel Manta B, in un bel colore (di quel che ne resta), ma è la serie che meno mi convince, anche se i suoi successi sportivi furono indiscutibili. Negli anni ottanta poi la tirarono troppo in lungo, ma alla fine arrivò la Calibra...
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Gran lavoro Paolo, ti saran fumate le dita... grazie. Riflettendo sulle italiane assenti, mi viene il sospetto che forse il confronto interessava delle classiche berlinette sportive a 3 porte (è così Paolo?), e quindi: - Alfa 33 era fuori perché mai ne è esistita versione a tre porte - Lancia Delta - se il motore 2.0 16v era disponibile in quel periodo (a memoria non lo ricordo neppure io, ma gli archivi on line dicono di sì...) - era fuori per lo stesso motivo, perché nel 1994 la HPE 3 porte ancora non si era vista (arrivò solo l'anno dopo). - Fiat Tipo, sì la 3 porte era arrivata nel 1993, ma FIAT non la mise a disposizione... potrebbe esser stato per mancanza effettiva di disponibilità, ma se ricordo bene, i giudizi del tempo sulla Tipo 2.0 16v non furono nulla di eccezionale, anzi. Modello ormai anzianotto, peso notevole, motore non al livello della migliore concorrenza. Temo che il confronto diretto tutto improntato alla sportività, non avrebbe giovato alla Tipo e Fiat certamente lo sapeva.
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Due commenti brevi: 1. i rossi di varie tonalità be', mi meraviglia alquanto che molti di voi che non mi risultano siano astemi, non sappiano che tutti i rossi invecchiando cambiano tonalità! 2. la Calibra V6 mi piace sempre leggere le vecchie prove e quella della Calibra V6 mi mancava del tutto. Sulla "opportunità" di una simile motorizzazione, vorrei solo dire che questa versione alla fine ha venduto esattamente quanto la Turbo (circa 12mila esemplari), in meno anni di carriera. Quello fu un periodo in cui molti costruttori si dettero ai plurifrazionati e Opel cercò di stare in linea alla concorrenza. E in effetti la V6 arrivò quando la 16v subì la cura Ecotec e venne addomesticata a 136 CV, con un carattere assai meno sportivo. Tra la 16v Ecotec e la Turbo 4x4, V6 credo fosse un valido step intermedio, probabilmente apprezzato soprattutto dai mercati meno allergici alle cilindrate alte (e relativi prezzi/costi).
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Si parlava di Tipo 4 alcuni post fa, ed ecco vi propongo anche io il confronto fra due esemplari della famiglia, ma se nella rivista inglese erano tutte "aspiranti" vincitrici, qui le trovate "turbate", ognuna alla sua maniera... Motore 100% scandinavo, il turbo più in del periodo, per giunta con le 16 valvole e l'accensione diretta, accoppiata che nessuno aveva all'epoca, e tipica carrozza due e mezzo ottantesca per la Saab 9000 turbo 16v, annata 1990 dalla targa, in uso normale (l'ho vista spesso) e condizioni di conseguenza. Stessa strada, stesso lato, stessi giorni, l'Italia ribatte con la Thema, motore 100% italiano (per carità, motore coi controcaz... ops, volevo dire ...contralberi, intercooler, overboost e tutto, ma le 16 valvole erano ancora di là da venire, per non parlare di accensione diretta), e da buona italiana non si faceva mancare il vestito firmato Pininfarina. Lancia Thema i.e. turbo, 1995 cc, 122 kW, 17/09/1987 I cerchi son i Bugatti style che PaoloGTC non ama... e il faro post destro non è certo originale (mi sembra un seconda serie), ma questa station wagon resta bella come poche.
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Dopo aver recuperato i miei file post-disastro imageshack, eccovi alcuni avvistamenti più o meno recenti con la Stella a tre punte: Si parte con un classico, la W123, quella che per me rappresenta "La" Merceces... Mercedes Benz 200 (1997 cc, 80 kW, 05/05/1981) Si prosegue con il modello più longevo di Stoccarda: Mercedes-Benz 240 GD (2399 cc, 52 kW, 09/04/1984) Si torna alle berline comode e lussuose, ma un più po' indietro nel tempo: una W115 assai ben sistemata con targhe nere originali padovane. Trovo questa serie tra le più eleganti e riuscite MB di sempre. Mercedes Benz 220 automatic (85 kW, 20/08/1969) Il lusso avanza, si passa alla Sonder Klasse... una W116 svizzera scesa in Italia. Non ho invece mai particolarmente amato questo modello, appensantito da cromature e paraurti troppo elaborati, eppure fu persino Auto dell'Anno... Mercedes Benz 280 SE Finisco con una puntata in Sud Africa, per una S124 (la "T") non meglio identificata, prima serie comunque, palesemente in uso normale, ma molto ben conservata.
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Grazie Paolo, mi piacerebbe non solo scrivere, ma soprattutto leggere di più, c'è un sacco da imparare e da apprezzare qui. E onestamente non è detto che io abbia da dire molto più di quello che scrivo, le mie risorse conoscitive sono effettivamente limitate. Comunque non riesco ad essere assiduo e mi succede spesso di restare indietro di settimane o mesi e riuscire a "mettermi in pari" raramente, leggendo una scorpacciata di post tutti insieme in giorni di ferie come questi... In effetti anche Fiesta '89 e Discovery furono due novità molto significative. La Land Rover in particolare rientra perfettamente nel discorso che avevo imbastito su quell'annata. Con il successo dei fuoristrada negli anni '80, Land Rover può pensare di sostituire la sua icona ormai invecchiata e Discovery nei piani iniziali del produttore doveva essere il modello che finalmente soppiantava la storica 90/110, andando a competere con i moderni 4x4 giapponesi. Poi sappiamo che il "vecchio" Defender è rimasto in gamma comunque... Ricordo la copertina di quel primo numero di AM, lo comprai ovviamente anche io, e lo dovrei avere ancora in garage... il battage pubblicitario per quella nuova rivista dovette essere molto intenso se così tanti di noi lo presero e conservarono. Ricordo ancora un servizio particolare proprio sull'Xm in quel numero. Riguardo alla valutazioni personali su quelle auto che abbiamo citato, MB R129 sbalordì anche me all'epoca, sembrava l'auto "definitiva" per linea e contenuti, ma a distanza di anni ne ho progressivamente riconosciuto dei limiti estetici, che per me significano una qual certa mancanza di carattere ed eleganza, troppo "liscia", "banale" (mi si passi il termine), pesantuccia. Non mi si fraintenda, penso sia sempre una bella macchina, ma le precedenti creazioni Mercedes anni '80, dalla Serie S W126 (soprattutto SEC) alla 190 W201 oggi le ritengo più belle. BMW Serie 8 invece non ho smesso mai di apprezzarla: una delle auto più belle degli ultimi decenni in assoluto. Riguardo a Peugeot 605, anche io caro Abarth non l'ho mai disdegnata, soprattutto al debutto mi piaceva. Sebbene ne capisca l'insuccesso: in effetti un tratto stilistico ormai noto, troppo simile alla più piccola e meno prestigiosa 405, e anche alla concorrente 164 che mostrava più carattere. A voler scomporre i limiti di quella linea, vedo meno equilibrio di proporzioni e meno dinamismo rispetto alle altre due, per via di un passo molto più lungo, nonché di una linea di cintura più bassa. E i fari detro un po' piccoli, poco importanti, e la plancia così "rigida" e scontata. Poi, personalmente non ho mai sopportato quella leva del cambio, troppo lunga e con un pomello dalla forma sgraziata, mi infastidisce tutt'ora quando la vedo, ma qui si entra nel campo delle pippe personalissime.
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1989, un anno interessante, qualcuno lo ha detto. Calibra ha avuto meriti tutti già menzionati dagli esimi frequentatori del forum. A me preme adesso dire due parole su quell'anno, che ha visto nascere la bella coupé Opel assieme ad altre vetture piuttosto significative. Una contemporaneità di presentazioni automobilistiche che non è casuale. In un quadro allargato al mercato globale (sì, ancora limitato alla metà "occidentale" di quell'epoca ancora "a blocchi"), il 1989 mostra gli effetti tra i più eclatanti di un decennio particolarmente favorevole per l'economia mondiale e per il settore automobilistico di conseguenza. A metà anni ottanta, con i soldi già guadagnati negli anni precedenti e con rosee previsioni per il futuro, le case automobilistiche ritornano ai progetti più ambiziosi, concentrandosi finalmente sui modelli d'immagine, quei modelli che richiedono investimenti importanti ma che non è detto offrano ritorni sicuri. Dopo aver rinnovato le gamme con i modelli centrali, quelli dei grossi volumi, allora si sbloccano anche quei progetti per la sostituzione di modelli ormai anziani ma dai piccoli numeri. Come al solito, è in particolare il mercato USA a tirare le fila del discorso e guidare le scelte fondamentali del mondo automobilistico. E così in particolare Tedeschi e Giapponesi (ma non solo loro...), che hanno nel ricco mercato Statunitense il loro punto di riferimento per lo sviluppo di modelli di lusso e di nicchia, sanciscono il loro successo avviando progetti importanti e molti di questi vedono la luce proprio in quel 1989, quando succede che: - Mercedes-Benz finalmente ha avuto modo di lavorare alla sostituzione del più vecchio dei suoi modelli, la R107, e nel 1989 arriva la R129 (la SL di Lavazza, come la chiamò mio fratello per via degli spot del caffè in cui la spiderona comparve con Manfredi) che sbalordisce tutti. - BMW similmente ha pensato al cambio la sua osboleta coupé Serie 6, e arriva la ancora più notevole 850i (la Serie 8 E31). - Mazda vede spazio per un mercato del divertimento puro e sempre nel 1989 presenta la spiderina MX-5 Miata. - Toyota, dopo lunga e meticolosa preparazione, nel 1989 spariglia le carte del settore del lusso in USA col nuovo marchio Lexus e la sua ammiraglia LS400, bandiera della qualità totale. - Nissan, sempre in USA e sempre nel 1989, presenta l'analoga operazione Infiniti, sebbene con due modelli certo meno "storici" come la berlina di lusso Q45 e la coupé M30. - anche ciò che sembra roba di casa nostra, l'italianissima Ferrari, in realtà agisce spinta da e per il mercato USA. Sfruttando il successo USA anni'80 finalmente riesce a lavorare concretamente all'erede della generazione 308/328, nata nel 1975... e nel 1989 arriva la 348, magari non la più amata delle rosse, ma pur sempre un notevole investimento in novità per la casa di Maranello. - Opel, pur senza pensare agli USA, ma con ramificazioni anche extraeuropee (Holden in Australia, Chevrolet in Sudamerica), manda in pensione la vecchia Manta in attività dagli anni 70 e presenta la modernissima Calibra. - nel più ristretto mercato esclusivamente europeo, anche il gruppo PSA è finalmente in grado di dare delle eredi alle proprie ammiraglie, con Citroen CX e Peugeot 604 risalenti alla metà degli anni settanta e rimaste nei listini più del dovuto per cronica mancanza di fondi. Il successo di 205, BX e AX danno respiro alla casse e si possono varare le nuove ammiraglie, la originale Citroen Xm e la più convenzionale Peugeot 605, che arrivano entrambe nel 1989. Arrivano però buone ultime e forse troppo tardi nel segmento più brillante del decennio '80, quello delle ammiraglie, e il successo ne risente. Ci furono poi altre novità nel 1989, tra cui la Lancia Dedra citata da qualcuno (e che a me è sempre piaciuta), ma onestamente le reputo assai meno significative e meno legate alla particolarità di quell'anno particolare che fu il 1989.
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Ciao, rileggendo qualche pagina addietro, volevo dare un minuscolo contributo di precisazione su questa storia delle grigliette laterali sul parafango destro delle Mercedes turbodiesel avvistate (è una di quelle cosette che solletica la curiosità evidentemente, perché ricordo che era già venuta fuori un po' di tempo fa... come quella del tergilunotto sulle tre volumi...) Le prese d'aria le avevano sia la 250 che la 300, e anche la 190 2.5 turbodiesel, ma certamente non servivano per raffreddamento dell'intercooler, visto che né il 2500 né il 3000 turbodiesel avevano lo scambiatore, quello arrivò molto più tardi sul 2900 degli anni '90. Erano più semplicemente prese d'alimentazione d'aria del motore. Quanto ai tempi di commercializzazione, in effetti la 250 turbo arrivò dopo la 300, ma non così tardi... e neppure ce la fecero sudare più del dovuto a noi italiani! Arrivò infatti nell'autunno '88, appena dopo la presentazione mondiale. Quello che è vero è che la 190 con lo stesso motore era già in vendita da qualche mese, e negli USA addirittura da qualche anno, ma la storia delle Mercedes turbodiesel degli esordi (anni '70-80) è un po' particolare, tutta rivolta com'era al mercato nordamericano. Oggi facciamo fatica a pensare che fu così, ma allora credevano fosse il mercato di sfondamento della nuova tecnologia turbodiesel... Insomma, il turbodiesel è stato pensato per gli ammerregani, ma poi ce lo siamo adottato noi europei... Passando all'altro tema di curiosità ricorrente (siam gente un po' strana...), ecco un rapido elenco delle auto che hanno offerto il tergi su tre volumi senza portellone: - Lancia Flaminia - Honda Prelude (tutte le generazioni) - Lancia Dedra - Fiat Tempra - Ford Orion 1990 (anche dopo il restyling, quando non si chiamò più Orion, ma Escort) - Peugeot 306 - Peugeot 406 - Renault 19 (Phase 2 solamente, quando non si chiamò più Chamade) poi chissà in USA e Giappone...