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Lagarith

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  1. inquietante editoriale dell'ultimo numero di ruoteclassiche: http://www.quattroruote.it/autoclassiche/edicola/sommario1.cfm?cod=5044 qualcuno lo ha per caso letto? si sa qualcosa in più? peraltro il comitato degli amici del museo non si fa vivo da un pezzo...
  2. 4ruote diceva che poteva essere presumilbilmente congelata dopo l'esito negativo dei clinic test... quindi non è proprio una leggenda metropolitana
  3. con quelli delle banche, con le quali hanno contratto un'altro debito (con un tasso di interesse minore?)
  4. si, infatti, la mia era una domanda retorica. Ma, dico, le loro logiche industriali non tengono conto del rischio che corrono mettendo in vendita una macchina su una base che non è compatibile con il target design/dimensioni che hanno in mente?
  5. Lasciando stare un attimo i fari... leggendo l'ultimo 4route, si dice che la nuova maseratina a TP sarà sui 4.80m a TP (pianale 300c) considerando che: - la giulia potrebbe avere le stesse dimensioni - il pianale derivato da giulietta per limiti intrinseci sta causando problemi di design (accennati implicitamente da ramaciotti e confermati qui sul forum) come mai non hanno pensato di utilizzare quel pianale?
  6. perchè come credo saprai uno dei primum movens dei sabaudi all'invasione di arese fu quello di rottamare e distruggere i ricambi delle vecchie alfa in modo tale da non essere facilmente reperibile ergo non tanto favorire i ricambisti quanto l'acquisto "delle nuove alfa" cmq, è davvero folle (oltre al "colpo al cuore" citato da qualcunaltro) considerando che le GTA "recenti" hanno un qualche interesse collezionistico e che in un futuro questi ricambi potrebbero essere richiesti.
  7. Come mai distruggono questi ricambi? Comunque, che schifo.
  8. scusa dannatio ma che c'entra questo cesso con il SUV alfa? lo sai benissimo che questo era qualcosa di prova/sperimentale non connesso connesso affatto, da un punto di vista estetico, con un eventuale produzione in serie. per contro, basta vedere il Kamal su base 159, al museo di arese, per rendersi conto che l'idea di base era perfettamente fattibile e non si staccava molto dall'idea del concept kamal. Altro che ringraziare, ci sarebbe da bestemmiare ogni giorno...
  9. grazie! domani la vedo... vediamo che impressioni mi fa
  10. grazie, però alla fine preferisco la berlina. ad ogni modo è un bene che non sia andata allo sfascio!
  11. ciao, confermo le tue impressioni, avevo il 1.3 a carburatori modello restyling, anno 1990, era una goduria da guidare anche se TA. purtroppo c'erano due componenti che odiavo: il cambio che si impuntava sempre e lo sterzo, senza idroguida, davvero pesantissimo. non mi può pace che l'abbiamo rottamata, era peraltro tenuta davvero bene e aveva solo 56.000 km. diciamo che l'acquisto di questa vuole essere un sorta di riscatto dopo quell'errore terribile. grazie per la risposta e i suggerimenti, s
  12. ciao, grazie per la risposta. per quanto ho visto in foto sembrerebbe essere perfettamente in regola, peraltro la cinghia dice che l'ha fatta da poco. io vorrei arrivare sui 1000 euro, così da rientrare entro i 1500 compreso passaggio.
  13. Lagarith

    Parere su Alfa 33 1.3 IE Imola

    Ciao, per motivi diciamo affettivi/sentimentali vorrei acquistare un alfa 33 1.3 Imola. L'auto lo dovrei vedere nei prox giorni, da quello che so dovrebbe essere in ottime condizioni di meccanica e carrozzeria, nonchè interni. il chilometraggio sarebbe sui 120.000 km, il prezzo è 1500 euro vorrei pertanto chiedervi: - questa auto può essere iscritta al RIAR? se sì, in che modo? che vantaggi economici/assicurativi eventualmente avrei? - fermo restando che userei la macchina davvero poco, che ve ne pare del kilometraggio? 120.000 sono troppi per il boxer? - che ve ne pare del prezzo? secondo voi sono troppi 1500 euro? a quanto potrei arrivare? grazie, ciao
  14. ciao, il corto è carino, tutto sommato anche ben interpretato. avrei curato un pò meglio la fotografia (con quale macchina avete girato?) e la color correction. Allo stesso modo, non ho gradito particolarmente la grafica dei titoli di coda. Cmq è un buon lavoro... complimenti!
  15. cmq la mostrina nera (ovvero la zona prospiciente i fendinebbia non più in tinta carrozzeria) le giova perchè riduce l'effetto "verticale" del frontale
  16. ma non è vero... nel prossimo film "bond 23", appena entrato in pre-produzione, non si sa ancota quale macchina guiderà, anche se probabilmente sarà ancora un aston in quanto se non sbaglio hanno un contratto fino a questo film. "la carta bianca" in realtà è l'ultimo libro pubblicato, che non ha nulla a che fare con il prossimo film, per cui se guida la bentley nell'ultimo libro non è detto che la guidi nel prossimo film. cmq, non so se l'avete citata, ma tra le bond car c'è stata anche la mitica gtv 2.5 V6 in octopussy
  17. 92 ORE DI APPLAUSI!!! (non minuti, ma ORE, anche se non sono però d'accordo sul fatto di farti licenziare) Aggiungo: - non mi pare che le pretese dei cosiddetti "ALFISSSSTI" qui rasentino il limite paradossale della religione, come sostenuto da qualcuno in qualche post precedente. Non mi pare che chiediamo il ritorno alla TP o alla costruzione delle vetture al Portello. - quello che a mio parere invece sfugge a qualcuno, è che il marchio ALFA si accompagna ad un concetto di "passionalità" che forse, a parte qualche casa "particolare", non ha eguali al mondo. per dire, qui in inghilterra il centenario è stato festeggiato alla grande a greenwood, una rivista come car magazine ha dedicato 20 pagine al centenario elecando i motivi per cui si deve amare alfa romeo. non è pertanto un caso che autopareri, come altri forum d'auto, sia molto "alfacentrico" in quanto le discussioni e le polemiche vengono sempre mosse sulla base di argomentazioni basate sulla passione. - ora secondo voi perchè Piech è interessato? per fare lavorare de'silva a milano? in realtà ha intuito i margini di sviluppo e reddito che può avere il marchio sulla base di quello che è successo in passato. - eh sì cari miei, perchè qua si dimentica spesso che la storia serve per comprendere il presente e programmare il futuro. oltre ai casi citati prima da duetto, ovvero 156, 147 e via dicendo, il marchio alfa si è sempre contraddistinto per la capacità di ottenere successo quando ha proposto prodotti validi. su questa scia potremmo anche citare 164, per dire. in altre parole, quando un prodotto ha risposto a quelli che sono i canoni del marchio (design affascinante, prestazioni, tenuta di strada, sportività) il pubblico ha sempre risposto bene. ecco perchè è un marchio interessante nel mercato (al di là di quello che fiat ha dilapidato nel corso degli anni). per dire, prima di Piech si vociferava che dietro l'accordo FIAT-GM ci fosse in realtà un interessamento concreto di quest'ultima verso ALFA (fonte quattroruote) che rappresentava qualcosa che GM in europa non aveva (SAAB infatti aveva una sua connotazione diversa). Allo stesso modo, si parlava sempre all'alba del 2000, di modello ALFA 156, ovvero di una macchina capace da sola di risollevare le sorti del marchio. lo stesso discorso vale per alfa in america: credo che marchionne non voglia cedere perchè rappresenta l'unico marchio (ad eccezione di maserati/ferrari) sul quale può fare perno come valore aggiunto (fascino e storia). - parlavo appunto di storia... le nostre perplessità non si basano tanto sulle cazzate più o meno inattendibili che dicono western e maglionne, quanto dal fatto che si evince un chiaro disegno finanziario, sulla scia romitiana, che porterebbe ad una totale dismissione del comparto auto. non mi interessa dire se ciò sia giusto o sbagliato; i sabaudi si saranno fatti i loro conti in tasca. per quello che mi riguarda, noto però che questo piano si sta accompagnando ad una serie di segnali molto preoccupanti... dal museo, ad arese, alla chiusura delle fabbriche e, non ultima, alla mancanza e rinvio di nuovi modelli. l'equazione ALFA-LANCIA (non mi riferisco alla società fondata da Ghidella ) è quanto meno fondata e plausibile. oltre a ciò, sembra non essere abbastanza chiara la mission del marchio, confusionaria e orientata al bimbo-minchia-fashion style. come accaduto già per lancia... - in questo contesto, vedere quello che ha fatto Piech con gli altri marchi (Lamborghini, Skoda e Seat, benchè questo sia un mezzo fallimento dovuto cmq IMHO alla mancanza di "spessore" del marchio), unito al fatto che in tedeschia risiedono la menti artefici del rilancio alfa ad inizio 2000, lo fa apparire come salvatore della patria. non penso che sia così, ci saranno cazzi amari da ingoiare, potrebbe esserci un rischio concreto chiusura se le cose vanno male (vedi BMW-ROVER) ma almeno si ha l'impressione di idee più chiare e di una mentalità più aperta alla rivalutazione del marchio, al rispetto del suo patrimonio storico e, soprattutto, allo SVILUPPO. qualcuno con fiat ha notato la stessa cosa? - infine, non mene frega un cazzo dell'italianità del marchio (peraltro fiat ormai è una multinazionale, per cui rimanare sotto l'edigia sabauda, pardon americana, non cambierebbe nulla da questo punto di vista). quello che mi interessa è che venga preservato il DNA del marchio (non quel cazzo di manettino), cosa che FIAT non ha garantito del tutto in passato e sembra non garantire in futuro. premesso ciò, non capisco perchè sostenere tali tesi si accompagni spesso a sottili pigliate per il culo, ad accuse di fanatismo, a cercare il pelo nell'uovo e soprattutto a non portare mai nessun fatto concreto come risposta (per dire, ho sentito qualcuno "fidarsi" di wester con parole "perchè se è un tedesco, alla fine se si mette una cosa in testa la fa"). di questo non riesco a capacitarmi.
  18. ciao, visto che il topic sulla trattativa VW/FIAT per alfa è chiuso, posto qua un articolo uscito sul corriere ieri, magari se vogliono i mod spostano e/o cancellano: Corriere della Sera di martedì 7 dicembre 2010, pagina 48 Salviamo l'Alfa Romeo (anche dalla Fiat) di Bragantini Salvatore di SALVATORE BRAGANTINI Alla Romeo è patrimonio di tutta l'Italia, e della città di Milano, prima che della Fiat; per questo è venuto il momento di dire una cosa spiacevole, ma ormai evidente. La Fiat è una matrigna per l'Alfa, anche perché divenuta tale controvoglia. L'Alfa è nel gruppo dal 1986, quando Fiat la soffiò alla Ford — che voleva comprarla — all'unico fine di impedirle di entrare in Italia, e dalla porta principale, acquistando un nome così prestigioso. Fiat però non aveva alcun disegno in positivo per la casa milanese, che infatti imboccò da allora un mesto declino, sporadicamente interrotto da qualche modello ben riuscito. Una casa automobilistica però non può prosperare solo perché ogni tanto ne azzecca qualcuna. Deve programmare a lungo termine i modelli, investire tanti soldi, con tanta convinzione. La sabauda, militaresca Fiat, arroccata a Torino, non ha mai amato Milano e la sua creativa ma un po' sprecona Alfa. Avrebbe potuto, essendo l'azionista unico, darle la disciplina di controllo dei costi che le mancava, senza spegnere l'identità del suo marchio, anzi coltivandola. Ne ha invece mortificato modelli e tecnici, buttando via il bambino insieme con l'acqua sporca. L'impianto di Arese, alle porte di Milano, è chiuso da anni. Oggi l'Alfa realizza a mala pena Zoo mila auto l'anno, e la meta del piano Fabbrica Italia — 5oo mila auto — pare tanto remota. Qualcosa però è cambiato. Ferdinand Pie-ch, numero i di Volkswagen (Vw) vorrebbe comprare l'Alfa, per completare la sua vasta scuderia di storici marchi che vanno dalla Vw stessa all'Audi, alla Porsche, alla Lamborghini. Adesso vorrebbe aggiungere l'Alfa, dove ha lavorato per quasi 15 anni Walter De Silva, oggi alto dirigente di Vw. «È una marca», dice Piech, «che potrebbe tornare a fiorire col minimo sforzo e investimento. È riuscita a non fallire nonostante INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA Salviamo l'Alfa Romeo (anche dalla Fiat) prodotti non sempre adeguati». La Fiat però non ci sta. Sergio Marchionne, con uno scherzo che però la dice lunga, si è infatti detto disposto a negoziare davanti a un'offerta da zo miliardi (ben due terzi della capitalizzazione di mercato del gruppo torinese). Il fatto è che Fiat conta anche sull'Alfa per raggiungere l'ambiziosa scala di produzione cui punta, e la realizzazione dei modelli Alfa è integrata nel gruppo. Tutto ciò crea difficoltà, che però sarebbero superabili se lo si volesse. La Volkswagen ha fatto crescere i propri marchi con un lavoro di lunga lena; pare voglia fare lo stesso con l'Alfa, rilanciando il solo originale, autentico Biscione milanese. Ricordiamo che negli anni 70 Audi — oggi al top — era un marchio poverello. A Piech interessa solo il marchio dell'Alfa, non gli impianti: secondo la stampa, in questa prospettiva Vw avrebbe discretamente sondato, anche in incontri con la Regione Lombardia, la possibilità di realizzare ad Arese un impianto nuovo di zecca. E qualche idea deve averla anche quel comune che ha bloccato all'ultimo istante la variante al piano regolatore per l'area ex Alfa, per preservarne la natura di sito produttivo. Piech certo non somiglia a Babbo Natale, se riuscisse nel proprio intento probabilmente concluderebbe con i sindacati accordi simili a quelli in vigore in Germania. Vw investirebbe ad Arese, non in Serbia: forse pensa che i tecnici e gli operai italiani, ben conosciuti in Germania, valgano la fatica, e che il sindacato sia un interlocutore ragionevole, oltre che necessario. A Wolfsburg sanno che i duelli titanici non fanno vincitori, ma solo nuovi conflitti, di cui non c'è bisogno in tempi come quelli che viviamo. La Fiat farà i suoi conti, ma delle due l'una. O trova i soldi e la voglia di investire in Alfa Romeo, per rendere credibile il traguardo delle 50o mila auto — vere Alfa però, non Suv marchiati Alfa — oppure è meglio che incassi un po' di soldi e si liberi delle perdite causate dalla figliastra che tanto le pesa. Se no, fra due anni qualcuno lo raccoglierà col cucchiaino, il marchio Alfa Romeo. Sarebbe brutto vederlo usato strumentalmente, con quel che rappresenta, per gridare al mondo quanto è retrogrado il nostro sindacato, così da poterlo meglio bastonare. Il sornione Piech, che conosce molto bene l'Italia, guarda avanti: «I tempi non sono ancora maturi. Ne riparliamo fra un po' di tempo, diciamo fra due anni». L'affido sabaudo è fallito, è meglio, anche per il gruppo Fiat — sempre più americano —, consentire l'adozione, però non fra due anni, ora. Il marchio, la tradizione, le capacità tecniche dell'Alfa — che ancora resistono — lo meritano. La Volkswagen vorrebbe comperare l'Alfa per completare la sua vasta scuderia di storici marchi I.,'affido sabaudo è fallito. È meglio, anche per il gruppo Fiat, sempre più americano, consentire l'adozione *** ps. ma è vera sta storia della variante al piano regolatore per preservarne l'idoneità a sito produttivo?
  19. Dal blog di Cavicchi, Quattroruote: A quanto si può vendere l’Alfa Romeo? In Fiat servono soldi. Meglio ancora capitali. Adesso è il momento di fare investimenti per il futuro e ci vuole denaro fresco, soprattutto per l’operazione Chrysler che sta procedendo bene, ma che non si può esaurire con quanto fatto fino adesso perché ci sono nuovi modelli da mettere in cantiere per gli anni a venire. Ecco perché si parla tanto di possibili cessioni di gioielli di famiglia, dalla Marelli a CNH (Case New Holland), passando per tutte le ipotesi possibili e impossibili. Nel mare delle suggestioni torna sempre in ballo il nome dell’Alfa Romeo che, di là dalle smentite che vanno prese molto seriamente, è un asset serio e come tale va sempre pesato. Ma quanto potrebbe realmente valere l’Alfa Romeo sul mercato motoristico mondiale? Il tema rimane suggestivo e va sfrondato delle provocazioni. A Parigi, per esempio, Marchionne aveva detto che l’Alfa Romeo non era in vendita a patto che un pretendente non arrivasse con un’offerta di 100 miliardi (di dollari? Di Euro?). A Los Angeles, lo stesso Marchionne ha parlato di 20 miliardi (di dollari? Di euro?). Per restare con i piedi per terra bisogna allora rifarsi alle più recenti cessioni di marchi, e l’ultimo importante passaggio di mani è stato quello della Volvo dalla Ford ai cinesi. Gli americani avevano comprato la marca svedese ad una cifra pari a 7 miliardi di dollari all’alba del nuovo millennio, ma alla fine hanno svenduto la stessa Volvo per 2 miliardi (sempre di dollari). Su questa base si possono allora fare dei ragionamenti: la Ford voleva sbarazzarsi del suo gioiello perché doveva fare cassa per risanare i suoi conti, la Fiat al contrario non vorrebbe fare a meno dell’Alfa Romeo. L’Alfa, in più, ha un blasone che le viene dall’attività sportiva tra le due guerre e che è probabilmente superiore a quello di icona della sicurezza che da sempre accompagna la marca svedese i cui conti, però, (la presenza su tutti i mercati del mondo, e il giro d’affari) sono sicuramente più appetibili. Da qui, qualsiasi analista può azzardare una stima concreta che entra in una forbice ben precisa: da 1 a 5 miliardi di dollari. Il valore più basso nel caso in cui chi vende dovesse assolutamente fare cassa, e quello più alto nel caso ci fosse un compratore disposto a svenarsi pur di aggiungere un gioiello al proprio portafoglio. Ecco, al tavolo delle trattative che peraltro non c’è, la Volkswagen potrebbe offrire verosimilmente 3 miliardi per salire a un massimo di 4, magari anche a qualcosa di più. Tutto il resto sono illusioni, ma qualsiasi osservatore nota che su questa base l’affarone potrebbero farlo entrambi. E forse, lo faranno.
  20. mi pare quello che sta succedendo con alfa. cioè se vendevi alfa nel 90, oltre al marchio e alla storia avevi un sacco di know-how e anche diversi modelli. nel 2000 pure. adesso non rimane più nulla se non mito, giulietta, il marchio e il museo, mentre le tecnologia di fatto è fiat per cui non viene certo acquistata, semmai si dovrebbero pagare le royalties di produzione per i modelli di cui sopra. allo stesso modo, spostando tutto in USA, chi vorrebbe comprare in futuro fiat, lancia o maserati troverebbe di fatto solo un marchio e qualche stabilimento, essendo ormai tutto tecnologia crysler. o sbaglio? a tal punto, viste le premesse, pare che non si possa non essere ottimisti sulla cessione di alfa a VW (cioè, torno a ripetere, ho l'impressione che marpionne non aspetti altro che il momento giusto per vendere)
  21. cioè si realizza il sogno degli agnelli, già in nuce ai tempi dell'accordo con GM, di levarsi dalle palle definitivamente il settore auto?
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