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GTVeloce 71

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  1. Speriamo che la vendano, l'Alfa Romeo. Se Fiat ragionerà ancora così, con le trazioni anteriori "perché il mercato è in mano alla Mazda mx5" beh, spero che chiudano il marchio Alfa Romeo, così almeno smettono di infangarlo e ci lasciano il ricordo. E il giorno che vorrò una spider vera, mi comprerò una Mazda. O un Duetto del 1971. E poi, scusa, ma una spider piccola a quattro ruote motrici? Per farci che? Pesa più la trasmissione del resto della macchina... E poi una spider non è una macchina scattante da città, per quello c'è lo scooter Non me volere, eh, ma sinceramente spero proprio di non dover vedere con marchio Alfa anche una Panda 4x4 cabrio. Sarebbe davvero troppo.
  2. Che cos'è un cayman fighter, un cacciabombardiere multiruolo a medio raggio monoposto da impiego diurno?
  3. Nell'ultimo numero di Quattroruote c'è un piccolo servizio sulla futura gamma alta di Alfa Romeo, con intervistina a Marchionne. Il concetto di base è che con le tedesche, dal segmento E in su, comunque non si compete sui grandi numeri e tanto vale fare prodotti un po' più di nicchia, per non rischiare di arrivare costantemente secondi (e fin qui può anche essere un'idea giusta, a grandi linee). Poi si dice che la nuova 169 (o come si chiamerà) avrà moltissime parti in comune con la Maserati quattroporte (e anche questo si sapeva), c'è il solito disegno visto e rivisto e soprattutto si sottolinea che la macchina segnerà il ritorno Alfa alla trazione posteriore, grazie alle sinergie con Maserati. I motori dovrebbero essere quelli di cui si parla sempre qui: oltre l'8V Maserati solito, un nuovo 3.0 diesel twin stage e un 3.2 (rivisto, dice Quattroruote, cioè immagino l'Holden) turbo benza. Quello che mi ha colpito è l'enfasi con cui hanno sottolineato il collegamento 169-TP. Ora, qua per un po' abbiamo vagheggiato di nuova segmento D a TP. In quel servizio non se ne fa cenno: se era un progetto generalizzato per il gruppo, penso che avrebbero detto che 169 si inseriva in una più generale strategia di ritorno alla trazione posteriore. Invece niente. Io ho qualche sospetto (e timore) che per l'erede di 159 non sia affatto decisa la TP. Qualcuno ha notizie più approfondite?
  4. Io ho fatto sicuramente male. Qualche anno fa, quando mio padre non poteva più guidare, dovemmo decidere in famiglia se tenere la 75 (1.8 carb) o la 145 1.6 TS. Indovina che decidemmo? Tornassi indietro, via la Tipo Veloce e tenersi la 75 (che tra l'altro adesso avrebbe 20 anni, ASI, tutto...) Ma ormai la frittata è fatta. Tra non molto, quando avrò un po' di agio economico, inizierò ad andare a caccia di vecchie signore. Ripartirò dalle Giulia, ma in effetti la 75 (le Alfetta, in generale)... La tua 75... beh spero che tu l'abbia venduta al giusto prezzo. Poi magari un giorno te la riprendi
  5. Questa però più che un'Alfa reale modificata è proprio un'altra macchina, con sopra la carrozzeria della Brera
  6. Ma la 2.5 non aveva l'autobloccante, o sbaglio? Forse Fusi vuol farci un burnout di posteriore interna sui tornanti delle sue parti A proposito di 75, anche io me la riprenderei, anche come la mia vecchia 1.8 carb o un Twin Spark prima serie non cat.
  7. Beh, facile, visto il mio avatar... Comunque, oltre al GTV 2000 (sì, proprio quello, più del 1600 prima serie), direi tutta la famiglia Giulia. Se poi potessi fare la macedonia, quoto il mix di ToniH (GTV6 riveduto e corretto), contentandomi del busso 3.0 24V del GTV 916, stubato (nel senso di euro 0) e per il cambio chiedo perché non so: quello della 75 Turbo era più manovrabile? Perché mi pare che i migliori cambi dietro fossero quelli di SZ/RZ (cavi bowden, mi sembra). E visto che siamo a sognare, se oggi fossi il padrone dell'Alfa, farei una nuova Giulia GT, che richiama le linee del passato (come ormai fanno tanti, da Mini a 500, evidentemente quelle linee sono più evocative di quelle odierne). Con un bel quattro in linea d'alluminio, preso dalla 75 TS 1987, testa nuova, quattro valvole, iniezione diretta e una candela in meno (un po' come il JTS, ma non un Pratola Serra, eh), un bel paio di turbine, piccola e grande, come usa adesso, autobloccante dietro (ah, qualcuno aveva dubbi su dove mettere la trazione?) e via andare.
  8. Anche io credo che si tratti di un effetto immagine. Bmw fa ottime auto, penso, anche se molto care. Però il fatto è che, per riprendere lo slogan (geniale) della Y10 anni '80 la bmw "piace alla gente che piace". Nel senso che sono le macchine prediletti da fighi/e varie e quindi scatenano un gigantesco effetto emulazione. Se il "giustone" di turno arriva con il 335i, tutti a cercare una bmw, magari la 116 senza scritta dietro, così fingono di aver classe. Questo è sempre accaduto, ma oggi che l'immagine è tutto e viaggia alla velocità di Internet, il fenomeno è enorme. Però, c'è sempre il rovescio della medaglia: bmw deve stare attenta a seguire la "bolla speculativa" dell'auto figa, perchè prima o poi i mutui e i finanziamente vanno pagati. Prima gli immobiliari USA, poi chissà: secondo me non può durare in eterno, e quando la gente si accorgerà che non può più comprare auto da 50k euro con finanziamenti che finiscono quando la macchina non vale più niente, il giochino si romperà. Allora, per chi fa auto molto costose ma senza quell'anima che le rende eterne, saranno guai. Voglio dire, i ricchi comprano le Ferrari e continueranno, gli sfigati aspiranti fighetti che comprano bmw e mangiano pane e mortadella smetteranno. Quando non avranno più spiccioli per la mortadella.
  9. Una prima conferma ci sarà nel 2010: se davvero la nuova spider sarà a TP, allora è probabile che lo sarà anche l'erede di 159. Però, come dicono tutti, è possibile che i programmi vengano stravolti: credo che la 149 sia stata riprogettata da capo (la carrozzeria, almeno) quando era quasi pronta. Vedremo.
  10. Mi par proprio che quella di ToniH fosse una battuta: la striscia di plastica nera sulla 75 serviva - come detto da Ax - a camuffare il fatto che il giro porte fosse quello di (Nuova) Giulietta. Meccanicamente erano identiche, più di 33-Sud (infatti la 33 non aveva i dischi sospesi davanti e non aveva proprio i dischi dietro: inoltre le barre antirollio c'erano solo su versioni top oppure dovevi montartele, come feci io sulla mia 1.3). 75 meccanicamente era uguale a Giulietta (e Alfetta), stessi motori benza (perlomeno i bialbero alluminio carburatori, 75 aveva anche i V6) e credo sostanzialmente lo stesso 2.0 turbodiesel VM (forse su 75 aveva qualche cavallo in più: intercooler?). Beh, 75 non aveva un 1.3 e se non sbaglio la carrozzeria era zincata o comunque con un trattamento antiruggine diverso. Quanto alle prestazioni, non ho mai guidato Giulietta, ma ai suoi tempi la 75 1.8 carburatori dava ancora polvere alla maggior parte dei concorrenti. Credo che il peso fosse più o meno lo stesso fra le due. Grande macchina! Peccato solo per il cambio legnoso tra prima e seconda, un difetto del cambio al retrotreno (o almeno credo che il problema fosse appunto il complesso leveraggio di rinvio) che fin dall'Alfetta ha rotto le palle. Il cambio Giulia era meglio.
  11. Buongiorno systemofadown. Scusa la franchezza, che associo alla simpatia per il nick della band di Serj Tankian e soci: ma il tuo ragionamento è esattamente quello che convince Bianchi e tutti quelli che vogliono limitare la potenza per i neopatentati. Definisci "fermo" un veicolo da oltre 170 cv e due tonnellate di peso? "Non va più di una Mini Cooper": perché, ti sembra che vada troppo piano, la Mini Cooper? Scusami, ma spero che non tutti i neopatentati facciano questi ragionamenti, altrimenti mi sorge il dubbio che Bianchi abbia ragione. Prendi una Punto usata e poi la rivendi senza perderci tanti soldi. Se tuo padre può permettersi un Touareg, credo che possa permettersi anche la macchinina per te. Norme a parte, mi permetto un consiglio: oggi le macchine sono (troppo) facili da guidare in apparenza, ma quando sei in emergenza la fisica è fisica e venti quintali lanciati non scansano un pedone o una moto all'improvviso. See what I mean?
  12. Personalmente non credo che sia giusto fare una versione super di tutto, per non inflazionare l'idea (non tutti i modelli devono avere versioni da 500 cv...) E comunque sarei molto prudente con l'uso delle sigle, in particolare di GTA. Io credo che quest'ultima non vada assolutamente usata per le semplici versioni "top" di gamma, ma solo per una versione veramente alleggerita, come dice il nome, in funzione delle gare. Per chi non ricorda esattamente che cos'era la Giulia GTA, è un po' come adesso la sigla GT3 per la Porsche 911. Non è un caso che l'Alfa non l'abbia mai più usata. La GTA vera, se non ricordo male, pesava circa 200 kg in meno (su un totale di un migliaio) della normale. Oggi, se fai una GTA, deve essere una cosa simile, se no sa di presa per i fondelli. Piuttosto, ci sono tante altre sigle, per firmare le versioni vitaminizzate: oltre ai quadrifogli (che a me piacciono) e alle SS (sì, lo so della Giulietta, ma a me viene in mente altro, francamente), ci sono comunque Super, Veloce, TI, da usare in maniera più congrua di quanto non venga fatto adesso (vedi 159 TI). GTA lo lascerei ad una GT, in primo luogo, e da corsa, soprattutto.
  13. Grazie mille, ho capito. Mi resta un dubbio: Ma ai tempi dei carburatori non era così, giusto? A valle della farfalla c'era solo il getto di minimo, ma il diffusore vero e proprio era a monte, se non ricordo male. Nei carburatori, insomma, alla farfalla non arrivava solo aria, ma miscela. Forse per quello i carburatori avevano una miscela "strutturalmente" grassa e quindi davano risposte più brutali.
  14. Capisco, certamente. Perché voi concessionari non create un "network" (regionale, nazionale) con un database di tutte le macchine? Così quando un cliente di un conce di Roma cerca una 147 2.0 benza, il tuo collega cerca sul database, la trova da te e la vende al cliente. Poi tu gliela mandi e lui ti manda i soldi (naturalmente, c'è da scomputare il costo del trasporto, ma è accettabile rispetto all'utilità di abbassare i tempi medi di giacenza in magazzino). Se funziona, si creerebbe un unico concessionario virtuale per l'usato. Una specie di Ebay, di Autoscout gestito da professionisti Alfa Romeo, macchine autoexpert e tutto il resto. Quando poi si sparge la voce, anche i clienti magari si fidano di più e comprano di più. Non so, idea buttata lì.
  15. Intanto grazie. Approfitto per imparare qualcos'altro: Perché il valore di massima potenza è meno che stechiometrico (nel senso che c'è meno ossigeno di quello che può "ossidare" la benzina)? Non dovrebbe essere quello stechiometrico il rapporto ideale? Per HC e CO "alle stelle" intendi ad un valore non eliminabile dal catalizzatore? Mandando la miscela: la farfalla è a valle del diffusore, no? Voglio dire, la farfalla non modifica il rapporto aria/benzina, giusto? Il transitorio è "lento" per evitare squilibri termodinamici e chimici o perché è semplicemente lento il meccanismo meccanico? Grazie, scusa delle domande
  16. Scusate la domanda profana, ma con l'iniezione diretta non si riesce comunque (multiair a parte) a coniugare l'esigenza di brillantezza con i vincoli di emissioni? Se la benzina viene iniettata nel cilindro, dovrebbe essere subito quella giusta, cioè tutta quella che il motore si brucia mentre sale di giri. Io credevo che la "secchiata di benzina" dei carburatori servisse come quantità "ridondante" per avere un riempimento al 100% della camera di scoppio (100% in senso atecnico, diciamo ottimale per una combustione piena) viste le perdite dell'alimentazione "indiretta" (carburatori o iniezione che fosse). Insomma: la benzina persa per strada prima di arrivare sotto la candela. E capisco quindi che se la norma sulle emissioni vieta la ridondanza di benzina, alla fine sotto la candela arriva qualcosa meno che la quantità ottimale e quindi il motore prende giri lentamente. Ma perché l'iniezione diretta non risolve questo? Butta dentro tutta la benzina che serve e solo quella che serve, senza esuberi e senza ammanchi. No? Non è così?
  17. Il radiatore dell'olio c'è da sempre, sul 900, fin dall'inizio. Era sul 600 che l'avevano tolto. Il mio vecchio mostro del '99 a carburatori aveva il radiatore dell'olio.
  18. 3200, 3600, turbosoft, turbohard, 440 cv, Porsche Turbo... Ma non è che stiamo un po' perdendo la bussola? Va bene progettare i motori, ma non mi sembra sensato inseguire M3 e S4 con una macchina che la sportività deve dimostrarla "dal basso" nell'impostazione. Io penserei più al 1.8 turbo benzina e al 2.0 turbodiesel, farli supertosti, con versioni Alfa molto diverse da quelle Fiat/Lancia (se no che senso ha?), non 10/20cv, ma 40/50. Quelle sono le cilindrate che contano, che la gente compra. La GTA da 450 cv avrebbe il sapore della concept car: chi la compra? Ho sentito dire cento volte che Alfa deve recuperare credibilità per anni rispetto a BMW e Audi, e adesso facciamo la rivale di M3? Partiamo dall'inizio, dalle macchine normali, quelle che compra la gente, non dalle supercar. E poi, se ci sarà mai una 159 GTA, che sia davvero due quintali più leggera delle normali, senza imbottiture, senza niente. Se no è una presa per il culo, e agli appassionati non piace. Ma io non la farei proprio, la 159 GTA, si sciupa una sigla per niente: tanto la balena non sarà mai leggera, perché per mettere giù i cavalli dovrà essere Q4, cioè con due semiassi e due differenziali di troppo. Io volerei più basso, migliorare la 159, alleggerirla senza scomodare sigle storiche, e puntare a rendere eccellente il 1.8 benza turbo. Su quel motore si gioca la scommessa vera. Quella macchina deve costare meno di 325 e andare come 330, tanto per fare paragoni noti. Aspettando la Giulia TP...
  19. Intanto complimenti a Francesco che chiedendo consigli dimostra di essere già sulla buona strada per essere un venditore preferito agli altri. A mio avviso le cose più importanti sono: 1) preparazione e competenza tecnica, se vendi Alfa Romeo devi prepararti ad avere gente appassionata in misura superiore alla media, che si incazza quando si sente rispondere sciocchezze alle domande tecniche. 2) gentilezza e pazienza. Ovvio, dirai, ma è meno ovvio farlo anche con chi chiaramente viene in concessionaria a sognare e capisci subito che non ha i soldi per comprare. Trattare bene anche i "visitatori" poveri costa un po' di fatica ma ha un ritorno a lungo termine, perché questi, una volta usciti, sono pubblicità gratuita (all'Alfa sono veramente professionali... mi hanno dato un sacco di informazioni... sono persone oneste... se le macchine sono come i venditori sono perfette...) e prima o poi arriva qualcuno a comprare davvero perché sente parlare bene della tua conce. 3) sistemare le magagne di produzione. Mi rendo conto che questo è il punto più difficile, perché devi impiegare ore di lavoro tue o del personale che paghi per qualcosa a ritorno zero (la macchina ormai è venduta). Però è un modo per non perdere clienti, delusi dalla macchina. A te venditore cade addosso anche la sensazione di cattiva qualità del progetto, perché vendi quelle auto. Nel lungo periodo, il cliente contento della macchina ritorna. 4) Meglio più qualità e meno sconti. E' molto più "premium" e comunque quando uno spende 30k euro spende anche 30,9 se gli dai qualcosa che dia il senso della qualità (pack tagliandi, assicurazioni di mobilità in emergenza - basta regalare un abbonamento ACI, costa 90 euro l'anno). 5) Valuta bene l'usato Alfa Romeo. Fa una pessima impressione vedere che la propria macchina si svaluta tanto, viene voglia di cambiare marca. Se non vuoi perderci, meglio tenere alto il prezzo del nuovo. Alla fine la differenza che ti danno è la stessa, ma il cliente ha la netta sensazione che le Alfa tengono il valore. E che quindi vale la pena pagarle tanto da nuove.
  20. Mi scuso se ripeto in parte quanto scritto qualche post addietro, ma il punto è che: 1) non sempre superare 130 è illecito (se vai in Germania, o in pista o se devi correre in stato di necessità); 2) non sempre restare al di sotto dei 130 è sufficiente ad essere lecito (se guidi in città, statale o nel traffico intenso o con la nebbia). Quindi il limite automatico a 130, imposto meccanicamente, è un limite che potrebbe rivelarsi stupido in più di un'occasione. Questo mi sembra già sufficiente a sconsigliarlo. Inoltre, ci sono altri sistemi per controllare in maniera selettiva (e quindi intelligente e condivisibile) la velocità, come ad esempio proprio il tutor. Se grazie al tutor hanno dimezzato la mortalità, come sostiene la Repubblica e il ministro Bianchi, beh, basta quello. Senza bisogno di trappole meccaniche. Inoltre, spesso le cose inutili diventano controproducenti, perché inducono nuovi guai, volontari (gente che manometterà le macchine) o involontari (magari si abbasserà la vigilanza su come guida la gente, "tanto c'è il limitatore"). La responsabilità non è degli oggetti, ma delle persone. Se si perde di vista questo concetto, si producono soltanto degli irresponsabili.
  21. Non sono d’accordo con la limitazione della velocità dei veicoli. In primo luogo, è una misura schizofrenica, visto che il codice della strada prevede differenti velocità massime in relazione al tipo di strada, al tipo di veicolo e ad altre circostanze, per cui impostare un solo limite massimo del veicolo contraddice l’evidenza. Se vogliamo consentire alle auto di andare a 130 in autostrada, significa consentire di andare a 130 anche in città davanti a un asilo. Se vogliamo ridurre la velocità fino ad imporre il rispetto del limite urbano di 50 Km/h, le auto non potranno più andare in autostrada. Secondo: dicono che questa “prova” circa la pericolosità della velocità l’hanno ottenuta valutando i risultati del tutor: morti dimezzate nei tratti in cui è montato. Allora la soluzione c’è già: basta appunto montare il tutor dappertutto. Fra l’altro, il tutor è flessibile perché può essere impostato pere controllare i limiti differenziati: riconoscendo le targhe, il sistema riconosce il tipo di veicolo (risalendo all’immatricolazione) e quindi il limite cui è soggetto. In ogni caso, è un sistema più efficiente del “blocco” della velocità dell’auto. Terzo. Agli automobilisti italiani non è vietato andare in Germania, le cui autostrade permettono velocità senza limiti, né in pista con la propria auto, in cui i blocchi di velocità sono evidentemente un non senso. Dunque bloccare le auto significherebbe menomare facoltà del tutto legittime. Quarto. L’idea di fondo è sbagliata: non porta lontano trattare i cittadini come idioti che non rispettano le leggi, bloccando direttamente i mezzi che usano. È diseducativo, e conferma purtroppo l’andazzo di questo paese, in cui le leggi sono solo parole. In effetti, bloccare la velocità delle auto è una resa, significa che lo Stato non è in grado di essere credibile e rispettato quando impone un comportamento. È un attitudine allo sfascio, al peggio, al “tanto non si può fare niente”, che alla lunga, in questo come in altri settori, porterà a conseguenze profondamente negative. Spero proprio che quest’idea balzana non vada avanti.
  22. Scusate l'ignoranza, ma la propensione a salire repentinamente di giri dovrebbe dipendere dalla possibilità di ingrassare fulmineamente la miscela, oltre che dalla velocità con cui si apre la farfalla, o la valvola, no? Ora, fino a che l'iniezione era indiretta, capisco che le cose fossero strettamente connesse e "rigide", nel senso che la quantità di benzina era approssimativa e se si voleva spalancare la farfalla, o lo si faceva con una miscela già molto (troppo, per i parametri di oggi) grassa, o era inutile. Ma se oggi c'è l'iniezione diretta, qual'è il problema a spalancare la farfalla (le farfalle, a me piacevano i motori ad alimentazione singola...) o la valvola? Tanto l'iniettore regola subito il flusso di benzina, in maniera precisa, la ingrassa quel tanto che ci vuole e che viene bruciato nel cilindro. Magari, su un motore sportivo, ci vai di manica larga, tanto c'è comunque il catalizzatore e se consuma un po' di più amen... Ho detto 'na strunzata?
  23. ...o le auto del futuro. Siamo sicuri che le case automobilistiche potranno continuare a fare elettrodomestici? Perchè non viene mai considerato un altro problema: le condizioni di utilizzo dell'auto in Occidente stanno diventando insostenibili, sia in città che in autostrada. Nel 90% dei casi, non è l'auto ad essere di una noia mortale, ma le condizioni in cui la usi, fosse anche un 430 Scuderia. Potrebbe anche accadere che l'auto, da noi, venga sostanzialmente eliminata, progressivamente, come mezzo di trasporto: proibita in città, inutile a superata (da treni e aerei) per i viaggi interurbani. Allora tornerà, in Occidente, ad essere un prodotto di nicchia. I grandi numeri di vendita, di auto "razionali" saranno fatti in Cina e in India. Non si stanno forse preparando tutti per quei mercati? Laggiù, saranno ibride, finché dura perché qui stiamo facendo i conti senza l'oste, cioè il prezzo del petrolio. Da noi, se le auto torneranno ad essere un mezzo sfizioso come le moto, forse rivedremo anche motori con il carattere. Francamente, io trovo poco razionale fare auto razionali; l'auto razionale sta diventando un ossimoro, se sei razionale vai in motorino o con i mezzi pubblici in città; in treno o in aereo e macchina a nolo fuori città. Costa meno, vai meglio. Ma pensiamoci bene, 50k euro per un salottino rifinito, silenzioso e "senza palle" per starci in coda in città o a 110 in fila sulla corsia di sorpasso? Mah... Effettivamente, meglio prendere una storica la domenica e sentirla ruggire fra le curve. Che poi vai la metà che con una Bravo, ma chi se ne frega...
  24. Una voce fuori dal coro. Non so se davvero il mercato vuole un'Alfa come dice 12cilindri. Io, che mi ritengo, forse indegnamente, alfista (nel senso che ho avuto sempre Alfa Romeo salvo una tragica parentesi VW Golf mentre avevo la 75), vorrei un'Alfa completamente diversa. In primo luogo perché quella delineata da 12cil è sostanzialmente una bmw con il biscione sul cofano e non sarei così sicuro che "il mercato" voglia una copia quando c'è già l'originale che va benissimo (io ho guidato qualche bmw, sono ottime automobili). Ma sopratutto perché personalmente sono legato ad un'idea Alfa Romeo che è fatta prima di tutto di "distribuzione di masse, schemi progettuali e avanguardia tecnologica" e poi del resto. E il resto è la linea, non certo i gadget tecnologici (fra l'altro l'elettronica e l'informatica mi interessano e mi affascinano, ma fuori dalla macchina; le macchine mi piacciono spartane) o il massagio ayurvedico dal sedile in pelle di coccodrillo. Quindi, io vorrei una Giulia o un'Alfetta con una carrozzeria bella e moderna. Intendo dire, motore longitudinale, trazione posteriore, transaxle o motore e cambio (davanti) arretrati, sospensioni ben studiate, motore molto performante perché tecnologicamente avanti (oggi direi turbo, ma anche fasature variabili, alimentazione singola, carter secco, rapporto alessagio/corsa tendenzialmente quadro, o lievemente sottoquadro o superquadro) e non perché è un otto cilindri quattromilacinquecento. Progettazione accurata e carrozzeria leggera, senza divani da bordello anni '20, impianti stereo NAD o Harman Kardon (che a me fa un po' ridere la mania dello Hi-Fi su un veicolo a motore, in mezzo a ruggiti di autobus, clacson, sirene, cellulare che squilla e non puoi rispondere perché stai guidando...), imbottiture da camera di ospedale psichiatrico, airbag per i pettorali dei passeggeri posteriori, aria condizionata quadrizona che non sia mai che quello dietro a sinistra percepisca il vento a un grado in più di quello davanti a destra. Comunque, berline. Alfa Romeo è fatta di berline, la sua storia è fatta di berline. Poi ci saranno le versioni coupé e spider, ma l'idea essenziale di Alfa Romeo è il sogno (sportivo) fatto realtà (berlina di tutti i giorni). Fare solo coupé e spider ad alte prestazioni è roba da Ferrari, Maserati, Lamborghini. Alfa Romeo deve fare Alfa Romeo. Finché le facevano, gli alfisti c'erano. Da quando hanno smesso, gli alfisti sono molti meno. E vivono di ricordi.
  25. No, ma se esce meglio dalla curva apre il gas molto prima
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