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isogrifo

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  1. Infatti tutti sanno che De Tomaso non produrra' mai un'automobile ma basta che la cassa arrivi al 2013 insieme a qualche stipendio dato con soldi pubblici per i finti corsi di formazione. Poi arriveranno un po di prepensionamenti e per gli altri si vedra' cosa fare. Nel frattempo Rossignolo avra' messo da parte qualche decina di milioni. Che schifo che e' l'Italia!
  2. E' comunque incredibile come Rossignolo ha studiato perfettamente questa truffa, tutti stanno zitti e fanno finta di credere alle frottole perche' il fallimento farebbe perdere cassa e stipendi sovvenzionati. Rossignolo nel frattempo aumenta quanto ha gia' sottratto (40 milioni?). Nel 2013 poi, quando tutto dovrebbe crollare Rossignolo, che appare quale unico responsabile legale di tutta l'operazione, avra' 84 anni. Ultima cosa, Rossignolo ora dice che vuole comprare i muri dello stabilimento con un leasing, che non vuole piu' essere in affitto dalla Finpiemonte. Il motivo? Sta per essere approvata la variante di piano regolatore che strasforma l'area in residenziale commerciale!
  3. La cassa ieri e' stata rinnovata per tutto il 2012, Rossignolo ha raccontato l'ennesima frottola di avere ceduto ad un marchio cinese la licenza di Deauville per 16 milioni, non dice pero' a chi l'avrebbe ceduta. Ma come si fa a credere a questo impostore? Dubito che i cinesi abbiamo comprato la licenza di Deauville e se anche fosse cosa andra' ora a produrre De Tomaso? Il pianale di Deauville poi non esiste, e' quello di Cadillac Srx, i cinesi cosa avrebbero comprato? Forse avrebbero comprato il brevetto univis che comunque nasce vecchio ed e' gia' stato sovvenzionato con 8 milioni di euro. Si puo' cedere qualcosa ottenuta con sovvenzioni? Non credo proprio. Questa in realta' e' tutta una truffa evidente. Rossignolo non ha mai installato un solo macchinario alla Pininfarina. Tutti stanno zitti perche' consente ai dipenderai di prendersi la cassa integrazione o meglio lo stipendio per seguire i corso di formazione, Rossignolo nel frattempo contrinua a rastrellare e sottrarre fondi pubblici e NOI PAGHIAMO!!! E' una vergogna perche' quando la cassa integrazione terminera' (2013) e' chiaro che la De Tomaso fallirà incamerandosi anche i Tfr.
  4. Premesso che tutti abbiamo sempre saputo perché Rossignolo ha fondato Iai, secondo un copione gia' collaudato dal suo socio Malvino con la Isotta Fraschini, e' chiaro anche che fine hanno fatto i soldi di questo ultimo finanziamento pubblico: in caso di non rinnovo della cassa integrazione la De Tomaso-IAI fallirebbe. Rossignolo dopo aver gia' preso circa 30 milioni di euro di contributi a fondo perso in cambio di "nulla" o se vogliamo di 2 vecchie Cadillac Srx ricarrozzate in economia, ha sottratto anche l'ultima trance di finanziamenti. Se invece la cassa integrazione verra' accordata per altri due anni, i soldi ricompariranno, la commedia di Rossignolo andra' avanti ancora un po rastrellando in cambio di niente altri finanziamenti. Aggiungo che oltre ai finanziamenti di tutti i tipi Rossignolo nel passaggio a costo zero per lui di Pininfarina ha incamerato i TFR dei dipendenti. Siccome i TFR sono garantiti dall'inps anche in caso di fallimento si da gia' chi paghera'.
  5. De Tomaso, prosegue la solita manfrina Pochi minuti, nella sede di Finpiemonte, per ribadire l'imminenza dell'accordo con il partner straniero e l'inizio nel 2012 della produzione. Ma ora anche Palazzo Lascaris vuole vederci chiaro Poco più di 15 minuti, una toccata e fuga. Per ribadire sempre il medesimo concetto. I vertici aziendali hanno incontrato poche ore fa, a Torino presso la sede di Finpiemonte, l’assessore al Lavoro della Regione Claudia Porchietto e il presidente della finanziaria di piazza Castello Massimo Feira per fare il punto della situazione: “Entro la fine dell’anno chiuderemo l’accordo con il partner straniero e dalla seconda metà del 2012 potremo iniziare la produzione” ha assicurato il figlio del patron dell'azienda Gianluca Rossignolo, ribadendo un concetto che sindacati ed enti locali sentono ormai da mesi. L’azienda ha anche chiesto di rivedere il contratto di affitto dei capannoni, di cui è proprietaria la Fit, società che fa capo direttamente a Finpiemonte Partecipazioni e che ancora attende che vengano saldati i 600 mila euro di arretrati accumulati. Nessun accenno ai dipendenti rimasti senza stipendio e la promessa di aggiornarsi appena l’accordo con il nuovo partner aziendale verrà sottoscritto. Domani, alle 10, presso l’Unione Industriale, verrà affrontato, invece, il tema del rinnovo, probabilmente per altri due anni, della cassa integrazione dei dipendenti, mentre il 23 dovrebbe esserci la firma del Ministero del Lavoro. Intanto anche a Palazzo Lascaris qualcosa si muove: il consigliere del Pdl Daniele Cantore ha presentato, infatti, un question time “Per comprendere quale fine abbia fatto quel denaro di cui la famiglia Rossignolo ha sollecitato lo stanziamento, modificando di volta in volta la destinazione: prima a pagamento delle rate di locazione scadute dell’impianto di Grugliasco, poi a salari e stipendi”.
  6. De Tomaso, lavoratori senza stipendio Pubblicato Sabato 17 Dicembre 2011, ore 8,21 Non c'è pace per l'ex Pininfarina di Grugliasco. La famiglia Rossignolo batte cassa, ottiene (tanto) denaro pubblico ma lascia i dipendenti a bocca asciutta. E scarica le colpe sulla Regione «Dopo averci rovinato le ferie estive ora ci fanno passare un brutto Natale». C’è rabbia, esasperazione e tanto sconforto nella lettera inviata allo Spiffero da un gruppo di dipendenti della De Tomaso per denunciare l’ennesima inadempienza dell’azienda guidata dalla famiglia Rossignolo. «Siamo nuovamente senza stipendio», scrivono a nome dei 1.100 lavoratori, sparsi tra gli stabilimenti di Grugliasco (Torino) e Livorno. I vertici della società scaricano, ancora una volta, la responsabilità sulla Regione che avrebbe erroneamente eseguito un bonifico su un conto “non fruibile”, rendendo inutilizzabili i fondi stanziati dal bando per l’innovazione tecnologica. Risultato: casse vuote e buste paga bloccate. Ma le cose, a quanto pare, stanno diversamente. La De Tomaso, in attesa dell’erogazione da parte di Finpiemonte, nelle settimane scorse si era fatta anticipare da Intesa San Paolo il contributo pubblico e l’istituto, peraltro eletto dall’azienda a proprio domicilio per l’accredito (come risulta dalla documentazione del bando), aveva in tal senso ottenuto garanzie direttamente dal presidente della finanziaria regionale, Massimo Feira. Nella stessa giornata in cui il bonifico raggiungeva il conto corrente della società, i vertici si sarebbero però attivati presso Regione e Finpiemonte per dirottare i soldi su un’altra banca, provocando l’immediata reazione di Intesa che, a quel punto, si è trovata costretta a intimare a tutti i soggetti il rispetto delle procedure. È mistero sulla fine che ha fatto quel denaro di cui la famiglia Rossignolo ha sollecitato lo stanziamento modificando, di volta in volta, la destinazione: prima al pagamento delle rate di locazione scadute dell’impianto di Grugliasco (di proprietà pubblica, la Sit, verso la quale è inadempiente per oltre 500 mila euro e sotto sfratto), poi a salari e stipendi. A ciò va aggiunto che la De Tomaso ha incamerato gli accantonamenti dei Tfr dell’ex Pininfarina e ha già incassato il 30 per cento dei 19 milioni di fondi europei concessi per la formazione del personale ed erogati direttamente dal ministero. Nell’attesa di conoscere l’identità del partner, tramontato l’indiano ora va di moda il cinese, che dovrebbe affiancare la famiglia Rossignolo nella realizzazione «nel 2012 di cinque nuovi modelli», occorrerebbe fare chiarezza sull’impiego di quest’ingente capitale pubblico. Prima che sia troppo tardi.
  7. Io ho la Volvo XC90, a parte i 7 posti che sono veri e il bagagliaio per il resto è veramente pessima. Il consumo è esagerato (8 km/litro in condizioni normali), la rapportatura del cambio automatico è ridicola (cambia quando non dovrebbe con continui strappi), la tenuta di strada inesistente, la frenata approssimativa e pericolosa in condizioni critiche. Un'auto da rifare completamente!
  8. Resta il fatto che dopo Panda III (che arriva dopo 5 anni dall'ultima Fiat presentata ovvero la 500) fino al 2013 non vi saranno nuovi modelli. Nell'intervallo 2007-2013 l'unica Fiat nuova sarà quindi la Panda III.
  9. "E' inutile cercare modelli nuovi, a chi li vendiamo? Non c'e' mercato" ***Fiat: Marchionne, da 2008 perse 210mila vetture per calo mercato Italia - Quotazioni di borsa - Notizie - Il Sole 24 Ore Dopo la Panda III non vi saranno nuovi modelli per tutto il 2012. Ellezero rinviata al 2013.
  10. Incredibile, non sembra più lei, è un'accozzaglia mal riuscita di componentistica Fiat.
  11. E' brutta anche nella versione da salone...andiamo bene!
  12. Farà l'assemblaggio completo come avviene per la Ypsilon. In pratica i assembla tutti i componenti che anzichè arrivare per esempio da Melfi come avviene per gli stampati della Ypsilon arriveranno dalla Cina. Questa dovrebbe essere la futura Dr5 Come si vede i miglioramenti del design Chery sono notevoli (anche perchè di provenienza spesso italiano) e non lontano dal design Kia-Hyundai-Ssangyong
  13. Sulle auto Chery sta facendo miglioramenti incredibili. Dr5 era una scopiazzatura di RAV4 ma già Dr1, Dr2 e la prossima Dr3 nelle rispettive categorie iniziano a essere interessanti. Vedendo poi le prossime auto di Chery tra cui la A2 che è tra quelle che saranno prodotte a Termini Imerese penso che Di Risio ce la potrebbe fare.
  14. Comunque Di Risio è una persona capace e potrebbe farcela, ha inoltre la volontà di produrre e non solo quella di metteere le mani sui finanziamenti. Le auto di origine Chery non sono poi così male e la rete di vendita e assistenza che sta completando è interessante. Il concorrente di Di Risio per Termini Imerese era la De Tomaso di Rossignolo...
  15. Non credo che dietro ci siano i cinesi. E' un'iniziativa indipendente di Di Risio che acquista i componenti dai cinesi e li assembla a Termini Imerese. Il progetto può stare in piedi perchè lo stabilimento viene "regalato" a Di Risio completo di tutte le attrezzature, viene finanziata a fondo perso a Di Risio la modifica delle linee per produrre le DR1, DR2, DR3 e inoltre gli vengono dati finanziamenti a tasso agevolato per iniziare l'attività. Di Risio rischia veramente poco e si ritrova praticamente gratis uno stabilimento pronto a sfornare i suoi modelli.
  16. DR Motor rileverà l'attività del settore automotive Fiat a Termini Imerese - Il Sole 24 ORE Sarà la DR Motor della famiglia molisana Di Risio a subentrare alla Fiat a Termini Imerese rivelando l'attività del settore automotive. Lo hanno deciso il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che costituiscono il collegio di vigilanza per l'attuazione dell'accordo di programma di Termini Imerese, e che si sono riuniti oggi al ministero con Domenico Arcuri, a.d. di Invitalia, soggetto attuatore dell'accordo. L'investimento La DR Motor batte così la concorrenza della de Tomaso, che fa capo alla famiglia Rossignolo. Romani e Lombardo, si legge in una nota, «hanno selezionato tre delle aziende che hanno presentato progetti per accedere alle agevolazioni previste dal contratto di sviluppo. Si tratta di DR (settore automotive), Lima Group (elettromedicali e protesi sanitarie), Biogen (energetico e biomasse). Queste aziende, selezionate sulla base del rispetto degli adempimenti procedurali, della qualità progettuale e della solidità finanziaria, investiranno complessivamente 341 milioni di euro, ottenendo agevolazioni pubbliche per l'investimento pari a 67 milioni di euro (cui si aggiungeranno le agevolazioni regionali sull'occupazione e la formazione) e impiegheranno a regime circa 1.500 addetti. Nel sito di Termini Imerese si insedieranno inoltre Medstudios (produzione tv) e Newcoop (piattaforma logistica per la grande distribuzione), già selezionate in base alle procedure previste da altre misure agevolative nazionali e regionali. Investiranno oltre 20 milioni di euro per un'occupazione complessiva di ulteriori circa 150 addetti. Invitalia - conclude la nota - proseguirà dunque nelle attività previste dall'accordo di programma».
  17. Toscana davvero felix per il gruppo Rossignolo - Lo spiffero, quello che gli altri non dicono Rossignolo ha gia' ottenuto circa 25 milioni senza produrre ancora niente se non un unico esemplare di goffo e banale ricarrozzamento di una Cadillac SRX. Pazzesco!
  18. Rossignolo non può pensare di fare l'industriale (anche se dubito che abbia mai pensato di farlo) solo con i soldi statali. Quanto ha investito fino ad ora di suo? Praticamente niente. Il prototipo e lo studio della Deauville è stato finanziato con soldi pubblici (oltre 8 milioni di euro, anche se secondo me il ricarrozzamento di una Cadillac SRX è costato meno), lo stabilimento di Livorno è stato dato in comodato d'uso dalla regione Toscana insieme ad un congruo finanziamento a fondo perduto, lo stabilimento ex Pininfarina è stato acquistato dalla Regione Piemonte al solo scopo di affittarlo a prezzo risibile a De Tomaso (ma De Tomaso non vuole pagare nemmeno questo minimo affitto). Rossignolo tenta di ripetere un copione, quello del rastrellamento di soldi pubblici già riuscito al suo socio Malvino con la Isotta Fraschini.
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