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fonzino1

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  1. Se la legge dice che dal 30 giugno è OBBLIGATORIO dotarsi di POS, significa che se non lo fai sei in difetto, quindi passibile di una qualche forma di pena che, caso strano, non è ancora stata definita. Mettersi le cinture in auto è un obbligo e se non lo fai sai che ci sono sanzionio amministrative, nel caso del POS se trasgredisci non si è capito, quindi mi sa che il decreto non sanno manco loro se è giusto oppure no e il fatto che un ordine di professionisti (come ci ha fatto sapere Cosimo) ha fatto ricorso al TAR del Lazio mi fa pensare che ci sia qualcosa che non quadra. Per quanto riguarda il controllo fiscale, ti è stato fatto presente più volte che avere un POS o non averlo non fa assolutamente nessuna differenza, perchè bisogna essere in due per evadere, cliente ed esercente. Quindi anche senza POS, se io non voglio che l'idraulico che mi ha aggiustato lo scarico in cucina evada l'iva e le tasse sul conto che gli ho pagato in contanti, gli chiedo la ricevuta fiscale; nel caso non me la voglia fare esiste il 117, che basta solo nominarlo e magicamente tutto si risolve. Il fatto di voler pagare per forza in moneta elettronica per molte categorie è controproducente perchè impone dei costi che non è detto siano ammortizzabili, come chi ha una ditta di manutenzione con n operai che intervengono a domicilio del cliente: questi si dovrà dotare di n POS, pagando n canone per i relativi contratti, più le commissioni sul transato. Tra l'altro, il POS non è una novità, quindi chi vedeva in esso uno strumento di agevolazione e migliore servizio al cliente se ne è già dotato da tempo; se uno non l'ha fatto non è per forza stupido, imho, ma perchè si è fatto 2 conti e non gli conviene: perchè obbligarlo? Ho l'impressione che con la scusa del controllo fiscale a tutti i costi si imporranno man mano obblighi via via più stringenti che non faranno altro che danneggiare la parte buona della nostra economia.
  2. Se non fosse per il frontale, imho troppo basso e piatto, sarebbe una bellissima berlina, probabilmente la più bella del segmento. A non convincermi sono la forma dei fari e il modo in cui si raccordano alla mascherina, ma soprattutto le prese d'aria inferiori nel paraurti. Inoltre il cofano fa una curva strana per raccordare la superficie appena davanti al parabrezza con quella che "confina" con la mascherina. Sicuramente è "colpa" delle norme sul'urto pedone, ma l'effetto schiacciato non mi piace. Decisamente promossi la fiancata e il posteriore, grazie anche a sbalzi ben dissimulati da linee e spigoli che movimentano le superfici. Belli gli interni, almeno questi della presentazione, bisognerà verificare quelli di gamma più bassa, ma mi ricordano molto BMW; di sicuro, sia dentro che fuori, è il trionfo dell'orizzontalità e della linearità.
  3. Finora è stata una facilitazione che si da al consumatore, perchè il decreto, di fatto, ti obbliga a dotartene anche se nella pratica non ti serve ad una cippa e sai già che il tuo cliente tipo, per un motivo o per un altro, non ti chiederà mai di pagare con tessera. E il fatto che non siano state (ancora) definite le sanzioni per chi non si adegua mi fa pensare che la norma non sia tanto giustificabile e facilmente impugnabile, men che meno con la "scusa" della lotta all'evasione. Che poi l'obbligo di dotarsi di POS sia un complotto della finanza brutta e cattiva non è vero, ma sicuramente aumenta il giro d'affari delle banche, e questo è indiscutibile.
  4. Che sparino a caso per loro è facilissimo perchè fanno tutto seduti comodamente ad una scrivania, un po' come quando si fa marketing mirato ad uno che è già cliente: lo conosci, sai già che ha speso, è probabile che spenda di nuovo... E' molto più faticoso e dispendioso andare a verificare i dati o scovare nuovi "portoghesi"...
  5. Sono daccordissimo, però io mi chiedo anche come si è arrivati a questo punto. Come è possibile che chi dichiara 10 OSTENTI un tenore di vita da 100? Che il controllo sui proprietari di vetture premium è facilissimo e praticamente immediato, dal momento che un'auto è iscritta con i dati del proprietario in ben 3 registri diversi, quindi non si può neanche dire che il dato è complesso da estrapolare...E così le rendite finanziarie, i patrimoni immobiliari (che sul giornale finisca gente con milioni di euro di appartamenti e che ha dichiarato una miseria e con la finanza che cade dalle nuvole sull'evasione di 10 e più anni, per me è una cosa assurda...): sono tutti indicatori ampiamente disponibili e non da mo', magari sfruttarli meglio e prima avrebbe evitato il ricorso a misure di controllo drastiche che ora non fanno altro che danneggiarci ulteriormente...
  6. Troppa puzza sotto al naso, imho...Come quando a Madrid chiesi un mojito al bar senza aspirare la "j" e la barista fece finta di non capire (in un bar dove si servivano solo 3 cocktail...)
  7. Ma il nero "unilaterale" lo combattevi anche prima semplicemente richiedendo la fattura/ricevuta/scontrino, mica ci voleva una pulsantiera obbligatoria? Se non venivi accontentato e volevi giustizia, una bella telefonata al 117 e passava la paura...
  8. La "croce" è il simbolo Chrysler "unito" ad una piega della copertura, imho.
  9. Tony, non vero neanche questo: sapessi quanto è vero, invece, quello che dice Cosimo: il nero te lo chiede il cliente, più spesso di quanto pensi. Io ho una casistica disparata su soggetti che dopo averti chiesto il prezzo di un articolo (in genere, neanche tanto costoso, per la verità) ti infilano la classica domanda finto-tonta "Ma mi fai pagare anche l'IVA?". E se ti dico che la domanda è partita più volte da agenti delle FdO? A me non resta che spiegare che io l'iva la pago e che se loro non la pagano a me, tanto vale non vendere, perchè ci perdo...E non sai quanta gente vuole pagarti in contanti e senza fattura oppure ti propone magheggi strani, che io manco riesco a capire, oppure ti chiede di applicargli la legge 104 (iva agevolata al 4% giustificata dall'invalidità) su mezzi da lavoro (rasaerba, trattorini, motocoltivatori) che sottintendono una perfetta salute per essere adoperati (e quando glielo spieghi ti guardano pure male perchè pensano che non vuoi fargli il piacere).
  10. Ora non esageriamo: sono stato più volte all'estero (Parigi, Berlino, Madrid, Barcellona non esattamente nelle terre sperdute) e ho sempre pagato in contanti: locali, ristoranti, supermercati, mercatini, negozi, catene di abbigliamento, musei, mostre etc. e nessuno mi ha mai guardato male, anzi, hanno preso le mie banconote con larghissimi sorrisi (che il contante fa sempre un bell'effetto prozac a chi ha un'attività commerciale ). Non è complicato mettere il POS, ma costoso (ne abbiamo già discusso) e la logica è che l'onere è completamente a carico di chi ha quest'obbligo, anche se, nei fatti, è un servizio reso al cliente, quindi di carattere facoltativo. Il problema di fondo è che ciò che all'estero è offerto in maniera discrezionale dall'esercente, in Italia diventa obbligo di legge: l'ennesima distanza che ci separa dal resto del continente. Con l'aggravante che la motivazione resta del tutto disattesa.
  11. Però è anche vero che a me lo propose la banca e mi illustrò a suo tempo i vantaggi del pagamento elettronico (in maniera meno terra-terra di come ho fatto io sopra, lo ammetto ), quindi ho potuto fare un bilancio costi-benefici e rendermi conto che comunque ne guadagnava l'immagine e la mia tranquillità. Diverso è il caso di chi apre il giornale la mattina e scopre che il governo lo obbliga a dotarsi di un servizio comunque costoso (per alcuni molto costoso), con un decreto poco chiaro e, soprattutto, con la "scusa" (perdonatemi, ma per me tale resta) della lotta all'evasione, perchè puoi anche dotartene obtorto collo, ma non è detto che poi lo utilizzi, ergo, dal punto di vista della lotta al nero siamo punto e a capo. L'unica differenza sono i soldi che hanno fatto le banche con questa nuova trovata.
  12. Riporto la mia esperienza: il POS è molto comodo, per noi esercenti, perchè permette di uscire da qualche situazione "imbarazzante" con molta facilità. Esempio: tizio viene, vuole comprare ma non ha contante, vuole fare un assegno, ma io non l'ho mai visto e non so se si rivelerà un cabriolet, quindi propongo il pagamento elettronico e tizio paga facile e sicuro (anche per me ). Ancora: stai convincendo un cliente un po' dubbioso ad acquistare, ma lui non ha contante sufficiente; io so che se lui va via al 99% perderò la vendita per sempre perchè non torna, allora propongo la CdC e lui non ha più scuse per non acquistare (oppure, se rifuta, capisco che tutto il discorso era una perdita di tempo, perchè la mancanza di contante era solo una scusa). Però, a fronte di questi vantaggi indubbi, il costo, sia sul transato che quello fisso, risulta elevato e non sempre ammortizzabile da un negozio piccolo, che non ha molto a che fare con assegni o bonifici (nel qual caso, invece, il POS risulta molto comodo e sicuro). Anche il 2% di costo sul transato, infatti, su determinate categorie merceologiche risulta eccessivo: penso alle sigarette, alle ricariche telefoniche, ai prodotti il cui prezzo è fortemente ribassato (come nel caso dei saldi al 70%, per dire) e troverei più giusto che l'utilizzo del POS rimanesse a discrezione dell'esercente piuttosto che un obbligo di legge. PS: sul tema "controlli fiscali", da Rep.it http://www.repubblica.it/economia/2014/07/02/news/fare_la_guerra_al_fisco_paga_per_oltre_met_degli_importi_il_contribuente_a_vincere-90482712/
  13. All'estero il pagamento tramite POS non è però neanche obbligatorio, non esistono norme che dicono che i pagamenti oltre i 30 euro devono essere fatti col POS altrimenti il cliente può segnalarti... Il POS è visto per quello che è: un SERVIZIO al cliente, che non tutti hanno, o un modo per sveltire il pagamento, non uno strumento antievasione il cui costo ricade sul controllato (beffa delle beffe). PS: ho 2 POS da più di 10 anni.
  14. E come, scusa? Come fa un POS a dire allo Stato che è stato fatto un pagamento in nero anche di migliaia di euro?
  15. L'evasione non la combatti con il divieto: è troppo tardi, Tizio ha già evaso e te lo sta già mettendo a quel servizio... La lotta devi farla a monte, devi impedire l'evasione, anche perchè quei soldi, una volta evasi, se non li fai "rientrare in circolo" smetteranno di essere produttivi anche per l'economia regolare, e così punisci tutti, non solo chi sta evadendo. Se la questione fosse semplicemente segnalare ammontare e modalità di pagamento in caso di fatturazione, sarebbe già diverso: io commerciante ti sto dicendo chi ha comprato cosa e come lo ha pagato, quindi tu Stato hai tutti gli strumenti per effettuare i tuoi controlli. Ma se mi vieti di ricevere il contante, mi fai solo un danno, che non serve neanche allo Stato per colpire l'evasore. E ti ripeto, non è mai stata una mossa in grado di fermare la criminalità, perchè chi delinque non ha nessun interesse a buttarsi i fari della finanza addosso (visto che sono i primi che si accendono). Al Capone ha fatto scuola in tal senso...
  16. Ma questo, chi vuole delinquere lo sa molto bene: al mafioso, il divieto a 1.000 o a 12.500 come era prima non ha mai rappresentato un'ostacolo, perchè, se ci sono aziende che lavorano in maniera specchiata, sono proprio quelle legate al malaffare. Però questo divieto, del quale contesto più che altro il massimale troppo basso, ti blocca molto se lavori correttamente, perchè se da me viene il tizio col contante frutto del nero, nel momento in cui io prendo i soldi e faccio fattura, mi spieghi in cosa io ho sbagliato? Perchè devo essere penalizzato io esercente e devo rifiutare una vendita sulla quale pagherei regolarmente iva e tasse? Lo Stato parte forse dal presupposto che io non emetterò scontrino o fattura e lo freghi? Allora fammi chiudere direttamente, hai già deciso che sono un evasore...
  17. Che non si fanno nè con l'obbligo del POS nè con il divieto del contante oltre i 1000 euro, come la malavita ci ha ampiamente dimostrato da anni a questa parte. In più stai finendo di ingessare un'economia stagnante.
  18. Se i controlli fossero veramente fatti non assisteremmo ai seguenti episodi: -ditte vincitrici di appalti STATALI milionari che non hanno fornito il certificato antimafia, perchè l'amministratore è riconducibile o, addirittura, egli stesso un malavitoso (e considera che questo certificato devono produrlo TUTTI coloro che forniscono la pubblica amministrazione). Il controllo della documentazione delle ditte che partecipano ad una gara è il primo e più semplice controllo che si possa fare (e considera che l'antimafia si fa in autocertificazione, non devi richiederla a nessuno); - ditte i cui controlli vengono addomesticati e addolciti perchè si conosce la persona giusta in GdF, che, grazie alle mazzette, usufruisce di uno stipendio parallelo da 15 a 30 mila euro mensili (il primo controllo andrebbe fatto sul controllore); - la PMI non è connivente con la mafia, per il semplice fatto che se la tua azienda, per un motivo o per un altro, serve alla mafia, te la estorcono, con le buone o le cattive, diventa parte del sistema. Siccome il mercato al Sud è piuttosto malconcio, le nuove aziende di Mafia spa sono al nord: ce ne accorgeremo tra qualche anno, quando, magicamente, cominceranno (in parte già sono cominciati) i processi per associazione a delinquere di stampo mafioso, peculato, corruzione, estorsione etc. delle ditte impegnate nell'EXPO2015, così come abbiamo assistito a processi analoghi per la "ricostruzione" dell'Aquila, il dopo 1981 etc...; - ditte che sulle carte sono in regola con buste paga, contributi previdenziali, pagamento degli straordinari ai dipendenti etc., per poi scoprire che taglieggiavano i diepndenti, che erano costretti a restituire metà dei loro compensi come pegno per aver trovato un lavoro sicuro nella ricostruzione post terremoto dell'Aquila. - ditte che emettono regolare busta paga, con indicati i contributi versati ai dipendenti, per scoprire all'atto del licenziamento, dopo 15 anni di assunzione, che mai un euro era stato versato per i contributi previdenziali (e mi chiedo cosa facciano all'INPS...dormono?). E potrei continuare... Ovviamente, mi dirai che il controllo è stato fatto, ma il problema è che le ditte hanno comunque lavorato, hanno incassato e prodotto utili, finiti in mani mafiose e che hanno poi ingrassato altri affari. Il tutto con doppio danno allo Stato: uno è aver fatto lavorare la mafia, due è averla pagata con i soldi di tutti.
  19. Quello che lo Stato non capisce, o fa finta di non capire, o, ancora, non vuole capire, è che la malavita trova sempre una strada per delinquere e fare affari illecitamente e la cosa fu chiara in USA fin dal proibizionismo e oggi, infatti, molti Stati vedono di buon occhio una moderata apertura alle droghe leggere, proprio per sottrarre alle mafie una % dei propri affari. Ciò che è sbagliato è considerare tutti allo stesso modo, perchè la capacità della PMI nel fare affari (leciti o in nero) sarà sempre inferiore a quella di Mafia SpA, quindi non puoi fare di tutta l'erba un fascio e pretendere che tutti abbiano gli stessi obblighi o le sanzioni o gli stessi controlli, anche perchè il nero che ti fa l'artigiano non è nè eticamente nè quantitativamente paragonabile al volume di illeciti di un'azienda fondata dalla malavita. E non puoi pretendere di estirpare il fenomeno ponendo paletti che ingessino la già claudicante economia, perchè se è vero che punire l'evasione è doveroso, far fallire altre aziende o impedire l'apertura di nuove con la scusa dell'antiriciclaggio/antievasione è un delitto di questi tempi. Imho, ovviamente.
  20. Benissimo, allora che si facciano i controlli (seri, non addomesticati come l'ufficiale della finanza finito sui giornali 20 gg fa) su questi che dichiarano meno dei dipendenti, non venirmi a bloccare gli affari perchè vuoi impedire che gli evasori spendano i propri soldi. Se Tizio fa una dichiarazione dei redditi inferiore al vero e vuole spendere i suoi soldi in surplus, io commerciante faccio fattura e "reintegro" quei soldi nel sistema economico regolare, pagando iva e tasse; se lo stesso Tizio sa che io commerciante devo fare fattura e segnalarlo all'AdE, Tizio non compra e fotte lo Stato 2 volte, magari inducendolo a esportare i capitali all'estero (se ovviamente il capitale è sufficentemente alto da rendere la cosa conveniente). In Italia sta succedendo la seconda ipotesi.
  21. Bravo, è proprio questo il punto: lo Stato parte dall'ipotesi che tu sia evasore, quindi cerca di trovare tutti i sistemi possibili per ostacolarti. E' un po' come se tu andassi in un ristorante e il gestore ti chiede prima di sederti se hai la possibilità di pagare: il 90% dei clienti girerebbe i tacchi e non si siederebbe nemmeno. E' quello che sta accadendo in Italia: il consumatore non arriva neanche a decidere di acquistare che deve fornirti i suoi dati perchè lo Stato possa controllare se poteva spendere o no quei soldi. Se si stampano i contanti e poi non li si può usare, allora aboliamoli totalmente e amen, tanto sono solo un costo per la collettività. Io, tra l'altro, ci vedo anche un che di non legale nel limite all'uso del contante, anche perchè non è scritto da nessuna parte che io per pagare un oggetto non possa usare la moneta in vigore in tutta Europa, ma debba servirmi di un intermediario per farlo (la Banca, la Posta o chi per essi).
  22. Finora, e mi spiace dirlo, il controllo dei consumi e dei flussi monetari non ha fatto altro che deprimere l'economia, in zone, tra l'altro, dove non era in salute nemmeno prima... Io contesto il fatto che la capacità dello Stato di controllare i contribuenti (perchè di questo si tratta) non solo si avvalga di forze dell'ordine, GdF e quant'altro, ma sia demandata, come obbligo, ad un commerciante che, oltre al suo mestiere, deve fare anche questo. Mi riferisco all'obbligo, assurdo, a mio avviso, e vorrei capire se esiste un altro Paese europeo dove vige tale norma, di denunciare all'Agenzia delle Entrate il cliente che fa una spesa pari o superiore a 3.600 euro, o 3.000+iva, non ricordo bene. Ma se io già emetto fattura con tutti i dati del cliente, perchè devo sobbarcarmi questa cosa che per me è una perdita di tempo? Tu mi dirai che lo fa il commercialista per me, ma questi sempre da me viene pagato, quindi io devo sobbarcarmi i costi del controllo antievasione quando lo Stato, teoricamente, ha già in mano tutto il necessario per contrastarlo, imho. L'obbligo del POS è, secondo me, un'altra mossa per scaricare sul sistema produttivo italiano il costo dei controlli per i quali lo Stato già viene pagato, tramite le tasse ma anche i sequestri: dalle mie parti, ogni giorni leggi che hanno sequestrato proprietà e capitali per migliaia se non milioni di euro a questo o quel delinquente; che fine fanno questi soldi? Quante spese della GdF, Ag. delle Entrate et similia ci finanzi con uno di questi sequestri? C'è davvero bisogno che un esercente si trasformi in dipendente dell'AdE per evitare un caso di evasione? Senza contare che, anche in caso di non adempimento dell'obbligo, non è automatico l'accertamento dell'evasione, percui comunque non è una soluzione al problema. Ultima cosa, e mi scuso del papiro: in America circola contante alla stragarandissima: basta guardare i programmi sui negozi di pegni (ce ne sono in programmazione 3 solo sul digitale terrestre) dove si vede gente pagare o incassare in contanti cifre anche di diverse migliaia di dollari (l'assegno è considerato solo nel casoi di mancanza di contanti o quando il volume di banconote sarebbe ingestibile) eppure non si sono fatte tutte queste norme antievasione o antiriciclaggio. Mi chiedo, allora, se le abbiano ritenute inutili, pur avendo un sistema che permette il pagamento di un caffè tramite assegno...
  23. Se l'obbligo del POS è la tracciabilità dei pagamenti, antievasione etc...è uno strumento, imho, abbastanza inutile: io ce l'ho da anni in negozio (e anche 2, perchè, e questo nessuno lo dice, i circuiti di incasso Bancomat e quello Postamat/Carta di credito sono diversi, percui devi averne 2 di POS, pena non poter essere pagato con l'uno o l'altro mezzo), quindi la norma io l'ho soddisfatta da tempo, e vi dico che a pagare elettronicamente sono in pochi e sempre gli stessi. I problemi sono diversi: plafond giornalieri e mensili bassi (in genere 250/1600 euro), quindi capita che se il cliente viene da me dopo aver fatto la spesa settimanale al super, si trova impossibilitato per supero limite; non tutti hanno il conto (vecchi e fascia 18-30 anni non sanno manco come e dove si chiede la CC o il bancomat); anche chi ce l'ha non lo usa per paura di frodi. Inoltre, se uno vuole fare il nero, non sarà l'obbligo del POS a fermarlo, che i sotterfugi si trovano, e al giorno d'oggi l'evasione la si fa in mille modi diversi. I politici pensano che l'introduzione "forzata" della tecnologia sia la panacea ai mali dell'erario, ma non è così: troppi vincoli, troppi obblighi rischiano di ingessare ulteriormente il sistema Italia, troppi ragazzi, anche volenterosi, finiscono per chiedersi se vale la pena mettersi in regola su tutte queste norme per poi dover comunque cominciare ancora a lavorare e vedere come va l'attività. La mia esperienza mi dice che già con la normativa Monti sulla tracciabilità dei pagamenti oltre i 1000 euro, il mercato delleattrezzature al di sopra di questa quota ha avuto un notevole rallentamento: per le aziende non è cambiato granchè, ma per i privati l'obbligo risulta spesso un impedimento. Magari hanno meso da parte un po' di soldi ogni mese e si ritrovato dopo mesi (o anche anni) con la cifra per l'acquisto in contanti e non si rendono conto del perchè non possa accettare il pagamento in banconote, lo pretendono e se io mi rifiuto chiedendo un vaglia circolare o un bonifico, succede che voltano le spalle e vanno via brontolando chiedendosi se sia matto a non voler vendere...
  24. Tony, come fai il "sugo" ai porcini? E' come un soffritto?
  25. Mi piace, ha qualche tratto un po' troppo tormentato, ma non è male. Spero che il passaggio alla produzione non la imbruttisca: ad esempio, l'altezza è perfetta, ma ho paura che la vettura di serie risulti più alta, o la plancia, dalle forme molto sinuose e con materiali molto premium, si riduca ad una colata di plastica...
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