anche 4ruote dice la sua:
La copertina di "Quattroruote" dell'ottobre 2006 parlava chiaro: "Venti mesi alla Delta". E venti mesi dopo, appunto, eccoci qua, seduti a bordo della nuova Lancia. Il nome, non c'è bisogno di dirlo, strizza l'occhio alla tradizione, perché la Delta, quella delle origini, è una delle Lancia più note di tutti i tempi.
Le assonanze, però, finiscono qui, perché tre decenni dopo (sì, sembra impossibile, ma sono passati ventinove anni) la Delta è tutt'un'altra storia. Se non fosse per le due maniglie, la fiancata della nuova Delta potrebbe persino sembrare quella di una coupé, con una linea di cintura molto inclinata, che "sale" sul montante posteriore fino ad incontrare il tetto.
A bordo, si familiarizza in pochi istanti. I comandi sono tutti dove t'aspetti e a fare la differenza è lo stile, le finiture, la sontuosità: la plancia, per esempio, che sembra ricoperta di pelle (e che invece è di Benova, un materiale plastico), o la selleria, quella sì di pelle, realizzata addirittura da Poltrona Frau.
Insomma, le coccole cominciano appena sali a bordo e continuano lungo tutto il viaggio. E non importa che si tratti di pochi chilometri o di un bel Milano-Roma: il corpo vettura importante (la Delta è lunga 4,52 metri) regala un'apprezzabile sensazione di spaziosità a chi sta a bordo e il 1600 Multijet è silenzioso sempre e comunque, persino quand'è freddo. La rumorosità tipicamente diesel è soltanto un ricordo e la gradevolezza di marcia diventa subito uno dei punti di forza della Delta.
I 120 cavalli del 1600 multijet non sono moltissimi su un'auto delle dimensioni della Delta, ma il risultato è comunque apprezzabile: per le prestazioni vere ci vuole altro (per esempio il nuovo 2 litri da 165 CV o il 1900 biturbo da 190, già previsti), ma non si ha mai la sgradevole sensazione che la macchina abbia il fiato corto. Che poi, su un'auto come la Delta, è la cosa più importante.
Alessio Viola
Lancia Delta - LA CLASSE DI SEMPRE - Primo contatto - Quattroruote