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Scaglietti

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    Fiat Panda Climbing 1.2 Natural Power 2008

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Neopatentato

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Reputazione Forum

  1. Da progetto940.it http://www.progetto940.it/wp-content/uploads/2009/07/milanofotoretro2.jpg E leggete cosa hanno scritto a proposito delle foto "rubate": http://www.progetto940.it/progetto-940-il-retro.html
  2. Da Autoblog.it Partita la produzione del 1.4 Multiair Nello stabilimento di Termoli, Fiat Powertrain Technologies ha avviato la produzione del 1.4 Multiair. L’”hurrà” è d’obbligo, perché questa tecnologia rappresenta un decisa evoluzione rispetto ai convenzionali propulsori a benzina. La prima unità a beneficiare dell’inedito sistema per il controllo dell’apertura e chiusura valvole sarà il 1.4 Fire, disponibile (a partire da settembre, sull’Alfa Romeo Mi.To) con livelli di potenza compresi fra i 105 ed i 170 cavalli. Come sottolinea il comunicato del Lingotto, lo stabilimento lucano è contraddistinto dal necessario livello di flessibilità per rispondere al prevedibile incremento della domanda. ********************************************************************* Lo step massimo di cavalleria non doveva essere 165 cv?
  3. La prima macchina che moterà questo motore sarà la Lancia Musa nel corso di quest'anno. E' quanto si apprende direttamente dal Bilancio Fiat 2008 pubblicato a marzo 2009: "Multijet II. Nel corso dell’anno 2008 sono state completate le attività di sviluppo e validazione funzionale e di affidabilità del sistema Multijet II nell’applicazione su motore 1.3 SDE (Small Diesel Engine) Euro 5, confermando le potenzialità del nuovo iniettore a solenoide in ottica di riduzione dei consumi ed emissioni. Il sistema Multijet II verrà introdotto in produzione sulla Lancia Musa 1.3 SDE 95 Cv Euro 5 nel corso del 2009 e successivamente su tutte le applicazioni Euro 5 con motori 1.3 SDE 75 Cv e 95 Cv. È stata, inoltre, avviata un’attività finalizzata a valutare le potenzialità della tecnologia su motori Heavy Duty, con la realizzazione dei primi prototipi di iniettori su cui è stata installata la servovalvola Multijet II, sviluppata per applicazioni automobilistiche, e con l’avvio della sperimentazione al banco su motore Cursor 9".
  4. Da: ilsole24ore.com Provate a immaginare un'automobile a costo zero. Che si rifornisce, di continuo, con la più grande pompa d'energia che la natura ci ha regalato: il sole. E quando ha fatto il pieno, grazie alle sue celle fotovoltaiche, può continuare a immettere energia elettrica in rete, magari dal posteggio aziendale o di casa. Guadagnandoci. Risultato: una flotta aziendale di veicoli elettrico-solari che non solo risparmierà sul "carburante" ma sarà in grado di generare anche introiti per ripagarsi, almeno in parte, l'investimento. Questo, per ora è un sogno. Ma di quei sogni che già stimolano, e concretamente, gli scenari dei tecnologi e i progetti dei ricercatori. Come è avvenuto a Torino dallo scorso luglio, sotto l'etichetta di Phylla (nome un po' arboreo che richiama insieme foglia e clorofilla, ovvero energia naturale). «Un laboratorio cooperativo su quattro ruote, la Phylla. Elettrico, solare, ecologico. Per capire fino a dove possiamo spingerci per immaginare l'auto del prossimo futuro». Così Nevio di Giusto, amministratore delegato del Centro ricerche Fiat (Crf) definisce il progetto. Partito in luglio da un'iniziativa della Regione Piemonte. «L'idea di chiedere, con un prototipo, alla comunità automobilistica torinese e italiana lo sviluppo, e rapido, di una piattaforma tecnologica sostenibile e avanzata – spiega Andrea Bairati, assessore regionale all'Industria – da personalizzare per usi multipli, anche per una diversa idea di gestione delle flotte di veicoli della Pubblica Amministrazione». Un'operazione che ricorda da vicino le iniziative di politica industriale all'americana (tipiche del Dipartimento della Difesa): prototipi di frontiera, invece di finanziamenti a pioggia. «A luglio dell'anno scorso ci hanno chiesto l'auto a energia solare – racconta di Giusto –: stavamo per rispondere di no, dato che non avevamo piani in proposito, ma abbiamo preferito mettere delle condizioni. Primo: che diventasse un laboratorio propulsivo per il territorio. Secondo: dato che non sarebbe stata un'autovettura autosufficiente, sarebbe stato necessario creare alcune stazioni di ricarica, almeno sui percorsi preferenziali della Phylla». Di qui il decollo del progetto. Quattro mesi dopo il primo lancio dell'idea, in novembre si era già formato il consorzio di sviluppo (oltre alla regia del Crf, altri quattordici partner, tra cui Politecnico di Torino, Pirelli, Novamont, Istituto europeo di Design,...) e a gennaio 2008 il progetto esecutivo della Phylla era già pronto, con tanto di pubblica presentazione ufficiale. «In tutto, se consideriamo che il veicolo sarà su strada tra un mese in piccola serie all'Aereoporto di Caselle, dodici mesi dall'idea al prodotto – osserva Di Giusto –. E questo dà la misura di cosa possiamo fare, noi italiani, quando abbiamo idee, tempi e obiettivi chiari». Tre stazioni di ricarica fotovoltaiche nel centro di Torino, a Mirafiori e a Caselle. Abbastanza per una piccola flotta di Phylla, e per un primo test sul campo. Ma andiamo dentro il prototipo, che non è la solita auto elettrica. La Phylla è invece un laboratorio di multiple dimensioni innovative. La prima è il fotovoltaico. L'auto integra sulla carrozzeria (parte anteriore, tetto, fasce laterali) gli innovativi pannelli fotovoltaici flessibili (si veda articolo in pagina, ndr) della Enecom. Il risultato è promettente: «Con la sola alimentazione solare, ovviamente in giornate di sereno, l'auto ha un'autonomia da 10 a 18 chilometri al giorno – dice di Giusto –. Questo significa che, se faccio in media un centinaio di chilometri al giorno, circa il 15% li ottengo gratis. Non è poco: per raggiungere simili livelli di risparmio su un autoveicolo sarebbero necessarie tecnologie estremamente sofisticate». Ma è solo un primo risultato. «Sul primo prototipo abbiamo scelto celle in silicio monocristallino, attualmente a massimo rendimento – spiega Enrico Pisino del Crf, architetto della Phylla –. Per il futuro non è escluso, per esempio sulle fasce laterali, l'uso di fotovoltaico a film sottile, che può convertire meglio la luce riflessa». «Il fotovoltaico è in rapida evoluzione – aggiunge Di Giusto – stiamo anche lavorando a pannelli in grado di moltiplicare, tramite lenti, la luce sulle celle. Potremmo ricavarne, a regime, valori ben più alti di energia catturata». Ma Phylla non è solo una scommessa solare. «L'obiettivo vero è avvicinarsi a un'auto completamente sostenibile – dice Pisino –, anche nei materiali, nella riciclabilità, nel risparmio energetico» Fin dal progetto di base. Basato su due blocchi indipendenti: skateboard (telaio) e carrozzeria. «L'idea è che in futuro ci si potrà personalizzare il veicolo per usi differenti. Per esempio gli studenti delle scuole di design che lavorano con noi stanno sviluppando versioni per il trasporto degli anziani, e mini-ambulanze urbane. La carrozzeria è volutamente fatta di materiali polimerici, e negli interni persino di fibre naturali, a basso costo di investimento». Per lo skateboard, invece, il discorso è opposto. «Qui abbiamo lavorato su un gruppo di batterie a ioni di litio, con 250 chilometri di autonomia, a minor ingombro possibile e spalmato su tutto il pianale – spiega Pisino – e su quattro corner, angoli dove ciascuna ruota è sospinta da un suo motore elettrico indipendente». Quattro motori, quindi, uno per ruota. «Ci dà la possibilità di regolare la trazione, dando più spinta a un lato piuttosto che a un altro, tramite comandi ai vari motori da centralina elettronica, da un computer in grado di adattare gli assetti, e quindi ottenere consumi ottimali». Dalla trazione integrale, 4X4, fino al differenziale in curva, tutto via software. Ma non solo trazione innovativa, negli angoli dello skateboard. «Abbiamo lavorato anche sull'aereodinamica attiva – continua Di Giusto – Con una particolare progettazione degli pneumatici, insieme a Pirelli, in grado di creare un flusso d'aria verso il retro dell'auto, quindi in grado di ridurre la resistenza del veicolo». «E questo insieme a gomme ultraverdi, a minimo attrito di rotolamento, dotate di sensori di pressione, quindi capaci di segnalare in ogni momento le anomalie, e di conseguenza aumenti nei consumi». Tutto per risparmiare preziosa elettricità: fanaleria a Led (un quarto delle lampadine tradizionali), allo studio un impianto di climatizzazione – «La singola componente più energivora dell'auto, dice Pisino» – a basso consumo. E dotazioni di servizi telematici di infomobilità per i percorsi ottimali. Eppure i ricercatori del Crf non sono ancora soddisfatti. «Pur con la più avanzata tecnologia disponibile l'autonomia massima del pacco batterie è ancora di soli 250 chilometri, più che sufficiente per un veicolo urbano ma non certo per un'auto di uso generale – dice Pisino –. Ora, sul prototipo Phylla stiamo anche pensando alla possibilità di un "range extender", che potrebbe essere un piccolo motore a metano, oppure anche una fuel cell a idrogeno, laddove disponibile». Una sorta di ibrido all'inverso, insomma: principalmente elettrico (e il più solare possibile) ma anche dotato di un motore, più o meno tradizionale, per renderla automobile a tutti gli effetti.
  5. Il video: http://www.regione.piemonte.it/piemonteinforma/scenari/2008/maggio/dwd/phylla.avi
  6. Maggiori informazioni: Comunicato Stampa: http://www.regione.piemonte.it/energia/images/stories/dwd/inevidenza/com_stampa.pdf Phylla Design: http://www.regione.piemonte.it/energia/images/stories/dwd/inevidenza/phylla_design.pdf Scheda Tecnica: http://www.regione.piemonte.it/energia/images/stories/dwd/inevidenza/phylla.pdf
  7. Dal Sole24Ore: Con le sue sole energie, grazie ai pannelli solari di cui è tappezzata, potrà percorrere fino a 18 kilometri al giorno. Se poi, prima di partire o giunti a destinazione, si infilerà la sua spina in una presa per la corrente, ecco che la sua autonomia potrà salire fino a oltre 200 kilometri. Con un costo di un euro ogni cento kilometri, pari a un decimo di quanto si spende oggi, in media, per un'utilitaria. Promette grandi cose Phylla, la city car messa a punto dal Centro ricerche Fiat, dal Politecnico di Torino e da un team di imprese piemontesi. Anche perchè la vettura non ha la tipica carrozzeria da vettura fotovoltaica, cioè bassa e schiacciata, quasi un osso di seppia. La Phylla, invece, appare come una normale vettura segmento A. Nel corso degli stati generali dell'energia del Piemonte è stato presentato il primo prototipo: per vederlo marciare si dovrà attendere l'estate, quindi entro il 2010 verrà consegnata la prima flotta, di alcune decine di esemplari. Dietro al progetto c'è la Regione Piemonte, che – con un investimento di poco superiore al milione di euro – ha fatto sedere attorno allo stesso tavolo il meglio della ricerca, del design e dell'industria automotive piemontese. «Un anno fa ho chiesto un'auto solare – spiega Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte -, adesso mi ritrovo con molto di più: abbiamo costituito una squadra che in futuro potrà regalarci grandi soddisfazioni». La novità di Phylla, dal greco «foglia», è tutta contenuta nel telaio: è qui che c'è il motore e anche le batterie, di ultima generazione. «Per quanto riguarda gli allestimenti, saremo completamente flessibili», assicura l'ad del Centro ricerche Fiat Nevio Di Giusto: dal prototipo di Phylla potranno nascere city car urbane (capaci di portare fino a quattro persone), ma anche van per il trasporto, mezzi speciali. Non a caso, i primi esemplari verranno utilizzati nell'aeroporto di Torino-Caselle come auto «follow me». Le caratteristiche Lunga poco meno di tre metri e larga 1,6, Phylla pesa 750 kilogrammi. Capace di passare da zero a cinquanta kilometri in sei secondi, avrà una velocità massima di 130 chilometri all'ora. Per ricaricarla completamente basteranno tra le quattro e le cinque ore, a seconda della portata delle rete. http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/ARCH_Immagini/Arch_Varie/Mezzi%20di%20traporto/Automobili/fiat-phylla--324x230.jpg?uuid=2b00eccc-28cd-11dd-ad01-00000e25108c
  8. Dunque è preferibile optare per mesi quali Marzo, Giugno, Settembre e Dicembre. Seguirò i consigli. Inizierò a chiedere preventivi in periodi diversi. Grazie.
  9. Buon giorno a tutti, chiedo a voi, abili esperti del mondo automobilistico, quale sia -se esiste- il mese migliore nel fare l'acquisto di un automobile. E con il termine “mese migliore” intendo il mese ove si possono strappare più sconti ai concessionari. Sono intenzionato ad acquistare una Fiat Panda Climbing Natural Power. Non ho alcuna fretta (a parte prenderla entro il 2008, visto che con nuovi governi politici chissà che fine faranno gli incentivi...). Per questo sono nella possibilità di sfruttare un mese ottimale per un acquisto. Così da intuito mi viene da pensare, ad esempio, che nei mesi dove gli acquisti sono più modesti, vedi Agosto, i concessionari applichino più sconti che in mesi di pienone, come Gennaio. Sapete gentilmente aiutarmi? Ringrazio anticipatamente per il tempo che mi concedete.
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